Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Setsuka    10/10/2007    13 recensioni
***Tribute to Edward Elric***
This is me for forever
One without a name
These lines the last endeavor
To find the missing lifeline

*
Questo sono io per l'eternità
Uno senza un nome
Queste righe l'ultimo tentativo
di trovare la via perduta

*
*Fanfiction scritta e dedicata con amore a Edward Elric per il suo compleanno*
[ No pairing ]
Genere: Triste, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Roy Mustang, Un pò tutti, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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This is me for forever
One of the lost ones
The one without a name
Without an honest heart as compass





< < Al riporterò indietro la mamma > >

Così non è stato.


< < Al ci riprenderemo i nostri corpi, vedrai > >


Bugiardo!
Io.
Non tutte le storie finiscono con " ... e vissero felici e contenti"
Non certo la nostra.


< < Al troveremo la pietra filosofale > >

Avrei preferito non trovarla.
Tanti sacrifici.
E non è stata impiegata.




< < Al dove sei? > >


Ho il mio braccio.
Ho la mia gamba.
Ma Al dov'è?


< < Al troverò il modo per ridarti il tuo corpo > >

Ma tu non c' è.
Il mio nii-chan non c'è da nessuna parte.
Al...


< < Al... Rose dov'è Al? > >

Non risponde.
Guarda in un punto dove non c'è nulla.
Lui non c'è.
Ha sacrificato la sua vita per me.

Sono io il fratello maggiore e io...
Non ho mantenuto nessuna promessa.
Come posso pensare di essere il fratello maggiore?
Come posso pensare di essere umano?
Sono un essere vergognoso, indegno di esser umano.
Che razza di uomo è una persona che non riesce a mantenere le promesse?
Che razza di uomo è uno che non riesce a proteggere chi ama?



...



< Al io non permetterò che tu scompaia nel nulla >

La mia ultima promessa.
La mia ultima preghiera
Le ultime mie parole.

< Al ritorna >

Il mio ultimo desiderio.
Chiesto col cuore.
Chiesto con l'anima.


Devo mantenere questa promessa.
Devo.
O...



Io...



Non...



Sarò...



Che...


...Nemo



This is me for forever
One without a name
These lines the last endeavor
To find the missing lifeline





***




< Scusami? >

< Si? >

< Tu... sei Winry Rockbell? >

La bionda fece un sorriso alla ragazza dalla chioma castana.

< Si, cosa... >

Le parole le morirono in gola.
Quando un piccolo corpicino l'abbracciò, non capì.

< Winry-chan! Winry-chan! >

< Al... >

Occhi castani e un bellissimo sorriso incontrò la giovane Rockbell.

< Al... sei... tu? >

Spaventata.
Incredula.
Felice.
Triste.
Emozioni fortissime e contrastanti scoppiarono nel suo cuore.
La testa le girava.
Non sapeva reagire in quel momento, non sapeva come comportarsi.
E come da bambina quando si sentiva il petto pieno di intense sensazioni e non sapeva reagire, come reagire...
Lei scoppiò a piangere.
Si chinò su Al e lo abbracciò.
Stretto.
Come se fosse la cosa più preziosa al mondo, come se fosse uno strano bellissimo sogno che era meglio tenere stretto.
E nessuna domanda le passò per la testa.



< Winry... dov' è il mio nii-san? >



La ragazza si staccò dall'abbraccio.
Guardò attorno, agitata, terrorizzata... paura nei suoi occhi, brividi sulla pelle.
Corse per il prato davanti a casa Rockbell, la sua casa...
Scambiò una veloce occhiata con la ragazza dai lunghi capelli castani che in braccio teneva un bambino.
L'altra ragazza abbassò la testa.

Non era andato tutto bene.
Ed gli aveva mentito.

E il sole splendeva alto nel cielo.

Troppo sereno, troppo luminoso.

Le ginocchia della ragazza toccarono terra.

< Ed... >

Un sussurro... e lacrime d'altro tipo scesero sul suo volto.
Come poteva essere una così bella giornata?
Come poteva il sole brillare in quel modo?

Buio.
Improvvisamente.


< Winry!!! >

E non poteva sentire la voce di Al.

Il suo corpo steso per terra, i sensi rapiti e il cuore pugnalato.
Come poteva essere una così bella giornata?



***





Oh how I wish

For soothing rain
All I wish is to dream again
My loving heart
Lost in the dark
For hope I`d give my everything





I due fratelli erano in una grande stanza.

< Winry-chan fra poco avrai la tua bambola >

< E tutto grazie all'alchimia >

E la bambina era timorosa.

< Sei pronto, Al? >

< Si! >

Due battiti di mani.
E le mani poi toccarono lo strano cerchio tracciato dal gesso...

Tutto si illuminò.

E nel cerchio di luce vide qualcosa di mostruoso... inumano...
Quella era l'alchimia.
La gola della piccola si chiuse e le lacrime minacciavano di uscire.
L'alchimia era terribile.
Mostruosa...
Scoppiò a piangere Winry...
L'alchimia aveva fatto breccia nei loro cuori, li avrebbe rapiti e un giorno portati via.

< Winry va tutto bene, ecco la tua bambola >

Scappò.
A lei l'alchimia non piaceva.
Lei le avrebbe rubato Edward e Alphonse.




...



< Winry! Winry! >

< Al... >

< Perché piangi? >

< Ho fatto un brutto sogno, tranquillo Al >

< Chiamavi il nii-san... >

Alphonse era rannicchiato in un angolino della camera della ragazza.
Winry si alzò dal suo letto, mettendosi seduta sulla sponda.
Era notte: quanto aveva dormito?

Vide sul tavolino vicino al letto due automail.
Erano per Ed.
Leggeri, maneggevoli, potenti e con essi avrebbe potuto tranquillamente trascurare anche per molto tempo la manutenzione.

< Perché piangevi? >

< Perché tuo fratello è un bugiardo Al >

< Dove vai? >

Domandò Al curioso.

< Vado a chiamare il colonnello Mustang >

Forse lui sapeva cos'era successo a Ed.

< Mustang? >

< Il colonnello... no? >

< Conosci dei colonnelli Winry? Non lo sapevo... >

La bionda guardò meravigliata Al.
Lui non ricordava più nulla...

< Al mi faresti un favore? >

< Si? >

< Mi sorrideresti? >

Il giovane Elric guardò interdetto l'amica.
Solo un attimo.
Poi le sue labbra si piegarono all'insù e gli occhi brillarono di una rara luce.

Un sorriso, il sorriso di Al.

Ed avrebbe desiderato tanto vederlo.

Winry abbracciò dolcemente Al.
Almeno lui aveva mantenuto la sua promessa.

< Al io voglio vedere il tuo sorriso >

< Certo, contaci! >

Ma lei voleva vedere il sorriso di Ed?
Come poteva?



***




My flower, withered between
The pages two and three
The once and forever bloom
Gone with my sins.







< Colonnello... >

< T-tenente... cosa...? >

Mustang era confuso dalla presenza di Hawkeye in quella stanza.

< Sono venuta per portarle il pranzo... >

< Non devi disturbarti, lo sai? >

< Nessun disturbo signore >

Vide la donna sorridergli... brillante il suo sorriso e brillanti i suoi capelli, sciolti sulle spalle.
Li toccò senza rendersene conto.
E non fece caso all'imbarazzo sulle guance della donna.
Solo quando il suo unico occhio vide lo sguardo di lei quasi terrorizzato si allontanò.

< Scusa... >

< Nulla signore >

E si costruì un imbarazzante silenzio.
Solo Riza riuscì a romperlo.

< Aveva un incubo signore? >

< Si >

Disse Mustang con l'accenno di un sorriso amaro.

< Ishibal? >

< No... è da tempo che non ho più quel tipo d'incubi, ne ho altri adesso >

Riza abbassò lo sguardo.
Si fece coraggiosa.

< Colonnello... a dir la verità ho sentito che chiamava Fullmetal >

Roy tacque.
Abbassò lo sguardo.

Riza in segno di rispetto abbassò anche lei lo sguardo.

< Chissà dove sono Edward e Alphonse, da tempo non ci hanno fatto avere loro notizie... in fondo Edward non è più un alchimista di Stato però vorrei sapere se sono riusciti a riavere i loro corpi e credo anche lei, in fondo tutti volevamo bene a quei ragazzi >

Roy fissava il lenzuolo bianco.

< Colonnello? >

< Edward è scomparso >

< Come? >

Chiese Hawkeye meravigliata.

< Mi ha chiamato ieri sera la meccanica di Ed... >

< Winry Rockbell? >

Annuì.

< Mi ha detto che Al ha riavuto il suo corpo ma ora ha lo stesso aspetto di quando aveva dieci anni. Per lui il tempo si è fermato. E poi lei è scoppiata a piangere chiedendomi se sapevo dove fosse Ed >

< Cosa? >

Il tenente era senza parole.
Al tornato bambino e Ed scomparso.

< Domani andrò a Reesembol >

< NO! Signore non può... >

Roy la guardò col suo unico occhio.
Grato per la preoccupazione di lei, grato per le sue premure... ma lui doveva andare.

< Verrò anch'io signore >

< No >

< Insisto >

< So che sei testarda, ma non voglio tu venga >

< Signore non è in condizione... >

< Lasciami andare >

Lui che chiedeva il permesso a lei?

< ... per favore... >

< Va bene >

Disse mortificata Hawkeye.

< Grazie >

< Signore non deve ringraziare >

Le sorrise in risposta.
Un sorriso dolce e gentile velato di tristezza.

< Quando partirà? >

< Domani, verso le 10:00 >

< Passerò prima >

< Uh? >

< Per la colazione >

Questa volta fu lei a sorridere.
Ma di ben altro sorriso Mustang aveva bisogno.

< Io vado allora, buona serata colonnello >

< Buona serata a te tenente >

La donna si diresse verso il corridoio, prese il suo capotto.
Mentre l'indossava lo sguardo era rivolto all'uomo sul letto.
Un uomo ferito, nel corpo e nell'anima.
Sguardo spento nell' unico occhio.
La frangia lunga, disordinata.
Senza più quel sorrisino ironico e impudente.
Quell'uomo era l'ombra del colonnello Mustang, non più lo stesso colonnello.
Ma non per questo i suoi sentimenti erano cambiati.
Uscì chiudendo la porta dietro di se e...
Pianse.
Per lei e soprattutto per lui che non poteva, perché era chiuso in casa e non era una giornata di pioggia.



***





Walk the dark path
Sleep with angels
Call the past for help
Touch me with your love
And reveal to me my true name





Le palpebre si alzarono e due occhi dorati guardarono davanti a se una grigia realtà, non familiare...
Si alzò da terra con un tremendo mal di testa.

< Ma dove...? >

Portò la sua attenzione al braccio destro.

< Il mio automail? >

Non aveva nè il suo braccio nè il suo automail.
Una protesi strana vi era al posto del suo braccio.
Alzò velocemente la gamba del pantalone sinistro: la strana protesi anche lì.

Non capiva, era confuso.

< Io... non sono morto ? >

Si guardò attorno: strani edifici, strano il posto... si gelava.
Forse perché era a torso nudo?
Che sciocco...

< Al... dove sei... ? >

Una lacrima.

< Dove sono io? >

Un'altra lacrima.

Camminò con gli occhi lucidi, rabbrividendo per il freddo.
Non conosceva quel posto.
Panico,dentro la sua anima.

< Mamma dove sono... ? >

Cadde sulle ginocchia.
Si asciugò frettolosamente le lacrime.
Non doveva piangere.
Non sarebbe servito a niente.


Batté le mani e con esse toccò il suolo.

Nulla.

Batta le mani e con esse toccò il suolo, con più convinzione, con più energia.

Nulla.

Batta le mani e con esse toccò il suolo. Con rabbia, urlando.

Nulla.

Niente alchimia.
Nulla.

Due tizi si avvicinarono a lui, sembravano militari.

< Ragazzo chi sei? >

Gli urlò uno dei due ma lui non capì, seguì un nuovo urlo.

< RAGAZZO RISPONDI! CHI SEI? >

Cosa stava succedendo?
Dov'era? Quella non era Amestris...
Niente automail, niente alchimia, non c'era Al...
Era forse impazzito?
Che tutto fosse stato uno scherzo della sua folle mente?
Che Al non fosse mai esistito?
Che l'alchimia non esistesse?
Che lui non avesse mai avuto due auto-mail?

Chi era lui?

Non poteva crederci...

Non poteva non esser esistito tutto ciò...



Al...
l'alchimia...
Winry...
gli auto-mail...
l'essere alchimista di stato...
Il colonnello...
i militari che avevano creduto in lui...
Izumi-sensei...




Tutto una bugia?
Tutta un'illusione?

E le lacrime gli rigarono il volto.




< Chi sono io? >




***





Oh how I wish
For soothing rain
All I wish is to dream again
My loving heart
Lost in the dark
For hope I`d give my everything





< Mammina perché il nii-san mi ha lasciato solo? >

Il piccolo Al davanti alla tomba della madre stringeva un mazzolino di fiori di campagna.

Ed gli aveva promesso che avrebbero fatto tornare la mamma in vita.
Ed gli aveva promesso che sarebbero stati per sempre insieme.

Non l'avrebbe mai privato dei suoi sorrisi, delle battute, delle sue scenate per non bere il latte, del suo complesso per la sua altezza, della sua dolcezza, delle sue attenzioni, non l'avrebbe mai privato di lui...

...glielo aveva promesso: sarebbero stati per sempre insieme.


Al posò i fiori davanti alla lapide.

< Il nii-san non mi vuole più bene... ? >

Accarezzò la fredda pietra, accarezzò il nome di Trisha.

< Per questo se n'è andato? >

Serrò i pugni, contenendo la rabbia.

< Perché non mi vuole più? >

E non trova risposte.
E il suo cuore era sempre più gonfio di dolore.
Ma non voleva piangere.
Non voleva essere un debole, voleva essere all'altezza del suo fratellone.

< Alphonse... ? >

Al si girò immediatamente nel sentirsi chiamare.

< Sei Alphonse? >

Il bambino annuì avvicinandosi alla persona che l'aveva chiamato: un uomo.
L'uomo si chinò sulle ginocchia vicino al bambino: lo abbracciò.

< Ce l'hai fatta, congratulazioni >

< Chi sei signore? >

L'altro che sciolse l'abbraccio.

< Alphonse tu... >

< Signore... >

Gli occhi del piccolo Elric si fecero lucidi.

< ...lei sa dov'è il mio nii-san? >

Il cuore dell'altro mancò di un battito.
Erano una pugnalata le parole di Al.

< Mi dispiace non lo so, vorrei anche io sapere dov'è Edward >

< Lei conosce il mio fratellone? >

Gli occhi di Al brillarono di un'altra luce.

< Si... >

Gli sorrise mesto l'uomo.

< E lei sa perché Ed se n'è andato? >

Sguardo e sorriso amaro.
Provò una grande tristezza nell'animo.

< Non lo so... mi dispiace... >

Gli accarezzò la guancia.

< Ma sicuramente non voleva che tu fossi triste; lui ti vuole bene sopra ogni cosa e più di tutto vuole la tua felicità >

< Ma io sono felice se lui mi è vicino >

< Anche per lui è lo stesso, ma probabilmente non può starti vicino perché non gli è permesso >

< Quindi un giorno tornerà >

A l'uomo non piaceva dire bugie.

< Si >

Ma gli piaceva ancor meno vedere le persone soffrire.

< Signore? >

< Si? >

< Le fa tanto male l'occhio? >

< No, è altro a farmi male... >

< Cosa? >

Indicò il cuore.

< Anche a me fa tanto male, sa signore? >

Non era la prima persona alla quale faceva tanto male.
E tutto per colpa di Ed.
Ma se lui sapeva che il suo fratellone gli voleva ancora bene quel dolore non era poi così forte.

< AL! >

Il piccolo Elric rabbrividì.
Conosceva bene quella voce e la persona a cui apparteneva quella voce quando usava quel tono sapeva che era molto pericolosa.

Tentò di scappare ma un calcio nel fondo schiena lo fece cadere.

L'uomo si allontanò di qualche passo leggermente terrorizzato.

< S-sensei... ? >

Uno schiaffo lo raggiunse.

< Sei uno stupido come tuo fratello! Vuoi apprendere l'alchimia, dici di esser grande e poi... piangi? >

< Mi scusi... >

La donna lo abbracciò.

< Qualsiasi cosa accada Al non devi mai dubitare dell'amore di tuo fratello, mi hai capito? >

Un sussurro, dritto al cuore.

< Si... >

< Altrimenti giuro che che ti prendo a calci finché non ti è entrato in testa >

Lo guardò negli occhi, con sguardo fermo, deciso, severo.
Al asciugò le ultime lacrime e con uno sguardo altrettanto fermo fece segno di aver capito.

< Si Izumi sensei >

Izumi si alzò e guardò l'uomo.

< E lei non si vergogna alla sua età di importunare bambini?! >

< No... guardi che c'è' un errore >

Izumi prese per il bavero della camicia l'uomo.

< Gli assicuro che ho tutt'altri gusti! >

< Chi è lei? >

< Non ricorda? Ci siamo già visti... >

La donna lo scrutò.

< Mente! >

Che ci poteva fare lui se quando vedeva una bella donna non la scordava più?

< Io sono il colonnello Roy Mustang >

< Un cane dell'esercito >

Disse sprezzante lasciandolo andare.

< Il cane che ha portato Ed a diventare un alchimista di stato... >

Roy abbassò lo sguardo.

< Volevo solo aiutare i ragazzi... >

Izumi gli voltò le spalle e si rivolse ad Al.

< Al tu verrai con me >

Il bambino rimase in silenzio.

< Diventerai un ottimo alchimista senza diventare un alchimista di stato come questo tizio >

< Lei signore è un alchimista di stato? >

Mustang fece segno di si.

< E' magni- >

< AL! Non farti venire in mente strane idee. Tuo fratello non avrebbe voluto >

< La tua maestra ha ragione >

Alphonse mise il broncio e guardò a terra.

< Io voglio diventare un bravissimo alchimista, se lo diventerò sono sicuro che riuscirò a trovare il nii-san >

< E ce la farai >

Dopo aver detto queste parole Izumi sorrise al suo allievo.
Una nuova fiamma si accese negli occhi di Ed.
La stessa che Izumi aveva scorto nello sguardo dei due fratelli quando le avevano chiesto di prenderli come allievi.

< Si... >

< Bene. Vallo a dire alla signora Rockbell e prepara i bagagli >

< Si sensei! >

Euforia... finalmente...
Al corse con una nuova speranza nel cuore: avrebbe potuto rivedere suo fratello.

< Ed non è morto >

Roy sussultò.

< Lui è oltre il portale, ne sono sicura >

< Cosa sta dicendo? Il portale? >

< Si sieda Mustang: quella che le sto per raccontare è una storia molto lunga... >



***





Oh how I wish
For soothing rain
Oh how I wish to dream again





< RAGAZZINO PARLA! >

< Io... io non vi capisco... >

< Uno sporco inglese >

< E per lo più menomato! >

< Solo feccia... >

Uno dei militari diede un calcio dell'addome a Ed.

< SEI UNA SPIA? >

Edward piangeva.
Cosa stava succedendo?
Cos'aveva fatto di male?
Lui non capiva...

Perché lo prendevano a calci?
Perché lo stavano massacrando?

Non capiva...

Quello era forse l'inferno?
Lui era forse morto?

Non riusciva a capire.
Tutto quello per lui non aveva il minimo senso.

Quel mondo non era il suo o se lo era voleva chiudere gli occhi e tornare a sognare.
Non voleva aprire gli occhi su quel mondo.
Anche se fosse stato un pazzo, anche se quella che lui credeva essere la realtà fosse stata un sogno, lui voleva crederci.

Non poteva pensare che tutto fosse stata un'illusione.

< Al... >

Continuavano a dargli calci e sangue gli usciva dalla bocca.

< Alphonse... >

< Portarlo in qualche campo sarebbe solo una perdita di tempo >

< Meglio ucciderlo >

Uno dei due soldati estrasse la pistola.

< FERMI!!! >

Due spari.
Poi nulla.


...



< Come stai? >

< Uh? >

Edward era vivo, stava male ma era vivo.

Sentì qualcosa di caldo sulla sua schiena e qualcuno che lo stava sollevando.

< Ce la fai a camminare? >

Quella voce lui la conosceva bene...

E due occhi dorati incontrarono due iridi nere.

< COLONNELLO! >

Si riprese, quasi non sentì il dolore.

< Colonnello... >

Il suo volto contro il petto dell'altro.
Pianse.

Allora non era stato tutto un sogno.

Era nel suo mondo.

Era a casa.

Lui era Edward Elric, il Fullmetal alchemist....

Un tocco gentile, una carezza sulla bionda chioma.

< Calmati... adesso è tutto finito >

< Colonnello... >

< Io non sono un colonnello ti starai confondendo con qualcun altro... >

Ed alzò lo sguardo incontrando gli occhi.

In quegli occhi dorati si lesse paura, puro terrore e le lacrime continuavano a scorrere.

< ... io sono un medico >

E i sensi vennero meno.
E cadde.
Privo di sensi... privo di un cuore ucciso dalla realtà...

Quello non era il suo mondo.






***







< Colonnello! >

< Tenente Havoc! >

I due militari amici si strinsero la mano.

< Ben tornato signore >

< Grazie... >

< L'ha saputo? >

< Cosa? >

< Che il parlamento ha ripreso pieni poteri. La dittatura del Fhurer con la sua morte è finita e tutto grazie a lei: ora è davvero l'eroe che sognava essere... forse la faranno Comandante Supremo dell'esercito! >

La gioia di Jean Havoc non riusciva ad essere controllata.
Roy abbozzò un sorriso.

< E' riuscito a raggiungere il suo sogno! >

< Sono stato trasferito a Nord, sono venuto a salutarvi >

L'onnipresente sigaretta sulle labbra di Havoc cadde.

< Cosa? >

< Va bene così Havoc, credimi... >

< Ma signore! Lei... >

< Sai Havoc, nell'alchimia vige la legge dello scambio equivalente, un'applicazione teorica sulla vita...se si dà qualcosa si riceve qualcosa dello stesso valore >

< Ma non è vero... in questo mondo non esiste >

< Appunto. Però ci fanno credere che esiste >

< Già... >

< In alchimia nemmeno è così, come nella vita >

Havoc rimase in silenzio.
Parlò solo qualche minuto dopo.

< Quindi accettate tutto questo tacitamente? >

< Si e in fondo.. non era il mio più grande sogno >

Lo sguardo perso al di fuori della finestra.

< Mi dispiace... >

< Non importa. Essere uomo significa anche saper incassare >

< Si ma lei non se lo meritava >

Roy guardò il suo sottoposto.
Pensò che in fondo era un bene che la legge dello scambio equivalente non esistesse.

< Grazie >

Mustang poggiò una mano sulla spalla di Havoc.

< Ah... colonnello >

< Si? >

< Ultimamente sono stato spedito a Reole durante i lavori di ricostruzione della città e ... ho trovato questo... >

Jean portò una mano nella tasca dei pantaloni prendendo qualcosa che lasciò cadere nelle mani del superiore.

La mano di Roy tremò alla vista di quell'oggetto.

< Questo... >

< Si, lo tenga lei >

< Perché? >

< Perché lo vorrebbe >

< Io... >

< Non deve giustificarsi colonnello >

< Grazie... Jean >

< Ora il lavoro mi chiama. E' stato un piacere essere un suo sottoposto Generale di Brigata Roy Mustang >

Il tenente fece il saluto militare.
Il colonnello rispose al suo saluto.

< E' stato mio l'onore tenente Havoc >

L'accenno di un sorriso, vero.






***






Un treno era diretto nelle fredde terre del nord.
A bordo Roy Mustang, solo nella sua cabina, aveva finito di leggere il giornale.

Mise una mano in tasca tirando fuori il prezioso oggetto.

< E' l'unica cosa che rimane di te in questo mondo a parte la tua trasmutazione umana... vero Fullmetal? >




Don't forget.
3.Oct.10




Aveva aperto l'orologio d'argento appartenuto un tempo al Fullmetal alchemist.

< Io terrò l'ultima cosa che rimane di te in questo mondo, spero che Alphonse non me ne voglia... ma lui ha già qualcosa di te >

Strinse l'orologio nel suo pugno portando il freddo metallo alle labbra.

< Te lo ridarò io quando tornerai a casa >

Una promessa.
A se stesso.
Una semplice scusa.
Per avere una speranza, un'illusione...

... per non puntarsi la pistola alla tempia e farla finita.

Perché nulla gli rimaneva se non quel drappo di speranza.





***



< Winry! Hai visto? Una stella cadente! >

< No, Al... che peccato... almeno tu hai espresso un desiderio? >

< Certo! >

< Allora si avvererà >

Un sorriso incoraggiante.

< Davvero? >

< Certo: le stelle ascoltano il cuore delle persone pure, come te >

Al sorrise.

< Ma non devi dire a nessuno cosa hai desiderato Al, se no non si avvererà >

< Va bene >





"Un giorno allora rivedrò il mio nii-san e staremo per sempre insieme, vero stellina?"





***






Monaco di Baviera.
1921.





< Ti sei svegliato... ? >


Al suono di quella voce non volle farsi illusioni anche se sperò che quell'incubo fosse finito.
Falsa, vana speranza.


< Come ti senti? >

Quell'uomo tanto somigliante al colonnello Mustang gli si avvicinò poggiandogli gentilmente una mano sulla fronte.

< Sto bene grazie >

< Se lo dici con quel tono nessuno ti crederà >

Sorrise e gli scompigliò affettuosamente i capelli.

< Dove sono? >

< Nel mio ambulatorio >

< Lo immaginavo... ma dove? >

Guardò fuori dalla finestra, in cerca di risposta, in cerca di speranze.

L'uomo lo guardò curioso, stupito...

< Sei uno strano ragazzino >

Disse trattenendo una risata.

< Comunque sei a Monaco >

< Monaco... >

< Sei inglese vero? Di Londra per caso? Sai anch'io...>

< Londra... >

Ma certo.
Ora tutto gli tornava chiaro.
Era oltre il portale: dove era morto...


Morto nel suo mondo.
Morto nel corpo dell' Edward di quel mondo.


< Ragazzino sei davvero strano: chi sei? >








Once and for all
And all for once
Nemo my name forevermore






< Io? >



Odiava la sua ignoranza al di sopra di tutto.



< Nessuno... >



Edward Elric aveva lasciato la sua vita a Amestris.











*** Owari ***





Questa one-shot è un tribute a Edward e l'ho scritta per il suo compleanno e a lui -se potessi- la dedicherei.
Ci sono due date in cui si pensa sia nato Ed o l'11 Ottobre o il 3 Febbraio, nel dubbio... si festeggia due volte XD Anche se credo sia nato a Febbraio: AUGURI MY LOVE!!!
Prendetemi per scema, fate come vi pare, so che non esiste ma io non posso negare quello che provo per lui.

L'ho scritta molto di fretta per paura di non riuscire a pubblicarla per il giorno stabilito, però ci ho messo tanto amore e impegno.
Non c'è realmente nessun pairing anche se ho descritto l'amore di Winry e Roy per Ed. Si parla di pairing quando c'è una vera storia d'amore, qui ho voluto (come si dovrebbe fare nei tribute) esaltare la figura di Edward che a Amestris era una figura di rilievo e nel nostro mondo nessuno, ecco qui spiegate le ultime parole di Ed.
La canzone Nemo è dei Nightwish e a loro tutti i diritti riservati, la traduzione la trovate qui sotto, per ragione stilistiche non l'ho voluta inserire nel testo. Amo questa canzone per questo ho voluto in qualche modo rendere protagonista Ed di essa.
Ho dato (per i miei gusti) troppo spazio a Winry, ma per amor dell'arte e per riuscire bene il tribute ne avevo bisogno.
Molti si chiederanno il motivo dell'assenza della nota "shonen ai" allora... noi tutti abbiamo visto FMA e, non negatelo: lì Roy ama Ed ma non per questo FMA è uno shonen ai; per le stesse ragioni ho trovato inutile la nota, anche perchè non essendoci pairing qualcuno può vederci il RoyEd, altri l'Elricest (anche se PER ME non c'è ), altri il RoyAi, altri ancora potrebbero vederci l' Alter!RoyEd e con molta fantasia L'HavocRoy e l'EdWin (brrr) .
Accontentate tutte spero...
Anche se oggettivamente parlando il RoyEd oneside e lo WinEd oneside ci sono.
Spero mi lascierete un commentino... vero?
E ora vi lascio alla traduzione (non fatta da me) delle strofe di Nemo presenti nella ff (eh si non c'è l'intera canzone, semplicemente perchè non volevo ripetere i ritornelli e inserire due frasi).

Alcune strofe potrebbero sembrare che non centrino nulla con le parti della ff, ma il senso c' è, è solo tra le righe.



Nessuno

Questo sono io per l'eternità
Uno dei perduti
L'unico senza un nome
senza un cuore sincero come guida

Questo sono io per l'eternità
Uno senza un nome
Queste righe l'ultimo tentativo
di trovare la via perduta

Oh come desidero
una rassicurante pioggia
Tutto quello che desidero è sognare ancora
Il mio cuore devoto
Perso nell'oscurità
Per la speranza darei tutto quello che ho

Mio fiore, appassito in mezzo
alle pagine 2 e 3
La fioritura di una volta e di sempre
scomparsa coi miei peccati

Cammino per il sentiero oscuro
Dormo con gli angeli
Cerco il passato per un aiuto
Toccami col tuo amore
E rivelami il mio vero nome

Oh come desidero
una rassicurante pioggia
Tutto quello che desidero è sognare ancora
Il mio cuore devoto
perso nell'oscurità

Per la speranza darei tutto quello che ho
Oh come desidero
una rassicurante pioggia
Oh come desidero sognare ancora

Una volta per tutte
E tutto per una volta
Nessuno il mio nome in eterno




































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