La guardo.
Sfioro con pudore il suo profilo elegante.
Il mio polpastrello s’incunea perfettamente nelle sue curve morbide.
Lei riposa fra le mie mani, beandosi di quelle carezze che non dimentico mai di offrirle.
Alzo la mano.
Lei esprime la sua offesa, con una protesta silenziosa che solo io posso sentire.
Mi desidera tanto quanto io desidero lei.
La accontento e appoggio nuovamente le dita sul suo corpo.
E poi succede.
Abbasso gli occhi su di lei percependo la vibrazione acuta e dolce che quel contatto le provoca.
Avverto ogni minima particella del suo essere attraversarmi come una tempesta foriera di emozioni.
Sussurro parole d’amore e di pace mentre lei mi osserva e si lascia accarezzare.
Ascolta paziente, consapevole di quanto sia lei la musa ispiratrice di quelle parole.
Mi premuro ogni giorno di ricordarle quanta passione nutri ancora per lei, nonostante gli anni e gli amori trascorsi con essi.
Non voglio che si senta trascurata.
Le parlo dei miei progetti di pace e uguaglianza, e lei ascolta.
So che è orgogliosa di me ma non lo ammetterà mai.
Rimane impassibile.
Quando ero giovane la sua freddezza mi intimoriva.
Ora so che è solo una maschera che lei, come le sue compagne, adora indossare.
Con il tempo ho capito che solo essendo sincero, trasmettendole i miei pensieri e i miei timori, avrei potuto essere davvero parte di lei.
Un po’ come si fa con le donne.
Ma lei non è una donna.
Lei è molto di più.
Mi porto la chitarra al petto e continuo a suonare.
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Ok, premetto che questa storia non era programmata. È bastato ascoltare per l’ennesima volta Imagine per decidere di scrivere qualcosa di interamente dedicato a John. Spero di essere riuscita ad interpretare nel miglior modo possibile il rapporto fra Lennon e la sua inseparabile chitarra.
Le recensioni per me sono importanti, mi danno la possibilità di capire quanto il mio lavoro sia gradito. Perciò ringrazio anticipatamente chi mi farà felice con un suo commento ;)
Grazie a tutti!
Giulia