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Autore: Rory19    18/03/2013    4 recensioni
Se non siete ancora stanchi di leggere storie su ipotetici sviluppi tra Rudi e Alice, vi propongo questa "two-shots" :) Buona lettura e grazie a chi vorrà commentare!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano già passati tre giorni da quando Alice era tornata a casa dalla vacanza in barca con Francesco. Al suo arrivo, sua madre e Giulio l'avevano accolta con un grande abbraccio, ma dopo qualche domanda di circostanza (se era andato tutto bene, come si era trovata con il suo ragazzo e cose simili) erano tornati alle loro attività quotidiane, che a quanto pare li rendeva occupatissimi. Da una parte forse era meglio così, visto che proprio non le andava di annunciare immediatamente la “grande novità” e subire quindi un interrogatorio con domande alle quali non avrebbe saputo rispondere: già, perché quello che loro non sapevano era che lei e Francesco si erano per così dire “presi una pausa”, e chissà se mai sarebbero andati a vivere insieme. Dopo quello che era successo alla fine dell'anno scolastico aveva pensato e sperato che due mesi in barca con il suo ragazzo, lontano da tutto e da tutti, l'avrebbero aiutata a superare tutte le insicurezze e le paure che la tormentavano; invece non era stato così.

I suoi pensieri continuavano ad andare a quella maledetta domenica che le aveva sconvolto l'esistenza, a quelle mani che la stringevano, a quello sguardo che la ipnotizzava, a quella bocca che la baciava senza fine, a quell’”incidente” che poi in fin dei conti tanto “incidente” non era stato. Chi era il genio che aveva detto "lontano dagli occhi, lontano dal cuore"? Beh, per lei di sicuro non era così. Ovviamente Francesco non sapeva nulla di tutto ciò, anche se si era accorto che Alice non era serena; lei gli aveva confessato di non sentirsi pronta per la convivenza e, dopo una discussione piuttosto accesa, avevano deciso che forse era meglio non vedersi per un po’, in modo da chiarirsi le idee. Ma ora che era tornata a casa, si era ritrovata esattamente nella stessa situazione di incertezza di quando era partita, anzi forse anche peggio: tutte le volte che incrociava Rudi in giro per casa, si creava un tale imbarazzo che qualsiasi tipo di conversazione era praticamente impossibile. Si erano a malapena salutati quando lei era arrivata e anche i giorni successivi non erano andati meglio.

C’erano così tante cose che avrebbe voluto chiedergli, ma non sapeva nemmeno da che parte iniziare il discorso. Perché non aveva risposto alla sua lettera? Come doveva interpretare il suo comportamento a fasi alterne? Anche lui non riusciva a smettere di pensare a quella notte alle terme o invece non se ne ricordava nemmeno più? Lui continuava ad evitarla e Alice si crogiolava sempre di più nei suoi dubbi. Anche il fatto di non potersi confidare con nessuno non la aiutava: Eva era tornata a Parigi e comunque, dopo tutto quello che aveva passato, non avrebbe di certo potuto tormentarla con i suoi problemi; Jolanda era ancora in vacanza, e poi ultimamente aveva delle opinioni piuttosto altalenanti in fatto di relazioni sentimentali; sua madre poi…beh vediamo, cosa poteva dirle? “Sai mamma, ho fatto l’amore con Rudi qualche mese fa e ora ho mollato Francesco perché non riesco a farmela passare!” E come spiegare che una notte con il suo fratellastro era stata mille volte più speciale di tutte quelle passate con il suo ragazzo?

Quella sera, a cena, si erano ritrovati seduti uno di fronte all’altra e Alice non poté fare a meno di notare che lui non smetteva un secondo di fissarla, facendola avvampare tutte le volte che anche lei per caso incrociava il suo sguardo. Eccolo, quello sguardo che lei ben conosceva: quello sguardo che le violentava la mente ogni qualvolta provava a chiudere gli occhi per riposare, quello sguardo profondo e intenso che non smetteva di torturarla da ormai molti mesi. Appena finì di mangiare, Alice salì in camera sua, incapace di reggere quella sorta di pressione psicologica un minuto di più. Si buttò sul letto cercando di liberare la mente, ma con quel caldo e quell’agitazione addosso non era affatto semplice. Decise allora di prepararsi già per la notte e si mise la t-shirt e i pantaloncini grigi che usava come pigiama. Sapeva bene che non sarebbe riuscita a dormire prima di molte ore, quindi accese il computer e, vedendo che sua sorella era connessa, iniziò a chattare un po’ con lei per sentire come stava. Quando Eva la salutò augurandole la buona notte, Alice si accorse che nel frattempo si era già fatta l’una e che forse era meglio provare a riposare un po’. Prima però doveva assolutamente scendere in cucina a prendere un bicchiere di acqua, perché quel caldo opprimente la stava uccidendo. Ma non appena uscì dalla sua stanza, nel buio pesto in cui era immerso il corridoio si scontrò con qualcuno che era appena salito dalle scale. “Ah!” “Oh!” si sentì quasi all’unisono. “Scusa” le disse sommessamente l’altra voce. “No, scusami tu” rispose Alice completamente paralizzata dall’imbarazzo; per fortuna non si vedeva niente, altrimenti le sue guance paonazze sarebbero state un segnale più che evidente del suo agitato stato d’animo interiore. Perché con tutte le persone che c’erano in quella casa doveva scontrarsi proprio con lui?! “Allora buonanotte” le disse Rudi. “Buonanotte” rispose lei, aspettando di sentire i suoi passi allontanarsi. Ma lui non si muoveva. Percepiva la sua presenza a meno di mezzo metro da lei, sentiva il suo profumo nelle narici, ascoltava il suo respiro regolare che non tradiva nessuna emozione. Perché non se ne andava? Cosa stava pensando per tutti quei secondi che sembravano interminabili? Anche se non lo vedeva, era sicura che lui la stesse fissando ancora con quello sguardo che se da un lato la spaventava, dall’altro la eccitava e le faceva battere il cuore all’impazzata. Alice non sapeva assolutamente cosa fare: rientrare in camera facendo finta di niente, andare verso le scale rischiando di urtarlo un’altra volta, oppure restare completamente immobile e sperare che lui non si accorgesse del suo cuore a mille che martellava sempre più rumorosamente?

Mentre ancora tentava di capire quale fosse la scelta migliore, ecco che ad un tratto sentì Rudi borbottare tra sé e sé: “Al diavolo tutto!” Meno di un secondo dopo, la ragazza si sentì afferrare energicamente all’altezza della vita, con un movimento così improvviso che la colse assolutamente alla sprovvista e non le permise, se mai lo avesse voluto, di opporre resistenza. Rudi la attirò a sé e senza alcun indugio iniziò a baciarla così ardentemente che Alice si sentiva completamente in balia delle sue volontà. Sempre senza mai staccare le labbra dalle sue, la spinse contro al muro e da lì poi in camera di lei, che era appena rischiarata dal bagliore del computer ancora acceso. Si fermarono un attimo solo per chiudere la porta alle loro spalle e subito ricominciarono a baciarsi come prima: tutta l’elettricità che si era accumulata tra loro nel corso degli anni sembrava essersi sprigionata tutta all’improvviso, esplodendo con una scarica che non lasciava alle loro menti nessuna possibilità di riprendere il controllo della situazione. Ora che potevano anche guardarsi negli occhi, sembrava che tutto fosse ancora più intenso; Alice si lasciò prima spingere contro l’armadio e poi prendere in braccio da Rudi, che la posò infine dolcemente sul letto senza mai smettere di baciarla. Le loro mani si cercavano senza sosta, le loro gambe intrecciate si muovevano ormai senza nessun controllo da parte loro. Improvvisamente, però, Rudi si staccò dal bacio e con voce incerta disse: “Alice…” Ma lei non gli lasciò modo di proseguire: “Non dire niente, non dire niente…” bisbigliò. Non voleva che una parola di troppo rovinasse quel meraviglioso momento, che sembrava essere il frutto di uno dei suoi sogni più belli. Ovviamente Rudi non se lo fece ripetere una volta di più; con un movimento rapido le tolse la t-shirt e i pantaloncini e lei fece altrettanto con lui. Ad Alice sembrò di rivivere quella notte di alcuni mesi prima, quando si erano fatti travolgere dalla passione per la prima volta: le stesse emozioni la pervasero, gli stessi brividi la percorsero mentre lui le sfilava prima il reggiseno e poi gli slip. Era nuda, eppure non provava più alcun imbarazzo nei suoi confronti come nei giorni precedenti. Si sentiva in estasi, il tempo e lo spazio non esistevano più; lo aiutò a liberarsi dell’ultimo indumento che li separava e finalmente, come tanto aveva desiderato, diventò sua.

Esausti e madidi di sudore, si addormentarono ancora abbracciati. Ad Alice sembrava di essere in Paradiso; un Paradiso dal quale però si risvegliò bruscamente la mattina successiva, quando si rese conto di essere rimasta sola in quel letto.

  
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