Henry lo aveva trasportato di peso nel loro covo.
Abramo , per una persona normale , sarebbe diventato un peso morto a portarlo via , ma per Henry era una piuma.
La porta si spalancò nemmeno fosse entrato un uragano . Neppure un secondo dopo da questa entrata rocambolesca che Lincoln era già sdraiato a terra e con un cuscino sotto la testa . Cravattino e camicia aperta per farlo respirare meglio.
Era grave!
Abe era stato morso da uno di quei crudeli succhiasangue . Quel morso dato a tradimento lo aveva prima stordito e poi steso come un cavallo.
Era stato avvelenato e non sarebbe mancato molto che , quello stesso siero , sarebbe andato a finire dritto al cuore. Fermandoglielo per sempre. E ,ora come ora, Abramo doveva vivere.
Vadoma era lì , guardava bramosa Abramo inerte a terra. Lo voleva . E di questo anche Mary  Todd se ne era accorta. Era uno strano gioco di sguardi: lei che guardava  Vadoma  che , a sua volta , fissava Abramo , in coma.
- Tolgo io il veleno ad Abe - disse con la sua voce profonda e calda ma dallo sguardo freddo ,inespressivo e duro .
Sia per Henry che per Mary fu come un fulmine a ciel sereno. Nessuno dei due si aspettava che Vadoma fosse la soluzione in quel casino!
-Ok - fece Henry , - ma non bere il suo sangue. Lui ci serve vivo- si raccomandò , calmo.
Vadoma , per tutta risposta , fece allontanare il suo "collega" vampiro e si chinò su Abramo. Il cacciatore aveva il respiro sempre più affannato.
Mary non potè far altro che guardare quella scena mentre Henry ritornò fuori a dar la caccia a chi aveva osato mordere il suo amico. Mary non seppe il perchè ma rimase turbata nel vedere un'altra donna che baciava Abramo. Sì , si poteva definire così quello che stava vedendo . Perchè era questo che stava facendo: Vadoma affondò di poco i suoi canini sulle labbra di Abe e ,pian pianino , ne stava risucchiando via il siero avvelenato. Era come vedere una scena a rallentatore. A quel punto, Mary entrò in un profondo stato di disagio. Ci vide qualcosa di erotico in quel momento. Era gelosa della posizione che ricopriva quella vampira e della sua posizione fisica (gli stava praticamente addosso ed Abe era a petto nudo). Si ritrovò a pensare di volere essere lei una vampira. A quel pensiero scosse la testa. Che razza di pensiero le era venuto in mente!? Non sopportava i vampiri , e quell'unica vampira che li stava aiutando avrebbe voluto farla fuori con un paletto di frassino. Altro che "voglio diventar vampiro anch'io"! Vadoma aveva salvato la vita ad Abe tramite un bacio . Era per lei l'occasione giusta per sapere e capire cosa si provasse a baciare un vivo. Purtroppo, qualche gocciolina di sangue l'aveva bevuta , era inevitabile. Un po' era colata dal labbro inferiore di Abe ma nulla di così grave da far risvegliare la parte malefica di Vodma . Dopo un paio di ore, Abramo aveva riaperto gli occhi. E fece scappare un sorriso alla stessa vampira quando egli venne a sapere cosa fosse accaduto. Il cacciatore aveva una strana smorfia , un misto tra vergogna, gratitudine e incredulità .