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Autore: xnothinglikeus    23/03/2013    2 recensioni
Lei, Janey Anderson.
Lui, Justin Bieber.
Come riprenderanno il loro rapporto dopo un tragico accaduto a una festa?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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________The past hurts.
Al suono della campanella vado verso il mio armadietto...
-Ciao - sento una voce provenire alla mia schiena. Una voce familiare.
Mi giro e vedo un ragazzo con gli occhi color miele, labbra perfette e un sorriso magnifico.
Justin. Lui continua a sorridere ed io sono come incantata.
-Bieber - dico scocciata. è il solito ragazzo popolare, che si da arie per tutta la scuola e ogni settimana cambia ragazza. Almeno ora è cosi, prima era del tutto diverso.
Eravamo amici un tempo..ora non ci rivolgiamo quasi piu la parola, e se lo facciamo litighiamo.
-Janey.. - con aria sbalordita - Sei, sei cambiata. Sei molto più..molto più carina - ehm secondo me no.
Ho bisogno di cambiare look, devo riuscire a sentirmi più sicura di me ma non ho fatto niente. Sono sempre io.
-Cosa vuoi Bieber? - sbatto la porta dell'armadietto e vado verso l'uscita. Sento Justin che cerca di stare dietro la mia "camminata veloce".
-Mi sono lasciato ieri con Hannah - scendiamo le scale.
-E quindi? Hai bisogno di un altro giocattolino con cui giocare? - mi prende per un braccio e mi costringe a guardarlo negli occhi.
-Perchè ce l'hai con me? Non ti ho fatto niente! Prima eravamo amici ora che ci è successo? - non si ricorda nulla. Lo odio lo odio lo odio.
-Sei un cretino! Come fai a non ricordare quello che hai fatto? Non voglio sprecare altro tempo con te - me ne vado lasciandolo da solo davanti la sua macchina e mi incammino verso casa.
Due secondi e Justin si affianca con la macchina, abbassa il finestrino e mi guarda camminare.
-Avanti Janey, non fare cosi! Sali in macchina, ti porto a casa io! - dice implorante. 
-No! - continuo a camminare e Justin mi segue anche con la macchina.
-Ti prego Janey.. - mi fermo a guardarlo e mi sorride. Come posso resistere a quel sorriso?
-Va bene, ma non ti illudere - non riesco a non odiarlo.
-Tranquilla, non lo farò. Allora preferisci Burger King o Mc Donald's? - non ha capito ma non ho molta voglia di discutere.
-Ehm..Mc Donald's! - arrivati al Mc Donald's pranziamo e ci mettiamo un po' a chiacchierare.
 
-Allora...ora puoi dirmi perchè mi odi cosi tanto? - beve un goccio di coca cola, dopodichè posa la bevanda e mette le braccia conserte iniziandomi a guardare negli occhi.
-L'anno scorso. Primo anno di liceo per me. Terzo anno per te. Festa di Amie Hillman - mi guarda in modo strano, come se non riuscisse a capire cosa sto dicendo.
-Non riesco a capirti, Janey - metto le mie mani sul tavolo e lui cerca di prenderle ma le ritraggo a me.
-Davvero non ti ricordi cosa è successo? - mi viene da piangere. Quella festa per me è stata una tragedia, un incubo.
-Cosa dovrei ricordarmi? - si alza e si mette vicino a me. 
-Justin, io e te, cioè TU mi hai..mi hai preso e... - i miei occhi si riempiono di lacrime e lui posa una mano sulla mia guancia.
-Ehi guardami, non piangere. Che ho fatto? Dimmelo ti prego..mi fai stare male cosi - da quando gli importa di  me? E perchè mi tratta cosi..cosi bene? 
-Justin mi hai...strattonato per tutta la stanza..e poi - le lacrime cominciano a scendere e Justin mi guarda sconvolto.
-Vuoi dire che io..ti ho violentato? C'è..voglio dire..non è possibile non mi ricordo niente ero ubriaco fradicio quella sera.
-Janey scusami, ti prego. Non farei mai una cosa del genere, scusami, cazzo, scusami tanto io..
-Ti odio Juss..sai quanto è stato difficile superare quella cosa? Sai per quanto tempo non sono uscita di casa..e non sono andata..
-A scuola..ecco perchè non ti vedevo piu.. - io non smetto di piangere e lui non smette di asciugarmi le lacrime e di guardarmi negli occhi.
-Vuoi che ti porto a casa? - voglio dire un bel "no", perchè... non lo so perchè, mi piace stare con lui? 
-Si.. - dico con un filo di voce. 
Usciamo dal Mc Donald's, entriamo in macchina e mi porta a casa.
Si ferma con la macchina davanti casa mia. Delicatamente mi poggia una mano sulla coscia ma mi scanso subito.
-Janey, non volevo. Ti prego perdonami.. - non ce la faccio a perdonarlo.
Sarà stato pure ubriaco ma..non riesco a guardarlo negli occhi, non riesco ad avere un contatto con lui, al solo pensiero impazzisco.
-Juss, non ce la faccio, davvero - Justin rimane senza parole, apro lo sportello e mi avvicino alla porta di casa.
-Janey, aspetta. Ti prego! - grida Justin dal finestrino. Mi giro verso di lui e lo guardo sconfortata.
Entro in casa e chiudo la porta. Menomale che non ci sono i miei genitori a casa, altrimenti mi facevano il terzo grado.
Mi metto sul divano, accendo la tv e dopo qualche minuto il mio cellulare squilla.
Leggo sul display "Juss" e decido di non rispondere.
Mi chiama e mi richiama per tutto il pomeriggio, non si da pace.
Quanto vorrei avergli risposto, quanto vorrei abbracciarlo e ritornare alla nostra vecchia amicizia, ma non è cosi semplice.
 
Dopo cena mi metto a fare i compiti, la porta della mia stanza si apre..
-Janey, c'è un ragazzo qui fuori che ti sta aspettando sotto la pioggia. Lo faccio entrare? - dice mia madre. Con i miei genitori non ho un buon rapporto.
Juss è da tanto che lo conosco, ma da quando è al liceo si sente Dio sceso in terra. 
-No. Assolutamente no! - mi alzo dalla sedia e vado di sotto a vedere cosa ha intenzione di fare Justin mentre mia madre mi segue a ruota.
-Mamma, non ti impicciare! Va in cucina! - mi affaccio alla porta di casa e vedo Justin seduto sulle scale del portico che mi aspetta. Esco e chiudo la porta.
Mi avvicino a lui e mi metto seduta al suo fianco. Tra noi c'è un imbarazzo totale...lui non si ricorda niente mentre io continuo a sognare quella scna tutte le notti.
-Mi dispiace tanto per quello che ti ho fatto, Jan - sta piangendo. Non l'ho mai visto piangere ed io...non so che fare.
-Juss..infondo non è colpa tua - infondo, ma moooolto infondo.
-Si invece. Non dovevo farti questo..scusami Jan - continua a piangere. 
-Che ne dici se andiamo a farci una passeggiata? - si, il tempo non è un granchè ma non voglio vederlo cosi.
"Ma cavolo Janey che ti prende? Ti ha fatto quello che ha fatto e ora fai di tutto per farlo stare bene?" questo è quello che mi dice la testa ma il cuore mi dice un'altra cosa.
-Una passeggiata? Piove.. - dice Justin cercando di asciugarsi le lacrime. Vedere un ragazzo piangere non è una cosa da tutti i giorni e mi fa sentire tremendamente in colpa anche se la colpa è solo che sua e dell'alcool.
-E se piove vuol dire che ci bagneremo dalla testa ai piedi - gli sorrido, mi alzo dalle scale e lui fa lo stesso.
Passeggiamo per un po', fino ad arrivare al parco dove ci mettiamo seduti su una panchina.
-Tu come stai? - mi dice lui. Nei suoi occhi c'è un profondo senso di colpa ma non riesco a capire se sta piangendo o no, la pioggia me lo impedisce.
-Ora sto bene.. - la mia schiena è poggiata sullo schienale della panchina, le mie mani giocano tra di loro nervosamente mentre Justin ha la testa fra le mani e non spiccica una parola.
-Ora capisco perchè non mi parlavi più, perchè mi odi cosi tanto. Devo fare qualcosa per farmi perdonare.. - esatto, anche se non penso che per una cosa del genere c'è bisogno di farsi perdonare.
-Che ne dici se smettiamo di parlare di questa cosa? Vieni con me - gli faccio segno di darmi la mano ma non mi ascolta.
-Juss, stiamo sotto la pioggia, ormai fradici dalla testa ai piedi. Divertiamoci e non ci pensare..fallo per me - mi metto davanti a lui in ginocchio. Alza la testa, mi guarda e mi prende per mano. I brividi.
Inizio a correre per il parco e ad un certo punto mi nascondo dietro un albero.
-Juss, trovami! - grido.
-Dove sei, Jan? - urla lui - E se ti trovo cosa avrò in cambio?
-Un bel niente! - urlo io dall'albero. Mi affaccio per vedere dov'è Justin ma non lo vedo da nessuna parte.
Sento le sue mani poggiare sui miei fianchi, il suo respiro sul mio collo e il mio cuore inizia a battere ad un ritmo accelerato.
-E ora? - dice a bassavoce, sussurandomi a un orecchio. Mi volto piano per guardarlo negli occhi. Il suo tocco è ..piacevole.
-Ora..io...io - non riesco a dire "A". Quanto è perfetto! - Ehm, ora andiamo a casa! - dico felice, cercando di svagare in qualche modo.
Torniamo verso casa mia e lo accompagno alla macchina.
-Allora a domani, a scuola.. - dico imbarazzata.
-Ok. Grazie per la bella giornata Janey. In qualche modo mi farò perdonare. Scusami ancora io.. - lo interrompo facendo un gesto con la mano.
-Basta Juss..non ne parliamo più - sono stufa di questa storia. Basta, basta, basta!
-Ehm..va bene. A domani piccola Jan - mi stampa un bacio sulla guancia e se ne va.

Ok, lo so, non è niente di che ma vi prometto che continuerò con altre idee e cercherò di scrivere molto meglio. Ah...proverò anche a farli più lunghi questo l'ho buttato giù cosi.
Swaggy_
  
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