-Nii-San...-
Gli tirò un pò la maglia, ma questi non si svegliò.
Sospirò e scosse la testa.
Tornò indietro dalla sua mamma.
-Non vuole svegliarsi...-
Spiegò arrampicandosi su una sedia.
Una volta riuscito nel suo intento respirò affannosamente per recuperare fiato.
Che faticata.
-Oh...Alphonse, perchè non ci riprovi?-
Domandò Trisha sorridendo.
Lui sospirò ancora una volta.
Come poteva chiederglielo?
Aveva tanto faticato per arrampicarsi sulla sedia...
Come poteva chiedergli di scendere di nuovo?
Sembrava non avesse notato il suo grande sforzo.
A volte i grandi dimenticano le difficoltà di essere piccoli.
Era più alto del suo Nii-San, ma salire su quelle imponenti sedie di legno..
Per lui era ancora un'impresa!
Eh si...
Un giorno sarebbe riuscito a sedersi senza alcuno sforzo.
Un giorno anche lui avrebbe potuto pensare al verbo "sedersi" come a un rilassamento dei muscoli...
E non come a un'abnorme fatica.
Comunque questa era un'altra storia.
Lasciò per un momento nel dimenticatoio quei pensieri e guardò la madre severo.
-Mammina, altri 5 minuti...-
Disse piano.
Trisha gli si avvicinò e li accarezzò una guancia.
-Alphonse posso andare anche io...-
La mamma quel giorno era proprio dura di comprendorio.
Non voleva capire.
-Non è che mi scocci di andare...-
Iniziò piano.
La donna Gli diede tutta l'attenzione possibbile.
-Sì, ok...Forse un pochino-pochetto...Così-
Mimò con le manine.
-Però, Mammina, lascialo dormire ancora un pò...-
Sospirò con espressione melodrammatica e prese una mano della mamma tra le sue piccole.
-Questa volta ha ragione a voler dormire ancora...Non come le altre volte...Lo sai, se fosse stato così l'avrei buttato giu dal letto e avrei urlato "Sveglia, Nii-San!...Vuoi mica perdere la colazione?"-
Trisha ridacchiò, ma smise appena il bambino la guardò con la coda dell'occhio.
Ma come faceva?
La questione era di vitale importanza!
-Ieri notte, c'è stato il temporale no?-
Lei annuì e gli fece cenno di proseguire.
-Beh...Io sono corso nel suo letto perchè i tuono e lampi...-
-Ti spaventavano?-
Lui scosse la testa.
No, non lo avrebbe mai ammesso.
-No, certo che no, mammina! Io sono forte...Avevo solo paura che il Nii-San si spaventasse...Ma io no! Non avevo paura!-
Si bloccò notando lo sguardo della madre.
-Si, ok...Forse un pochino-pochetto...Così-
Poi fece un segno con la mano, non si capì cosa volesse significare.
-Ma qui non si parla di me...Dicevo...Sono andato nel suo letto...E vicino a lui sono riuscito a chiudere occhio...-
Spiegò poggiando la testa sulle mani.
Poi si fermò a pensare.
-Ma quando stamattina mi sono svegliato per colpa di un raggio di sole, lui mi guardava assonnato, così ho pensato...-
Si alzò in piedi sulla sedia puntando un dito in aria.
-"E' già sveglio?"poi ci ho pensato meglio, mammina...E ho detto "Erika! Lui è ancora sveglio!"-
Trisha sorrise annuendo.
-Volevi dire "Eureka"-
-E io che ho detto?-
Lo osservò soltanto scendere dalla sedia.
Una volta sceso Alphonse guardò l'oggetto con aria di sfida.
Come per dire "Un giorno vincerò io!".
-Vado a megliare su di lui come lui ha fatto con me...-
Spiegò uscendo dalla cucina.
-Volevi dire, vegliare...-
Il bambino tornò indietro e si affacciò in cucina.
-E io che ho detto?-
Poi si voltò e si avviò verso la stanza del fratello.
La donna sospirò sorridendo.
Alphonse si bloccò, aveva dimenticato di dire alla mamma una cosa importantissima.
Corse di nuovo in cucina.
-Mammina, conserva la colazione al Nii-San, per favore...-

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Sclero dovuto alla febbre...

E dovuto al fatto che il mio Nii-Chan non la smette di piangere da due giorni perchè mamma non c'è -.-.

Spero vivamente vi sia piaciuto.

Baci

Liy123