Proprio io, che l’avevo sempre ‘’odiato’’ e adesso?!.. Un amore incontrollabile si era scatenato dentro di me e la voglia, il desiderio, il sogno di parlare con quel bellissimo ‘’angelo’’ canadese erano diventati insopportabili. Così decisi: dovevo andare al suo concerto, niente mi poteva più fermare , dovevo realizzare il mio sogno e ci sarei riuscita!

Da quel giorno la mia giornata si basava sulla ricerca di qualche concorso per vincere il famigerato biglietto per il ‘’ Believe Tour ‘’ . 

Dopo tre o quattro giorni erano rimasti solo sei biglietti disponibili ormai i concorsi erano tutti finiti, ma, proprio in quel momento, la fortuna bussò alla mia porta: stavo tornando a casa una ragazza mi fermò chiedendomi se ero una ‘’belieber’’ (fan di Justin Bieber) ero un po’ incerta se dire di sì o di no per paura che mi potesse prendere in giro ma comunque decisi di dire di sì. In quel momento un brivido mi salì su per la schiena…avevo paura…la ragazza però non voleva prendermi in giro anzi tutta felice mi disse:

RAGAZZA: Tieni questo è il mio biglietto per il concerto di Justin ma purtroppo io non potrò andarci così ho deciso di regalarlo alla prima belieber che incontravo e quella sei proprio TU

In quel preciso istante ero sia felice che triste per quella ragazza, poverina tanta fatica per niente.

IO: Sei sicura? Mi stai prendendo in giro?

RAGAZZA: E perché dovrei?!

IO: Ah…pensavo…

In quel momento la ragazza mi interruppe:

RAGAZZA: Ah! Dimenticavo! Oltre al biglietto c’è anche il pass per il backstage

IO: Cosa?! OH MIO DIO! Non ci credo!

RAGAZZA: Beh credici! Ora devo andare buona fortuna per il concerto!

La ringraziai più di mille volte, non ci potevo credere, tornai a casa e ne parlai a mia madre.

Non stavo più nella pelle, contavo i giorni sulle dita fino a quando non arrivò il 23 Marzo: ero emozionatissima sarei andata al concerto del mio idolo e chissà, forse sarei anche salita sul palco durante la canzone ‘’ One Less Lonley Girl ‘’ ,come da tradizione.

Scesi giù in garage mi misi in macchina e aspettai…Erano le sei d'altronde  dovevamo arrivare fino a Bologna! Ad un certo punto vidi mio padre, ero un po’ stranita perché il resto della famiglia non era ancora sceso. Mio padre aprì lo sportello e disse:

PAPA’: VIAGGIO ANNULLATO!

IO: COSA?!?!?!