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Autore: Red Rope    17/03/2013    1 recensioni
Battery City, California 2019.
La vita degli abitanti della città è scandita da una routine programmata, tutti i giorni scorrono uguali, e anche per Jill è così.
Fino a quando non vede i Killjoy che scappano dalla città. Fino a che in lei non si risveglia qualcosa, e prende la decisione di cambiare la sua vita!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava che tutto fosse tornato normale al Diner. Erano passate altre due settimane prima che il medico ritenesse che Mikey fosse in grado di viaggiare, e appena avevamo avuto l'occhei eravamo subito partiti, tutti con la nostalgia nel cuore di rivedere l'unica cosa che realmente assomigliava alla nostra casa. Ray si era completamente rimesso in sesto, ben prima di Mikey, ma anche il biondino era sulla via della guarigione – la ferita quanto meno non era più nera da tempo, e si rimarginava con una certa velocità, anche se la cicatrice non se ne sarebbe andata.
Quando arrivammo al Diner, Ricky e Zack erano là che sistemavano le ultime cose. Zack aveva anche portato dei fiori per Martha, così pensammo di fare una piccola cerimonia per lei – niente di particolare, solo un funerale in ritardo. L'avevano sepolta dietro il Diner, con una rudimentale croce di legno a segnare il luogo. Tirai fuori una vecchia foto che conservavo.
Se avessimo della plastica, potremmo creare un piccolo porta foto da attaccare sulla croce” dissi, rigirando il pezzo di carta tra le mani. Martha era sorridente, come lo era sempre stata, mentre si stagliava sul deserto, la pistola dorata in una mano e l'altra a tenere indietro alcuni ciuffi ramati che le finivano sul viso. Frank scomparve nel garage e ne uscì dopo poco con un porta foto dalla cornice squadrata e semplice, della grandezza giusta.
Potremmo scrivere il nome e la data sulla croce” suggerì Grace. “Come se fosse una tomba vera”. Annuii, e uscimmo fuori. Fu una cosa semplice, silenziosa: mentre Gerard incideva Martha 17/10/1995 – 10/10/2019, io continuavo a rigirarmi la foto tra le mani. Quando potei fissarla alla croce, mi ci volle un po' per rialzarmi, troppo presa dal guardare l'immagine e dal rendermi conto che non l'avrei più rivista. Zack incastrò i fiori un po' ovunque, per dare una parvenza di decoro alla tomba, e rimanemmo così, in silenzio e rispettosi a guardarla ancora.
Rabbrividii nella fredda aria di inizio novembre, e mi resi conto che era passato un mese preciso da quando Mikey e Ray erano scomparsi. Sentii un braccio di Mikey sulle spalle, mentre mi stringeva malamente a sé e mi baciava i capelli.
Rientriamo, avanti”. Mi lasciai guidare dalla sua traballante andatura, e lentamente ci incamminammo verso il Diner. Gli altri ci seguirono poco dopo, e il silenzio opprimente continuò a farci da sottofondo; era una cosa che mi innervosiva, e soprattutto mi innervosivano tutte quelle persone che si ostinavano a stare nella cucina. Volevo stare da sola, o al massimo in compagnia di Mikey, però mi astenni dal rinchiudermi in camera, e anzi preparai del caffè per tutti. Gerard sembrò risollevarsi completamente non appena sentì l'aroma acre del caffè, e suo fratello non fu da meno, dato che balzò in piedi – con un forte lamento a causa della ferita – e prese subito una tazza, mettendosi a sedere buono buono, in attesa della sua dose. Mi ricordava la prima volta che ci eravamo visti, la sua impazienza nel guardare la macchinetta con il liquido scuro e la malcelata felicità quando glielo versai nella tazza di latta. Mi sedetti al bancone, un po' discosta dagli altri, a osservare il cielo che andava verso l'imbrunire, nelle corte giornate che preannunciano l'inverno. Gli altri non fecero particolarmente caso a me, e Ricky evitò fortunatamente di fare l'allusivo con Mikey – non avrei risposto delle mie azioni, data la confusione nella mia testa. Solo quando fuori fu completamente buio Ricky e Zack decisero che era il momento di tornare da Dr. D, e Grace andò con loro. Ray si diresse nella sua stanza, sbadigliando e stiracchiandosi, e Frank lo imitò, però con una pesantezza nei movimenti tipica di chi è turbato.
Frank è un bravo Killjoy” mormorò Gerard, guardando la sua tazza vuota. “Però è sensibile, troppo. A volte ho paura che questo suo lato lo possa cogliere nel mezzo della battaglia e lui ci rimetta”. Era preoccupato, molto più di quanto non lasciasse vedere, e in fondo lo capivo: era innamorato di Frank, e la vita là era molto dura. Martha era stato l'esempio di quanto fosse facile morire, e un'altra morte era l'ultima cosa che tutti noi volevamo – a meno che non fosse quella di Korse.
Frank sa badare a se stesso, è capace” gli rispose Mikey, guardando però me. Nei suoi occhi leggevo lo stesso desiderio che avevo io: riposare, finalmente insieme. Non avrebbe importato se ci fossimo addormentati, o se avremmo fatto altro, era stare insieme che c'importava. E sicuramente la presenza di Gerard non era d'aiuto – ma chi mai avrebbe avuto il coraggio di lasciare Party Poison da solo nel momento del bisogno? Mi alzai dallo sgabello vicino al bancone su cui mi ero appollaiata, e mi diressi verso la camera. Lanciai un'ultima occhiata a Mikey, supplicante, e mi rivolsi a Gerard.
Sta tranquillo, Gee. Stanotte non succederà nulla” dissi, cercando di sembrare convincente. Lui mi sorrise debolmente, e continuò a rigirarsi la tazza tra le mani. Io intanto sparii nella stanza, sedendomi ai piedi del letto; Mikey non tardò a raggiungermi, e si fermò per un attimo sulla soglia della camera, a guardarmi. La luce pallida della luna offriva una scarsa illuminazione, e la sua pelle risultava incredibilmente pallida. Si avvicinò con passi lenti e misurati, sedendosi accanto a me. Lo aiutai a togliere la giacca scura, e poggiai la testa sulla sua spalla.
Sono così stanca, Mikey” mormorai. Lui sfiorò la mia mano. “Finirà tutto questo? Vorrei tanto poter avere una vita normale”.
Ce la faremo, Jill”. Il suo tono era rassicurante; mi voltò il viso verso il suo, dandomi un piccolo bacio delicato. “Sai, mi piacerebbe avere una bella casa a Parigi” disse, stringendomi. “Con un giardino abbastanza grande, così che possano starci un cane e magari anche dei gatti”
Se fosse un bel giardino curato potrebbero giocarci dei bambini” azzardai. Lui rise.
Già. Una sarebbe una bambina, avrebbe i capelli castano chiaro e gli occhi verdi, si chiamerebbe Martha” mi attirò a sé ancora di più, se possibile. “L'altro un maschio, gli occhi scuri...”
Si chiamerebbe Don” dissi. “Come tuo padre”. Lui rise ancora, piano.
Sarebbe bello” sussurrò, prima di baciarmi di nuovo. Fece scivolare via la mia giacchetta, e mi costrinse a mettermi cavalcioni sulle sue gambe. Passai lenta le mani sulle sue braccia, i muscoli sottili e sentii la piccola cicatrice del proiettile che lo aveva colpito quando ero andata a vivere dal Dr. Death. Mikey mi teneva delicatamente per la vita, e aveva poggiato la fronte su una mia spalla, in un gesto stanco. Continuai a far scorrere le mani su di lui, fino al collo lungo, fino alle guance, sollevandogli il viso e costringendolo a guardarmi negli occhi – e per un attimo credetti di poter annegare in un mare verde e tempestoso. Premei le mie labbra sulle sue, mentre le sue mani salivano fino alle mie spalle. Mi trascinò giù, sdraiati sul materasso e ci ritrovammo faccia a faccia, a guardarci negli occhi. Non ci preoccupavamo di cosa stava per succedere, dell'elettricità che solo sfiorarci provocava, c'era solo il qui e ora, e c'eravamo solo noi.
Onde, fusi come acque dello stesso mare.

La luce entrava dalla finestrella sopra il letto, corposa e viva in quel giorno di fine aprile. Mi svegliai, mentre lui ancora dormiva tenendo un braccio come cuscino e l'altro intorno alla mia vita: il sole di inizio primavere colpiva il suo viso, e sembrava una visione di un tempo lontano, con la luce così chiara e la sua pelle che pareva uscire da un ricordo. Aveva un'espressione serena, e nulla lo turbò, nemmeno quando spostai delicatamente la sua mano, per alzarmi. Recuperai i miei vestiti, e tirai la coperta su di lui, perché non avesse freddo. Mugugnò qualcosa nel sonno, ma non diede segno di essere sveglio.
Nella cucina Ray stava preparando qualcosa da mangiare, e l'odore inconfondibile delle scatolette della BL/ind mi fecero arricciare il naso.
Buongiorno” dissi, sedendomi su uno sgabello vicino al bancone. Lui si voltò sorridendo da dietro la massa di riccioli, e mi rispose con entusiasmo; poi tornò alla sua occupazione. “Oggi cosa c'è da fare?” chiesi.
Zack passa più tardi a portare Grace, e poi va a comprare alcune cose al Mercato Nero” disse, mentre apriva un'altra lattina. “Potresti accompagnarlo, sembra che tu sia l'unica di cui accetta la compagnia, a parte suo fratello”. Non avevo molta voglia di andare al Mercato Nero, e soprattutto di andarci con Zack.
E allora perché non può andare Showpony?” domandai. Ray sospirò, aprendo un cassetto.
Va da loro, con Doc”. Annuii, e mi rassegnai ad accompagnare Zack. Mikey si alzò poco dopo, mentre Frank e Gerard scoprii che erano già usciti - “Sono andati a controllare le Zone, ultimamente non siamo andati molto a caccia di telecamere” aveva spiegato Ray.
Guardai i due ragazzi, ognuno nei propri pensieri, e sorrisi, ripensando agli ultimi tempi: erano passati sei mesi, ed entrambi erano guariti alla perfezione, anche se Mikey portava ancora la cicatrice della ferita, il segno di un foro largo un dito; i Draculoidi passavano di tanto in tanto a fare qualche attacco, ma sapevamo difenderci; ed infine, io aspettavo un bambino. Dovevo essere incinta di due, tre mesi, quindi per l'autunno avrei avuto mio figlio: Mikey era più agitato di me, stava attento che non facessi sforzi di alcun genere, e mi aveva fatto promettere che una volta che la pancia fosse diventata troppo ingombrante per correre sarei andata a stare da mio padre, oltre il confine, dove era più sicuro. Ripensandoci era la cosa migliore da fare.
All'ora di pranzo arrivarono Zack e Grace, così mangiammo insieme. Gerard e Frank non erano ancora tornati, ma avevano avvisato, si erano fermati in una vecchia taverna. Dopo aver mangiato, Zack mi disse che dovevamo muoverci, così salutai gli altri, e montai sul furgoncino azzurro. Appena chiusi lo sportello, un pesante groppo mi prese alla gola: era una sensazione sgradevole, insistente, come se fosse dovuto succedere qualcosa di brutto, ma decisi di scacciarla, anche se ricordavo bene l'ultima volta che l'avevo provata.

Gerard fermò la Trans Am davanti a Diner, e scoccò uno sguardo a Frank. “Dai, carichiamo quei tre sull'auto e andiamo” disse, sorridendo. La paura che a Fun Ghoul succedesse qualcosa era sempre forte in lui, ma mai come in quel periodo. Suonò il clacson, e la testa ricciuta di Ray apparve dalla porta, subito seguita da Grace e Mikey. Party Poison sorrise ancora, quella era davvero la sua famiglia, insieme al Dr. Death, Jill e i fratelli Rebel.
L'auto partì, e Grace non stava ferma un attimo per l'impazienza: le era sempre piaciuto andare a distruggere le telecamere con i Killjoys, e quello era un giorno speciale, il giorno del suo compleanno. Grace si sporgeva di continuo, e alla fine si accorse dell'auto nera e delle due moto che li seguivano.
Party, i Draculoidi!” gridò. Gerard si voltò, e vide anche lui l'auto.
Maledizione, quello è Korse!” ringhiò. “Frank, Ray! Sparate alle ruote quanto meno!”. I due si alzarono sul sedile e iniziarono a far fuoco, mentre dall'auto e dalle moto arrivava i proiettili nemici. Anche Mikey si mise a sparare, e alla fine la Trans Am fu colpita ad una ruota, finendo fuori strada.
Grace, sta attenta, mettiti dietro di noi!” disse Mikey, scendendo dall'auto insieme agli altri. Grace afferrò la Boom Box, a corse dietro ai ragazzi. L'auto nera e le moto si fermarono, e ne scesero i Draculoidi, seguiti da Korse.
Miei cari”. La voce tagliente dell'uomo li fece rabbrividire, non erano abituati a parlarci. “Consegnatemi la ragazzina, suo padre la sta cercando”.
Mai” tagliò corto Ray. Grace strinse la giacca nera. Korse inspirò.
Non fatemelo ripetere” ringhiò.
Mai” disse di nuovo Ray. I Draculoidi si disposero accanto a Korse, e alzarono le armi.
Grace, va nell'auto”. La voce di Gerard suonò incredibilmente tranquilla.
Ma..” tentò di protestare Grace.
VA NELL'AUTO HO DETTO!”. Grace rimase immobile per qualche istante, e poi si fiondò nell'abitacolo.
E così volete sfidarci, eh?” Korse sorrise malignamente. I ragazzi non dissero nulla, sfoderarono solo le armi, e le puntarono.
Grace poté sentire gli spari nonostante si fosse messa le mani sulle orecchie. Non aveva avuto il coraggio di guardare, e quando la portiera si aprì sperò con tutto il cuore che fossero i Killjoy. Due mani la strattonarono.
Andiamo, ragazzina” disse una voce. Grace cercò di divincolarsi, usando anche la Boom Box per colpire, ma un altro Draculoide gliela prese. Fu trascinata fino da Korse, che stava in piedi, la pistola fumante e guardava i corpi scomposti dei Killjoy.
Non sono morti” disse, puntando comunque la pistola verso i ragazzi. “Non è ancora il loro momento”. Una strana smorfia gli deformò il volto. “Keep Running”.

Arrivarono a sera tarda, e la Trans Am si fermò pesantemente, come se fosse sfiancata. Mi fiondai fuori dal Diner, con una preoccupazione addosso che mi uccideva, e li guardai uscire dall'auto. Sembravano malconci e feriti.
Dov'è Grace?” chiesi, non vedendola. Gerard alzò lo sguardo verso di me, e cercò di raddrizzare le spalle.
L'hanno presa” disse, con un fil di voce, prima di appoggiarsi a Frank. Sembrava che le sue gambe avessero ceduto. Rimasi a fissarli, come se non avessi compreso le sue parole. “Dannazione, Jill, non guardarci così! Pensi che gliel'abbiamo data noi?” sbraitò lui.
Gerard, io...” deglutii. “Sono sicura che avete combattuto” dissi infine, e corsi verso Mikey, che si era seduto vicino ad una ruota, appoggiandosi all'auto. Mi inginocchiai accanto a lui, passandogli una mano sui capelli per toglierli dal viso.
Mikey” lo chiamai. Lui mi rivolse uno sguardo triste, e passò una mano sulla mia guancia.
Non siamo riusciti a proteggerla” disse, sull'orlo delle lacrime. Cercai di zittirlo, dandogli anche un bacio sulla fronte. “Lo avevamo promesso a sua madre, Jill, e non ci siamo riusciti” piagnucolò, appoggiando la testa nell'incavo del mio collo.
Va tutto bene, riusciremo a salvarla” dissi, risoluta. Lui tirò su con il naso, e si sollevò da terra.
Sì, hai ragione” rispose, anche se non troppo convinto. Gli sorrisi, per incoraggiarlo, e raggiungemmo gli altri all'interno del Diner.

Show, Zack e Dr. Death arrivarono la mattina dopo, armati di carte della città e di mille piani diversi. Due ore di discussione, e non arrivavamo a capo di nulla: era una missione suicida, nessuno si era spinto mai così lontano all'interno di Battery City, e chi lo faceva non tornava. Gerard rimase in silenzio per quasi tutto il tempo.
Potremmo provare per le fogne” suggerì Show. “Con la mappa è semplice orientarsi, e basterà trovare l'uscita più vicina al palazzo”
Hai idea di quanti SCARECROW e Draculoidi ci saranno?” sbottò Dr. Death.
Beh, che idee migliori ci sono? L'unica soluzione è quella di entrare direttamente dalla porta principale” ribatté Ricky. Gerard sollevò la testa. “Oh, non ci pensare nemmeno, io di lì non ci passo!”
Non devi farlo te” rispose Mikey. “Ci andremo noi”, e guardò Ray, suo fratello e Frank.
Sono d'accordo” rispose Jet Star, e gli altri annuirono.
Ma siete impazziti?” quasi gridai. “Mikey, è una missione suici-”
Hai una soluzione migliore?” disse lui, guardandomi intensamente. Mi zittii, in effetti non ne avevo.
Bene, e allora è deciso” sorrise Gerard, parlando per la prima volta. “Noi quattro entriamo con la Trans Am. Voi ci aspetterete fuori con il furgoncino, e dopo un'ora entrerete, per prendere Grace. Noi usciremo sulla Trans Am, coprendovi le spalle”
Siete matti” borbottò Zack, e si alzò dal tavolo. Il silenzio calò nella stanza, e nessuno osò interromperlo.








Angolino dell'autrice

Intanto mi scuso per il mostruoso ritardo, ma è periodaccio. E mi scuso perché forse è un po' corto, però c'è tutto, angst e fluff in un colpo solo!
E questo è il penultimo capitolo, miei cari ewe
Siamo quasi in fondo, e anche se non voglio fare spoiler, credo che sia intuibile l'angst del prossimo (ultimo) capitolo. 
Spero che non mi uccidiate *cerca scudi da qualche parte, per ripararsi*
Su su! Alla prossima! :3

   
 
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