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Autore: Thatswhatiam98    22/03/2013    2 recensioni
L'amore: bello, a volte tragico, talvolta perfetto, ma cos'è?
"Lei avrebbe dato tutto per lui, persino la vita, anche se pareva l’unica cosa a lei rimasta; e perché no, avrebbe donato anche quella, alla fine, l’unico a rimaner in vita sarebbe rimasto il suo amore. Non era quello, il vero significato di amare? "
La protagonista di questo racconto la pensa così, ma qual'è il motivo che la porta a rendere l'amore un'attesa?
Un evento realmente accaduto trascritto e riportato qui su EFP per la dolcezza quanto la tristezza di esso.
Buona lettura by ClaraBB98 :)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I will be right here waiting for you

 Sfogliai delicatamente le fragili pagine appartenenti al libro sorretto dalle mie grinzose mani, sgranando gli occhi interessata, godendomi quella prima infarinatura di novità nello svolgimento del racconto grazie ad un’occhiata fin troppo curiosa, schiudendo le labbra pronte a sorridere, rattristarsi, sorprendersi e molto altro man mano che la storia procedeva, col suo lento ritmo incalzante, quasi fosse una melodia pronta a circondarmi con le sue affascinanti note, ad escludermi dal mondo, a consolarmi. Senza ritegno alcuno, presi a legger con foga le nuove parole, pronte a coinvolgermi ancor più in quel nuovo mondo sconosciuto, in quella giungla di vocaboli perfettamente intrisi del sugo della storia, mentre la mente viaggiava, immaginando i paesaggi, i volti, le espressioni ed i sentimenti: il suo nome era William, dolce e coraggioso soldato americano, costretto a salpar per la Germania durante la Seconda Guerra Mondiale ed a lasciar sola la povera Darcy, sua moglie, ad un solo anno dal matrimonio tanto atteso e preparato. Ma, quell’avvenimento, a lei non pesava se non per la distanza: era certa, certa ancor più del suo stesso nome, che l’amor della sua vita sarebbe tornato fra le sue braccia; e lei, lei l’avrebbe atteso, anche a costo di trascorrere la sua intera vita a quel modo, di non veder mai più il sole sorgere accanto a lui, di morire sulla soglia di casa, con lo sguardo perso nel cristallino mare dal quale sarebbe giunto. E mai, mai avrebbe smesso, neppur per un secondo si sarebbe domandata se fosse la giusta cosa da fare, se dovesse abbandonare quell’inutile speranza, l’avrebbe sempre e comunque amato come al primo ‘Lo voglio’, sussurrato amorevolmente quel memorabile giorno fra quelle quattro mura nelle quali era praticamente cresciuta. Stupendo come racconto, si sposava perfettamente con quel ritornello sempre presente nelle pieghe della mia memoria e nelle onde dei miei azzurri occhi …

Wherever you go,
whatever you do,
I will be right here waiting for you …
Whatever it takes,
or how my heart breaks,
I will be right here waiting for you …


 Mi preparai ad un nuovo ascolto del breve brano rileggendo un rigo molto interessante, quasi provando a memorizzarlo, quindi sorrisi: l’avrebbe amato per sempre, nel bene e nel male, nella paura e nella gioia, nei pochi secondi in seguito al matrimonio e nei successivi anni, superando la morte, rendendo quell’amore un dolce e lieto ‘per sempre’, come nelle fiabe; perché, come in quelle storie tanto amate quand’ero piccola, lei era la piccola eroina il cui cuore era stato sfortunatamente ma perfettamente rapito da un uomo di viaggi, un uomo di guerra. Ma, dopotutto, cosa importava? Lei avrebbe dato tutto per lui, persino la vita, anche se pareva l’unico avere a lei rimasto; e perché no, avrebbe donato anche quella, alla fine, l’unico a rimaner in vita sarebbe rimasto il suo amore. Non era quello, il vero significato di amare? Arrivar a definire la persona alla quale si pensa costantemente, con la quale si desidera stare, della quale gli occhi sono il proprio mondo, "amore", quasi il vero significato del termine fosse proprio il suo nome, il suo corpo, il suo volto e tutte le sue piccole imperfezioni che tanto si amano: e come non si possono amare quei leggeri dettagli completanti quel perfetto essere? Semplicemente, non si può. Ed è quello che penso di ogni tua ‘imperfezione’, come le chiami tu; non è questo amore? Sì, tesoro, questo è l’amore che provo per te, e che non smetterò mai di provare, come mai smetterò di attenderti, seduta qui, su questo comodo divanetto in una libreria al centro di Bari, nell’attesa di scorger i tuoi occhi, fra i mille presenti, farsi spazio per raggiungermi ...
 
 «Ancora qui sta quella?!»squittì una mora esasperata da dietro il rosso bancone.
«Sì, è tornata anche oggi»annuì preoccupata la sua compagna di cassa, dalle labbra al chewing-gum e l’alito fragola.
«Che pizza …»borbottò la prima, roteando i nocciola occhi e sospirando.
«Che ci vuoi fare …»archiviò l’altra il discorso, accennando col capo ad un uomo dal cappotto scuro. «Il prossimo».
«Ecco»disse questi, poggiando vari libri dalle rigide copertine ed il profumo di fresca carta stampata sul nero bancone; la bionda e paziente ragazza cominciò a batterli e, così presa dal lavoro, non s’accorse della conversazione che, pian piano, si faceva sempre più fitta accanto a lei.
«Scusate la domanda, ma …»abbassò la voce il cliente, corrugando le folte sopracciglia. «Chi è quella donna?».
La mora dalle unghie smaltate fucsia spostò il suo sguardo nocciola dall’uomo, per rivolgerlo alla sessantenne dallo scuro tailleur accomodata ad un angolo dei circolari divanetti nell’angolo lettura del primo piano, sospirando.
«Non sappiamo il suo nome, ma viene qui ogni giorno»scosse il capo, alzando leggermente le spalle coperte da una bianca e beige maglia riportante la scritta ‘Vegas Girl’. «Ha visto il litigio?».
«Sì, quello con la ragazza seduta precedentemente al suo posto, per questo mi domandavo come mai desiderasse proprio quel posto, se ve n’erano così tanti liberi …»riprese il calvo, osservando a sua volta la donna dai biondi capelli spruzzati di bianco.
«Non si sa molto neppure su questo»rispose, scrutandola triste e comprensiva. «Probabilmente è pazza. Ogni giorno viene qui, si sede in quel preciso posto, legge un libro col suo cappotto accanto ed aspetta».
«Cosa?»alzò lo scuro sguardo verso la mora, incuriosito.
«Il ritorno del suo fidanzato. Anche lui è sconosciuto, e lei lo attende. Da sempre l’ha fatto, che io sappia, e sempre lo farà. Come nelle migliori e più tragiche storie d’amore …».

 Salve :3 Eccomi con una piccola OS, scritta, come già spiegato, sulla base di un evento realmente accaduto, raccontatomi da mio padre tempo fa, avvenuto alla Feltrinelli di Bari. Il punto di vista della donna è completamente creato dalla sottoscritta, ma somma più o meno quello che si sa su di lei. Non ho idea di chi sia e spero non sappia di questo posto ò.ò Comunque, non notate l'accenno a Conor Maynard, lo ficco dappertutto lol La canzone citata è Right Here Waiting by Richard Marx, ringrazio il mio professore di inglese delle medie per avermela fatta scoprire, chi avrebbe mai immaginato sarebbe servita ad una storia? ahahah Altro da dire? Mmh, no, non penso :) Se è poi modifico il documento lol Grazie per aver letto questa mia prima originale :3 Spero vi sia piaciuta e che questo basti a farvi lasciare una piccola recensionina ina ina :3
Grazie ancora :)
ClaraBB98 & Conor :3
   
 
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