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Autore: Bluesun    21/03/2013    5 recensioni
Una noiosissima giornata di pioggia, una gilda alquanto annoiata, un gatto azzurro come animatore, un gioco dalla bottiglia girevole e infine un uomo preso sotto tiro.
"Obbligo o Racconta?"
"Racconta"
Salve! Mia prima ff su Fairy Tail ^^ Ovviamente chiedo di essere clementi xD Mi piace molto il personaggio di Gajeel e ho pensato di metter su questa One Shot, qui Metallikana è una donna e qui Gajeel è molto più calmo del solito. L'ambientazione è poco prima degli esami per diventare maghi di classe S. Spero che vi piaccia ^^''' Buona lettura!
Genere: Comico, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Metallikana, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata noiosa e la pioggia non smetteva più di scendere. Tutti in città se ne restavano dentro casa a mugolare e a rimpiangere una bella passeggiata fuori rovinata da quella maledettissima acqua del cielo, possibile che non ci si può godere una domenica all’aperto?
“Che sia colpa di quella donna d’acqua?Io ho sentito dire che quando era un element four dei Phantom Lord non faceva che far venir la pioggia!” urla un vecchietto rivolto alla sua famiglia e ai propri nipotini che stavano con il musetto appiccicato al vetro, tristi e sconsolati per una domenica al chiuso.
 
Proprio in quel momento…


“Ahhhhhhhhtchuuu!! “ uno starnuto grosso quanto un palazzo spacca la quiete di quella che sembra una gilda apatica e stanca.
“Jluvia hai preso un raffreddore?” chiede gentilmente e sempre con il suo solito sorriso stampato sulle labbra Mirajane, vestita d’un vestito rosa dai bordi bianchi, un paio di sandalini anch’essi bianchi e con una codina tenuta alta sopra la testa. La ragazza in questione, quella che ha appena inondato attorno a lei i compagni con uno starnuto, o meglio, uno tsunami, si volta verso di lei puntando gli occhiettini azzurri su quelli blu della cameriera.
“Non credo, Jluvia si sente bene” afferma con un sorriso prima di ringraziare la ragazza con un cenno del capo per poi rivoltarsi verso i suoi compagni di gilda ma soprattutto verso il più bel  mago dei ghiacci che le ha stregato il cuore: Gray. E mentre gli occhi della donna d’acqua si trasformano ancora una volta in dei cuoricini rosa che sbocciano alla sola presenza del ragazzo quest’ultimo è intento a ghiacciare un bicchiere d’acqua, bellamente appoggiato con un gomito sul tavolo e la faccia sul palmo della sua mano.
“Ma guarda te che tempo, e io che volevo andare a fare un picnic!” afferma tristemente la rossa guerriera con le lacrimucce agli occhi per il mancato picnic che voleva tanto fare.
“Che noia mortale…” afferma un bambinesco Natsu mentre tira indietro la testa per poi cominciare a dondolarsi sulla sedia. E così via, tutta la gilda, la stessa gilda soprannominata “la catastrofe umana”, la stessa gilda che ha sconfitto gli Oracion Seis, la stessa gilda che ha salvato Magnolia contro un impero del tuono e una banda di fantasmi, la stessa gilda che scatena un pandemonio di cazzotti con una semplice spinta amichevole, la gilda di allegri e strambi soggetti, la gilda dal sorriso facile e la gilda più potente in tutta fiore, sembra sprofondata nell’assoluta noia. Forse gli unici che riescono a salvarsi con una conversazione sui ragazzi sono proprio Lisanna, Lucy e Cana con in aggiunta un interessato Freed accompagnato dai suoi inseparabili compagni: Bixlow e Evergreen. Più lontano da loro Macao e Wakaba insieme a il Master e a Gildarts. Un pomeriggio estremamente tranquillo, troppo tranquillo per una gilda come loro. Natsu, infastidito dall’idea di restare a non far niente, si rivolge ad Happy:
“Haaaaappy!!!” con tono bambinesco sul triste “ Che possiamo faaaaare?”
Il gattino blu se ne sta a qualche centimetro d’altezza dal tavolo, a ondeggiare in aria con una zampina sotto il mento mentre l’altra è avvolta alla vita. Ci pensa su fino a che un tuono non fa sobbalzare il gatto marroncino scuro dietro di lui e un’idea nella testolina:
“Ci sono!!! Perché non facciamo il gioco della bottiglia?”
A quel punto gran parte degli annoiati alzano il capo acchiappando nell’aria un’idea non così male. Erza scuote la testa in tono affermativo e Gray sorride alzandosi e infine urla a tutti:
“Ehi gente, chi gioca? Che c’è? Avete paura?”
Paura di cosa? Ovviamente con una mente come Erza, una come Gray e se avesse accettato una come Cana c’è da aver fifa mortale. E come se una mandria si risvegliasse solo ora si presentano al grande tavolo tondo un casino di persone. Alla fin fine sembrano esser diventati semplicemente da un gatto azzurro, una maga di classe S e un maghetto del ghiaccio in quasi tutta la gilda. La disposizione del tavolo più o meno è questa: Natsu, Gray, Jluvia, Lucy, Cana, Erza, Elfamn,Lisanna, Levy, Wendy, Charle, Lily e infine Happy. Ecco i partecipanti pronti per una bella sfida a chi mette più in difficoltà l’avversario e il resto della Gilda tutti a guardare intorno a loro.
“Ecco come si gioca, la bottiglia gira, punta uno di noi…” inizia Happy puntando prima la bottiglia, poi girando il dito in aria con l’intento di fare un cerchio e infine puntare uno a caso della combriccola “Il primo che viene puntato domanda mentre il secondo, e qui faremo rigirare la bottiglia, sarà la vittima” aggiunge prima di ammutolirsi un attimo, giusto il tempo per far partire un chiacchiericcio fra i partecipanti per poi illuminarsi nuovamente e scattando subito all’azione:
“Ah! Chi chiede deve dare la possibilità a chi riceve di scegliere tra Obbligo, cose da fare, e Racconta, ovvero cose da raccontare. Tutti pronti?” afferma infine avvicinandosi alla bottiglia. Un sorriso rivolto a tutti che ovviamente rispondono con sguardi eccitati e sorrisetti tutt’altro che tranquilli. Il silenzio che si viene a formare da un tocco di classe all’inizio, come una quiete prima dell’inferno.
“VIAAAA!” urla a un certo punto il micetto color del cielo, facendo partire a tutto razzo la bottiglia.
Gli urli che si vengono a formare appartengono alle solite persone che non vedono l’ora di dar prova della loro cattiveria, ovvero Natsu, Gray, con più compostezza Erza e infine Elfaman.
“Me me me me me”
 “No me me me “
“E’ una cosa da UOMINI , scegli me!!”
“Tanto punta me”
Gli spettatori invece partono subito con l’avventarsi sui pop corno appena portati dalla splendida Mirajane, sempre pronta a sfide come questa. Ironia della sorte la bottiglia punta proprio Natsu che parte all’arrembaggio sputando fuoco da ogni poro. Il secondo giro di bottiglia inizia e questa volta viene accompagnato da mugolio di persone che sperano vivamente che non tocchi a loro.
“Natsu chiede a …. GRAY!” urla la voce fuori campo ovvero il solito Visitor che viene senza partecipare ma che si intrufola in qualche modo. Gray abbassa la testa ma accetta la sfida di Natsu che afferma con un bel tono di sfida, quasi come se volesse dare del pollo al compagno, un:
“Ooooobbligo…. O racconta?” sottolineando ovviamente la prima parola.
“Obbligo, non mi fai paura fiammifero ambulante!” afferma sicuro il ragazzo che intanto prega mentalmente che il gioco inizi tranquillamente, cosa che non accadde non appena il rosa apre la bocca.
“Vestiti con almeno dieci maglie, due giubbotti e quattro sciarpe e fai un giro della stanza saltellando su una gamba!”
La faccia che fa il nostro mago del ghiaccio è a dir poco disgustata e impaurita. Lui, che se ne sta tutto il giorno a petto nudo se non in mutande, e tutt’ora è in quello stato, vestirsi con un miliardo di giubbotti? Assurdo e imbarazzante. Comincia la sfida e la serata continua fra maghetti del ghiaccio che si vestono tanto e goffamente cadono per la stanza, maghetti del fuoco che vengono trasportati sopra una bicicletta a tutto velocità da un Jet divertito, sataniche guerriere che obbligano povere ragazze a spogliarsi e mettendosi cose sexy che non fanno altro che suscitare fischi di ammirazione da parte di tutti gli spettatori, comandi per pose assurde, sfide di abilità e infine anche qualche bacio di sfuggita. Per non parlare delle torture offerte al povero Lily che deve supportare la vista di una miriade di Kiwi davanti a se senza mai toccarne uno senza prima aver dimostrato di essere una gattino docile e tranquillo che fa le fusa a chi lo accarezza, ovviamente questa è partita dalla cattiveria di Happy  cattiveria che poi viene ripagata facendo svolazzare il felino blu sopra un mare di pesci piragna il cui scopo è acchiapparne uno. Un concerto di risate rapisce l’intera gilda e grazie alla mitica idea di Happy la giornata si preannuncia più spassosa del solito, tanto che al gruppetto si aggiungono anche i Raijinshuu, Max, Droy e Jet. Nessuno si è accorto fino a quel momento che nessuno ha mai accettato l’opzione “Racconta”, nessuno nemmeno le timide ragazze quali sono Levy e Wendy. Quindi sono una banda di satanici che invece di giocare al gioco della bottiglia giocano al gioco di chi è il peggior diavolo e chi riesce nelle sfide. Solo in quel momento un tonfo sordo di una porta che si chiude prepotentemente fa scostare l’attenzione dei presenti verso il nuovo venuto: Gajeel.
“Ehy pezzo di ferraglia! Ti va di giocare?” afferma Natsu saltando sulla sedia e sputando fuoco come solo lui sa fare. Il moro punta gli occhietti rossi verso i compagni inclinando di poco la testa e infine rispondere un:
“A cosa?”
“Al gioco della bottiglia!!” urla eccitato il rosa come risposta sentendosi subito come risposta un secco “No” da parte del Dragon Slayer. Ci rimane male all’inizio, infondo lui si è sempre aggiunto alle scazzottate, si è sempre aggiunto alle sfide e adesso non accetta questo semplice gioco?
“Hai paura?” afferma con tono bastardo Gray voltandosi verso di esso girando il busto. Il moro arrossisce un poco mentre si infila in bocca uno dei suoi soliti spuntini: chiodi e bulloni.
Che dire? Paura no ma l’ultima volta che ha partecipato a un gioco del genere si è ritrovato con la testa nel cesso, ma una sfida è sempre una sfida no?
“E va bene….” Sospira per poi spostarsi verso il gruppo dove non pochi gioiscono. Tutti hanno un conto in sospeso con quel ragazzo e adesso gliel’avrebbero fatta pagare con semplici bastardate. Levy però sembra preoccupata, vede i ghigni che si sono venuti a formare sui volti di alcuni presenti non appena il moro si è seduto accanto a Lily e un brivido le sale sulla schiena. Saranno crudeli con lui?
Parte la bottiglia e ancora una volta viene a formarsi un giro di scherzi e grasse risate dove anche un piccolo sorriso di Gajeel stupisce tutti, è raro vederlo sorridere scherzosamente. Passa una serata e fortunatamente non è mai toccato a Gajeel subire ma solo chiedere e hanno tutti costatato che ci va molto piano ma solo perché si vuole far accettare dagli altri. Purtroppo la stessa cosa non vale per lui e non appena la bottiglia si punta su Jet come primo giro e come secondo giro proprio su di lui la sala si zittisce. Gli occhi rossi si fissano sulla sua figura notando un bel ghigno sul volto del compagno.
“Obbligo o Racconta?” chiede neutrale il primo mentre un Droy sembra ridersela sotto i baffi.
Ci pensa, il moro ci pensa come se avesse timore di ciò che gli possono chiedere ma non appena vede Lily osservarlo il suo cuore manca di un battito. No, non deve mostrarsi debole, non davanti al suo gatto.
“Obbligo” afferma con il suo solito cipiglio serio e un tono che non ammette repliche. Le braccia sono incrociate, le dita di una mano tamburellano incessantemente sul braccio, gli occhi si tengono fissi sull’arancione e un labbro trema leggermente in segno di agitazione.
“Attaccati alla parete come hai fatto tu con Levy e fatti tirare un oggetto da ogni persona dicendo grazie a chiunque lo faccia” afferma per vendette il velocista che se la ride bellamente con l’amico. Tutti tranne quei pochi che hanno cominciato ad avere fiducia in lui, sorridono prendendo subito in mano una scarpa, una mela o qualsiasi cosa capiti a tiro. L’uomo d’acciaio arrossisce come un peperone sbuffando infastidito. Si alza percorrendo lentamente la distanza tra il tavolo e la prima parete libera ma alla fine va ad appiccicarsi su di essa tenendo la testa bassa. A ogni pomodoro, a ogni scarpa o sassolino esala dei piccoli e fievoli: “Grazie…” pieni di rancore ma anche di imbarazzo. Deve farsi umiliare così tanto per farsi accettare? E allora così sia, non vuole vivere in una casa dove non può starsene un attimo tranquillo senza ricevere uno sguardo d’astio. Gli unici a non tirarli niente sono Levy, Jluvia e Lily, il resto tirano chi pupazzetti, chi biscotti e chi oggetti pesanti e acuminati.
<< Alcuni stanno pensando che sia un gioco…. Ma altri proprio a una vendetta>> pensa una piccola Levy che se ne resta composta e con lo sguardo triste nel notare il povero ragazzo imbarazzato e deriso. Lo sguardo si punta sul suo compagno, ancora sorridente per la vendetta che ha appena fatto subire al compagno, e uno sguardo di disapprovazione si delinea sul suo volto: << Sta volta hanno esagerato>>.
Ma la serata passa tranquilla ugualmente, tra risate e compagnia e una bevuta tutti insieme. Al povero Gajeel viene fatto subire altre due prove un po’ imbarazzanti per quest’ultimo ma alla fine non più così cattive, anche se il moro preferirebbe essere torturato che deriso. A un certo punto la bottiglia ricade nuovamente su Jet e poi su Gajeel ma questa volta sarebbe andata diversamente.
“Obbligo o Rac…” l’arancio non finisce la frase che la risposta secca e repentina dell’uomo dagli occhi di fuoco si fa spazio fra il chiacchiericcio della sala:
“Racconta”
Il silenzio cade fra i presenti e Jet viene spiazzato da quella risposta. E ora? Cosa chiedere? Un chiacchiericcio di sottofondo si riviene a formare tra i partecipanti mentre un solito Natsu afferma un:
“Ohh finalmente una storia!!”
E ciò rallegra in parte tutti. In effetti erano tutti così presi che nessuno ha voluto dire “Racconta” e quindi quel gioco si era privato anche della bellezza dei racconti. Il gioco della bottiglia di Fairy Tail è molto diverso fra un gioco della bottiglia di un qualunque essere normale. L’obbligo era una sfida, uno scherzo o una penitenza che se per caso non venisse vinta avrebbe sfornato una penitenza ancora più maggiore: ovvero essere lo schiavetto di chi l’ha ordinata. Il racconta invece era l’eventuale scelta per le persone che non se la sentivano a prendere un’ennesima sfida o che avevano voglia di sputar fuori qualche ricordo o qualche storiella per rallegrare il gioco o per fare una pausa. Ovviamente per i maghi della Fairy Tail, il bacio o le semplici domande di verità non esistevano, preferivano sfide e racconti, cose più stuzzicanti e stimolanti che coinvolgono più o meno tutti.
Jet si ritrova con le spalle al muro tanto che con un cenno scocciato si rivolge a Droy per chiedere una mano. Se ne restano per due minuti buoni a bisticciare sottovoce mentre un tranquillo Gajeel osserva negli occhi il suo gatto che sembra abbastanza sorpreso. Se non fosse per Natsu, non solo Lily sarebbe stato sorpreso e spiazzato ma tutto l’intero edificio che invece ora sembra essersi tranquillizzato e aspetta l’eventuale storia.
“Okey, parlaci di un episodio….Dove hai abbracciato con passione una donna!” afferma sprizzante Jet puntandolo con l’indice. In quel momento tutti scoppiano a ridere mentre il viso del moro si colora di un rosso acceso e si infastidisce per la stupidaggine.
“SMETTETELA DI RIDERE O VI FACCIO DIVENTARE RUGGINE E ALTRO CHE STORIA!!” urla spazientito alzando un pugno verso di loro interrompendo così il coro di risate venutosi a formare. Si ricompone qualche secondo dopo, incrociando le braccia abbassando la testa inclinandola leggermente così che tutti potessero notare il volto rosso peperone di quest’ultimo che viene sforzato in un azione di ricordo, come se faticasse a ricordare poiché non si ricorda nulla del proprio passato.
“Hai mai abbracciato una donna? Oh….” Afferma Jet mentre lancia uno sguardo malizioso a Droy che subito afferra il concetto e aggiunge un: “Forse non le interessano le donne…”
“Era un giorno di pioggia…” inizia di scatto l’uomo di ferro, aprendo piano piano gli occhi rossi che si puntano verso il terreno. Il tono sembra calmo, come se non avesse percepito le frasi poco carine dei due compagni, ma allo stesso tempo nostalgico e triste.
 
 
 
 
“AHHHHHH!!” un urlo agghiacciante sfascia la quiete della foresta disturbata solo dallo scroscio dell’acqua che copiosamente scende senza sosta. All’interno di essa un enorme drago si manifesta in tutta la sua potenza. Un drago di un azzurro-grigio lucido, completamente formato da scaglie di ferro e acciaio, artigli affilati, braccia metalliche che si estendono fino alla spalla come un braccio di un androide adornato da pezzi in ferro puro con lunghe e affilate lame di ferro ai lati, parti blu scuro come il collo e le ginocchiere vanno a manifestarsi come tanti cerchi che si estendono come protezioni delle parti più deboli, la testa del drago è formata da una protuberanza ovale e liscia che parte dal muso fino alla fine del collo diventando un ovale sempre più piccolo, lunghe zanne affilato e occhi di luce azzurra bianca che ti osservano e ti penetrano l’anima e a ornare l’essere divino, enormi ali di ferro che si estendono luccicanti e potenti su per il cielo dalla schiena di esso. Un essere divino completamente di ferro, un essere potente e inquietante. Sotto di esso ci sta un bambino, un bambino dai capelli corti e ricci, neri come la pece, occhi rossi come gli occhi di un demone e pupille di un felino. Lo osserva dal basso, senza timore, senza paura ma con coraggio e tenacia. Vestito con dei pantaloni bianchi e una giacca lunga e nera mezza stracciata, dei guanti di cuoio ornati con dei piercing di ferro, cintura di ferro e scarpe di ferro. Al centro del petto due tagli per verticale, simili a dei graffi di una tigre, si estendono e da essi scende copiosamente del sangue ma lui non ci bada molto, troppo impegnato a tenere fisso lo sguardo sulla possente creatura.
“Ti arrendi scricciolo?”
Una voce possente e metallica si estende per il luogo, facendo vibrare ogni cosa e spaventando gli animali lì intorno che fuggono veloci.
“Mai!!” urla il piccolo prima di ringhiare e con enorme sforzo trasformare il suo braccio in una colonna di ferro puro.
“Gheehe!” ride la creatura prima di partire come un razzo verso di esso con l’intenzione di schiacciarlo con il piede “Se vuoi morire prima di iniziare il tuo cammino, ti accontento subito!” aggiunge sogghignando prima di ruggire rivolto al cielo facendo tremare anche le stelle.
Il piccolo grida e a gran velocità si lancia a tutta potenza verso il drago, correndo sui suoi stessi bracci, schivando artigli e lanciandosi contro il vento che provocano le ali del drago. Ci sta per riuscire, è arrivato all’altezza della testa e sta per sfornare l’ultima lezione imparata. Gonfia il petto fino a scoppiare e posizionando entrambe le mani davanti alla bocca a mo’ di tubo afferma un:
“Tetsuryuu no Houkou!!”
Subito davanti al bambino si forma un cerchio magico e un soffio di lame d’acciaio vanno a colpire il drago a tutta potenza.
“Ghehehe” ride quest’ultimo prima di lanciare in aria il piccolo con un pugno. Il ferro di esso batte a contatto con il volto del bambino che viene sbalzato via come se fosse un sassolino. Un grido di dolore si espande mentre anche il sangue di quest’ultimo comincia a colare dal naso come un fiume in piena.
<< Forse ho esagerato >> pensa il drago voltandosi verso la direzione dove è stato spazzato via il bambino aspettando una reazione da quest’ultimo che al momento si ritrova disteso a terra.
“Basta co…” sta per affermare il drago ma viene subito fermato dall’alzata del piccolo che subito comincia a urlare mentre la sua pelle rosa si colora di un grigio metallizzato e il suo corpo viene avvolto da una pelle di scaglie di ferro.
<< Impressionante!! >> pensa orgogliosa Metallikana, così si chiama il drago, mentre osserva con interesse il suo cucciolo che si trasforma in un piccolo drago di ferro << E’ proprio il mio cucciolo >> pensa mentre un moto materno vorrebbe andarlo ad abbracciare. Esatto, Metallikana è una donna, o meglio, una draghessa che ha scelto un cucciolo di uomo da allenare per farlo diventare il leggendario Dragon Slayer di Ferro. E adesso eccolo lì, l’ultimo allenamento del piccolo Gajeel, il bambino prescelto a succedere quel potente drago, un bambino tutto da scoprire. Ha solo dieci anni, forse di meno, e già sa usare il potente ruggito del drago di Ferro, colonna del drago di ferro e adesso anche la protezione delle lame d’acciaio.
“Non mi sottovalutareeeee!!!” urla a gran voce il piccolo mentre con un salto che ha dell’immaginabile si porta in aria davanti al drago e a tutta potenza lancia per l’ultima volta la sua arma migliore:
“TETSURYUU NO HOUKOOOOOOOOOOU!!!!!!!!!”
Questa volta un vero e proprio tornado si scatena trascinando via con se qualche albero, andando a rifinire contro il muso della draghessa ma anche questa volta la fortuna non è dalla parte del Dragon Slayer.
“Tsk!” afferma il drago prima di rilasciare una scintilla dalla bocca e poi….. tutto bianco.

 
 
“Non mi sembra che ti abbia dato un abbraccio” sussurra impaurita Lucy mentre s’immagina la scena di un piccolo Gajeel contro un enorme mostro d’acciaio.
“Gheehe!” risponde quest’ultimo prima di puntare gli occhietti rossi fuori dalla finestra, costatando anche che la pioggia sta cessando poco a poco, prima di ricominciare a narrare quel fatto che lui non dimenticherà mai nella sua vita.
 
 
Riapre gli occhi e si ritrova steso a terra su una collina dall’erba fresca. Il vento muove i suoi neri capelli che paiono fili d’ebano, la luce del sole gli illumina il viso e il cinguettio degli uccellini è la prova che la tempesta è cessata. Si solleva con il busto notando delle bende sul suo torace ,adesso scoperto, sulla testa e sui bracci decorati con enormi graffietti poco importanti per uno come lui. Gli occhietti rossi vanno alla ricerca del drago d’acciaio, Metallikana, che adesso sembra non manifestarsi in sua presenza.
“Me….Metallikana!!” urla spazientito ma non riceve risposta. Si alza in piedi un po’ a fatica e si gira da tutte le parti alla ricerca del suo genitore adottivo.
“Metallikanaaaa!” grida a gran voce cominciando a essere preoccupato.
Ha una strana sensazione che non gli piace per niente e ciò lo mette in agitazione.  Fin da piccolo è stato abbandonato da tante persone, prime i suoi veri genitori, poi il capo del villaggio in cui viveva, una famiglia di viaggiatori e infine è passato nelle mani di Metallikana. Tutti l’hanno abbandonato, chi per la sua indole aggressiva chi per assenza di soldi, e restar da solo per lui equivale a essere stato dimenticato per l’ennesima volta.
“Me….Metallikanaaaaaa!!!” grida ormai con le lacrime agli occhi puntando gli occhi verso l’orizzonte così che il sole gli illumini il visetto contornato da vari graffi, pieno di piercing alle sopracciglia, al naso e alle orecchie e abbellito da quegli strani ma stupendi occhi rossi.
“Meeeeeeeetallikaaaaaaaaaaaaaanaaaaaaa!!!” l’ultimo grido è per disperazione, tanto che si accascia a terra mentre piccole lacrime salate gli passano sulle guance.
“Che hai da urlare tanto?”
Una voce dolce ma allo stesso tempo decisa e autoritaria si fa spazio fra gli echi che gli urli del bimbo hanno provocato lassù per le colline. Una donna dai lunghi capelli neri e affilati che paiono lame di ferro, occhi grigi come l’acciaio, pelle nivea e lucida come il metallo e vestita di una tuta di argento puro e nero, dalle curve sinuose e dal seno prosperoso si fa avanti verso di lui che subito alza lo sguardo sulla donna.
“Me….MAMMA!” urla disperato prima di rialzarsi e buttarsi su di lei, abbracciando le sue gambe e piangendoci su. La donna non muove un dito, continua a guardare il sole a braccia incrociate senza un minimo di sentimento.
“Staccati… mi farai venire la ruggine” afferma fredda e gelida come al solito. E’ la prima volta che vede il bimbo piangere, o almeno la prima volta dopo che ha compiuto i suoi tre anni che prima di essi per lei è stato un incubo addomesticare quella peste. Lo osserva mentre si asciuga le lacrime e riporta il suo sorriso sogghignante alla normalità aggiungendo un:
“Gheehe” ovvero uno di quei strani difetti che gli ha trasmesso, una risata al quanto strana. Sorride, un sorriso sincero, uno dei pochi. Gli occhi si puntano sulla fragile figura del ragazzino che poi tanto fragile non è. E’ cresciuto, ai suoi occhi è cresciuto molto, si è fatto maturo e forte ma soprattutto ha ereditato un grande carattere tenace, tipico di tutti i draghi. Si china su di lui, mettendosi in ginocchio per arrivare alla sua stessa altezza e dopo un piccolo sorriso gli chiede:
“Perché piangi?”
Lui sorride a sua volta e dopo aver puntato i piccoli occhi rossi caratterizzati dal loro taglio cattivello ( o obliqui come dice Natsu) risponde con timidezza:
“Perché ero sicuro di averti deluso… e che anche tu mi avessi abbandonato”
Abbassa la testa, come se le sue parole estendono un velo di vergogna su di lui cosa che invece fa ridere la maestra. Ride alla grossa con la sua tipica risata da “Ghehehehehehehe”, una risata che ha contagiato anche il piccolo cucciolo di uomo. Lui la osserva, questa volta arrabbiato e dopo un:
“Che hai da ridere!!” la punta con un musetto offeso e preso in giro. La donna porta una mano dalle lunghe unghie affilate sulla testa del piccolo e comincia a muovergli i capelli:
“Sei buffo”
Gajeel non capisce, le ha detto una cosa seria e lei risponde con un “Sei buffo”?!?
Sta per replicare quando la donna gli prende il viso fra le mani e comincia a parlare con voce tranquilla e materna:
“Te lo dico una volta e sarà l’ultima….” Fa una piccola pausa mentre gli scosta dolcemente un ciuffo di capelli dagli occhi sorridendo e illuminando di una luce chiara di felicità il piccolo Gajeel che resta lì inerme a farsi cullare “Mi hai reso… tanto orgogliosa. Sai? Un mio compagno, un drago del fuoco,  dice che ha un cucciolo fortissimo… ma mai lo sarà quanto te. Ti sei mostrato tenace, ti sei mostrato forte e astuto, hai sviluppato tecniche che anche per un adulto sarebbero state difficili… Sono fiera di te, Gajeel”
Il vento è l’unico rumore che si espande fra i due dopo che essa finisce di parlare. Si osservano, uno con le lacrime agli occhi e la felicità nel cuore e l’altra invece tutto il contrario… con la tristezza nel cuore e gli occhi asciutti.
“Ascoltami bene, non ti sentire abbandonato... Ciò rende deboli. Devi sempre rialzarti, sempre. Devi mostrare a tutti d’essere il figlio di Metallikana, una delle più potenti draghesse di tutto il regno. Dimostrami che vali, dimostrami che sei degno del mio nome, dimostrami che andrai avanti… anzi no, promettimelo che andrai avanti” e questa volta il tono si fa serio, un tono a cui il bambino risponde con un cenno del capo e un “promesso”.
Non ha capito dove vuole andare a parare il drago ma le sembra strana.
Non riesce a chiedere spiegazioni che…. Che viene stretto per la prima volta al petto. Nessuno lo ha mai abbracciato. Gli occhi si spalancano insieme alla bocca mentre le lacrime prima versate se ne vanno via con il vento. Il calore e il freddo che quelle braccia gli trasmettono si mescolano insieme andando a formare una sensazione bellissima. E’ come se si sentisse per la prima volta parte del mondo umano. E mentre il piccolo prova simili emozioni il drago invece inizia a piangere silenziosamente mentre stringe sempre più forte a se il cucciolo che fra poche ore non avrebbe più rivisto. Chi lo avrebbe mai detto che il drago, o meglio, la draghessa più dura e senza sentimenti in tutto il regno dei draghi sta piangendo, anche se non esplicitamente, per un bambino?

 
 
Il silenzio cala nella stanza, un silenzio interessato e triste. Persino Natsu ha le lacrime agli occhi, accompagnato da un Elfaman, da Lucy, da Wendy, da Mirajane, da Lisanna e da Levy. Il ragazzo è riuscito perfettamente a trasmettere le sue emozioni e i suoi sentimenti attraverso la voce, i gesti e perfino gli occhi. La voce calda dell’uomo si ferma per un momento e mentre tutti stanno ad aspettare il continuo, il moro si rivolta verso i membri della gilda e finisce la storia.
“Quella notte mi strinse a lei per tutto il tempo… da quel giorno non l’ho mai più rivista”
La voce si strozza, il volto ritorna in alto e solo adesso Gajeel si accorge di aver rattristito tutti attraverso il suo ricordo. Il primo pensiero che gli viene in mente è che così non lo avrebbero mai accettato mentre il secondo è stato:
<< Perché? Perché ho raccontato ciò? Perché proprio a loro? Perché dopo sette anni da quella data maledetta? >>
Sette… a sol pensare a quel numero la tristezza lo pervade. Scuote la testa e dopo aver puntato gli occhi su le ragazze che ora piangono come fontane urla scocciato:
“Allora?? Devo continuare per forza questa inutile pagliacciata? Giochiamo!”
“Ma come? Finisce qui??” urla Erza ormai catturata dal racconto
“Eh purtroppo non ho mai conosciuto gnomi e folletti per andare avanti anche con loro! Accontentati di questo e facciamola finita!” urla spazientito portando la mano sulla bottiglia e dandole un forte spintone così che inizi a girare. Si punta su Gajeel questa volta e come vittima si punta su Natsu che subito urla impaurito un:
“Ohhhh nooooo!!!” e ciò riporta tutto come prima.
La serata finisce di nuovo fra le risate della compagnia e anche qualche sorriso di vittoria del povero Gajeel che dopo quella storia non è mai stato più torturato da Jet che ormai si è arreso all’idea che anche il Dragon Slayer di ferro ha un cuore. Natsu si becca una lavatina di testa nel cesso, Erza una vendetta con i fiocchi da parte delle ragazze, Bixlow una tirata di lingua e via le solite azzuffate fra i Maghi della Gilda.
Quella sera si svolse in modo tranquillo e fu una delle poche in tutta la storia della famosa gilda ma come tutte le sere anche questa ha avuto una fine, infatti a una certa ora tutti hanno cominciato ad andarsene, Gajeel uno dei primi, poi a seguire Lily, i tre fratelli dai capelli color del latte, i Raijinshuu e via via. Gli ultimi furono il Team Shadow Gear.
“Povero Gajeel, sei stato veramente una merda fattelo dire” afferma Levy rivolta al compagno alla sua destra, che ancora ripensa a quella storia che a confronto di tanti altri passati non è niente ma ripensando a come il cuore del moro parlava, a come il tono della voce era così coinvolgente, a come la mente navigava anch’essa in quel ricordo mai vissuto le viene la malinconia.
“Sì… ho esagerato ma alla fine mi sono vendicato no? Tutto come prima “ afferma il velocista regalando un sorriso alla fatina azzurra per poi rivolgersi anche al compagno di avventure che sorride a sua volta. Escono dall’edificio e a un certo punto Droy si ferma all’improvviso. Levy e Jet spostano lo sguardo sull’obbiettivo appena puntato dal compagno e notano subito la figura familiare appoggiata ad un albero. Gajeel, illuminato dai raggi della luna se ne sta appoggiato all’albero di schiena, a braccia incrociate e testa volta a destra con sguardo fisso sulla luna ma non è questo ciò che ha impressionato il Team di Levy ma è ciò che scorre lentamente sulla guancia di esso che mette in visibile confusione. Una lacrima. Non una lacrima qualunque ma una lacrima di ferro che scende lentamente verso il basso graffiando la pelle dell’uomo e lasciando dietro di se una scia rossa sangue. Levy si avvicina ad esso lentamente sotto le rimproverazioni sussurrate da parte dei compagni e non appena è abbastanza vicina si accorge che il viso dell’uomo è malinconico e triste e per di più non si è accorto della sua presenza. E mentre Levy percorre quel tratto che la separa dal ragazzo moro e silenzioso esso sembra perso nell’osservare il gran cerchio di luce in uno dei suoi mille pensieri…
 
 

 
“Metallikana”
Un sussurro fievole, un sussurro neutro che cerca una persona
“Metallikana”
Ripete la stessa voce a cui risponde solo il fruscio del vento
“Me….Metallikana”
Questa volta non avrebbe mai ricevuto risposto
“Metallikana”
Questa volta lo ha davvero abbandonato

 
 
Una mano delicata si appoggia sul suo viso facendolo sobbalzare tanto che gli occhi si spaventano alla vista di quei lucidi capelli blu come il cielo. La fatina tiene in mano una scaglia di ferro, talmente grossa e appuntita che non si può proprio immaginare che provenga dall’occhio di quel ragazzo.
“Non ti aveva detto che non ti dovevi sentire abbandonato? Dimostragli che sei suo figlio, dimostra che sei il figlio di quel drago. Se tutti i draghi sono scomparsi… allora è sicuro che hanno dovuto e non voluto” parole sagge e pronunciate con tono solenne e con una convinzione che hanno stupito persino il Dragon Slayer di ferro. Si osservano, occhi rossi fissi sugli occhietti verdi marroncini della ragazza. Ci ha visto di tutto in quello sguardo, anche cose che il suo corpo non dimostra affatto: forza, convinzione, giustizia, abilità, agilità, astuzia… di tutto. Il viso dell’uomo arrossisce lievemente e il cuore comincia a battere. Si autoconvince che sia solo una coincidenza, tutti questi sentimenti lo rendono troppo aperto e tutti all’improvviso e insieme ai ricordi lo fanno diventare pazzo. La ragazza sorride dolcemente, infilandosi la pietruzza in tasca e poi porgergli una mano. Gajeel la osserva stupito e infine accetta il suo invito, un invito silenzioso a farsi sentire parte integrante del mondo. Un invito a non sentirsi abbandonato.




Salve :D
Mi chiamo Bluesun ed è la prima volta che scrivo su Fairy Tail ^^
Mi sono completamente innamorata di questo anime soprattutto di Gajeel, è un tipo così strambo che non puoi non notarlo XD
Adoro anche il rapporto che ha con Levy ma non riesco proprio a pensarlo come solo a scene di letto come molti scrivono qui xD E' più forte di me xD
Li vedo molto più... timidi u.u Comunque se piacerà questa ff a qualcuno e se qualcuno è interessato posso vedere di scriverne altre xD
Mi piacerebbe molto vedere commenti quindi non siate timidi, bandiere rosse e bianche le accetto volentieri ;)
Baci!
Bluesun
   
 
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