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Autore: Sidro_94    23/03/2013    0 recensioni
Storia di un sogno. Un viaggio e una ricerca negli strati del subconscio
A volte ciò che ricordiamo la mattina, appena svegli, presenta caratteristiche "inetressanti".
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E’ maledettamente tardi! Piove a dirotto e figurati se ho preso l’ombrello. Forse riuscirò a entrare per la seconda ora ...”.
Corro per la strada saltando le pozze d’acqua: “Velocissimo!” Hop, hop, hop ... PLUNF! L’acqua mi arriva sopra la testa e annaspo come un pazzo per tornare in superficie. La luce inizia ad affievolirsi mentre in lontananza vedo una creatura nuotare con eleganza, con capelli luminosi e sembianze umane.
“Chissà com’è farlo con una sirena …”
Buio e ... SPLASH!!! Il sole mi ferisce gli occhi mentre l’ossigeno riempie i polmoni.
- Alan! Corri! Ci sono dietro!-
Sollevandomi dall’acqua aggiusto la presa sul fucile e ricomincio a correre al fianco di Jack. La giungla lussureggiante potrebbe essere un paradiso tropicale, se non fosse per le pallottole che fischiano intorno.
Mentre ci gettiamo tra le foglie, le piante sembrano prendere vita, per stringerci in un abbraccio mortale.
- Dentro la capanna presto! - Ci buttiamo disperati verso la catapecchia: un’esplosione dietro di noi e un albero che cade. Porta aperta, dentro.
Mi appoggio al legno, ansante. Lo osservo bene e noto la pregiata fattura in mogano. Una voce alle mie spalle: - Finalmente è arrivato. Stavamo per iniziare senza di lei -.
Mi giro con il sorriso stampato sulle labbra. L’ufficio riunioni è arredato sobriamente: un lungo tavolo in tek, un’anonima moquette giallo fluorescente e le pareti ricoperte da scodelle di gatto multicolori…Forse non così sobriamente.
Mi volto verso il direttore, un tenero grizzly di due metri che mi urla: - Mò sò cazzi!! -
Sempre sorridendo prendo il giornale da sottobraccio e lo apro davanti a miei occhi. Niente più orso, niente più moquette gialla, solo le notizie del giorno: "Donnaconlacodadipesce avvistata al largo". La foto allegata mi stupisce: il soggetto è la mia Donnaconlacodadipesce! Accartoccio il giornale e lo butto di lato. Un lungo corridoio nero mi si apre davanti agli occhi. In fondo una porta mi guarda. Una comunissima porta, se non fosse per il simbolo di una sirena accompagnata dalla parola LIBERTA’, scritta in rosso. Con la ventiquattr’ore stretta in mano guardo l’orologio che mi grida: - E’ TARDIIIII!!!!-
Comincio a correre, la giacca mi svolazza dietro mentre i piedi battono violentemente contro il pavimento. Il vento mi sibila nelle orecchie e il sudore cola lungo il corpo. Resisto per dieci minuti, poi esplodo.
Ansimo bocconi, mani sulle ginocchia, mentre di sottecchi spio la porta. Non si è avvicinata di un centimetro. Pensieroso, mi siedo sul pavimento e chiudo gli occhi. “Libertà, libertà…”
Mentre mi perdo a fantasticare, sento una pressione sulla gamba destra. Apro gli occhi e noto uno splendido pappagallo rosso che mi fissa.
Estraggo dalla tasca della giacca un biscottino: - Chi è il bravo, bravo, bravo pappagallino di papà?-. Il volatile mi guarda sdegnato, mi dà una beccata sul naso e con voce femminilmente melodiosa intona: - Se davanti solo catene, girati e la libertà si schiuderà a te -.
Terminato il canto, l’uccello se ne va, lasciando un grigio ricordino sui miei pantaloni. Rimango un attimo assorto nel fissare la cacchina. “Girati e la libertà … Ma certo!”.
Balzo in piedi entusiasta, giro la schiena alla porta e comincio a correre. La velocità si fa vertiginosa e il corridoio perde i suoi confini quando inciampo e inizio a rotolare sulla sabbia.
Apro gli occhi e una spiaggia incontaminata mi si apre davanti. L’acqua cristallina luccica del riverbero del sole, lo iodio mi pizzica le narici. Lentamente cammino verso la battigia, il caldo abbraccio del sole e i piedi rinfrescati dall’acqua. Mi tuffo e inizio a nuotare. Volo veloce sopra gli scogli sommersi, spaventando il timido ecosistema marino.
Un lieve bagliore mi chiama in profondità, capelli lunghi e fluenti. Forse riuscirò a prenderti.

  
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