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Autore: lily88    15/03/2013    1 recensioni
Jon Snow aveva freddo e fame e anche sonno. Purtroppo non avrebbe avuto modo di scaldarsi, nè di sfamarsi, figuriamoci dormire.
Quella non gliene dava la possibilità(...) cominciò a pensare ai vari motti delle case. Pensieri di Jon Snow.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jon Snow
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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di notti insonni e di rimedi infallibili Di notti insonni e di rimedi infallibili


Jon Snow aveva freddo e fame e anche sonno. Purtroppo non avrebbe avuto modo di scaldarsi, nè di sfamarsi, figuriamoci dormire.
Quella
non gliene dava la possibilità. I loro corpi erano troppo vicini e lui un'esperienza simile non l'aveva mai fatta; teoricamente, ricordò a sè stesso, non avrebbe dovuto nemmeno sperimentarla in quel momento.
Come se non bastasse quella si divertiva a prenderlo in giro, facendo allusioni di ogni sorta su di lui, su di loro. "Sta zitta. Dormi!" ecco, con un ordine preciso e secco Jon Snow riprese per l'ennesima volta la ragazza. Peccato che lei di dargli retta proprio non ne voleva sapere, difatti per punzecchiarlo si accomodò meglio contro il corpo del ragazzo, facendo aderire la sua schiena al suo petto e il bacino all'inguine del giovane. Non riuscì a capire se il suo carceriere fosse eccitato dalla loro vicinanza, troppa stoffa a dividerli, era certa però di non essergli indifferente.
Quella lo stava facendo innervosire parecchio! Che aveva per la testa? Era un uomo, un giovane uomo, con pulsioni e voglie e questa cosa faceva? Gli si strusciava addosso, come ad offrirsi. Jon Snow non sapeva più cosa pensare, come comportarsi. Si maledì per l'ennesima volta per non essere riuscito ad ucciderla come avrebbe dovuto fare quel pomeriggio. Nel buio inspirò l'aria gelida di quel posto maledetto, dimenticato dagli dei, provò a rilassarsi quel tanto che bastava a cadere in un dormiveglia leggero, pronto comunque ad ogni evenienza. Cominciò a pensare ai vari motti delle case prinicpali occupando la mente con nozioni mnemoniche impartitegli sin da piccolo.

Iniziò con quella che per lui non aveva significato particolare, Casa Arryn: "In alto quanto l'onore". Aveva sempre apprezzato questo motto, semplice e diretto, quasi una promessa.
Casa Greyjoy invece era fin troppo sicura di sè con qul "Noi non seminiamo". Il disprezzo non paga, chissà se Theon lo aveva capito? In realtà a Jon non interessava granchè la sorte di quel borioso e strafottente signorotto venduto dal padre stesso per la pace.
Casa Tully era tutto un programma. Non potè impedirsi un sorriso amaro nel buio della notte a quelle parole beffarde: "Famiglia, dovere, onore". Catelyn per un certo periodo si era sforzata di far corrispondere tutti e tre i termini con la sua condotta, invano. L'unico che non era riuscita a rispettare era la famiglia, perchè doveva dargliene atto, l'onore e il dovere nei suoi confronti erano stati irreprensibili. Mai lo aveva ripreso senza motivo, mai lo aveva vessato, mai lo aveva amato.
Casa Targaryen gli piaceva nella sua brutalità sincera: "Fuoco e sangue". Loro, signori dei draghi, non chiedevano il permesso per qualcosa, lo pretendevano, ottenendolo.
Casa Baratheon, simbolo di appartenenza dell'ormai fu re Robert aveva uno degli stemmi più belli; Jon amava il giallo, a dirla tutta amava anche la carne di cervo. Il motto della casata era: "Nostra è la furia". Stavolta, nel buio, ghignò ricordandosi il nerboruto re dar di matto per non si ricordava quale sciocchezza, probabilmente ubriaco.
Casa Lannister, gli odiati Lannister, scaltri Lannister che pagano sempre i loro debiti. Il motto però non era quello anche se lo ripetevano spesso, in realtà era:  "Udite il mio ruggito!" Maledetti Lannister, tutti i Lannister.

Quella nel frattempo si era finalmente addormentata, Jon Snow lo aveva capito dal respiro regolare e dal suo corpo che si era notevolmente rilassato. Finalmente. Per il freddo e la fame non poteva fare granchè, d'altra parte, forse, sarebbe riuscito a riposare le membra per qualche ora.
Prima di assopirsi il ragazzo del Nord riuscì a finire il proprio esercizio mnemonico, mancava solo una casata, a suo avviso la più importante: Casa Stark. Il proprio motto non si limitò a pensarlo, lo sussurò sorridendo orgoglioso a quella notte glaciale, già perchè "L'inverno sta arrivando".






Ultima nota: Ce l'ho fatta! Ho scritto qualcosa su questa fantastica serie! Spero abbiate apprezzato. C'è chi conta le pecore e chi, per dormire, recita i motti delle casate :) Ad ogni modo grazie a chiunque leggerà e eventualmente avrà voglia di recensire.

Lily.



  
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