Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Scemafranci    15/03/2013    7 recensioni
~ Raccolta di oneshot ~
Dall'ultimo capitolo:
__________
Spostò lo sguardo verso il basso, senza muovere la testa... era nudo, completamente nudo.
E quello non era il soffitto di casa sua.
Era.
Fottuto.
__________
Quest'ultimo capitolo è un'incasinata e poco più che oneshot fic per i fan dei pairing Gruvia e Jerza. E... perchè no? Grayza.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Erza/Gerard, Gray/Lluvia, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Fighting for women is something for men!
 

Ok, ammetto che il titolo sembra una frase di Elfman :3 ma lui nella fic non compare proprio. (scusa Elfman... q.q Nda)
Spero che vi divertiate a leggere, che critichiate tutto quello che non va (anche se poi piangerò tanto tanto ;D ) e... non c'è altro. Bye!




 

Ehi tu, lo so che hai saltato l'introduzione è.é e hai fatto bene perchè ti saresti annoiato/a. Muahah ora smetto di annoiarti.


- Erzaaa! -
La ragazza si voltò esasperata.
- Basta... -
Ma Mira, troppo presa dal “carinissimo bimbo” di Erza, non si accorse o mise in secondo piano la sua capacità di sopportazione ormai al limite.
- Facciamo così: tienitelo finché vuoi. Non venire a prenderlo e ridarmelo ogni quattro secondi. -
Mira non rispose nemmeno, prese in braccio Ariel e se lo portò a spasso mentre serviva ai tavoli.
- Spero che ce lo riporti vivo. - disse Erza a Gerard, che fece schioccare la lingua sul palato e rispose: - io spero ce lo riporti pulito e profumato. Non mi va di cambiarlo ancora. -
In quel momento entrò Laxus nella gilda e la prima cosa che fece fu cercare Gerard con lo sguardo per lanciargli segnali d’odio, ai quali quest’ultimo rispose testardamente (ma prima si assicurò che Erza fosse girata). Per chi non abbia capito il motivo di questo astio, ecco una spiegazione molto più dettagliata del necessario: erano due idioti.

- Io ho ragione e tu hai torto. -
Erza mise le mani sui fianchi per rimarcare il concetto.
- Ma ha iniziato lui. -
- Cos’hai, quattro anni? Significa solo che lui è idiota, non che tu sei intelligente. Sistema le cose con Laxus. -
Gerard rise divertito, - Altrimenti cosa fai? - chiese, come a dire che non aveva armi di ricatto.
Erza ci pensò su per qualche secondo, incrociò le braccia sotto il seno e disse la cosa più meschina e disonesta che esista:
- Niente sesso. -
- Niente sesso?! -
Lei sbatté il piede a terra, decisa.
- Niente sesso finché non fai quello che ho detto. -
- Ti prego... -
- No. -
- Dai… - sporse le labbra in un tentativo penoso di chiedere un bacino, ma quando riaprì gli occhi Erza non c’era nemmeno più.

Quella sera Gerard andò alla gilda a bere per stare lontano da casa dove Erza aveva deciso di riesumare l’antica e consunta cintura di castità, cosa che lui riteneva alquanto divertente e improbabile ma si sa che la gente non bada all’improbabilità quando c’è di mezzo la testardaggine, cosa che al momento stava tenendo freneticamente occupati i neuroni di Erza dal primo al penultimo, mentre l’ultimo serviva a ricordarle quanto fosse importante non cedere alle proprie pulsioni sessuali. Per quanto riguarda il cervello di Gerard metà delle cellule erano decise a tenere il suo sedere appiccicato allo sgabello dietro al bancone e bere birra, l’altro 50% era disoccupato e così tornava continuamente, tra i pensieri disordinati, a quanto odiasse Laxus e ancor più di frequente ai ricordi della notte precedente quando la cintura di castità dei suoi incubi era dimenticata in fondo a un pozzo.
Ma i suoi pensieri vennero (fortunatamente?) interrotti:
- Che diavolo ci fai qui? Pensavo stessi tutte le sere a casuccia a farti massacrare a letto da Titania Erza. -
Accanto a lui c’era Laxus con un drink in mano. Lo svuotò in un secondo chiedendosi il motivo per cui si era seduto accanto a StupiGerard.
- Stronzo. -
- Represso. -
- Vorrei starci, a casa, ma non posso. -
- Perché hai scoperto di essere dell’altra sponda? -
- È una proposta? -
- Ti piacerebbe. -
Gerard bevve un lungo sorso di birra.
- Erza mi nega il sesso perché ti odio. -
Laxus arricciò le labbra in un sorriso compiaciuto.
- Condoglianze. -
- Non mi serve il tuo finto dispiacere. Convincila che andiamo d’accordo, così...-
- Ti farà inzuppare il biscottino? -
- Che espressione orribile. -
- Per una volta sono d’accordo. -

- Erza! -
Gerard era tornato a casa, bisognava correre ai ripari! Prima che lui facesse in tempo a dire altro o muoversi di un solo passo, Erza si riempì le orecchie di cotton fioc e sedette su una sedia qualunque a gambe e braccia incrociate con gli occhi chiusi e una pila di libri in testa.
- Io e Gerard andiamo d’accordo - esordì Laxus entrando dietro di lui. - Perché hai dei libri in testa? -
- Si sta concentrando per non ascoltarmi - sussurrò Gerard, - parla più forte. -
- IO E GERARD ANDIAMO D’ACCORDO! -
Erza aprì lentamente gli occhi, si stappò le orecchie e continuò a concentrarsi sul tenere in bilico i libri.
- Davvero? -
- Certo. -
- Vi odiate ancora. - non era una domanda.
- No, per niente! Guarda… -
- Vi odiate ancora. -
- Non mi crede! - Laxus si rivolse a Gerard.
- Me n’ero accorto. -
- Non è stupida, hai visto? E mi devi un favore, idiota. -
- Un favore? Non mi hai aiutato, deficiente. -
- Ma ci ho provato! E mi sono scomodato a venire fin qui, mi devi un dannato favore! -
- Neanche per sogno, io… - schivò un pugno - Non ti devo… - bloccò un calcio - niente! - cercò di colpirlo ma venne scagliato via da Erza che dopo aver sistemato lui prese a calci Laxus.
- Fuori, tutti e due! Non voglio che distruggiate la casa! -
- Ci hai appena pensato tu… - Laxus si beccò una scarpata in faccia per aver osato parlare.
Erza puntò l’indice verso la porta - Fuori! - e i due batterono in ritirata.

Gerard dovette studiare una nuova strategia per riavere la sua donna, e Laxus si divertì a stuzzicarlo criticando ogni idea. Dopo una notte passata ad arrovellarsi, il primo era pronto all’azione mentre l’altro confidava nella non riuscita del piano.
- Non può funzionare, Erza ha una capacità di autocontrollo invidiabile. -
- Levati di torno. -
- Non funzionerà. -
- Sta’ a vedere. -
- Se entro oggi ce la fai ti pago da bere per una settimana, altrimenti paghi tu per me. -
- Non faccio scommesse su Erza. -
- Hai paura di perdere? -
- No, semplicemente sono meno degenere di te. - Se ne andò fiero di non aver risposto alla provocazione e, già intento a fissare Erza da un paio di minuti, si diresse deciso verso di lei. Mise su il sorriso più gentile e innocente che poté (dire che piuttosto sembrava malizioso è un eufemismo) e fece la domanda più innocente che gli passò per la testa:
- Che fai? -
- Stavo pensando di scegliere una missione. -
- Vai con Natsu e Lucy? -
- Non sono in vena di fare la terza incomodo. -
- Gray? -
- è in missione per conto suo. -
(- E non ha chiesto a Juvia di andare con lui! - si sentì piagnucolare in lontananza.)
- Allora vengo io. - allargò il sorriso ed Erza non poté fare a meno di reagire con espressione beata (o beota, il divario non è poi così grande).
Gerard stava per attuare il piano, poi ricordò una cosa di vitale importanza:
- Ariel chi lo tiene se andiamo tutti e due? -
- Mira, come l’altra volta. Potremmo venderglielo sai? È con lei anche ora. -
- Mh-mhh. -
Momento perfetto per attuare il piano. Gerard abbracciò Erza senza un motivo apparente, sapendo che i suoi neuroni l’avrebbero messa in stato di allerta-nondevocedereallepulsionisessuali, ma non si sarebbe tirata indietro per dimostrare di avere un fantastico autocontrollo.
- Non vuoi sorvolare sul mio odio per Laxus? - le sussurrò a un orecchio
- Aspetta e spera. - era un no.
Gerard la baciò accorgendosi che aveva il viso in fiamme, sorrise e la strinse a sé mentre l’armatura spariva involontariamente.
La ragazza si separò da lui appena se ne rese conto e indossò nuovamente l’adorata, protettiva armatura.
- Non cederò alla tentazione. No. -
- Ne sono certo. -
- Davvero. -
- C’è uno stanzino di là... -
- No! -
Gerard ridacchiò e le diede un bacio sulla guancia, abbastanza vicino alla bocca da irritarla perché lei sapeva, sapeva che l’aveva fatto apposta.

- Non ce l’hai fatta, visto? - Laxus gongolava.
- Questo lo credi tu. -
- Se ce l’avessi fatta saresti impegnato in qualcosa di diverso dal parlare con me. -
- Stai zitto e sparisci. -
- Volentieri, andrò il più lontano possibile dalla tua stupida faccia. -
- Grazie Dio, ora so che esisti. -

Quella sera era il turno di Erza a stare lontana da casa dato che Gerard era passato all’offensiva e, messo a letto il bambino, aveva pensato bene di mettere in mostra i pettorali seguendola per la casa in mutande. E aveva pure l’ardire di sorridere innocuo mentre Erza cercava di guardare ovunque tranne che a lui, addominali, spalle e faccino cuccioloso compresi in un solo pacchetto di irritante maschietà (fa più maschio di mascolinità u.u Nda).
- Erzaaa! - qualcuno interruppe i suoi pensieri - sei passata al lato oscuro? -
Guardò Kana perplessa. - Il lato oscuro? -
- Il club degli ubriaconi. Sei qui a quest’ora di notte… a bere… un succo di frutta? -
- Sono le nove di sera. -
- Oh. Ah, sì? Notte fonda, notte fonda. Te l’avevo detto. - la sua voce era strana, impastata e a volte acuta per poi tornare bassa tra una parola e l’altra.
- Sei ubriaca. -
- Ma cosa dici, eh? Come puoi affermare una cosa del genere, non sai nemmeno come sono da sobria perché non mi ci hai mai vista, come fai a sapere se sono ubriaca? -
- Intendevo più ubriaca del solito. -
- Già, più del solito. Hai ragione sai? Sono più ubriaca del solito, sì! Adesso vado a disubriacarmi. -
Si alzò barcollante e stava per cadere quando qualcuno la prese al volo. Laxus.
- Cosa le hai fatto? - chiese Erza guardandolo storto, - Se riesce a bere abbastanza da ubriacarsi è colpa di un uomo. - e c’erano buone probabilità che fosse Laxus, visto che era capitato lì per caso.
- Lasciami in pace donna. -
Siccome Kana si stava addormentando in braccio a lui, fu costretto a portarla a casa.
“Com’è che sa dove abita, mh?” si chiese Erza maliziosa.
Poi sentì un pizzicore dietro la nuca, brutto presentimento, qualcosa di spregevole stava per accadere…
- Erza. -
Saltò in aria. Infarto vattene via, infarto vattene via, infarto vattene via, pensò con una mano sul cuore e gli occhi spalancati.
- Gerard. -
Respirò profondamente e riprese colore mentre lui le sedeva accanto.
- Ti sei vestito. -
- Oh, scusa. Se vuoi mi spoglio… -
- NO! -
Lui sorrise.
- Sai che non l’avrei fatto. Sono lusingato a sapere che mi trovi irresistibile. -
- N-non è quello! -
- Ah no? - Si avvicinò a lei con espressione maschia e, soluzione nefanda, le baciò la guancia. Erza si chiuse in un riccio di depressione.
- Cosa ti aspettavi? Mi neghi il sesso. - disse lui con naturalezza bevendo un sorso della cosa che gli avevano messo sotto il naso, qualunque cosa fosse, mentre metà della gilda (e dico metà perché il resto non si trovava lì in quel momento) si girava a fissarli in modo inopportuno.
- Non cerchi più di sedurmi? -
La gilda li guardò con occhi spiritati.
- Ci sono già riuscito, vero? Ma farò il bravo e ti rispetterò. -
La gilda borbottò delusa e tornò ai fatti propri.
Erza accavallò le gambe e sospirò, poi si alzò in piedi, guardò corrucciata Gerard, fece per andarsene, tornò indietro, lo guardò di nuovo corrucciata ed espresse la sua opinione:
- Fai pace con Laxus. Vai a casa di Kana, dovrebbe essere lì… -
- Così quei due… -
- Non ti do il permesso di fare una cosa a tre, nemmeno se ti invitano in modo esplicito. Sistema soltanto le cose con Laxus. -
Gerard sorrise. - Se non riesco a convivere civilmente con lui? -
- Fallo e basta! -

Il giorno dopo Laxus aveva un occhio nero e Gerard un labbro spaccato, molto spaccato. Una scusa per farsi coccolare e abbracciare amorevolmente da Erza, il  cui senso materno si faceva vedere più quando lui era ferito di quando loro figlio frignava.
Eza gli afferrò la mascella per tenerlo fermo.
- Accidenti, è proprio un brutto taglio. -
Le labbra di lui si sporsero per avere un bacino ma vennero ignorate.
- Almeno ho provato a civilizzare con Laxus, togli la cintura di castità? - così dicendo fece segno di toglierle una cintura e le slacciò il gonnellino blu… per poco tutta la gilda non la vide in mutande.
- BRUTTO IDIOTA! -
- Scusa - rispose lui con le lacrimucce agli occhi,  prese Ariel in braccio e lasciò che gli circondasse il collo con le piccole manine di neonato per poi girarsi a guardare la madre masticando aria.
- Non è bellissimo questo bambino? Sì che è bellissimo! Sei bellissimo. - disse Gerard cominciando l’odierno delirio di papino. Prese a sbaciucchiare Ariel e fargli il solletico.
Erza sorrise e si godette il momento di pace assoluta, ma… le arrivò un piatto addosso.
Si girò parecchio irritata, poi il suo bimbo fece un versetto stupido e catalizzò di nuovo la sua attenzione. Finché… uno sgabello quasi colpì Ariel, e fu la fine.
No, Erza dovette restarsene seduta con il bambino in braccio perché Gerard, incazzato nero, glie l’aveva mollato e si era buttato nella mischia.

- Ti sanguina di nuovo il labbro. -
Erza gli accarezzò la guancia e poi gli fece un pizzicotto.
- Ahia! -
Ridacchiò mentre Gerard la guardava cercando di chiederle telepaticamente: “perché?”
- Perché mi andava. -
“Cosa? Mi legge nel pensiero? Prendimi da bere.”
- Prenditelo da solo. -
“D: D: D: D:”
- Mira ha rapito Ariel? - chiese, questa volta a voce.
- Sì. -
- Vogliamo andare in missione? -
Andarono a scegliere qualcosa davanti alla bacheca. Mentre stavano lì in piedi Erza sentì un braccio cingerle la vita, Gerard sembrava non averlo fatto apposta… ma lei sapeva che era parte di un malefico piano.
La mano malvagia si spostò più giù sui fianchi di Erza e lei cercò di non farci caso… non era disperatamente bisognosa di contatto fisico dato che lo negava a Gerard, no. Solo che in quel momento era distratta, e faceva caldo, molto caldo, e quella mano le scendeva fino alla coscia e poi su e giù di nuovo, con una lentezza esasperante.
- Questa? -
- Cosa? -
- Questa missione. -
- Oh, certo. Sì. -
- Qualcosa non va? -
La mano malefica si fermò lasciandole respiro.
- Niente. Questa missione è perfetta, andiamo. -
- Erza? -
- Mh? -
- Sei calda. -
- Cosa? -
- Calda. Hai la febbre? -
- No, tutto bene. -
- Non andiamo in missione finché non ti passa. -
“Allora non ci andremo mai”, pensò lei sentendo la mano fresca di Gerard sulla guancia e poi sulla fronte.
Se ne tornò a casa da sola, categoricamente sola, per allenare il neurone anti-pulsioni-sessuali con una bella doccia gelida sperando intensamente di non morire assiderata.

Quando Gerard tornò a casa, la trovò pulita e profumata con la solita pila di libri in testa.
- Guarda chi c’è? - disse e si spostò per lasciar entrare Laxus.
- Sono qui, - esordì lui con espressione funerea, - Perché questo eunuco mi ricatta. -
Erza li guardò seria.
- Così devo fare un discorso per convincerti a sfilare la cintura di castità e metterti a gambe all’aria… -
- Hai sbagliato tutto! Se non rimedi dico a tutti quello che ho visto! -
- E io ti denuncio per violazione di proprietà privata! -
- Tanto finisci peggio tu! -
- E tu non fai sesso per il resto della tua vita! -
- Bastardo sentimentale! -
- Idiota ricattatore! -
- Voglio fare sesso. - disse Erza interrompendo il litigio tra innamorati.
- Sì ma non riuscirò mai ad andare d’accordo con questo animale! -
- Animale a chi, brutto mezz‘uomo? -
- Voglio fare sesso ora. -
Gerard ebbe l’illuminazione.
- Ora? -
- Ora. -
- Sono invitato anch‘io? - domandò Laxus poco prima che Gerard lo calciasse fuori dalla porta e chiudesse a chiave, ci mettesse il tavolo davanti, corresse a razzo in camera da letto e chiudesse anche quella porta sbattendola in faccia a Erza che stava per entrare. Riaprì - Scusa, - disse, e la tirò dentro.

- Come mai ti sei arresa? -
Gerard la abbracciò, nudo come mamma l’aveva fatto.
- Non l’ho fatto. -
- Sei sicura? - chiese lui malizioso, - Allora ho soltanto immaginato di… -
- Intendevo dire - lo interruppe Erza - che ho vinto comunque: tu e Laxus avete passato un bel po’ di tempo insieme - ridacchiò - senza che nessuno vi obbligasse. -
Gerard sporse il labbro inferiore come un bambino.
- Hai vinto… -
Erza rise.
- Vinci sempre… -
Dopodichè pretese un extra come consolazione per la sconfitta.



Spero vi abbia fatto scappare almeno un sorriso :3 altrimenti contemplerò il fallimento di un'ora spesa a scrivere scemate :D
Recensite e ditemi se è stata un'ora sprecata ^-^

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Scemafranci