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Autore: Ionny    23/03/2013    3 recensioni
Non aveva più controllo dei suoi pensieri, ma si sentiva bene, come mai prima di allora. Ad un certo punto Jordan le si avvicinò ridendo. < Allora Aarika, come ti senti? > le chiese, e per la prima volta da quando l'aveva conosciuta, Aarika parlò. < Mi sento infinita. > Jordan e Justin rimasero sbigottiti poi sorrisero vedendo che la ragazza stava bene.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Questa la dedico a te, Erika, ti voglio un mondo di bene.


25 luglio 2011

< Justin! sono a casa > disse una ragazza appena poggiate le chiavi sul comò all'entrata.
< si Jordan, ti ho visto prima! > ripsose una voce maschile dal pinao di sopra.

< devo presentarti qualcuno, scendi giù! > la ragazza andò in salotto, seguita dalla giovane.
Justin sbuffò e, mettendo via la roba, nascondendola per bene, andò giù, ritovandosi in cucina un bella ragazza, anzi no, bellissima. la fissò per un tempo indeterminato in cui la ragazza si sentì a disagio.
 

< allora, hai finito di farle la radiografia? lei è Aarika (N. d. A. si legge Erika), i colleghi del mio dipartimento hanno iniziato un indagine, perchè l'abbiamo trovata in un bosco, priva di conoscenza, crediamo che si chiami così da un tatuaggio che ha sul fianco, non ha ancora detto
una parola e io ho pensato di portarla qui da noi, perchè sai che al dipartimento c'è sempre un via vai di gente, quindi.. pensavo che.. tupotrestidormiresuldivanoeleiincameratua. > finì di parlare Jordan rimanendo senza fiato.

< cosa? scusa parla più piano > disse Justin, non capendo le parole della coinquilina.

< ho detto che magari.. tu potresti.. dormiresuldivanoeleiincameratua >

< Jordan! per favore non capisco niente! > quasi urlò justin.
Aarika li guardava imbarazzata, non capendo nemmeno lei le parole di Jordan.

< allora, non è che puoi dormire sul divano mentre lei dorme in camera tua? sai che da me non può.. > disse speranzona guardanolo egli occhi. Justin ci mise un pò a capire cosa gli era appena stato chiesto ma poi realizzò.
< no. NO! N-O. enne o no. nessuno dormirà in camera mia. > Justin era fermamente convinto. Non avrebbe lasciao che qualcuno invadesse i suoi spazi, per di più una sconosciuta! figuriamoci!
< Dai cazzo, che ti costa? solo per qualche giorno, poi le troveremo un'altra sistemazione > Jordan si mosse in avanti, andando più vicino a Justin.

< no, ho detto no! > urlò lui. < Bene, ma sappi che la casa è mia, quindi ti posso far dormire dove voglio, quindi ora tu vai e prepari la tua stanza per lei e tu dormirai nel divano, intesi? > 

lo guardò con aria di sfida.

< e chi ti dice che io lo farò? > erano faccia a faccia, e Aarika continuava a sfregarsi le mani, preoccupata. subito dopo scoppiarono entrambi a ridere, lasciando Aarika in uno stato di confusione.

< ok, dammi solo qualche minuto che metto a posto > ridendo Justin se ne andò, per mettere un po' d'ordine nella stanza.


< Non preoccuparti tesoro, facciamo sempre così, scherziamo sempre > Aarika fece un piccolo sorriso a Jordan, che andò in cucina, lasciandola sola nel salotto.

< Stasera ci si deiverte! vero Justin? > disse Jordan dall'altra Stanza.
Era una bella ragazza, con i capelli lunghi rosso-marroni, e gli occchi da cerbiatto. Sembrava avere all'incirca 25 anni e, dal poco tempo che aveva trascorso in sua compagnia, sembrava pure simpatica.

< Altro chè se ci divertiremo! > rispose Justin dal capo delle scale.
Poi si udirono dei passi, e un Justin coperto di lenzuoli e cuscini spuntò alle spalle di Aarika, li poggiò sul divano, e andò da Jordan.

La festa si sarebbe svolta lo stesso, ma con la nuova ragazza appena arrivata non ne erano più tanto certi e dovevano discutere sul da farsi.
 

< Allora Jo.. che facciamo? voglio dire, la festa.. sai.. come facciamo con lei? > disse Justin un po' ansioso.

< niente, lei rimarrà qua con noi dirante la festa, cosa vuoi che facciamo? l'ho appena portata a casa, non posso mica madarla via? suvvia, è solo una festa, e poi non so se possiamo chiamarla così, vistyo che saremo all'incirca 7 persone. > disse spensierata lei.

< si ma si che la nostra festa.. non è una normale 'festa'. voglio dire.. hai capito. > Jordan lo guardò, ricordandosi.
Era un bel problema, ma ci avrebbero pensato la sera.

< vabbè dai, sono già le quattro e venti, e gli altri arrivano tra poco, io vado a darmi una sistemata, tu vedi intanto ti preparare un po' qua, e metti via quelle lenzuola! che mica ti metti a dormire adesso! > rise giocosamente di lui. Justin obbedì andando a rimettere le lenzuola nell'armadio.

< bene bene bene, io vado a cambiarmi, vieni con me Aarika, che ti troviamo qualcos'altro da mettere. > le due ragazze si avviarono per le scale, dirette all'armadio nella stanza di Jordan er trovare qualcosa con ui vestirsi.

Passarono circa 20 minuti e Jordan era ancora seduta sul letto intenta a fissare l'armadio aperto con tutti i vetsiti che penzolavano giù.
Aarika era seduta sulla sedia della scrivania guardando la ragazza, che passiva continuava a fissare l'armadio, senza dare segni di vita. poi, con uno scatto che spaventò Aarika si mise a rovistare dentro, tirando fuori un paio di pantaloncini marroni, abbinandoci una maglietta dei 'the strokes' e, dopo altri 5 minuti circa, tirò fuori una camica a quadri, beige e azzurra. 

Li tese Verso Aarika che, con timidezza li afferrò, continuando a guardarli. Poi vide che Jordan continuava a cercare nell'armadio, tirando fuori lei leggins con una maglietta larga e una bandana in mano.

Le fece segno di andare a cambiarsi e così fece, si cambiò dei vestiti che aveva e indossò quelli che le aveva prestato Jordan. Si guardò allo specchio e vide come i capelli castani cadevano arruffati sulle spalle, non avendo una forma specifica. Il viso marcato dalle occhiaie, gli occhioni marroni non truccati, le labbra rosee praticamente secche. vedeva una ragazza che non riconosceva.

Quando uscì dal bagno trovò Jordan già vestita, era bellissima, poi la bandana in testa le donava benissimo. Quando Jusin la vide pesò che fosse magnifica, ma non era niente in confronto a Aarika, era stupenda, non c'era nient'altro da dire. 

Passò all'incirca mezz'ora e arrivarono quasi tutti. Mancava solo Michael, e Justin si stava un po' preoccupando e, jordan vedendolo così, andò a farlo rilassare.
< tranquillo che tra poco arriva.. > e gli fece un sorriso grande, per rassicurarlo poi torno da Aarika a cui presentò i suoi amici.
 

< Allora Aarika, questo è Tom, non farci caso lui è un coglione -rise indicando un ragazzo dai capelli neri e ricci che gli ricadevano sulla fronte, era bello si, ma non era all'altezza di Justin- poi.. questa è Loraine che sta insieme a Peter quetso qui -e indicò un ragazzo dietro a Loraine, era una bella ragazza, minuta ma sembrava simpatica, anche il ragazzo che le stava dietro, anche se incuteva un po' di terrore con i suoi occhi verdi e il sorriso un po' terrificante-
poi lei è Christine e loro due sono Matt e Andrew -indicò 2 ragazzi e una ragazza, poco più lontani dal divano, che arrivarono subito appena sentiti i loro nomi.- mentre, ragazzi, lei è Aarika, starà da noi per un po' di giorni, quindi la troverete sempre qui, e sappiate che è un po' timida, non parla molto, in relatà io non l'ho ancora sentita parlare > detto quetso si mise a ridere. 
 

Aarika scoprì che gli amici di Jordan e Justin ernao molto simpatici, anche l'ultimo arrivato, Michael.

 Dopo un po' vide che stavano preparando qualcosa, qualcosa di secco e mischiato a una roba verde, che poi misero su alcune cartine e le arrotolarono. Aarika li guardò confusa, poi vide che Matt si portò alla bocca una di quelle due cose e l'accese con un accendino, assaporandone il gusto. anche gli altri presero e le accesero, ce ne erano tre in tutto.
Ad un certo punto Tom si avvicino ad Aarika e le offri la cosa che aveva in mano che lei non rifiutò. 

Aveva quella cosa in mano e la fissava, poi si rese conto che anche gli altri la guardavanno aspettando, e così decise di metterlo in bocca e, come aveva visto fare agli altri, aspirò. Iniziò a bruciarle la gola, ma il sapore non era male, dava una sensazione di sollievo,
come se tutto fosse un sogno, fece un'altro tiro e si accorse che non si rendeva più conto di quello che vedeva, non sapeva se eera frutto della sua immaginazione oppure era vero, e oi fece un'altro tiro e un'altro ancora, gli altri la guardavano ridendo mentre lei si sentiva in un modo nel quale non si era mai sentita prima.

Si guradò in torno e vide che la stanza  si muoveva, cercò di alzarsi in piedi, ma le gambe non la reggevano, le sentiva leggere, come se non ci fossero. 

Non aveva più controllo dei suoi pensieri, ma si sentiva bene, come mai prima di allora. Ad un certo punto Jordan le si avvicinò ridendo.
< Allora Aarika, come ti senti? > le chiese, e per la prima volta da quando l'aveva conosciuta, Aarika parlò.
< Mi sento infinita. > Jordan e Justin rimasero sbigottiti poi sorrisero vedendo che la ragazza stava bene.
< dimmi un po', tu hai già fumato? no, perchè sembra che lo fai da una vita > disse Christine riferendosi al fatto che aveva fumato senza dare segni di tosse.
< ehm.. no, è la prima volta > rispose lei, guardandosi in giro cercando un appiglio che le faccia capire che quello ceh le sta succedendo sia vero. Gli altri rimasera un po' sorpresi dalla ripsosta, ma poi tornarono a ridere tra di loro. 

La sera passò tra battute e fumo. Aarika non si era mia sentita così bene in vita sua. 



 
26 luglio 2011 
 

Erano le 12.37 quando Aarika aprì gli occhi, si trovava su un letto, ma non si ricordava come era arrivata la, anzi, non ricordava proprio nulla. Si alzò e sentì che aveva molta fame così, con un po' di giramenti di test, riuscì a scendere le sscale e ad arrivare in cucina dovè Jordan stava con la testa china sul ripiano di essa. Quando senti qualcuno Jordan si alzò e quando vide che era Aarika le sorrise, andandole vicino.
< allora, divertita ieri sera? > Jordan la fissò, pregando che non toni nel suo stato comatoso senza parlare, e le sue preghiere furono ascoltate.
< s-si, se almeno mi ricordassi qualcosa > Jordan ridacchio 

< tranquilla, è normale, ormai ci ho fatto l'abitudine > le fece l'occhiolino e andò ad appoggiarsi, di nuovo, al ripiano. rimasero in silenzio fin quando non sentirono dei passi e un justin assonnato non fece la sua entrata nella stanza. Non disse nulla e si recò al frigo, da dove prese del cibo.
disse guardando le ragazze. in effetti erano tutte e due affamate, dopo ieri sera. Si accomodarono alla tavola anche loro due e iniziarono a mangiare, in uno strano silenzio. 

Aarika si sentiva bene, come mai prima di allora, spaeva di aver trovato una famiglia. 

la giornata passò lentamente, non fecero niente di che, oltre a mangiare a tutte le ore, però si stupì lo stesso di quanto si trovasse bene così.



15 dicembre 2011 
 

Aarika se ne stava seduta dul divano a guardare la tv, mentre Justin raggiunse Jordan nella stanza accanto perhcè voleva parlarle.
Erano passati circa cinque o sei mesi, e lui voleva parlarle di questa cosa. 

< Senti Jordan, non credi che.. sia passato un po' troppo tempo? > le chiese di botto, e sapeva che Jordan aveva capito cosa voleva dire.
< Justin.. e cosa vuoi fare? buttarla fuori di casa? non ha nessuno Justin! > ma dicendo questo non si rese conto di aver alzato di qualche tono la voce, catturando così l'attenzione di una certa ragazza che stava sul divano nella stanza accanto, che, sentendo, abbassò il volume della Tv per ascoltare meglio la conversazione.
< lo so, ma ormai è da sei mesi che io dormo sul divano, e.. non dico che non mi stia simpatica, però.. > non finì la frase che Jordan subito disse
< senti Justin, questa è casa mia, e ci faccio abitare chi voglio, quindi non rompere >. 
 

La ragazza che prima stava sul divano nella stanza affianco, ora era fuori di casa, con le lacrime agli occhi, che correva a più non posso. Pensava di aver trovato una famiglia che le voleva bene, ma si sbagliava, nessuno le voleva bene, pensava che almeno loro la accettassero, ma non era così. Non la volevano più? bene, se ne sarebbe andata, e non sarebbe più tornata.
Corse fino a quando le gambe glielo permisero, ritrovandosi da qualche parte vicino ad una stazione dove, senza pensarci su più di tanto, prese un biglietto per il primo treno che vide.

 Ma non sapeva che qualcuno la stava seguendo, qualcuno dagli occhi color caramello. Justin la vide salire sul treno. Era stato uno stupido a parlare di quella cosa, e quando aveva sentito la porta di casa sbattere ed era andato a controllare, non trovando più Aarika, si era sentito morire.
Però doveva raggiungerla, perhcè aveva capito le sue intenzioni. Salì sul treno, buttando di fianco il controllore e raggiunse Aarika, che si girò impaurita, quando sentì una forte presa sulla spalla. < Aarika, cosa stai facendo? guarda che non è come pensi- >
< no justin, tu non mi vuoi più? bene, me ne andrò > < e dove vorresti andare? sentiamo, non hai nessuno cazzo, la tua famiglia siamo noi! > le diventarono le gambe molli e il cuore le prese a martellare di gioia nel petto quando sentì quella frase. 

< ma allora, cos-cosa volevi.. > chiese guardandolo.
< volevo proporre a Jordan di comprare una casa nuova > Aarika non riuscì a capire cosa Justin avesse detto, quindi glielo chiese un'altra volta.
< scusa, credo di aver capito male, tu cosa? > < volevo dire a Jordan di prendere una nuova casa, non sei felice? > le chiese, sorridendo. Aarika era sottoshock, non si aspettava una cosa così, cioè proprio no. Dopo un po' saltò al collo di Justin, riempiendolo di baci sulla guancia, finche non si accorse che gli diede anche uno a stampo, ma fece finta di niente.  

< ma dove volevi andare? > le chiese poi, mentre scendevano dal treno, con le proteste del controllore.
< non lo so, da qualche parte lontano, dove non mi avrebbe trovato nessuno.. > rispose, fissando per terra. Camminarono in silenzio, fino a quando non arrivarono a casa e Jordan non andò ad abbracciarla, stritolandola.
< dove pensavi di andare stupida? no seriamente, sei stupida se pensavi che noi ti avremmo buttato fuori di casa, ormai fai parte della famiglia! > le sorrise e l'abbracio di nuovo, mentre Aarika scoppiava a piangere.

 
 

31 dicembre 2011
 

Arika stava aiutando Jordan per i preparativi della festa che avrebbero fatta la sera stessa, sarebbero venute sempre le stesse persone, ormai si era abituata a loro: Matt, Christine, Michael, tom, Loraine, peter e Andrew.
Erano brave persone.
Per l'occasione Jordan l'aveva portata fuori per negozi, a trovare qualche altro vestito, visto che fino a quel momento, si era quasi completamente vestita con i vestiti dell'amica, tranne per qualche abito regalato o comprato qua e là. Indossava un paio di Jeans stretti e un maglione blu, largo, con delle renne disegnate su. I capelli come al solito arruffati e, per la prima volta da quando stava la, si mise un po' di trucco sul volto.
Era in salotto a mettere via alcuni vestiti di Justin quado qualcosa-o meglio qualcuno- la strinse in un abbraccio da dietro. ridacchiò sentendo il profumo di Justin cercando anche di dimenarsi dalla sua stretta.
< dai Justin, cosa vuoi? > il ragazzo sospirò sulla sua spalla, stringendola maggiormente a se, le diede un piccolo bacio sempre sulla base del collo, che fece venire un brivido alla ragazza.
< dai Justin, non scherzare, dimmi che vuoi > disse cercando di essere seria, ma che non le riuscì affatto.
< voglio questo > la girò verso di lui e la baciò, prendendo Aarika di sorpresa, non si spiegava quella sensazione, era felicità misto a paura e adrenalina.
Quando si staccarono, si guardarono negli occhi, poi si sorrisero mentre Justin si allontanava.

continuò a sistemare le cose, con un sorriso enorme stampato sul viso, anche se voleva, non riusciva a non sorridere ripensando a prima. Jordan la vide, ma decise di non chiedere nulla, glielo avrebbe detto lei quando sarebbe stata pronta.
 

Verso le cinque arrivarono gli altri, anche loro portarono qualcosa da mangiare o qualche regalo. Si salutarono tutti e iniziarono a chiaccerare tra di loro, tanto per far passare il tempo, poi Michael tirò fuori una bustina con una roba verde dentro e la sventolo sorridendo davanti agli altri.
Ormai aveva capito, anzi, le avevano spiegato di cosa si trattava, era erba.
Tutti esclamarono, e Michael iniziò a tirare fuori delle cartine con il tabacco e iniziò a mischiarlo con la cosa vede, per poi disporlo sulle 4 cartine e arrotolarle. La prima la diede a Aarika, che questa volta non esitò a prenderla e accenderla, ormai si era abituata all'effetto che le faceva, ma le piaceva comunque, si stese sul divano, con le gambe poggiate sul tavolino davanti, quando ad un tratto notò qualcosa che non le piaque affatto, Justin stava bciando Christine. 

Ma visto che era sotto effetto di droga, non riuscì a fare niente, se non continuare a fissarli e a sentirsi una merda.
Erano circa le 11.42 e, anche se tutti erano quasi completamente storditi, si prepararono per andare fuori, a vedere l'inizio dell'anno nuovo.
Tra un inciampata e l'altra, riuscirono ad uscire tutti, ma quando Justin si avvicinò a Aarika, quest'ultima si spostò, perdendo un po' l'equilibrio, non volendo averlo vicino. Justin era confuso, ma decise di lasciar stare. 

Passarono la notte di capodanno tra risate e scherzi, a rincorrersi come bambini nel buio, e poi ad un tratto iniziò a nevicare, rendendo tutto ancora più magico, Aarika desiderava che non finisse mai quel momento.

 


1 Gennaio 2012
 

< Aarika, svegliati! > urlo Jordan da dietro la porta della stanza di Aarika.
< dai su, lo so che abbiamo fatto tardi ieri notte, cioè stamattina, però sono le sette di sera, non credi che dovresti alzarti? sennò stanotte che fai? > bussò di nuovo alla porta, e questa volta sentì uno scostare di coperte e uno sbuffo.
Poco dopo si aprì la porta mostrando una Aarika molto assonnata, con tutto il trucco colato sulla faccia e i vestiti sgualciti.
Vedendola Jordan si mise a ridere, lasciando confusa Aarika, che dopo andò nel bagno a specchiarsi, scoppiando a ridere anche lei per lo stato in quale si trovava.

< allora, io devo uscire, non so a che ore torno, ma comunque c'è Justin, per mangiare vi arragangiate, senza bruciarmi la cucina, e poi boh, io esco, ciao! > e detto quetso scese le scale andando a prendersi la giacca con la borsa.
< Justin, io sono uscita! > urlò in direzione di Justin. Bene, ora erano loro due da soli, e sii ricordava vagamente quello che era successo ieri notte, solo qualche immagine, confuse, senza legame tra di loro.

Justin arrivò dalla stanza a fianco, cingendole i fianchi, le stava per baciare la spalla quando si ricordo.
< Smettila. > tuonò, scrollandoselo di dosso.
< che è successo? > domandò lui.
< e me lo chiedi? anzi no, vai da Christine, così ti risponde lei, magai ti rinfresca la memoria..o la lingua. > disse incazzata.
< cosa vuoi dire? > le chiese di nuovo non capnedo.
< sei uno stronzo! ecco cosa voglio dire! prima baci me e poi alla sera vai a farti un'altra? no grazie, mi fai schifo, vattene! anzi no, me ne vado io > stava salendo le scale quando si sentì presa per la mano e tirata indietro, così facendo andò a sbattere contro il petto di Justin.
< cosa vuoi che ti dica? sono stato uno stronzo, ho fatto uno sbaglio, e cosa vuoi che faccia adesso? tutti sbagliano, errare è umano! > le disse, soffiando sulla spalla.
< si ma non immagini come mi sia potuta sentire! una merda cazzo! una merda! > cercò di allontanarsi, urlando, ma Justin era nettamente più forte di lei.
< scusa.. > detto questo iniziò a baciarle la base del collo, arrivando fino alla mandibola e continuando fino alle labra dove, con gentilezza, iniziò a baciarla dapprima lentamente, poi on sempre più foga.
Aarika mise le mani nei suoi capelli, che scoprì essere morbidi, iniziò a giocarci, intrecciarli tra le dita, mentre Justin con le mani cercav un appuglio dove attaccarsi. Iniziò ad alzarle la maglietta e a sfiorarle il fondoschiena. 

La prese per i glutei e la alzò, facendole circondare i suoi fianchi con le gambe, per poi iniziare a salire le scale, continuando a baciarla e ad aprire la porta con un calcio  riuchiuderla allo stesso modo.
La adagiò lentmente sul letto, continuando a baciarla, mettendosi sopra di lei, puntellandosi con i gomiti per non pesarle. I
niziò a sfilarle la maglia, senza interrompere il bacio, tranne per toglierle la maglietta.
Quando rimase in reggiseno, Justin diede una tregua alle sue labbra e inziò a baciarle il petto, spostandosi anche sulla pancia. Aarika fremeva, era scossa da piccoli gemiti di piacere, fece scorrere le sue mani lungo il torace del ragazzo, arrivando all'orlo della maglia, iniziando a sfilargliela per poi lasciarlo a petto nudo, beandosi di quella visione. 

Era perfetto in tutto e per tutto. Justin lise una mano dentro i jeans, superando anche gli slip, arrivando alli'intimità della ragazza. Quest'ultima trattenne un piccolo urletto di sorpresa ma anche di piacere. Le sfilò i panatloni, lasciandola in slip, che subito dopo sparirono anche quelli. Justin la penetrò con un dito, facendole incarnare la schiena dal piacere. Iniziò a muovere il dito avandi e indietro, portando la ragazza all'apice, ma fermandosi prima che questo avvenga. Aarika era sicura che l'avrebbe abbandonata al piacere, da sola. Justin la prese per i fianchi e la sisteò meglio sotto di se, per poi slacciarle il reggiseno e iniziare a dare anguidi baci ai seni, torturandoli, mordendoli. Aarika prese coraggio e tolse i pantaloni al ragazzo, che continuava a baciarla.
Toccò, sopra la stoffa dei boxer, l'erezione che pulsava del ragazzo. iniziò a sfregare la sua mano contro l'intimità del ragazzo, che a ogni presisone più forte gemeva di piacere. 

Ad un certo punto non resistette più e, di propria iniziativa, si tolse i boxer, si posiziono meglio sopra la ragazza, guardandola negli occhi, per vedere qualche segno che volev tirarsi indietro, ma niente, anzi, lo incitò facendo pressione con le mani sulla base della schina del ragazzo, che non facendoselo ripetere due volte la penetrò, piano, per non farle male. ide il viso della giovane contratto in una smorfia di dolore, e la baciò, cercando di toglierle quel dolore, anche se sapeva che non poteva.
Dopo qualche spinta Aarika si era abituta alla presenza del ragazzo in lei, le sembrava di stare in paradiso, quella sensazione era meglio persino delle canne, strinse le gambe attorno ai fianchi del ragazzo, incitandolo ad aumentare la velocità delle spinte, e lui obbedì.
La stanza era piena dei gemiti dei due ragazzi, dei loro respiri, del loro amore. Arrivarono all'orgasmo all'unisono e Justin le si sdraio sopra, cercando di non pesarle, addormentandosi così.
E fu allora che capì, aveva trovato una vera famiglia, qualcuno che l'amava sul serio.

 



Hello pipol lollino sono le 23.01 e io sto qui a scrivere OS per non deprimermi perchè non sono andata al concerto di Justin, anyway
lo so, è un tantino lungo -forse troppo- e in effetti ci ho messo 8 ore per scriverlo ma okay, non mi convince lo stesso, ma vabbè lollino
ma poi non so nemmeno se questa storia ha un senso perchè boh.
comunque questa storia è dedicata a una delle mie migliori amiche Erika/Biwi/@smileyshug con cui non potrei mai vivere senza(?)
coomunque, mi aspetto qualche recensione per questa FF anche se non è un gran che ewe 
ok basta
ah, unl'ultima cosa, non fate caso al banner, l'ho fatto io, per quetso fa schifo :D
Ionny.

   
 
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