Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: rosie__posie    20/03/2013    9 recensioni
Studiarono seduti sul comodo letto di John. Giocarono, anche. Sherlock aveva portato con sé i suoi giocattoli preferiti, ovvero il cappello e la spada da pirata, mentre John tirò fuori la sua vecchia pistola giocattolo. Fecero finta di volare sopra i cieli di Londra fino a raggiungere Neverland. Sherlock fece finta di essere Uncino e John il suo fedele Spugna.
Kidlock - AU
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





John Hamish Watson non l'avrebbe mai dimenticata, la prima volta che il suo corpo esausto aveva trovato riposo accanto a quello di Sherlock Holmes. 

Era un caldo pomeriggio di fine settembre e John conosceva Sherlock da appena due settimane, ovvero dall'inizio dell'anno scolastico.
 

Il piccolo e moro bimbo di nove anni lo aveva colpito subito, giá il primo giorno di scuola. Se ne stava sempre in disparte, con quell'aria distaccata di chi sembra abbia giá conosciuto tutti i lati negativi della vita. Di chi sembra sapere giá cosa significhi perdere qualcuno e abbia paura che possa accadere di nuovo, se solo prova ad affezionarsi a qualcuno.
 

Il solitario ragazzino venuto da fuori città, lo aveva battezzato John in cuor suo. Il solitario ragazzino dai morbidi riccioli neri che era riuscito, con una sola e rapida occhiata al suono della campanella, a far infiammare le gote di John.
 

Aveva atteso dieci giorni, prima di trovare il coraggio di porre quella domanda. All'undicesimo, lo aveva trovato.
 

Pensa ai valorosi generali dell'Impero Romano, John, si era detto, prima di pararsi di fronte a Sherlock alla fine delle lezioni, con i pugni serrati, il petto in fuori, la pancia in dentro e la gola secca per l'emozione.
 

"Ciao, io sono John!"
 

"Lo so. Io ascolto, quando c'é l'appello" aveva risposto secco Sherlock.
 

Ottimo inizio, pensò John, sconfortato. Ma quando iniziò a saltellare prima su un piede e poi sull'altro, John notò con piacere che gli occhi di Sherlock si erano fatti grandi e lucenti, come se fossero interessati ad ascoltare ciò che il ragazzino biondo avesse da dire.
 

"Mi chiedevo... Ehm, se ti andasse di venire a fare i compiti da me, questo pomeriggio" disse tutto d'un fiato, la gola sempre più secca. "O anche un altro pomeriggio. Va bene uguale."
 

Il morettino lo fissò ancora in silenzio per un po', poi disse: "Va bene oggi pomeriggio. E io mi chiamo Sherlock, qualora tu non ascoltassi l'appello..."

John aprì il quaderno degli appunti di matematica e strappò un angolino dal primo foglio bianco e ci scrisse su il suo indirizzo. Sherlock lo prese senza fare una piega, lo appallottolò e sparì silenziosamente, senza tuttavia poter impedire alle sue labbra di piegarsi in un sorriso.
 

John non mangiò e bevve a malapena a pranzo. Il suo cervello era troppo preoccupato a chiedersi se Sherlock sarebbe venuto, alla fine, oppure no, mentre il suo stomaco era troppo impegnato ad attorcigliarsi su se stesso per l'agitazione.
 

Alla fine, il campanello di casa Watson squillò e il cuore di John sobbalzò.
 

Sherlock era lì di fronte a lui, con bermuda blu, camicia azzurra, un papillon - un papillon! - di una tonalità o due più scure, i riccioli morbidi che gli incorniciavano il viso e gli occhi scintillanti d'entusiasmo. Tra le braccia reggeva una borsa di carta da cui spuntava un libro e quella che, a tutti gli effetti, appariva essere una spada. Che altro? Ah, sì, era bellissimo...
 

John rimase a osservarlo in piena contemplazione, le labbra sottili appena dischiuse per lo stupore e la meraviglia. Sherlock Holmes era sulla porta di casa sua, indossava un papillon ed era quanto di più bello avesse mai visto nella sua giovane vita.
 

"Nessuno mi ha mai invitato a fare i compiti a casa" borbottò il ragazzino, stringendo di più la borsa al petto.
 

"Io non avevo mai invitato nessuno, prima di oggi" disse John, aprendo di più la porta di casa.
 

"Bene, mi sembra un ottimo inizio, questo" disse Sherlock, annuendo convinto.
 

"Vieni, la mia cameretta è in cima alle scale" e, così dicendo, John Watson si scostò, lasciando entrare Sherlock Holmes non solo nella sua casa, ma anche nella sua vita.
 

Studiarono seduti sul comodo letto di John. Giocarono, anche. Sherlock aveva portato con sé i suoi giocattoli preferiti, ovvero il cappello e la spada da pirata, mentre John tirò fuori la sua vecchia pistola giocattolo. Fecero finta di volare sopra i cieli di Londra fino a raggiungere Neverland. Sherlock fece finta di essere Uncino e John il suo fedele Spugna.
 

Giocarono, giocarono e giocarono.
 

E parlarono, parlarono e parlarono.
 

Addirittura, a un certo punto John disse che forse avrebbe dovuto annotare le avventure di quel giorno, in modo da poterle ripetere se ci sarebbe stata una prossima volta. Sherlock disse che era una buona idea, perché ci sarebbe sicuramente stata una prossima volta. E John era arrossito.
 

Chiacchierarono così tanto che, alla fine, sdraiato di traverso sul materasso, John si addormentò. Sherlock si accorse dopo dieci minuti buoni che il suo amico si era addormentato. Lo guardò stupito sbattendo le ciglia un paio di volte, poi si sdraiò anche lui, accoccolandosi vicino a John. 
 

Era buono, il profumo della pelle del suo nuovo amico. Sapeva di dentifricio, di the e biscotti alla cannella. Sapeva di quella sensazione strana che ti intima "Fidati!"

Allora chiuse gli occhi anche lui, beandosi del tepore emesso da John. Sorrise. A Sherlock non piaceva molto né dormire né poltrire, ma se addormentarsi di fianco a John significava provare queste piacevoli sensazioni, allora lo avrebbe fatto ancora per dieci, cento, mille volte.
 

E fu così: il pirata Sherlock Holmes si addormentò accanto al suo fedele secondo John Hamish Watson per molte e molte volte ancora, fino alle prime rughe e i primi capelli bianchi e più oltre.
 

Fino alla fine dei loro giorni.





Angolo dell'autrice: la storia è stata ispirata dalla splendida e dolcissima fanart a inizio pagina. Ringrazio le ragazze del mio gruppo, che mi hanno spronato a scrivere, in particolare locked, a cui dedico questa shottina. Filla anche il prompt mensile teen!AU del gruppo We are JohnLOCKed (vi abbraccio tutte <3)

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: rosie__posie