Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Segui la storia  |      
Autore: AlexBi    18/03/2013    4 recensioni
"Come eravamo finiti a non parlarci per un anno intero, a mandarci stupidi messaggini di auguri tipo "Buon natale dalla famiglia Way"? [...] Non erano i baci, non era il sesso. Quella era solo una cornice. Il quadro, quello vero era lui, nella mia vita. Non avevamo ancora imparato a vivere l'uno senza l'altro."
Frerard. Ambientata negli ultimi anni, precisamente da dopo tutta quella storia di Mikey. Frank e Gerard riprovano ad avvicinarsi, anche se si rendono conto di non essere mai riusciti ad allontanarsi.
Genere: Erotico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hey guyss! I'm back. Questa, come avrete intutito è una nuova storia. Dopo il fallimento della prima  (It's not a fashion statement, it's a fucking deathwish: link ) che ci crediate o no, ho deciso di riprovarci. Vi chiederete "chi te l'ha fatto fare?". E invece, sono ancora qui. E per questo vi prego di una cosa. Fermatemi. Se questa storia è proprio illeggibile, scritta male, senza senso o scontanta, vi prego ditemelo. Fatemelo sapere con una recensioncina. E un altra cosa, questa roba potrebbe essere interattiva. Ho scritto due secondi capitoli e 2 terzi capitoli  e anche quasi 2 quarti capitoli alternativi. Uno tragico e complessato, l'altro un pò più tendente al comico. Se vi va fatemi sapere anche quello.  Recensite in ogni caso please ;)
LOVE YA ALL           AlexBi
 
 




Title: Later years of a long lived life
Chapter 1: How did we end up like this?
 
 



Non credevo sarebbe stato possibile. Ogni singola cellula del mio corpo gridava aiuto. Non potevo andare avanti così. 
5 ore di football mi stavano uccidendo. Non ricordavo neppure per quale motivo lo stessi facendo. In quel momento tutto era confuso, la vista appannata, un po' per il colpo un po' per il sangue che colava dal mio sopracciglio destro.
Lo sapevo, mi sarebbe rimasta la cicatrice per quello. Che cazzo ci facevo ancora lì?

 Da quanto era cominciata la storia che Frank chiama e io corro? Ah, già, da quando eravamo tornati magicamente amiconi. 
 
 Non riuscivo a capire da dove fosse venuta fuori tutta questa storia dell'amicizia. Dopo il periodo da scopa-amici i rapporti si erano alquanto raffreddati, e si erano definitivamente estiniti dopo la nascita del terzo figlio di frank.  
  
Era tutto troppo imbarazzante, stare nella stessa stanza era diventato opprimente. Sapevamo entrambi che c'era qualcosa di più dietro al magnifico e fenomenale sesso. 
Ma nessuno dei due voleva ammetterlo, dopo quasi quattro anni e 4 figli in tutto, sarebbe stato troppo.

 Eppure ci siamo trova lì, su quel fottutissimo campo di football a far finta di divertirci tutti insieme per tirare su il morale a Mikey. Che idiota. Io, per essere andato fin lì, e lui per aver creato una situazione che mi abbia spinto a esserci. Da quando un pomeriggio insieme all'aria aperta ci avrebbe tirato su il morale?
"Ragazzi, perchè non passiamo una giornata tutti insieme al parco? Così dai, cazzeggiamo un pò, magari giochiamo un pò a football. Solo noi 4, come ai vecchi tempi, neiente marmocchi"
Al suono di queste parole su skype sono scoppiato a ridere, fortuna che la web cam di Ray era ancora rotta, altrimenti avrei fatto una figura di merda  colossale. Tutti erano seri, e non solo, additittura entusiasti di quell' uscita.

 E con tutti intendo Ray e Mikey, e anche Frank, prima di rendersi conto che ci sarei stato anche io. Il mio scetticismo era alle stelle, ma il nano ragionevole è riuscito a convincermi con un semplice "Dai gee vieni anche tu, sarà divertente". Non sono sicuro che la frase avrebbe funzionato ugualmente senza il "Gee". 
A quel suono io da brava ragazzina innamorata ho sfoggiato un sorrisone.

 Fanculo al mondo. Volevo solo tornare a casa a  disegnare.  Mi sembrava di essere diventato un bambino di 4 anni.
A proposito di bimbi...volevo tornare a casa da Bandit. Era diventata molto tenera in quel periodo. Anche se per qualche strano motivo continuava ad arrampicarmisi addosso. Evidentemente avrebbe sviluppato doti fisiche che io non ho mai avuto.

-Dai Gee! Alza quel culo! Non siamo mica sul divano a giocare ai video games. Se prendi un colpo non riparte il gioco automaticamente, devi rialzarti e poi...ma stai sanguinando?!-

-Non so vedi tu- borbottai irritato.
 
In un batter d'occhio erano tutti intorno a me, compreso Frank, forse perchè si era un tantino sentito tirato in causa per essere stato il pazzo che aveva lanciato la palla a tutta velocità.

-Tutto ok?-
 
Mi chiesero in coro Ray e Mikey.

-Si...si non preoccupatevi, non ho 2 anni, un taglietto non mi ucciderà-

-Stai perdendo molto sangue...potrebbero volerci dei punti-

 Frank la buttò lì un pò come una battuta, un pò come una minaccia. Bastardo.  Gli rivolsi una delle mie  migliori occhiate fulminanti.
In tutta risposta il nano inarcò le sopracciglia con fare beffardo. Gli occhi color miele brillavano come non mai in quella giornata cristallina, e non riuscii a fare a meno di perdermici dentro.
Il suo viso si distese in un sorriso limpido e come se si stesse rivlgendo ad un bambino mi disse:

-Dai su, vieni qui, ho ancora qualche residuo di cerotti e simili nello zaino dalla gita a Disneyland con le bambine-

 Mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi, la testa mi girava vorticosamente.
Ebbi un momento in cui pensai di precipitare a terra e spaccarmi anche l'altro sopracciglio ma le sue braccia mi afferrarono appena in tempo.
Sollevai lo sguardo imbarazzato e borbottai un "grazie" a mezza voce.  Riuscii anche ad arrossire, sotto lo sguardo protettivo di Frank.
 
Ci incamminammo con la solita andatura da bradipi verso l'altra parte del  campo, dove avevamo lasciato gli zaini. Tentai sgraziatamente di pulirmi il viso dal sangue e con molta eleganza riuscii a imbrattarmi la maglietta bianca di sangue.

 Frank rise sommessamente. Non so come, ma il suono della sua risata mi parve maliconico.
Non ci vedevamo da troppo tempo. Ma una cosa era certa, non avevamo dimenticato nulla l'uno dell'altro.
Ricordavo ogni piccolo particolare del carattere di Frank, ogni centimetro del suo corpo. Era come se non ci fossimo mai lasciati. 

 Percorremmo il resto del campo in silenzio. Entrambi concentrati a ricordare il motivo del nostro allontanamento. Il tempo, pensai. La vita. L'universo. Tutto.
Non ero mai stato il tipo da queste stronzate, ma una frase cominciò a voritcare nella mia mente: "Non era destino che rimanessimo insieme"

-Eccoci qui-

 Disse frank stancamente mentre si piegava sulle ginocchia per aprire lo zaino. Per prima cosa mi passò un pacchetto di fazzoletti per evitare di nuovo lo spettacolo con la maglietta, poi si mise a cercare i cerotti.

 Lo sguardo mi cadde inevitabilmente sui jeans di Frank, che per la posizione erano scivolati delictamente, abbastanza da mostrare tre quarti dei suoi boxer fluo. Non riuscii a farne a meno, il suo lato b era incantevole e ipnotizzante come sempre.
 
Frank si girò di scatto e con un sorrisetto ambiguo sul volto mi disse:

-Senti sporcaccione, siediti qui sugli ascugamani, sei troppo alto, non ci arrivo-

 Io scoppiai in una risata che sembrava mi stesse rigenerando.

-Nano-

-Stronzo-

 Dal nulla il ragazzo mi placcò e crollammo sugli asciugamani, uno sopra l'altro, ridendo come ragazzini.
Mi sentii improvvisamente leggero, fuori dal mondo, come se una ventanta di aria fresca fosse riuscita a togliere le ragnatele che si erano accumulate negli anni.

 Presi a fargli il solletico ricordando questa sua utilissima debolezza.
Frank si dimenò come un verme, ridendo all'impazzata. Quando percepii che a breve sarebbe morto per soffocamento staccai a malincuore le mani dal suo corpo.

 Ci stendemmo uno affianco all'altro, a gurdare il cielo. Proprio come in uno di quiei film stupidi in cui alla fine la tipa riamane incinta e si scopre che il padre non è mai il suo attuale fidanzato.
Dopo questa geniale pensata girai la testa verso Frank, solo per osservare il suo viso in quel momento. Mi sarebbe bastato uno sguardo per capire se era felice.
Il ragazzo inclinò il volto proprio in quel momento, probabilmente con le mie stesse intenzioni. I nostri occhi si incrociarono, e per qualche secondo rimanemmo incatenati l'uno all'altro.

 No, seriamente. Cosa cazzo era successo? Come eravamo finiti a non parlarci per un anno intero, a mandarci stupidi messaggini di auguri tipo "Buon natale dalla famiglia Way"?

 Ricordo ancora i giorni passati in studio, quando ci eravamo ritrovati per registrare il nuovo/vecchio album. Eravamo come statue di ghiaccio.
Il primo giorno ci siamo salutati con una stretta di mano. Una fottutissima stretta di mano. 
Ancora ripensadoci mi torna in mente il desiderio che provai in quel momento di strappargli la maglietta di dosso e farmelo li, davanti a tutti. Non me ne sarebbe fregato nulla. Se solo lui non avesse detto un ironico "Quanto tempo".

 Com'è finita così? Lì, sull'erba, stesi uno accanto all'altro non riuscivo a fare a meno di pensare che fossimo indivisibili. Una persona sola, un riflesso reciproco, nei nostri occhi.

 Con naturalezza allungai la mano, Frank l'afferrò subito, senza esitazioni. Come se non stesse aspettando altro.
Un brivido mi attraversò il braccio. Quanto mi era mancato il suo tocco. E non quello, freddo e distante della stretta di mano in studio. No, quello pieno di desiderio. E  perchè no, anche nostalgia. Riuscivo quasi a sentire il suo battito, soltanto dalla mano. 

 Pian piano i ricordi delle innumerevoli notti insieme riaffiorarono. Quelle ancora nel van, quelle in hotel, e infine l'ultima notte. Quella prima della nascita di Bandit. Il desiderio c'era, ma la vergogna era troppa. Quando lessi il messaggio di Lynz "stiamo andando in ospedale, la piccola è in arrivo <3" mi sentii morire. Com'era possibile? Amare così tanto 3 persone contemporaneamente. Mia moglie, mia figlia, Frank...

 Ma l'amore per Frank era diverso. Era più profondo, più passionale. Quello per Lynz scontato. L'amavo perchè era mia moglie.  Ma mia figlia veniva prima di tutto. Non poteva andare avanti in quel modo. Fui costretto a finirla con Frank. Quelle scappatelle cominciavano già a non essre abbastanza, ma la magia venne  definitivamente infranta da Bandit, la realtà, la mia realtà, la mia famiglia.
E lo stesso fu con i figli di Frank.
Ecco come siamo finiti così. Miles, Cherry, Lily, Bandit...La realtà.

 Sentii come se le ragnatele si stessero riformando. Strinsi impercettibilmente la stretta sulla mano di Frank. Le sue dita si serrarono di riflesso.  I nostri occhi sembravano essersi fusi.

 Non riuscivo a volgere lo sguardo. Ma nonostante questo, non mi sentivo affatto costretto. Nei sui occhi riuscii a vedere il riflesso del mondo. E allora capii. Il mio mondo non poteva esistere, non senza di lui. La sua mancanza mi aveva reso cieco, i suoi occhi erano riusciti a guarirmi.
Nonostante gli anni, Frank era rimasto la mia vita. Non nel senso romantico dell'espressione. Letteralmente la mia vita. Senza lui mi sentivo soffocare, come se rimanessi chiuso in uno sgabuzzino per anni. Senza vedere il mondo, la luce, in poche parole i suoi occhi.

 Non erano i baci, non era il sesso. Quella era solo una cornice. Il quadro, quello vero era lui, nella mia vita. Non avevamo ancora imparato a vivere l'uno senza l'altro.
Nonostante l'amore per le nostre mogli, per i nostri figli, per le nostre nuove vite responsabili.

 Ci eravamo ancora indispensabili, e quella stretta di mano chiariva ogni dubbio. La pressione esercitata da entrambi era perfettamente uguale, nessuno era oppresso, nessuno opprimeva. Eravamo una cosa sola. Al di fuori della reltà, al centro del mondo. Noi. Solo noi.

-Mi manche Gee-

 Sussurrò improvvisamente Frank. Forse pensava che non l'avrei sentito. Ma udii la sua voce forte e chiara. Come un grido d'aiuto, identico alla voce nella mia testa.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: AlexBi