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Autore: Tilo    09/10/2007    10 recensioni
Da troppo tempo non mi rivolgeva la parola, come se avesse paura...timore...timore di me. Io non avevo fatto proprio niente! Cioè...si, l’avevo baciato...ma non è stata colpa mia! Era più forte di me. E lui, per la mia maledettissima sfortuna, non aveva proferito niente. Era rimasto basito, da quel bacio a fior di labbra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Pan, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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x Paura Dell’Amore x


Eravamo atterrati nell’ennesimo pianeta di questo immenso universo. Avevamo trovato l’ultima sfera, quella dalle Sette Stelle, e ci stavamo riposando all’aria aperta, prima di riprendere il tanto atteso viaggio verso la nostra ultima meta: la Terra, Casa.
Ora stavamo sdraiati sul prato...verde, infinito.
Sentivo la freschezza dell’erba sul mio corpo. Un divertente solletichio mi fece sorridere.
Ma solo per un istante.
Indi, mi girai verso di Lui.
Lui no. Lui era serio. Talmente serio da mettermi paura.

Perchè?
Perchè continui ad ignorarmi?
Perchè continui ad ignorare i sentimenti che provo per te?
Tu lo sai.
Tu lo sai benissimo. Ne sei consapevole quanto me.
Eppure... Eppure non lo dimostri.
No.

Sospiro,stanca.
Si, stanca. Stanca di questo interminabile cammino per ritrovare delle piccole palline arancioni disperse per il mondo.
Cavoli! Mio nonno doveva per forza ritornare bambino?
Però...gli sono riconoscente. Devo tutto a lui, se adesso mi trovo qui, affianco al ragazzo dai capelli lilla.
Trunks.

<< Senti, Pan... >>

Mi giro di scatto, di nuovo, verso di lui.

Da troppo tempo non mi rivolgeva la parola, come se avesse paura...timore...timore di me.
Io non avevo fatto proprio niente! Cioè...si, l’avevo baciato...ma non è stata colpa mia!
Era più forte di me.
E lui, per la mia maledettissima sfortuna, non aveva proferito niente.
Era rimasto basito, da quel bacio a fior di labbra.

<< Si...dimmi... >>

Trunks esitò un attimo. Non sapeva se continuare.
Guardò per un istante l’immensità di quella distesa verde, poi alzò la testa, verso il cielo, e infine si girò. Mi fissava negli occhi.

<< Riguardo all’altro giorno...forse... Forse è meglio dimenticare tutto... Non credi? >>

Spostò la solita ciocca di capelli lilla dietro l’orecchio. Un semplice gesto che io adoravo in lui. Così tranquillo e timido.
Rimasi in silenzio per qualche secondo.

Perchè, Trunks? Cosa ti ho fatto?
Sono stata sincera con te, Io.
Non posso accettare la tua decisione...mi fa troppo male.
Perchè sei così freddo con me?

<< C-come...v-vuoi... >>

Sospirai.

<< Mi dispiace Trunks... I-io non v-volevo... >>

Una lacrima mi solcò il viso.

No. Non potevo piangere. Non potevo fargli vedere che stavo soffrendo. Per colpa sua.

Alzai il braccio e mi asciugai la goccia con la manica del maglione.
Si girò d’un tratto. Sorridendo.

<< Non importa, piccola! Sono le solite cotte adolescienziali... >>

Mi fece l’occhiolino.
Mi accarezzò la guancia.
Sorrise di nuovo, tranquillo, impassibile. La sua timidezza era sparita.
Lo guardai andarsene.
Sparì poco dopo, inghiottito dall’infinito verde.
Probabilmente era andato da mio nonno...non poteva lasciarlo solo!

Non ci posso credere.
Per lui sono soltanto un’amica. Quasi una sorella. Niente di più.
Ma possibile che non provasse niente nei miei confronti?
Mi ha sempre trattata con dolcezza.
Io l’adoravo, per questo.
Io ero la sua Pan.

Cercai di non piangere, ancora. Dovevo ignorarlo a tutti i costi!
Non potevo dimostrargli di essere una debole. No. Non a lui.

<< PAAAN! PAN, MUOVITI! DOBBIAMO ANDARE! >>

Un urlo mi fece sussultare. Mio nonno.
Beh, era ora di partire.
Era ora di ritornare a Casa, finalmente.
Ma avremmo dimenticato tutto.

***

Non passò molto tempo da quando eravamo partiti.
Stavamo per atterrare sulla Terra, alla Capsule Corpuration. Il viaggio era stato tranquillo, passabile.
Trunks mi trattava normalmente, non era freddo e timido come poche ore fa.
La nostra amicizia, comunque, era stata segnata: niente poteva tornare più come prima.

Ed era solo colpa mia.

Scendemmo dalla navicella che Trunks aveva parcheggiato dietro il giardino dell’enorme casa.
Finalmente il nonno sarebbe tornato adulto...si,da bambino era ancora più stupido!
Avremo ripreso la vita e le abitudini di qualche mese prima.
Probabilmente.

<< Pan! Non trovo nessuno! Mia mamma e mio papà non ci sono...e nemmeno Bra! >>

In effetti,regnava il silenzio.
Cosa assai strana, visto che persone, quali Vegeta e Bulma, si facevano sempre sentire, uno per dichiarare la sua instancabile voglia di mangiare, l’altra per urlare quanto quest’ultimo fosse sia uno scimmione sia un maleducato.
Trunks era abbastanza preoccupato. Si vedeva benissimo.
Urlò ancora, per l’ennesima volta, il nome dei suoi genitori e di sua sorella.
Ma niente. Nessuna risposta.
Dove potevano essere andati?
Il ragazzo si afflosciò sul divano, stanco, senza forze.

<< Magari sono andati a fare un giro in città. Oppure sono andati a trovare mia mamma...o mia nonna. >>

Gli sorrisi, dolcemente.
Mi avvicinai a lui.

<< Non so piccola...non mi convince. Di solito mio padre si allena nella Gravity Room e mia madre lavora... >>

Era come se avesse un sesto senso. Forse era successo davvero qualcosa.
Di scatto si alzò, turbato quasi.
Non l’avevo mai visto così. Ma perchè si preoccupava tanto?
Probabilmente erano usciti tutti e tre...insieme.

<< Pan, tu resta qui. Io vado a casa di Gohan, per sapere dove sono andati...magari lui lo sà. >>

Incrociai le braccia.

No..no e no!

<< Vengo anch’io! Ti prego, Trunks... >>

Si girò verso di me, serio, molto serio.
Sembrava quasi arrabbiato, come se avessi detto qualcosa di sbagliato.
Io dovevo venire...gli serviva il mio aiuto.
Ma perchè quello sguardo? Perchè non voleva?
Si avvicinò a me, e, tutto ad un tratto, mi ritrovai tra le sue braccia. La mia testa vicino al suo petto.
Potevo sentire i suoi muscoli.
Sentivo il suo cuore. Batteva forte.
Arrossii violentemente, quasi spaventata da quell’innaspettato abbraccio.
Poco dopo si staccò.
Mi diede un piccolo bacio sulla fronte, e poi si diresse verso l’uscita.
Lo vidi prendere il volo, insieme al nonno.

***

Camminavo avanti e indietro per la stanza.
Erano partiti già da un’ora e non si decidevano a tornare.
Un’ora era troppo tempo, già.
Sospirai, ancora.
Sbuffai, stanca.

<< UFFAAA! >>

Pestai il piede per terra. E se era successo qualcosa? Oddio.
Cominciai ad avere strani pensieri.
Non potevo più aspettare. Decisi di raggiungerli.
Corsi fuori di casa. Dovevo fare presto.
Alzai gli occhi al cielo, pronta per partire...ma una cosa mi fermò...anzi, una persona.

<< TRUUNKS! TRUNKS! >>

Agitai le braccia per richiamare la sua attenzione. Finalmente era tornato...ma senza il nonno.
Veniva dritto verso di me, a grande velocità.
Ed era pure trasformato!

<< Trunks, cos... >>

Un pugno mi arrivò in piena faccia, scaraventandomi lontano. Poco dopo me lo trovai di nuovo addosso.
Mi diede un pugno in pancia.
Ero finita per terra, in ginocchio.
Alzai il viso, in lacrime.

Come puoi farmi questo? Cosa ti ho fatto?

Lo guardavo. Lo fissavo. Non era lui.
Aveva lo sguardo pieno di odio...gli occhi rossi...e un ghigno che faceva paura.

<< PAAN! ALLONTANATI! >>

Questa voce...era la voce del nonno!
Cercai di alzarmi, inutlimente. Mi guardai in giro, ma non lo vidi.
Davanti a me c’era solo Trunks. Il falso Trunks.
All’improvviso scorsi una grossa luce dorata scagliare il ragazzo dai capelli lilla a terra. Subito questi si alzò e se ne andò.
Due piccole mani mi afferrarono per le braccia. Mi alzai, respirando affannosamente.

<< Nipotina! Stai bene? >>

Goku mi guardò preoccupato.

<< H-ho...s-solo qualche b-botta...ma...cos’è successo a-a Trunks? >>

<< Eeehmmm. Abbiamo trovato Vegeta, per la strada...era strano...diverso... E poi... Beh... E poi...non mi ricordo più niente! >>

Lo guardai allibita.

<< Come non ti ricordi più niente?! ...NONNO! >>

<< Eh, oh, Pan... Non è mica colpa mia! Dillo tu a Vegeta! Quel testone! ...mi ha fatto male sai! Quando mi sono ripreso non c’era più nessuno...e sono corso subito da te! >>

Ero sempre più sconcertata.
Possibile che non aveva notato niente di strano in Trunks e...Vegeta? Perchè ci hanno aggrediti?

<< Comunque, nipotina! Forse è meglio se andiamo a dare una controllatina... >>

<< Credi? >>

***

Stavamo volando da più di mezz’ora.
Non c’era nessuno. Satan City era completamente deserta...e distrutta.
Le case e gli edifici erano ridotti in macerie. Uno strano silenzio dominava la città.
Strano e inspiegabile.
Ad un certo punto sentimmo una singolare risata. Quasi familiare. Ci girammo, allarmati.
Davanti a noi si presentò uno strano essere dai capelli bianchi.

<< Kakaroth! Finalmente ci si rivede, eh? >>

Cosa?! Lui era...Vegeta?

<< Vegeta! No, anzi...si, Vegeta! Ma...sei tu Vegeta? >>

Ero senza parole. Guardai mio nonno...ma non sembrava allarmato, piuttosto...divertito?
Cominciava seriamente a preoccuparmi.

<< HAHAHAHA! Si, Vegeta, in parte... Piacere, mi presento, sono Baby... >>

Baby? Ma cosa voleva? Era stato lui a ridurre Trunks in quello stato?

Fissai mio nonno. Stava zitto, era come ammutolito. Maccheccavolo!

<< SENTI UN PO’! RAZZA DI UOMO MAL RIUSCITO! SEI STATO TU A TRASFORMARE TRUNKS IN QUELL’ESSERE SPIETATO? >>

Urlai. Ero piena di rabbia.

<< Eh, Trunks? Veramente sono tutti sotto il mio controllo. Solo tu e il tuo caro nonnino mi siete sfuggiti. >>

Parlò tranquillamente, con un fastidioso ghignetto sulle labbra.
Subito sentii mio nonno spingermi in parte e mi urlò di mettermi al sicuro.
Un rumore sordo esplose nel cielo, affiancato da accecanti luci dorate. Avevano cominciato a combattere.
Mi guardai in giro, in cerca di un riparo.
Era troppo forte per me. Non potevo aiutare Goku.
Passarono almeno dieci minuti: stavo ancora vagando di qua e di là. Ma tutta la città ormai era distrutta.

Cosa potevo fare? Dove potevo andare?

Un colpo alla schiena mi colse di sorpresa e mi buttò a terra. Finii stesa, sul cemento, freddo.
Cercai di alzarmi, ma un braccio mi bloccò.
Alzai la testa, arrabbiata. Davanti mi ritrovai Trunks.

<< Alzati, mocciosa! >>

<< TRUNKS! TRUNKS, PERCHE’ FAI COSI’? >>

Gridai, disperata. Non sopportavo di vederlo in quello stato. Non era lui.

<< TRUNKS, SONO PAN... LA TUA PAN... LA TUA PICCOLA PAN! >>

Mi alzò con la forza, prendendomi per il collo della maglietta.

<< Chi sei tu? >>

No. Non poteva essere. Non si ricordava più niente. Si era dimenticato tutto.
Si era dimenticato di me.
Cominciai a piangere, sconsolatamente. Le lacrime mi solcavano il viso senza fermarsi.
Non finivano più.

<< Trunks...ti...prego... >>

Non avevo più voce.
Non ero riuscita a convincerlo.
D’un tratto mi ritrovai per terra, di nuovo. Mi aveva lasciato andare. Perchè?
Alzai gli occhi. Lo guardai. Stava zitto, immobile. Il suo sguardo era perso nel vuoto, vacuo.
Continuavo a piangere, sconfortata.
Poco dopo anche lui si inginocchiò, dinanzi a me. Mi fissò. Io lo guardavo. Piangevo, soffrivo.
Poi mosse il braccio destro, la sua mano raggiunse il mio volto, pallido, caldo.
Le sue dita mi asciugarono le lacrime, con una dolce carezza.

<< Mi dispiace... >>

Sorrise.
Un sorriso stupendo. Il suo sorriso.
Scoppiai a piangere, nuovamente. Ero felice, ora, come non lo ero mai stata.
Adesso era lui. Lui, lui, lui. Il mio Trunks.
Di colpo lo abbracciai, contenta. Le mie braccia attorno al suo collo.
Il ragazzo dai capelli lilla, all’inizio, rimase basito, sconcertato da quel piccolo gesto d’amore.
Ma poi sentii i suoi arti cingermi forte a sè.
Era così vigoroso, ma allo stesso tempo così dolce. Ed io ero consapevole del fatto che in quelle braccia mi sarei sempre sentita protetta.
Era tutto così perfetto...

<< Trunks, che cosa stai facendo? >>

Ci staccammo entrambi da quell’indimenticabile abbraccio, e ci accorgemmo di avere anche un familiare spettatore.

<< ZIO! >>

Gridai, allegra ora. Mi alzai in piedi velocemente e gli corsi incontro.
Presi però, invece di un tenero abbraccio, un colpo in testa e caddi a terra.

Uffa! Pure lui!

<< PAN! >>

Trunks urlò il mio nome. Io ero distesa, nell’asfalto, e non riuscivo a muovermi. Pochi secondi dopo udì il giovane Brief scagliarsi verso Goten.
Altre luci dorate raggiunsero i miei occhi.
Rumori assordanti risuonavano nel cielo. Rumori, soltanto rumori.
E poi chiusi gli occhi.

***

Aprii gli occhi. Sbattei le palpebre, cinque o sei volte.
Cercavo di capire dove mi trovavo, ma non riuscivo a distinguere niente. Mi faceva male la testa.

<< Pan? >>

Un filo di voce mi raggiunse, distante. Una voce conosciuta.

<< Piccola, ti prego...rispondi... >>

Di nuovo aprii gli occhi. Questa volta riuscì ad individuare la persona che mi trovavo davanti. La persona che mi stringeva tra le sue braccia, preoccupato. Trunks.
Mi misi a sedere. Lui mi stringeva ancora, forte.
Lo guardai. Lo fissavo intensamente.
I nostri volti si trovavano vicini, così vicini...
Le sue labbra ora, così calde, si incontrarono con le mie, così fredde.
Un piccolo bacio. Un piccolo gesto.
Poi lui parlò, sorridendo.

<< Scusa se ci ho messo tanto a capirlo... Tu sei importante per me. >>



Bene! Cari lettori, sono davvero soddisfatta di questa ficcy. Premettendo che io adoro troppo vedere Trunks e Pan insieme, è la mia prima fan-fiction di cui mi sento fiera. *___*
Comunque, senza l'aiuto della mia cara Birba, non avrei mai potuto scriverla.
Quindi, in primis, ringrazio te ciccia...fonte delle idee più strampalate che esistono. ( CATTIVIIII...Hihihi )
Spero, con tutto il cuore, che vi piaccia davvero!
Un bacio, IreRamo.

  
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