Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Shadowshine    23/03/2013    0 recensioni
Rime sparse in confusione mentale, dedicata ad una persona che mi ha riportato al punto di partenza della mia storia. Una poesia d'amore? Non credo. Pensato di sì? Scrivetelo.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ode di un lamento disperato


 

Campi sconfinati.
 

Il vento della pianura
 

gela gli occhi e il cuore.
 

Mai tanto deserto,
 

mai tanto dolore;
 

sono stato così in alto da bruciarmi con il sole
 

e così in basso che non c'era più amore.
 


 

Rumore.



 

Fa male
 

ma è tutto ciò che resta
 

una voragine silenziosa in fondo alla testa.
 

E a volte, in queste distese,
 

ti senti un puledro domato
 

selvaggio e inappagato;
 

E' un frutto malato
 

del seme della nostra terra.
 


 

Ora.
 

Ora è come se fosse un po' più sera,
 

quando il silenzio accoglie il terrore
 

e c'è solo l'angoscia a devastare il cuore.
 


 

Sei stata di tanti
 

e quanti hai amato!
 

Perché non accogli
 

il mio lamento disperato?
 

Perché continui a sferzarmi l'anima?
 

Non forza, ma odio
 

mi tiene in vita;
 

una flebo asettica
 

tu infermiera già guarita.
 


 

Eppure voglio uccidermi
 

per consumare il mio amore;
 

è un suicidio assistito
 

che distrugge il cuore.


 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Shadowshine