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Autore: _itsforgabbe    15/03/2013    5 recensioni
Una lacrima calda segnò il volto spigoloso e truccato di Magnus.
Non sapeva bene il perchè di quella sua vista a Brooklyn, sapeva solo che oggi era un giorno importante ma non riusciva a ricordarne il perchè.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera bellezze, eccomi con una nuova one shot.
Mi è venuta l'ispirazione ieri e miracolosamente in due giorni sono riuscita a scrive, e quindi sono abbastanza soddisfatta da questa storia, soprattutto perchè sono riuscita a far piangere mia sorella quando ancora non l'avevo completata *^*
Mentre leggete io vi consiglio di ascoltare "Enchanted" di Taylor Swift perchè è la canzone che mi ha dato l'ispirazione.
Detto ciò vi auguro una buona lettura.
Baci Gaida.
http://www.youtube.com/watch?v=QSMOcaZlMUI
 



 

There I was again tonight
Forcing laughter, faking smiles
Same old tired, lonely place
Walls of insincerity
Shifting eyes and vacancy
Vanished when I saw your face
All I can see, is that it was enchanting to meet you


 

 

Erano passati ottant'anni dall'ultima volta che Magnus era stato a Brooklyn.

La città era sempre la stessa, solita gente che andava e veniva, un continuo movimento che rendeva la città viva, come se non si spegnesse mai, neanche di notte.

Niente era cambiato, neanche il suo loft, tutto era rimasto come l'aveva lasciato prima che se ne andasse.

Lo stregone passò le mani sul tavolino bianco in stile minimalista e uno strato di polvere gli rimase sul lungo dito.

Osservò l'angolo impolverato del mobile e vide la colata ormai incrostata di una candela colorata.

Sorrise scuotendo la testa, non c'era sorriso più amaro di quello, come se qualcosa dentro lo ferisse, ma non voleva ricordare.

Aveva passato ottant'anni a cercare di dimenticare quegli occhi azzurri ma il muro che aveva costruito dentro di sé si ruppe.

 

Magnus, così rovinerai il tavolo” osservò Alec, ma ormai era troppo tardi, la cera della candela era colata appiccicandosi al legno bianco del mobile.

Accidenti, l'avevo appena cambiato!” disse risentito lo Stregone “non potevi avvisarmi prima?”.

Il Nephilim guardò il suo ragazzo di sottecchi “scusami se tu decidi di far comparire candele dal nulla!”un'aria imbronciata attraversò il volto del giovane.

 

Lo Stregone si sedette sul divano per la paura di non riuscire a reggersi, e al suo impatto dal divano si alzò della polvere che era pronta a testimoniare tutti gli anni che erano passati.

Come potevano dei semplici ricordi riuscire ad ucciderlo ogni volta?

Guardò la penisola del divano e subito gli venne in mente il Presidente Miao che vi ci si acciambellava sempre, ogni occasione per quel gattino era giusta per dormire.

Gli venne in mente come quell'animalino peloso si facesse fare di tutto da Alec.

 

La musica di Cajkovskij risuonava per tutto il loft quando Alec apparve con il Presidente Miao acciambellato nelle sue braccia.

Erano giorni che lo Stregone lavorava per decifrare quell'antica lingua e il rapporto con Alec si faceva sempre più teso e altalenante.

Tu piaci a Chairman” osservò Magnus alzando lo sguardo dai fogli.

Gli piace chiunque gli dia una grattatina dietro le orecchie” rispose risoluto Alec lasciandolo sulla scrivania e avvicinandosi al suo amante.

 

Una lacrima calda segnò il volto spigoloso e truccato di Magnus.

Non sapeva bene il perchè di quella sua vista a Brooklyn, sapeva solo che oggi era un giorno importante ma non riusciva a ricordarne il motivo.

Dopo qualche minuto si alzò dal morbido divano e s'incamminò verso il camino di marmo, sopra vi era una sporgenza sempre in marmo con appoggiati dei soprammobili e una cornice appoggiata piatta per nascondere la foto che vi era al suo interno.

Quando la prese in mano rimase fermo ad osservala e ricordò, ricordò perchè era un giorno importante.

Oggi sarebbe stato il compleanno di Alexander.

La foto ritraeva i due amanti mentre si abbracciavano, Alec con la sua solita aria imbronciata perchè lo Stregone gli aveva messo in testa un cappellino colorato con scritto “Happy Birthday”, Magnus invece gli sorrideva felice come un bambino davanti alla cosa più bella del mondo.

Ed Alec era veramente bello” disse fra sé e sé.

Ricordava che quel pezzo di carta era un autoscatto.

 

Andiamo Alexander, starai benissimo, ne sono certo” commentò allegramente lo Stregone mentre cercava di mettere in testa al suo ragazzo un cappellino a punta tutto colorato.

Magnus per favore,fallo per me, è il mio compleanno!” gli rispose Alec in tono implorante, di colpo Magnus si fermò a pensare un risposta ma con nonchalance declinò la protesta del Nephilm dicendogli che non era giusto giocare con i sensi di colpa.

Visto? Sei una favola tesoro” detto questo lo Stregone si avvicinò al suo amante per dargli un tenero bacio, “dici sempre così quando mi metti qualcosa di ridicolo addosso” protestò Alec tra un bacio e l'altro, poi si staccò dalle labbra fameliche di Magnus e mise il broncio, facendo così nascere una profonda e divertita risata da parte dello Stregone.

 

Mise a posto la foto mentre cercava di scacciare dalla sua mente tutti quei ricordi che lo avevano invaso di dolore e tristezza.

Magnus era abituato a dire addio alle persone che amava e lo sapeva, ma perchè ora era così difficile dimenticare?

Se prima ad assalirlo era il ricordo degli occhi azzurri di Will ora quelli di Alec non facevano altro che tormentarlo ogni volta che abbassava la guardia.

Aveva fatto di tutto per dimenticarlo, ma ogni parte di Alec era ancora impressa nella sua memoria in modo indelebile.

Ricordava i neri e morbidi capelli, ricordava il rossore che gli colorava le guance ogni volta che veniva messo in imbarazzo, e Magnus amava quel rossore, amava vederlo vulnerabile per poi rincuorarlo con qualche parola dolce o un bacio.

Ricordava benissimo quelle morbide labbra che premevano sulle sue, ricordava il tocco di Alec nelle notti d' amore e ricordava ogni singola runa che era presente sul suo magnifico corpo.

Gliel'aveva detto, ricordava di aver detto ad Alexander che non ci sarebbe stata una prossima volta qualsiasi fosse stata la fine della loro storia.

Lo stregone chiuse gli occhi e si fece invadere da un'altra ondata di ricordi.

 

Erano appena tornati dalla loro vacanza in giro per il mondo, e Alec aveva iniziato a porsi domande sulla vita precedente di Magnus, e questo non faceva altro che alludere ai suoi dubbi facendo così crescere la gelosia del Nephilim.

Avevano litigato quando Magnus venne chiamato da Isabelle per la scomparsa di Camille.

Quella notte succedettero tante cose, lo Stregone era nervoso e preoccupato, si sarebbe per sempre sentito in colpa se ad Alec fosse successo qualcosa di grave, ma poi lo vide arrivare e il cuore iniziò ad accelerare.

Gli andò in contro e lo strinse a sé “come hai potuto andartene così senza neanche dirmelo... Avrei potuto aiutarti..” Alec si staccò da Magnus “piantala” disse infastidito.

Scusami. Non me ne sarei dovuto andare, sarei dovuto restare insieme a te. Camille se n'è andata. Nessuno ha la più pallida idea di dove sia, e dato che tu non sai individuare i vampiri..” la voce dello Stregone si smorzò, come se non fosse importante ciò che stesse dicendo, come se non fossero quelle le cose che avrebbe voluto di ad Alec in quel momento.

Lo sguardo del Nephilim si ammorbidì “non importa, lei non conta. So che stavi solo cercando di renderti utile. E poi non sono arrabbiato con te perchè te ne sei andato dalla festa”.

Lo stregone aggrottò leggermente le sopracciglia “però arrabbiato lo eri comunque, lo so. Ed è per questo che ero così preoccupato. Scappare via così e mettersi in pericolo solo per rabbia nei miei confronti..” Magnus non sapeva più che dire, era felice di avere Alec sano e salvo davanti ai suoi occhi.

Sono uno Shadowhunters Magnus, è questo che faccio, tu non c'entri. La prossima volta innamorati di un assicuratore, oppure...” il giovane non riuscì a finire la frase che subito Magnus lo interruppe “Alexander, non ci sarà una prossima volta”.

  
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