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Autore: Blushina    17/03/2013    0 recensioni
Buona domenica a tutti :) Questa è la mia prima Nian, io adoro loro due come coppia. Non c'è una trama vera e propria, ho semplicemente descritto come io immagino uno dei tanti momenti che loro trascorrono insieme, quando possono. Spero possa piacervi ^^
Buona lettura,
Mary
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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bio

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“Allora, non mi saluti? Non ti sono mancato nemmeno un po’?”

Ian era appena entrato nel mio appartamento con un sorriso stampato sulla faccia.

Lo guardai cercando di mantenermi il più distaccata possibile.

“Nina?” mi richiamò preoccupato.

“Sei uno stronzo! È vero quello che si dice in giro su di te e la Bush? Torno a casa per una settimana e pensi di poter fare quello che ti pare? Almeno abbi la decenza di non postare le foto su Instagram!”

Mi guardò stralunato. “Nina, dici sul serio? Sai che io e Sophia siamo solo amici.”

“Smettila di prendermi in giro! Su tutti i giornali di gossip non si parla d’altro. Anche su Twitter!”

“Non mi starai dicendo di averci creduto! Non è da te, non hai mai dato peso alle sciocchezze che dicono i giornali. Sai che la gente non fa altro che parlare e inventare storie su di noi.”

Era offeso. Non si aspettava una sfuriata simile. Il suo viso era troppo buffo per continuare quella messa in scena.

Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere.

“Perché ridi adesso?”

“Scusami amore” dissi ridendo –“Sei troppo buffo! Adesso vieni qui e abbracciami.”

“Quindi non sei arrabbiata?” mi guardò sempre più confuso e titubante.

“Certo che no. Ma c’era un paparazzo là fuori, volevo dargli spunto per le prossime frottole che racconteranno su di noi. Adesso Smolder, mi baci o cosa?”

“Sei una vera stronza, mia piccola Dobrev. Vieni qui” mi accolse tra le sue braccia.

Ero dove volevo essere. Mi era mancato così tanto.

“Da quando siamo tornati non siamo riusciti a vederci. Troppi eventi in posti diversi. Sembrava una congiura.”

“Lo so, piccola. Sei venuta benissimo nelle foto, ma sono felice di poter stringere l’originale tra le mia braccia, finalmente.”

“Stasera non voglio muovermi da qui.”

Infondo ero appena arrivata ad Atlanta, vicino ai set di The Vampire Diaries.

“Nemmeno io. Esce la puntata, perché non la vediamo insieme?”

“Affare fatto Somerhalder” gli sorrisi.

 

“Devo dirti la verità” cominciò Ian, guardando l’inizio della puntata. Eravamo comodamente seduti sul divano, anzi io ero bellamente sdraiata addosso a lui, con il naso premuto contro il suo collo.

“Cosa?”

“Damon era molto più figo quando si sdraiava per terra.”

Gli pizzicai un fianco. “Ahi” si lamentò.

“Ah sì?” gli chiesi io. “E dimmi un po’… invece Nina è ‘figa’ mentre fa questo?” mi sistemai meglio, mettendomi a cavalcioni su di lui. Passai la lingua su un lato del suo collo: era buono, sapeva di Ian.

Continuai a leccare e a mordicchiare con i denti, mentre le mie mani vagavano sul suo petto, sotto la maglia.

“Mmmh” sospirò –“La mia gattina è vogliosa stasera.”

“Pare che anche qualcun altro laggiù lo sia.”

Mi strofinai addosso a lui, sentendo crescere la sua erezione.

Gli diedi un ultimo bacio e mi rimisi a sedere composta accanto a lui.

“Come mi lasci così? Così illudi le mie speranze” mise il broncio.

“Per ora non meriti le mie attenzioni. Uh guarda, tra poco c’è la mia scena preferita, quella delle cheerleaders! Mi sono divertita un mondo a girarla.”

In quel momento, in realtà, Elena stava facendo stretching mentre chiacchierava con Stephan. Anzi, il maggiore dei fratelli Salvatore le stava facendo una bella ramanzina. Tutto sommato la nuova Elena mi piaceva.

Mi concentrai nuovamente sul bellissimo uomo al mio fianco. Con le mani continuai ad accarezzare  suoi addominali, scendendo giù fino allo stomaco.

“Stai cercando di provocarmi, Dobrev?” mi soffiò nell’orecchio.

“Io? Per niente” finsi indifferenza.

Le sue labbra si posarono sulla mia tempia. Ian era dolce nonostante tutto. Era strano pensare a come il nostro rapporto si fosse evoluto. Io che non avrei mai voluto mischiare lavoro e amore, alla fine c’ero cascata in pieno. Ma era la cosa migliore che mi fosse mai capitata. Avevo trovato in lui l’uomo che avevo sempre desiderato avere al mio fianco: spiritoso, felice, con tanta vitalità ed energia.

Era l’unico che sapesse farmi ridere e sorridere anche nelle situazioni più difficili, l’unico che mi scrutava con uno sguardo particolare, come se fossi il centro del suo universo, come se quando mi guardava esistessi solo io. Era una sensazione unica. Bellissima.

Se un giorno tutto questo mi fosse portato via, ne soffrirei. Già in passato, prima di metterci insieme, avevamo avuto delle piccole discussioni. Recitare con lui in quelle circostanze era stato difficile, soprattutto perché mi faceva stare male vederlo freddo nei miei confronti.

“A cosa pensi?” interruppe il mio flusso di pensieri.

Mi voltai ad osservarlo. Quelle due perle, di un azzurro intenso e brillante, mi scrutavano interessate. Aveva le sopracciglia inarcate, tipiche di Ian quando sospettava che non gli stessi dicendo qualcosa.

“A come tutto è iniziato.”

“Ti riferisci al momento in cui hai capito di non poter più resistere al mio fascino?” un lampo malizioso gli attraversò gli occhi.

Risi di gusto. Era di questo che parlavo.

Gli tirai una cuscinata, dando vita ad una battaglia senza fine, che vide me strillare come una matta mentre continuavo a ridere a causa del solletico.

“Ti prego!” lo supplicai ancora una volta.

“Oh, Ian, ti prego, abbi pietà di me! Tu sei bellissimo, super sexy, ti amo tanto e sarai l’unico uomo della mia vita” mi scimmiottò ridendo. “È così che dovresti implorarmi, piccola Dobrev.”

Le sue mani pian piano smisero di farmi il solletico, continuando però a disegnare cerchi immaginari sulla mia pelle.

Rabbrividii. Il suo tocco era magico per me.

“Allora?” mi esortò. Il suo sguardo adesso si era addolcito.

“Sto bene, davvero.” Ed ero sincera. “Ma sai come mi sento quando stiamo lontani per tanto tempo. Tra poco termineremo le riprese e inizieranno le convention e non saremo quasi mai insieme. Comincerà un periodo molto intenso e… non lo so perché adesso è cambiata la direzione dei miei pensieri, prima stavo solo pensando al momento in cui mi sono resa conto di amarti e…”

“Nina, fermati. È lo stesso per me, lo sai. Troveremo sempre il tempo l’uno per l’altro, questa è una cosa che non cambierà mai indipendentemente dai nostri impegni. Ma ti amo. Tu mi ami. È questo che conterà sempre per noi. Ok?”

Cercava sempre di tranquillizzarmi per far sparire le mie paranoie.

“Lo so” sorrisi. “So tutte queste cose, ma… sono stanca di leggere gossip in cui si dice che siamo finti. Perché non possono lasciarci in pace?”

“È il brutto del nostro lavoro, essere al centro dell’attenzione intendo. Ci sarà sempre qualcuno pronto a giudicarci, le persone vedono in noi quello che vogliono vedere e non sempre questo corrisponde alla realtà. Pensa invece a tutti quelli che credono in noi, a chi ci sostiene da sempre. Lascia perdere il resto. Lasciali fuori dalle nostre vite. Io e te siamo più di semplici chiacchiere.”

Mi sporsi a baciarlo. Sapevo tutte quelle cose, credevo molto in noi. Probabilmente ero solo stanca, il poco riposo mi stava mandando in tilt.

“Grazie. Ti amo.”

“Modestamente” ghignò mordicchiandomi il naso.

Ridacchiai mentre Ian mi tendeva la mano per ritornare a sederci in maniera composta.

“Sbaglio o quello che hai in testa è il nastro blu della puntata?” mi prese in giro lui.

“Sì, mi piace.”

“Bene, ma adesso te lo tolgo. Non me ne volere” lo sciolse delicatamente e mi passò una mano tra i capelli.

Appoggiai la testa sulla sua spalla, intrecciando le nostre mani.

Finimmo di guardare la puntata in silenzio. Erano solo le nove.

“Sei stanca?” mormorò dandomi un bacio sulla testa.

“Uhm, non particolarmente. Tu?”

“No. Ma ho in mente un giochino per passare il tempo” soffiò malizioso a pochi centimetri dalle mie labbra.

Le nostre lingue cozzarono le une contro le altre, bramose di rincorrersi e ritrovarsi ancora una volta.

Mi portò a cavalcioni sopra di lui, il tessuto dei suoi jeans sfregava contro le mie cosce nude, coperte in parte da un paio di shorts. Le sue mani strinsero le mie natiche, portando ad avvinghiarmi sempre si più al suo petto. La mia maglia finì per terra da qualche parte, mentre le mani di Ian presero ad accarezzarmi ogni centimetro di pelle.

Presa dalla foga non mi accorsi subito che qualcuno aveva aperto la porta.

“Ehm, ehm” esordì Paul.

“Ommiodio” Candice si coprì gli occhi.

Mi alzai di scatto cercando la mia maglia.

“Non posso crederci, non è la mia serata!” fu il commento ironico di Ian.

“Potete smetterla di coprirvi gli occhi, non c’è niente che non abbiate già visto tutti” avevo ancora il reggiseno infondo.

“Noto che ricordi ancora le battute” mi schernì Paul.

Ridacchiai e corsi ad abbracciarlo. Poi strinsi la mia amica Candice.

“Quando siete arrivati?” chiesi loro.

“Solo qualche ora fa. Abbiamo pensato di passare a trovarvi, ma forse non era il momento opportuno” osservò Candice compiaciuta.

“Sciocchezze, Ian può aspettare” lo presi in giro. In realtà anch’io avevo voglia di stare con lui.

“Beviamo qualcosa” disse il mio fidanzato.

“Dovrebbero esserci delle birre in frigo. E il bourbon nella credenza” lo informai.

Nel frattempo presi i bicchieri.

“Allora, com’è andata a Shangai?” domandai a Paul.

“Bene, ma mi mancava l’America. Anche se mi sono divertito parecchio” mi sorrise –“Tu invece sei tornata a casa.”

“Sì, solo per una settimana. Abbiamo partecipato tutti a eventi diversi questa volta.”

Sentii Candice e Ian ridere dall’altra parte della stanza.

Era bello il rapporto che si era creato tra di noi. Ormai eravamo una famiglia.

Passammo una bella serata, come non succedeva da un po’, a causa degli impegni.

I nostri amici andarono via all’una passata.

“Finalmente soli” affermò Ian.

“Sentivi la mancanza delle mie attenzioni, Smolder?”

“Potrei dire lo stesso di te, piccola Dobrev. Vieni qui, possiamo riprendere da dove ci hanno interrotto” cominciò a baciarmi e a spogliarmi con impeto.

Gli strinsi i capelli con una mano, mentre con l’altra cercavo di togliergli la maglia.

Il mio uomo perfetto mi fissava con uno sguardo torbido, passionale.

In un attimo ci lasciammo andare nel nostro luogo preferito, fatto solo di Ian e Nina, quello in cui nessun altro aveva il permesso di entrare.

“Ti amo” mi sussurrò mentre entrava dentro di me.

“Ti amo anch’io.”

 
Si dice che le scelte che facciamo definiscano la nostra vita. In realtà, non sono le nostre scelte, ma la capacità di portarle fino in fondo. Accettare l’amore che provavo per Ian significava correre un rischio. Ma la vita è fatta di scelte e di rischi ed io avevo deciso di tentare. E non avrei mai potuto pentirmi di questo. Sono trascorsi due anni da quando stiamo insieme, ma credo che il nostro sia stato quasi un amore a prima vista. Adesso, guardandoci insieme, capisco cosa vuol dire tenere con tutte le proprie forze ad una persona, so cosa significa svegliarsi accanto a lei e gioire di ogni momento. Pian piano stavamo costruendo la nostra quotidianità, per quanto fosse possibile per noi.

Non puoi decidere con chi avere un legame profondo, una connessione, puoi combattere la cosa per un po’, come ho fatto io per lungo tempo, ma non puoi scappare.

 Ho deciso che non voglio più pensare al futuro, voglio godermi il presente così com’è. E, qualunque cosa accada, so che questo è già il mio per sempre. So cos’è la felicità. Ian è la mia felicità.

Salve a tutti, popolo di Efp =)

Vi auguro innanzitutto una buona domenica.

È la prima volta che scrivo una Nian, mi è sempre sembrato strano anche solo immaginare un pezzo della loro vita, ma è stato divertente calarsi nei loro panni per una volta.

Li adoro come coppia, non ho mai pensato che potessero fingere.

Il modo in cui si guardano è semplicemente unico, un giorno vorrei un ragazzo che mi guardi come lui guarda lei. Sono troppo teneri!

Bene, diabete time is over :-P

Buona lettura,

Mary

 

 

 

 

   
 
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