*°*/THIS IS MY LIFE/*°*
1. *@*SUL PULLMAN*@*
La ragazza salì sull’autobus e si sedette come tutte le mattine
negli ultimi posti, in fondo.
Il mezzo pubblico era deserto.
Leena poggiò la testa sul vetro e , accendendo l’MP3, si addormentò.
Il pullman partì sterzando.
Era una mattinata nebbiosa, quella, con una lieve pioggia che
raffreddava le ossa.
Berlino sembrava ancora più fredda del solito, quel giorno.
Ogni mattina, Leena doveva attraversare
la città per arrivare a scuola.
Quella che frequentava, era uno dei migliori istituti d’arte di
tutta la capitale e lei era molto felice di farne
parte.
Aveva dovuto faticare per farsi ammettere.
Giorni e giorni passati sui libri per riuscire a superare quel
difficilissimo test di ammissione.
Era già passato un anno da quel periodo…
Il pullman stoppò alla prima fermata. Gli occhi color nocciola di Leena si aprirono all’improvviso per osservare quattro
persone che salirono sul pullman.
Sembravano impiegati di medio livello, a prima vista. Tutti si
sederono vicino al conducente, chiacchierando sottovoce dei loro affari.
La ragazza si scostò un ciuffo di capelli biondi dagli occhi e
riprese a sonnecchiare.
Era davvero difficile restare svegli a quell’ora del mattino.
Leena lo sapeva bene. Anche
quando arrivava a scuola, sempre qualche minuto in anticipo, si accucciava sul
suo banco vicino alla finestra e sonnecchiava.
Era quello il difetto della ragazza: alla
mattina non riusciva davvero a resistere al sonno.
Leena aprì gli occhi e iniziò ad osservare fuori dal finestrino. Abbassò il volume della musica.
Oggi probabilmente sarebbero arrivati quei due compagni nuovi che
il professore di matematica aveva preannunciato qualche settimana fa.
Gli altri studenti della classe non erano molto entusiasti di
questi “novellini”. Trovavano ingiusto che loro potessero entrare nell’istituto
senza il test d’ingresso del primo anno.
Il professore aveva spiegato loro che questi nuovi alunni facevano
parte di un altro importante liceo, gemellato con l’istituto che frequentavano
loro.
Ciò non aveva fatto cambiare la propria opinione alla maggior parte
della classe.
Il pullman si fermò di nuovo.
Era la quarta sosta. Ormai ne mancavano solo più cinque.
L’attenzione di Leena fu
subito catturata da un ragazzo, timidamente, si era seduto accanto a
lei.
Era pesantemente truccato di nero, con un ciuffo che gli copriva
l’occhio sinistro.
I suoi capelli neri erano bagnati dalla pioggia di quel mattino. I
suoi occhi color nocciola erano assonnati.
Subito dopo di lui, salì sull’autobus un altro ragazzo, molto
simile al primo.
“ Saranno gemelli… “ pensò la ragazza, mentre spegneva e riponeva
nel suo zaino l’MP3.
<< Dobbiamo andare all’Istituto d’arte… è questo il pullman
che porta fin là? >> mi chiese gentilmente il ragazzo moro.
<< Si,certo. E’ il vostro primo
giorno? >>
<< Si. Io e mio fratello siamo iscritti al secondo anno.
>> rispose l’altro.
Solo ora, Leena si
fermò ad osservare l’altro ragazzo, in piedi daventi
a lei.
I suoi capelli biondi erano pettinati con dreads,
raccolti poi in una spessa coda.
Aveva lo stesso sguardo profondo del fratello.
<< Scusaci se siamo stati scortesi a non presentarci ancora…
Io sono Bill e lui è mio fratello gemello Tom. >> disse il moro
osservando la ragazza negli occhi.
<< Io sono Leena. Piacere! >>
<< Piacere nostro! >> rispose il biondo ammiccando.
La ragazza non riuscì a sopprimere una risata: erano davvero
simpatici quei due!
Tutti e tre scoppiarono a ridere fragorosamente, finché gli
impiegati seduti vicino al conducente non chiesero esplicitamente di fare silenzio.
Tom mandò loro un’occhiataccia e Bill sorrise per il gesto del fratello.
I tre iniziarono a parlare.
I gemelli raccontarono alla ragazza del paese da cui provenivano,
in campagna, e del loro trasloco in città, voluto dalla madre a causa del
lavoro.
Più tempo passava, più si sentiva a suo
agio con quei due ragazzi.
Ormai la scuola era vicina, mancava solo
una fermata all’arrivo.
<< Senti, Leena. Non vorrei essere
il solito guasta feste, ma… Sei fidanzata? >>
azzardò Tom.
Subito la ragazza avvampò.
<< Emmm… sinceramente… >> la
ragazza non riuscì a terminare la frase.
Le porte dell’autobus si spalancarono.
Davanti, si notava l’entrata dell’ Istituto.
Dovevano scendere.
Leena sussurrò un “no” che Tom non percepì.
Presero lo zaino e scesero dal mezzo pubblico, perdendosi fra la
folla.
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Eccomi
con la mia seconda ff!!
Ho
scritto più o meno il percorso che faccio il mattino
per andare a scuola, che purtroppo è dall’altra parte della mia città.
Spero
vi piaccia!! Cercherò di aggiornare il prima possibile.
Se
volete commentare o dare dei consigli saranno davvero graditi!!
Grazie…
Un
baci8 dalla vostra _Moonlight_