Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: NiallsDrew    23/03/2013    3 recensioni
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Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ero sulla funivia,apparte la nebbia fitta,il freddo e la neve non c'era niente e nessuno. Mi trovavo sul terrone quando i miei tagli iniziarono a bruciare e mi fecero pensare che fosse stato il momento giusto per porre una fine a tutta questa merda.Sapevo che non fosse stato il primo tentativo di suicidio,ma sperando che fosse stato l'ultimo momento di sofferimento mi buttai giù. In quei tre secondi di "volo" bisbigliai: .Demi,era il nome del mio idolo. Una volta toccato il suolo sentii 'crack' erano le mie gambe.Purtroppo riuscì ad aprire leggermente gli occhi.Vidi del sangue sulla neve e dissi: .Una volta finita la frase svenii.Qualche instante dopo sentii delle voci. Non capì cosa dicevano,erano incomprensibili. Quando aprì gli occhi vidi tanti visi che al primo impatto mi sembravano totalmente sconosciuti, ma lentamente iniziai a riconoscere qualche viso,e con qualche intendo mia madre,mio padre,mio fratello e qualche infermiera che ormai conosco da talemte tante volte sono stata in questo ospedale. Ci sennò doveva esserci?,non ho amici,anzi sono la più odiata del mondo,manco i miei parenti mi supportano. Già non ho nessuno,sono sola. Volevo alzarmi per abbracciare mia madre,ma lei fece un passo indietro,incominciò a piangere e corse ad abbracciare mio padre.Allora non mi alzai,rimasi sdraiata.Non capivo cosa stava succedendo,ero confusa.Molto confusa. Rifflettendo mi scappò un'occhiata sul mio corpo mi accorsi che non era lo stesso di sempre,non ero ne pallida ne anoressica,almeno,non vedevo le ossa.Guardando meglio capì che avevo tutte le gambe ingessate come anche il polso sinistro e il braccio destro.All'improvviso daventi a me spuntò uno specchio,era mio fratello che voleva farmi vedere che anche sulla mia testa c'era qualcosa che non andava.Sulla mia testa c'erano tanti fili attaccati ad un apparecchio strano, e sul craino avevo una benda che aveva qualche macchia di sangue. Mi guardai intorno e dissi: utti i presenti fecero di si con la testa. Tutti taquero. Il dottore interrupe il silenzio dicendo: < Staii abbastanza bene per poter rispondere a qualche mia domanda? > io li dissi semplicemente < si certo >.Il dottore bisbigliò qualcosa alle infermiere e ai miei genitori, dopo che glielo disse mio padre prese la mano di mio fratello e accompagnato dei altri uscirono. Il mio sguardo il seguiva. Era iniziato l'interrogatorio: < Quanti anni hai? > costretta a rispondergli gli dissi: < sedici > lui deide un'occhiata ad una tabella e poi mi chiese: < Come ti chiami? >,e fu da li che persi un'ora a parlare con il dottore. Alla fine li chiesi curisamente < Quando posso andarmene dall'ospedale? > < Mi dispiace ma ora non lo so.>disse il dottore dispiaciuto che subito dopo aggiunse Nella mia mente ero stra contenta di non dover rivedere tutta quella gente che conosco dalla scuola, ma li dissi Il dottore stupito la scuola m'interessava mi disse: . Dopo la notizia,il dottore mi fece riposare. Mi addormantai. Purtroppo non dormì per tutta la notte a causa dei tanti incubi che ebbi dormì solo fino alle 04.00. Il peggiore me lo ricordo benissimo,poichè era molto realistico! Ero appena tornata dall'ospedale,a scuola tutti mi guardavano male. i miei compagni, e addirittura tutte quelle persone che mi odiano dal pofondo del cuore ma stano zitte mi presero in giro.Era veramente l'inferno. Mi chiedevo 'ma sarà stato che hanno scoperto del mio tentativo di suicidio?' Ma una volta tornata nella mia sottospecie di casa, mi guardai allo specchio; ero orribile,alformata e piena di cicatrici per la caduta.Ma la cosa peggiore era che mia neanche mia madre mi guardava in faccia. Infatti quando mi alzai di soprassalto iniziai a piangere.A piangere così forte che credo di aver svegliato mezzo ospedale. Subito arrivò un'infermiera molto preucupata a chiedermi come stavo: in verità stavo malissimo,come se stessi per morire,sensazione che ormai sentivo sin dala mia nascita.Ma risposi con un semplice:"Bene.". Ormai dire 'bene' era la mia specialità. Quando l'infermiera mi chiese se voglio qualcosa le chiesi un bicchiere d'acqua e un po' di compagnia,allora le mi disse: io tutta meravigliata che lei non abbia un certo schifo e paura di me le dissi: Quando l'infermiera andò a pendere un bicchiere d'acqua io presi il mio cellulare e entrai sull 'Forum scolastico' e me stavo a leggere la loro conversazione, leggevo tutte cose contro di me del tipo'che sfigata starà un anno in ospedale' e tutti risposero con 'perfortuna' oppure'grazie al cielo,non la supportavo più' e quando lisi 'poverina ragazzi,voleva solo farci un favore con un un altro tentativo di suicidio' lasciai cadere il mio telefono perterra. Proprio in quel momento arrivò l'infermiera con il mio bicchiere d'acqua,lo appoggiò su un travolo e mi raccolse il telefono. Curiosa di sapere cosa mi aveva abbattuto così a quest ora guardò lo schermo e lise anche lei la frase che mi portava una voglia di sparire all'instante. Mi guardò e disse:< Non farti abbattere da persone come loro.Non ti meriti questo>con gli occhi lucidi le risposi L'infermiera abbassò lo sguardo e incominciò a cercare di tirarmi su di morale,infatti abbiamo parlato fino alle 08.00. Ad un certo punto mi disse: meravigliata di ricevere così tanta gentilezza in un seconde le dissi: Ero di nuovo sola.In quel momento di silenzio pensavo come sarebbe stata la mia vita dopo essere uscita dall'ospedale.Ero seriamente preucupata.
  
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