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Autore: Plutarco    17/03/2013    0 recensioni
Sam, un ragazzo di 17 anni, frequenta l'ultimo anno di scuola, ed è stanco di fingere, di mentire su se stesso e non sa come deve smettere, come uscire allo scoperto da quel buio che l'avvolge, finché grazie a un nuovo ragazzo, Andy, di classe sue, riesce a essere libero di Amare e di essere Amato per quello che è..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Nota d’autore:

Salve a tutti, eccomi con un’altra storia. Spero che quest’ultima abbia più successo dell’ultima pubblicata. Recensite quanto volete, così se ho sbagliato qualcosa potrò correggerla e nello stesso tempo migliorare.
MrCeciolo

 

1

Il nuovo arrivato

 

“ Una persona a me cara mi disse: “ Per amare devi essere te stesso, e non devi preoccuparti di nulla devi solo amare.”, ma come fare?! Ho paura di essere deriso, di essere isolato e preso di mira dai bulli, come devo fare?.. ”

<< Sam a fare colazione! Se no fai tardi per il primo giorno di  scuola. >>
Ecco la voce della mamma che mi distoglie, come sempre, dai miei pensieri. Scendo dal letto con umore nero, poiché dovevo trascorrere una giornata come tutte, nascondere a tutti chi sono realmente, il problema è che mi fa male. Arrivo in cucina, il tavolo è imbandito per la colazione e mia madre è seduta lì ad aspettarmi, con il solito sorriso. Gli rivolgo la parola:
<< Buongiorno mamma, grazie per avermi chiamato. >> lei risponde:
<< Di nulla, questo fanno le brave mamme. >>
Gli sorrido e comincio a fare colazione.
 
Dopo colazione saluto la mamma , prendo lo zaino e vado alla fermata del autobus  che mi avrebbe portato al mio primo giorno dell’ultimo anno di scuole superiori.
L’autobus arriva all’entrata e suona la campanella, quindi mi reco immediatamente in classe, per non prendere un ritardo. Arrivo in classe ed ecco che lo vedo. Un nuovo ragazzo seduto nel mio banco, un ragazzo che a prima vista, si capiva che è della California, perché è abbronzato, mentre noi che siamo di un paesino di montagna, dove regna la pioggia, siamo bianchi come dei ceci. Per il resto è un bel ragazzo, alto, bruno e con gli occhi verde smeraldo, all’improvviso smetto di analizzarlo con i raggi x, poiché mi rendo conto di essere a scuola e non mi è permesso di essere me stesso.
Mi avvicinai al mio banco e gli dico:
<< Ciao, potresti spostarti, questo è il mio banco. >> lui mi risponde freddamente:
<< Ciao, ma scusami, mi sono seduto perché non ho visto il tuo nome, perciò perché mi dovrei spostare? >> gli risposti nervosamente:
<< allora scala di un posto, questo banco è per due. >> lui sorride e risponde:
<< ok, allora scalo! >>
Mentre si spostava alla sedia accanto alla mia, arriva la professoressa, e tutti noi ci sediamo in attesa della lezione. L’insegnate prima di iniziare la lezione ci presenta il nuovo arrivato.
<< Buongiorno a tutti voi, quest’anno in classe abbiamo un nuovo ragazzo il suo nome e Andy, fategli un saluto. >> dalla classe si leva in coro:
<< Benvenuto Andy! >>
 
La lezione era cominciata da un bel pezzo, all’improvviso Andy mi rivolge la parola e mi dice:
<< Abbiamo iniziato con il piede sbagliato prima, mi scuso se sono stato un po’ antipatico, ma questo posto mi piaceva, comunque piacere Andy. >> gli rispondo:
<< Non preoccuparti, anche io ho la mia parte di colpa. Piacere Sam! >>
Mi sorrise e riprendemmo a seguire la lezione.
Suona la campanella che segna la fine della lezione e dà inizio all’ora di pranzo, quindi mi alzo, prendo le mie cose mi reco in mensa. Dopo aver preso il vassoio e aver fatto il giro del bancone del primo e del secondo piatto, mi siedo con il mio gruppetto di amici, ma all’improvviso si siede vicino a me lui, il nuovo ragazzo, e tutti gli altri si alzano e cambiano posto. Mi giro verso di lui e gli dico:
<< perché mi perseguiti! Hai visto cosa hai fatto tutti se ne sono andati, sei contento?? >>
Non rispose, ma leggo sulla sua faccia, un’espressione di tristezza, quindi riprendo la parola:
<< Scusami, non volevo trattarti male, non e colpa tua, ti devono solo conoscere, ma perché viene solo vicino a me? >> lui alza lo sguardo affranto e dice:
<< Scusami tu, non volevo che i tuoi amici se ne andassero. Comunque ti sto vicino e ti cerco perché sei l’unico che mi parla. >> feci una facci perplessa e mi chiesi a me stesso e anche a lui:
<< .. ma perché non ti parlano?? Hai fatto qualcosa di bizzarro? >>
lui ci pensa un po’ su e rispose sussurrando:

<< forse hanno saputo il mio orientamento sessuale. >> feci una faccia assolutamente sorpresa:
<< scusami come hai detto? >>
<< sì, hai capito bene, sono Gay. >>
dopo una pausa imbarazzante mi alzai senza finire di mangiare e dissi:

<< Io vado, ci vediamo dopo in classe per la lezione di spagnolo, Ciao >>
 
Passo tutta la lezione di Spagnolo ignorandolo, sentendomi in colpa, io non sono così.
Ormai sono tornato a casa, già da un paio di ore, ma non riesco a togliermi dalla mente Andy, che l’unica cosa che voleva è quella di avere un amico. Ci pensavo e ripensavo, per molto tempo e decido di essere suo amico, forse avrei trovato il coraggio di fare il mio coming out a scuola.

   
 
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