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Autore: Princess Kurenai    22/03/2013    2 recensioni
[Crossover | Being Human (UK)/The Almighty Johnsons] [Mitchell/Anders] Benché fosse fermo al primo piano dell’ospedale, per Mitchell era stato pressoché impossibile ignorare l’odore del sangue quando la vittima di un incidente era stato portata all’ospedale - un uomo scivolato dentro una macchina che compattava il cartone e che stava rischiando di perdere un piede.
Non aveva neanche avuto il bisogno di raggiungere il pronto soccorso per immaginare la situazione che stavano fronteggiando. Dal sangue che imbrattava le lenzuola del lettino a quello delle mani dei paramedici che avevano cercato di bloccare l’emorraggia...
Quella scena era lì nella sua testa. Fin troppo vivida.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, John Mitchell
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: God’s Blood
Fandom: Crossover | The Almighty Johnsons/Being Human (UK)
Personaggi: Anders Johnson, John Mitchell
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: Oneshot, Pre-Slash, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 1000
Note: 1. Scritta per un prompt su tumblr!
2. Adoro questa coppia °ççççç° sono tipo perfetti! Amo Mitchell ed amo Anders! Ambientazione... non specificata X°D
3. Non betata<3

Benché fosse fermo al primo piano dell’ospedale, per Mitchell era stato pressoché impossibile ignorare l’odore del sangue quando la vittima di un incidente era stato portata all’ospedale - un uomo scivolato dentro una macchina che compattava il cartone e che stava rischiando di perdere un piede.
Non aveva neanche avuto il bisogno di raggiungere il pronto soccorso per immaginare la situazione che stavano fronteggiando. Dal sangue che imbrattava le lenzuola del lettino a quello delle mani dei paramedici che avevano cercato di bloccare l’emorraggia...
Quella scena era lì nella sua testa. Fin troppo vivida.
Si appoggiò al muro della corsia che stava ripulendo, tremando come se fosse febbricitante.
Sentiva il suo autocontrollo scivolare via dalle sue dita come fosse sabbia e la crescente necessità di sentire ancora sulla lingua il sapore del sangue.
I suoi propositi di mantenere una... parvenza umana nella sua maledetta esistenza sembravano essere stati messi per l’ennesima volta a dura prova. Solo la sua ferrea forza di volontà riuscì a fargli compiere l'immenso sforzo della 'fuga'. Riuscì ad abbandonare l’ospedale, scusandosi con i suoi colleghi per l’improvviso malore - non avrebbero fatto domande, era davvero diventato più pallido del solito e il tremore che lo scuoteva era visibile ad occhio nudo.
Usci dall’ospedale di corsa, buttandosi in mezzo alla strada dove rischiò di essere addirittura messo sotto da una macchina.
Il clacson e una bestemmia dell'automobilista rimbombarono nelle sue orecchie, ma li ignorò... le sue gambe si muovevano da sole, guidate dalla semplice necessità di allontanarsi da quell’invitante ma al tempo stesso disgustoso odore di sangue.
Voleva solo trovare un luogo deserto per calmarsi e non fare danni... ma quando alle sue narici giunse un altro odore, ben diverso da quello del sangue ma ugualmente invitante, si rese conto che quella giornata sarebbe finita male.
Era stato indebolito da quanto era accaduto poco prima nell’ospedale e non riuscì a trattenersi dall’inseguire quel profumo.
Una volta trovato il suo possessore - un giovane uomo poco più basso di lui e dai corti capelli biondi -, poté solo afferrarlo per un braccio e costringerlo dentro un vicoletto non poco lontano, tappandogli la bocca con una mano per impedirgli di gridare.
Lo spinse contro il muro, cercando al tempo stesso di appellarsi a quel pizzico di umanità dentro di sé che gridava e che gli diceva di resistere... di non fare stronzate.
Però quell'odore era davvero troppo invitante, lo stava facendo impazzire... e lui era troppo debole.
Non aveva mai provato una sensazione simile - era come... attrazione.
" Che cazzo stai facendo?", esclamò l'uomo quando la sua bocca venne liberata, cercando al tempo stesso di allontanarlo. " Senti... sei un bel ragazzo, ma non scopo con chi ha un cazzo tra le gambe.", aggiunse come se fosse una cosa ‘normale’ il voler scopare con lui.
Inoltre mentre parlava faceva qualcosa di strano con la bocca, ma Mitchell riuscì ugualmente ad ignorarlo - era leggermente fastidioso, nulla di più.
L'altro, notando la sua 'resistenza', tentò ancora di parlare. Sembrava più che altro seccato da quell'incontro con successivo 'rapimento' in quel vicolo, ma soprattutto sembrava stupito per qualcosa.
Mitchell però non era intenzionato ad indagare... il suo corpo aveva ormai perso il controllo.
Avrebbe voluto dare la colpa a quel tipo e al suo profumo, ma la verità era ben diversa... l’unico colpevole era lui.
“ Che cazzo hai in men-”, quando gli occhi di Mitchell diventarono improvvisamente neri, l’uomo non riuscì più a parlare.
Il vampiro riuscì a leggere un vago terrore nelle sue iridi, ma era ormai troppo tardi ed i suoi denti affondarono sul collo di quell'uomo.
L'ennesima vittima senza un nome della perdita del suo controllo e della sua umanità.
L'uomo gemette tra il dolore ed il piacere - era quello labile confine di quel gesto scellerato. L'ombra di un piacere che lo avrebbe portato ad una dolorosa morte.
Tuttavia, quando sentì il sangue di quell'uomo scorrergli dentro provò una... strana sensazione.
Così anomala che, facendogli riacquistare il controllo, lo costrinse a staccarsi e a fissarlo come se avesse davanti a sé un alieno.
L'uomo ansimava rosso in viso, stupito ed anche un poco spaventato da quanto era appena accaduto. Ma Mitchell non era neanche lontanamente interessato alle reazioni di quello... ma piuttosto al suo sangue.
Ottimo. Caldo e... gli era bastato un morso per sentirsi sazio come non gli era mai capitato.
Per anni aveva ucciso senza pietà, aveva bevuto sangue fino ad esserne ricoperto da capo a piedi... ma mai aveva sentito quella sensazione di sazietà.
" Tu...", si leccò le labbra sporche: era delizioso. " Chi sei?", esalò.
" Cosa? Ma sei fuori amico?!", gracchiò l'altro, coprendosi il collo con la mano. " Tu chi sei?"
Mitchell non rispose, non subito almeno.
" Io..."
" È chiaro che non sei umano.", riprese l'uomo. " Dovevo sospettarlo quando non ha funzionato...", aggiunse più per sé, lasciando al vampiro la certezza che quella sensazione di interesse fosse completamente ricambiata.
Perché stranamente non sembrava spaventato.
" Mitchell.", mormorò qualche attimo dopo.
" Anders.", ribatté l'uomo. " E quello che hai fatto è stato quasi meglio di un orgasmo!"
Quell'affermazione spiazzò non poco il vampiro.
" Sei pazzo?", esclamò. " I-io... ti volevo uccidere.", dichiarò abbassando la voce.
" Ma non l'hai fatto.", tagliò corto Anders, fissandolo con mal celato interesse. " Sei tipo Twilight?"
" Cosa?"
" Vampiri. Brilli alla luce. Scopi. E cose simili?"
Mitchell scosse il capo, troppo stupito dalla strana piega di quel discorso.
" Dovresti... scappare..."
Era quella la reazione... normale. Ma quel tipo, quell'Anders, non lo era.
“ Sapevo che i miei poteri non funzionavano con esseri... inumani.”
“ Dovresti essere... terrorizzato!”
“ Ma averne la prova è... oltremodo interessante.”, Anders continuò a parlare tranquillo, come se fosse... abituato ad avere a che fare con persone ‘anormali’.
" Chi sei? Chi sei davvero!", domandò di nuovo Mitchell - quell’odore, i poteri che aveva appena nominato ed il... " Il tuo sangue era..."
L'uomo si esibì in un ghignò compiaciuto, senza più nascondere quel suo anormale interesse.
Sembrava sul punto di fare una rivelazione importante e Mitchell era in qualche modo convinto che quel tipo gli avrebbe totalmente cambiato l’esistenza.
Non sapeva come, né se era una cosa positiva... ma aveva quella sensazione.
" Io? Io sono un Dio, caro il mio Dracula."

 

 

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