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Autore: Tovie95    24/03/2013    4 recensioni
Dal testo:
" La mela è considerata dal Cristianesimo il frutto del peccato: era una mela il pomo maledetto che sancì la cacciata dal Paradiso Terrestre…
io non mi sono mai considerato un ragazzo credente, ma ora mi rendo conto del perché una mela è simbolo di peccato…
Ogni volta che vedrò una mela il mio pensiero correrà a te, mio perduto amore: perché tu sei simbolo di peccato e salvezza assieme, perché sei il mio rivale ed io non posso fare a meno di volerti avere per me…
perché in fondo so di amarti, Near! "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Da quel giorno smisi di odiare le mele

 
La musica suona rimbombando attorno a me, conosco il pezzo a memoria e mi muovo lentamente seguendo il ritmo del pezzo e cercando di autoimpormi di non guardare più nella sua direzione, perché l’ultima volta che il mio sguardo si è lasciato tentare dalla sua sinuosa figura Matt è stato costretto a sollevarmi di peso per impedire che fossimo squalificati.
 
Nonostante il profondo rancore che provo nei suoi confronti non posso evitare di sentirmi attratto incondizionatamente da lui, anche in questo momento mentre si muove con lentezza sul freddo pavimento non smette per un istante di affascinarmi con le sue movenze lente ed aggraziate, così come il modo con cui arriccia con calma una ciocca di capelli.
 
Pensare che solamente questa mattina avrei voluto tempestarlo di pugni per il fatto che aveva preso 10 mentre io solamente 9/10 che poi che cazzo di voto è 9/10? Scommetto che quella strega della prof di matematica mi ha sottratto appositamente un quarto di punto per vedere la mia indignazione allo scoprire che ancora Near mi aveva battuto!
 
Come al solito era stato Matt a fermarmi impedendomi di compiere una nuova strage degli innocenti, con questo termine indico tutti coloro che si frappongono tra me e la mia preda, lui non può essere considerato innocente! Non dopo il modo altezzoso con cui mi guarda ogni volta che prende un voto più alto del mio, non posso sopportarlo! Tutto di lui mi da sui nervi eppure…
 
Ecco! Ancora mi sono incantato ad osservare il modo ondoso con cui attorciglia una ciocca di capelli attorno alle dita per poi lasciarla scivolare pacatamente tra di esse, non riesco a concepire come il suo corpo mi ispiri un senso di innata purezza, io sono mai stato così candido? No, non credo proprio: la mia anima è sempre stata marchiata di nero pece, un’oscurità che è andata intensificandosi nel corso degli anni.
 
La musica improvvisamente si stoppa, questo desta nuovamente la mia attenzione e la riconduco sul gioco, mi appresto a saltare tra le braccia di Matt, o sulle sue spalle o a lasciarmi sorreggere da lui mentre piego la schiena indietro, che gioco idiota è Rum, Coca e Jin!
 
Nonostante aspettassi con trepidazione quel giorno, l’unico in cui è consentito a noi bambini di divertirci e dimenticarci per una volta di essere delle menti super geniali rinchiuse in un orfanotrofio per giovani dotati, non pensavo che Near si sarebbe lasciato coinvolgere da questi giochi finché non me lo sono ritrovato davanti entrando in palestra.
 
Non avrei mai pensato che Mister Perfezione avrebbe partecipato ad una simile serata di giochi eppure me lo sono ritrovato davanti, mi guardava impassibile e nei suoi occhi lessi da subito una sfida: ho sempre ritenuto sfrontato il modo in cui quel nanerottolo bianco osa mettere in dubbio la mia autorità con continui confronti, credo che si impegni nello studio solamente con lo scopo di battermi e umiliarmi dimostrandomi che lui resta migliore di me, non importa quanto io lo picchi lui sarà sempre un gradino avanti! È inutile che Achille si affanni tanto: non potrà mai raggiungere la tartaruga.
 
« Rum! » la voce dell’animatrice si ode chiaramente ora che ogni suono è attutito dalla musica, senza riflettere stringo le braccia dietro al collo di Matt e lascio che lui mi sollevi tenendomi tra le braccia come se fossi privo di peso.
 
« Come sei leggiadro! » mi schermisce Matt, come tutta risposta piego le gambe in modo di gravare ancora più pesantemente sulle sue braccia, lo osservo negli occhi celati dalle spessi lenti arancioni mormorando « Vuoi che ti dimostri di essere un ragazzo?! »
 
« No, no!! Lo sai che a me piacciono le donne! » risponde lui pronto, è una discussione che ripetiamo ogni volta che lui mi fa notare quanto i miei tratti possano sembrare femminei, però della dolcezza dell’altro sesso ho solo i tratti ancora immaturi del volto, confido di diventare un uomo virile una volta sviluppato.
 
L’animatrice passa tra le coppie osservandole con attenzione, scarta due ragazzine che alla fine avevano ceduto cambiando posizione quindi il gioco riprende, i miei occhi però erano attaccati a Near che tra le braccia di Oliver sembra ancora più piccolo ed innocente.
 
Ho odiato quel bruno dal primo istante in cui l’ho visto e continuo ad disprezzarlo ancora adesso! Come si è permesso di sfidare la mia autorità cercando di stringere un legame di amicizia con Near? Come osa osservarlo mentre gioca da solo, guardarlo avido mentre costruisce le sue torri con i dadi quando sa bene che l’albino è una mia esclusiva proprietà?? Non consento a nessuno di avvicinarlo, solamente io posso stargli vicino che i contatti tra noi siano esclusivamente fisici non ha molta importanza, la cosa fondamentale è dimostrare al fiocco di neve quanto mi sia inferiore ed umiliarlo privandolo di ogni amico.
 
Oliver posa a terra Near come se fosse di fragile porcellana, sto quasi per lanciarmi a sfondargli quel suo stupido volto da bravo ragazzo che si ritrova quando Matt mi afferra per il braccio trattenendomi « Placa i bollenti spiriti Achille!! Oppure la freccia di Paride ti trafiggerà prima del tempo!! » mi dice.
 
È da quando leggemmo insieme l’Iliade che usiamo chiamarci con questi nomi tra noi: io sono Achille, perché per temperamento e costituzione fisica gli somiglio molto, ho addirittura gli occhi chiari e i suoi stessi capelli, mi domando sempre come abbia fatto Omero ad inventare un personaggio biondo quando in Grecia erano per la maggior parte scuri di capelli.
 
Matt è ovviamente Patroclo, il mio amico più fedele e l’unica persona a cui io tenga veramente anche se lui mi ha assicurato che non giungerà mai a sacrificarsi per me, anche se di fatto ogni volta che rischio di essere punito lui compie un qualche sbaglio per essere a sua volta castigato con me, sono molto grato della nostra amicizia anche se non glielo rivelerò mai.
 
Near invece è Ettore, l’unico soldato che Achille avesse mai ritenuto al suo livello, il suo rivale e l’uomo alla cui sconfitta erano rivolti i suoi pensieri, l’unica differenza è che mentre il figlio di Peleo riuscì nell’intento di uccidere il rivale troiano io sono ancora qui a pensare ad un modo con cui batterlo.
 
« Dubito che Oliver possa essere un problema per me; non sopporto il modo con cui guarda Near! Lui è il mio rivale e deve essere concentrato solo su di me!! » rispondo ho cominciato nuovamente a muovermi ma questa volta faccio di tutto per avvicinarmi alla coppia odiosa, l’albino ha ripreso ad arrotolarsi una ciocca di capelli tra le dita… Dio!! Fatelo smettere!! Penso disperato quando mi accorgo di avere occhi solo per lui.
 
« Guarda che Oliver sta sbagliando strada: conquistare Near non è un’impresa così facile se nemmeno il Grande Achille c’è ancora riuscito!! » mi risponde allegramente Matt, abbiamo intanto raggiunto una distanza che reputo l’ideale per osservarli e parlare senza essere uditi.
 
« Io voglio sconfiggerlo! Quando sarò diventato il numero uno Oliver potrà fare del fantasma tutto ciò che più gli aggrada, non sarà più affar mio!! » rispondo sull’orlo di una crisi isterica, quanto odio quando Matt pone in dubbio le mie parole, gli ho detto e ridetto che i miei interessi nei confronti di Near sono puramente a fine scolastico, eppure lui insiste nel dire che io in realtà sono geloso di Oliver perché in fondo sono attratto dal mio odiato rivale.
 
La prima volta che mi mise al corrente delle sue supposizioni feci l’atto di scacciare uno spirito maligno ridendo allegramente ed assicurandogli che una simile cosa non sarebbe mai potuta accadere ma… col passare del tempo mi sto rendendo conto sempre più di quanto ami ogni singolo gesto compiuto da Near e di come vorrei tanto che lui finalmente si accorgesse di me.
 
Noto divertito i vani tentativi di Oliver di instaurare una conversazione con Near, povero illuso: non si è ancora reso conto che il nanerottolo non si abbasserebbe mai al livello di chiacchierare con lui, solo il decimo in graduatoria, perché lo stima insignificante, ma del resto quel fantasma ritiene tutto il mondo insignificante.
 
La musica nuovamente viene arrestata, l’animatrice urla « Coca! » salto in spalla a Matt con un’unica fluida mossa, stringo le braccia sul suo petto e lui mi sostiene per le gambe piegandosi un poco per non farmi cadere in avanti e per non perdere l’equilibrio.
 
I miei occhi sono rivolti a Near e Oliver, noto come il mio odiato rivale sia indifferente alla posizione equivoca in cui si trova e come continui pacatamente ad arricciarsi una ciocca di capelli, non mi sfugge il modo con cui il bruno invece cerca di palpare quanta più pelle può al mio Ettore.
 
« Dannato quattrocchi!! ( in questo periodo Oliver portava un paio di sgargianti occhiali verde mela che uniti all’apparecchio lo rendevano un ragazzo poco affascinante, anche se essere attraenti come me era un impresa impossibile ai comuni mortali ) Ti possa venire un colpo!! » sibilo tra i denti sporgendomi in avanti al punto tale che Matt deve sorreggermi per non farmi cadere.
 
« Ti ho già ricordato di placare i bollenti spiriti, Mello? » mi domanda silenziosamente mentre l’animatrice ci supera sorridente.
 
« Forse, ma io non mi ricordo di averti ascoltato!! » rispondo senza scollare gli occhi di dosso alla coppia che ho davanti.
 
« Certo: quando si parla di Near tu non ascolti più nessuno!! » replica, io stringo con forza le gambe sulla sua vita generando una pressione fastidiosa che lo fa genere « Prova a ripetere ancora una volta una simile eresia che ti giuro sei morto!! » gli mormoro all’orecchio.
 
Il mio migliore amico mi lascia scivolare dolcemente lungo la sua schiena fino a toccare il pavimento, come se le mie preghiere fossero state esaurite invece ad Oliver cede una caviglia e si ritrova lungo disteso per terra gemendo come un poppante.
 
Io sorrido sornione godendomi la scena è esilarante il modo in cui quel povero scemo si contorca al suolo in attesa dell’infermiera, quando sopraggiunge la suora decreta che Oliver ha una brutta distorsione alla caviglia e che l’avrebbe condotto subito in ospedale, detto questo lascia con Roger la stanza e la festa riprende.
 
« Ora però Near è rimasto senza un compagno! » mormora l’animatrice, osserva con un sorriso i bambini precedentemente eliminati sperando che qualcuno si faccia avanti, ma nessuno osa dato gli sguardi infuocati che rivolgo loro « Su andiamo, bambini! Near non morde mica! » li esorta la fanciulla.
 
« Io posso anche smettere di giocare » dice pacato Near, non ha ancora cessato di arricciarsi la sua solita ciocca di capelli, i miei occhi sono incollati nei suoi mentre nella mia mente si affollano pensieri che mi dicono di quanto sarebbe bello se solo potessimo giocare insieme anche le altre prove, osservo Matt quasi con astio: è tutta colpa sua se il mio desiderio non si può realizzare.
 
Matt invece, come bravo Patroclo, si piega in due tenendosi lo stomaco e giurando di accusare un tremendo mal di pancia e pregando la ragazza di poter andare in stanza a riposarsi, la giovane subito acconsente e chiede a due bambini di accompagnare il mio salvatore nella sua stanza, prima di lasciare la palestra Matt mi strizza un occhio… quanto odio essere in debito con lui! mi si prospetta un mese di continue partite ai videogame! Ma ne varrà la pena, eccome se ne varrà la pena!!
 
« Mello, dato che anche tu sei rimasto da solo fai coppia con Near! » mi dice la ragazza con una voce simile al miele.
 
Io mi faccio avanti sfoggiando un sorriso sfrontato e mormorando « Non so se Near si fida: con me potrebbe anche finire in ospedale per un trauma cranico! »
 
« So che Mello non lo farebbe: è troppo intenzionato a vincere per voler perdere ancora compagno » risponde Near, non ha ancora smesso di arricciarsi i capelli, adesso ci penso io a farlo smettere!!
 
L’animatrice si allontana da noi solo dopo avermi lanciato un’occhiata abbastanza atterrita: forse si aspetta che io faccia appositamente del male a Near solo per divertirmi, sento che da questo momento saremo sotto stretta sorveglianza ed è tutta colpa di quel dannato fantasma! Quanto mi secca ammettere che ha ragione: ho troppa voglia di vincere per poter pensare di sfruttare la situazione a mio vantaggio, questo non significa che ho perso l’intenzione di divertirmi.
 
Quando si diffondono le note di una nuova canzone io afferro le mani dell’“odiato” rivale tra le mie e prendo a muovermi, sono consapevole che quello non è ballare perché non può definirsi danza un muoversi praticamente sul posto ondeggiando il corpo in modo provocante, ma ho sentito dire dai ragazzi più grandi che è così che si balla in discoteca, non vedo l’ora di sembrare abbastanza adulto per poterci entrare anch’io!
 
Non per vantarmi ma credo di essere un ballerino provetto: non appena prendo a muovermi, trascinando Near nella mia danza, sento gli occhi di tutti che si inchiodano ai miei avverto come lui faccia resistenza per sciogliersi dalla mia presa, per dispetto io intensifico la stretta e mi struscio su di lui con lentezza, lo sento irrigidirsi spaventato e non è l’unico!
 
Cosa mi è venuto in mente di strusciarmi contro di lui?! Matt mi prenderebbe in giro fino alla nausea se solo lo sapesse, eppure è stato un gesto così naturale e non programmato… allora perché mi sento così sconvolto? Forse perché non è normale provare attrazione fisica per un bambino più piccolo di me di due anni, soprattutto non è ammissibile che io sia veramente attratto dall’odioso fiocco di neve che mi batte costantemente in ogni compito.
 
Notando quanto Near si è spaventato al mio gesto mi giustifico dicendo ad alta voce ( voglio che tutti la smettano di fissarmi come se fossi un pazzo!! ) « Mi è scivolato un piede! » gli altri sembrano credere a questa scusa uscita di getto dalle mie labbra, tutti tranne Near che continua a fissarmi con uno sguardo misto tra contrariato, spaventato e… interessato??? Possibile che Near si interessi ad un gesto che ho compiuto io?
 
Dopo questo spiacevole equivoco mantengo le distanze tra i nostri corpi, mi limito a trascinarlo nei miei movimenti e lui si adegua ad ogni mia movenza adattando il suo passo, è incredibile come i nostri corpi siano in sintonia! Non ho bisogno di parole per guidarlo, mi basta il semplice tocco delle nostre dita per fargli capire cosa desidero che lui faccia, questo attaccamento mi spaventa!!
 
« Jin! » quasi non mi accorgo che la musica si è fermata, resto immobile come un fesso ed è questa l’impressione che devo dare a tutti che mi guardano straniti, stranamente è Near a prendere la situazione in mano ed agire per me: mi si avvicina intrecciando le mani dietro al mio collo e flettendo la schiena con grazia fino ad adagiare alcune vertebre sul mio avambraccio.
 
Ha la testa piegata indietro, Near, gli occhi socchiusi e le labbra dischiuse un’espressione così dannatamente casta che mi manda in estasi, senza accorgermene stringo una mano sulla sua vita e lo sento sussultare per un istante prima di ritrovare la calma ed abbandonare il proprio corpo morbido contro il mio braccio, intanto sento il mio cuore battere come impazzito dalla troppa emozione.
 
La musica riparte e Near si scosta subito dalla posizione assunta, con mio grande disappunto, riprendendo a muoversi, conducendomi lui in passi lenti ed incerti « Credevo volessi vincere » mormora con un tono quasi sorpreso.
 
« Infatti è ciò che voglio fare! » rispondo risentito, se vuole una nuova sfida non deve illudersi di trovarmi impreparato a riceverla, io non mi tiro mai indietro quando si tratta di prove soprattutto se la mente da battere è quella di Near!!
 
« Allora cerca di non incantarti più » replica leggermente irritato, possibile che questa attività sia diventata coinvolgente per te da quando hai me come compagno? Allora non sei così candido ed indifeso come pensavo, anche tu sei combattivo ed entrambi miriamo allo stesso obbiettivo.
 
Mi accorgo di non riuscire a replicare in alcun modo, troppo preso nell’osservare la curva setosa dei suoi capelli candidi, la piega delle sue labbra e la forma dei suoi profondi occhi scuri, così neri da potermi inchiodare sul posto con un solo sguardo… è incredibile cosa mi stia facendo la presenza di Near.
 
Le coppie rimaste in gara sono rimaste poche, un numero esiguo di ragazzi disposti a tutto pur di vincere ( immagino sia solo per il gusto di sconfiggere me e Near ) allora le indicazioni si fanno più rapide e scalzanti al punto che alla fine restiamo solamente in due coppie a fronteggiarci.
 
« Jin! Rum! Coca! » urla l’animatrice, ancora una volta la schiena di Near si flette con dolcezza lungo il mio braccio, velocemente ne approfitto per far passare un braccio sotto le sue gambe tese e sollevarlo dal suolo, è incredibile il modo in cui il suo corpo non gravi sulle mie braccia, come se fosse costituito dalla più fine e pura aria, un soffio vitale di cui desidero saziarmi.
 
Poso a terra l’albino e mi abbasso sulle ginocchia per consentirgli di salire sulle mie spalle, è la prima volta che lo fa e temo di essere troppo alto per lui, quando sento le sue mani scendere dal mio collo al mio petto passo le mani sotto le sue cosce e lo sollevo con forza.
 
Lo sento tremare leggermente quando si ritrova sospeso in aria con nessun altro appiglio se non la mia schiena, si stringe di più a me affondando il volto nell’incavo del mio collo così che io posso sentire il suo dolce profumo invadermi le narici, lo inspiro a grandi boccate sapendo che non ne godrò molte altre volte. Stringo le mani sulle sue gambe quando sento che il suo corpo scivola contro al mio, non voglio essere sconfitto!! Così come non desidero che Near si ferisca cadendo, inoltre il contatto tra i nostri corpi è troppo piacevole per volerlo interrompere.
 
« Non lasciarmi cadere » mi mormora nelle orecchie, un suono debole come un sussurro così fioco che mi illudo quasi che non fosse stata la sua voce a chiedermi questo aiuto, il modo in cui stringe le ginocchia contro la mia vita mi informa quanto sia grande il suo timore di scivolare, allora lo sorreggo meglio sperando che quel gioco non finisca mai.
 
Invece la voce dell’animatrice ci annuncia che abbiamo vinto, è con sommo dispiacere che lascio scivolare Near a terra, non appena tornato al suolo pare riacquistare piena padronanza di sé: mi guarda senza dire nulla, senza mostrare il minimo imbarazzo per la posizione da cui ci siamo appena separati… quanto mi ferisce questa sua indifferenza! Mi chiedo se avrò mai il coraggio di dirglielo!
 
Ovviamente no: perché sarebbe ammettere una mia ulteriore debolezza nei suoi confronti, significherebbe dirgli quanto mi senta impotente davanti al suo gelido sguardo, come vorrei tanto che si animasse più spesso per me… per sapere che qualcosa in me l’ha colpito e non mi sto riferendo al modo in cui lo tratto quando lo picchio, vorrei tanto che si accorgesse di quanto con questi miei gesti io non faccia altro se non cercare di attirare la sua attenzione.
 
« Immagino che tu sia soddisfatto, Mello: una volta siamo arrivati pari. » mi dice con un tono quasi sprezzante, per la prima volta mi accorgo di come il mio voler essere assolutamente un suo rivale lo tocchi direttamente, non avevo mai pensato che la mia voglia di vincerlo colpisse anche lui, ancora non mi sto riferendo al dolore fisico ma un dolore dell’animo ancora più difficile da curare.
 
Muovo la mia mano per stringere la sua, ma la voce dell’animatrice ancora ci interrompe comunicandoci un nuovo gioco, sento la tentazione ( molto allettante devo dire ) di saltarle addosso pur di farla star zitta: stavo per aprire il mio cuore a Near come non avevo mai fatto! Ad aggiungersi a questo ci propone un gioco che io odio: quello della mela.
 
Io ho sempre detestato le mele: non mi piace il loro sapore, né la loro buccia liscia, né la polpa umida a volte porosa, odio ogni genere di questo frutto così dolce, così dannatamente lontano dalla mia amata cioccolata! Mi sono fatto l’idea che questo mio odio radicato per il frutto del peccato sia dovuto al fatto che da piccolo mi costringevano a mangiare prevalentemente solo mele, l’unico cibo di cui parevano essere provvisti i miei ehm genitori(?) – immagino sia questo il termine specifico -.
 
Per un istante desidero ardentemente che Roger avesse preso la decisione di mandare noi ragazzi alle terme, invece quel vecchio scemo ha pensato che a noi maschi avrebbe fatto più piacere passare una settimana di giochi piuttosto che una a fare bagni nel fango, o in piscine con l’idromassaggio… se solo quel vecchiaccio avesse deciso diversamente adesso non sarei qui con Near, nell’impossibilità di rifiutarmi di fare un gioco!
 
« Avete un minuto e mezzo di tempo: in questo lasso di tempo dovrete cercare di mangiare quanta più mela riuscite » come se fosse facile! penso io: evidentemente la giovane non ha passato tutta la sua infanzia mangiando solo quel dannato frutto, io rischio un conato di vomito se mangio troppa mela sento che sverrò e farò la figura del debole… sarò nuovamente sconfitto da lui!
 
È questo il pensiero a cui mi aggrappo per evitare di aprire la bocca e chiedere se fosse possibile rifiutarsi di fare quel gioco, guardo Near e nessuna paura trapela dal mio sguardo: in fondo non è mai morto nessuno dopo aver fatto il gioco della mela… anche se molti si sono baciati ripetutamente nell’atto di mordere il frutto.
 
Il pensiero mi fa imporporare, sento la testa quasi esplodere per il troppo caldo: se anche le mie labbra finissero in contatto con quelle di Near come mi comporterei? Lo allontanerei disgustato o – quanto mi fa imbarazzare un simile pensiero – approfondirei il bacio, magari impendendo a lui di sottrarsi?
 
Inconsciamente ho alzato lo sguardo posando i miei occhi cerulei nei suoi scuri, lui deve aver indovinato la fonte delle mie preoccupazioni perché mormora « Basterà mordere lati diversi »
 
Un pensiero così ovvio che mi sorprendo del fatto che non l’abbia formulato da solo, devo avere una qualche linea di febbre visto il modo in cui la mia mente si blocca ogni volta che mi si prospetta la possibilità di stringere Near o di stare a stretto contatto con lui.
 
Sparse nella palestra sono state sistemate numerose aste di ferro piegate sulla sommità da cui penzola una mela attaccata ad un filo di spago, io seguo inerme Near e lo vedo posizionarsi davanti ad una mela rossa discosto dagli altri.
 
Bene! mi dico: così nessuno ci vedrà se per caso le nostre labbra incontrassero qualcosa di una consistenza diversa rispetto a quella del frutto rosso.
 
Lo osservo negli occhi desiderando che lo spago sparisse: quel sottile filo di corda mi impedisce di vedere l’integrità del suo volto, in più c’è la mela che oscilla in modo incantatore tra noi, osservo la movenza del frutto rosso che si sposta lento posandosi sempre sotto uno o l’altro occhio di Near.
 
« Mordendo nello stesso momento si evita che la mela oscilli e risulta più semplice morderla » mormora a sé stesso con voce cadenzata e lenta, mi sorprende il modo in cui non considera l’eventualità di un contatto inaspettato tra le nostre labbra… o forse lo fa senza darlo a vedere??
 
Dubito che la mente geniale di Near possa aver trascurato questo dettaglio fondamentale, mi accorgo di come la mia mente vaghi immaginando ogni sua possibile reazione ad un nostro bacio, mi accorgo di sudare freddo e tremare è forse l’eccitazione per ciò che potrebbe succedere ad animarmi??
 
Le prime note della canzone “ Everytime we touch ” mi destarono dalle mie supposizioni, ebbi appena il tempo di cogliere le coppie mie vicine che si avventavano voraci sulle loro mele, di scorgere che anche Near si stava avvicinando al pomo rosso che immediatamente mi gettai a mia volta.
 
Le nostre bocche presero a mordere voraci la mela nello stesso momento, quando mi ritrassi ne stringevo tra i denti una porzione così grande da essere quasi soffocato; mi accorsi, con una punta di disappunto, che il morso dato da Near era molto più piccola della mia!! gli gettai un’occhiata inteneritrice mentre lo osservavo masticare e deglutire velocemente la mela pronto ad avventarsi nuovamente sul frutto.
 
Merda!! Come cazzo è possibile che anche in questo campo si riveli così fottutamente intelligente??!! Pensai furibondo mentre cercavo di masticare velocemente la mela che stringevo tra le mascelle col risultato di provocarmi quasi conati di vomito, non ricordavo il sapore di quel frutto così nitidamente ed adesso il solo averlo sulla lingua mi dava il voltastomaco.
 
« Se la mela fosse ferma sarebbe possibile morderla meglio » la sua voce mi raggiunge mentre stavo costringendomi ad inghiottire senza pensarci troppo, lo guardo negli occhi e realizzo che ha perfettamente ragione, anche se odio ammetterlo la sua intelligenza supera di molto la mia impulsività.
 
Mi avvicino al pomo rosso e lo tengo fermo con i denti, mentre Near si china su di esso e lo morde strappandone molti piccoli pezzi ma ad un ritmo così veloce che ben presto la sua parte di mela è quasi interamente scomparsa nella sua bocca; ho appena terminato anch’io di ingoiare il mio primo morso gli chiedo di fare la stessa operazione e lo vedo aprire le labbra e stringere il pomo martoriato tra i denti.
 
Mi avvento sulla polpa succosa quasi con foga, così che molto del liquido che essa sprigiona cade sul pavimento, ma non mi fermo e ben presto anche la mia metà di mela è stata interamente consumata; mi concedo un attimo di gloria per ammirare l’operato delle altre coppie, noto come i ragazzi siano impacciati e soprattutto lo spessore dei loro frutti, abbiamo la vittoria in pugno ormai.
 
Il suo volto si allontana dal mio mentre ingoia silenziosamente gli ultimi residui di mela che aveva in bocca, anche io lo imiti lasciando che la polpa scivoli lentamente lungo al mio esofago per poi ristagnare nello stomaco, quando sollevo lo sguardo mi accorgo che una piccola striscia del pomo è ancora intatta; senza pensarci mi ci avvento sopra vorace non ho intenzione di consentire a Near di battermi!!
 
Improvvisamente sento sulle labbra qualcosa di morbido e dal sapore decisamente più dolce rispetto a quello della mela, avverto anche un liquido dal sapore ferreo scivolarmi in gola a piccole gocce; è con la consapevolezza di ciò che era successo che apro gli occhi desideroso di sapere che non sto sognando.
 
I miei occhi sono incollati a quelli di Near, nei suoi pozzi di scura ossidiana leggo un vago senso di fastidio, allora abbasso lo sguardo e mi accorgo di aver morso – sebbene superficialmente – le sue labbra morbide e rosee; immediatamente mi ritraggo come se mi fossi scottato, il suo dolcissimo sapore ancora vivo sulla mia bocca.
 
« Scusami, non volevo » è forse la prima volta che mi scuso con qualcuno, che la persona a cui sono rivolte le mie giustificazioni sia il mio rivale di sempre ha qualcosa di ironico, ancora più sarcastico è il fatto che in parte mi sto scusando per il morso involontario inferto alla sua pelle, ma soprattutto mi sto dimostrando pentito per il fatto di avergli rubato un bacio.
 
Non ho mai pensato che il primo bacio l’avrei dato a lui: ho giudicato sempre Near troppo distaccato per poter anche solo pensare di potergli sfiorare le labbra con le mie, eppure questo contatto è avvenuto e non posso dire che non mi sia piaciuto perché sarebbe un eufemismo. Quanto mi è piaciuto il contatto tra le nostre labbra… quanto vorrei averne ancora un secondo!
 
« Mello, non abbiamo ancora mangiato tutta la mela » mormora mi accorgo di come il suo tono di voce si sia improvvisamente riscaldato, come se il fatto di essere messo davanti alle emozioni l’avesse reso più disposto a far mostra dei suoi sentimenti.
 
Abbasso lo sguardo sul torsolo di mela che oscilla piano davanti ai nostri occhi, fingo di non capire a cosa alluda Near soprattutto perché non posso credere che lui stia veramente chiedendo a me, esatto: a Mihael Keehl il ragazzo che non ha mai esitato a picchiarlo, insultarlo e ad escluderlo per il mero risultato scolastico. Non posso credere che lui stia implorandomi di donargli un secondo bacio.
 
Mi avvicino col volto alla mela, tenendo gli occhi semichiusi ed aspettandomi di udire un improvviso dolore alle labbra, sarebbe giusto che Near mi mordesse per riparare al mio errore, perché ho stretto le sue labbra tra le mie nonostante mi fossi accorto che esse non erano la mela!! Eppure non posso che dichiararmi estremamente felice quando sento le sue labbra, morbide, calde e tremanti  posarsi sulle mie in un contatto casto.
 
Lo bacio in silenzio attento a fare in modo che gli altri non si accorgano di nulla: cosa potrebbero pensare se mi sorprendessero intento a baciare un maschio? A baciare Near ed essere felice per questo contatto inusuale?? Sicuramente perderei la loro stima e il loro timore reverenziale ed è l’ultima cosa di cui necessito in questo momento!!
 
Non so se siano più le mie labbra a tremare o le sue, so solo che ci stiamo trasmettendo un insieme di sensazioni che codificheremo solamente in un secondo momento, adesso conta solo questo contatto squisito, con la punta della lingua lecco i segni rossi lasciati dai miei denti, non gli sto assolutamente chiedendo di aprire le labbra per lasciarmi entrare, non ho assolutamente intenzione di invadere la sua bocca con la mia presenza, nessuno dei due è pronto per un simile contatto.
 
La canzone si stoppa e noi siamo costretti a separarci seppure con profonda sofferenza da parte di entrambi, mi osserva chiuso nel suo mutismo senza celare il profondo imbarazzo che prova, anche lui deve sentirsi sconvolto esattamente come sono io adesso: non avrei mai immaginato che un bacio fosse una cosa così travolgente e magica, oppure sicuramente non avrei atteso dodici anni per dare il mio primo bacio.
 
Il fatto che il nostro primo bacio sia stato insieme significa qualcosa?? guardo perplesso Near e mi accorgo che i suoi occhi sono volti, senza particolare interesse, ad un festone penzolante in un angolo, no: il fatto che per entrambi sia stato il primo bacio non significa che siamo destinati a stare assieme… in questo momento non so nemmeno dire se mi farebbe o meno piacere.
 
« Questo non cambia niente tra noi! » esclamo poco convinto, l’animatrice giudica che senza dubbio abbiamo vinto la gara quindi si allontana per sistemare la canzone e farci fare dei balli di gruppo prima di spedirci a dormire, è quasi mezzanotte e normalmente non ci sarebbe concesso di stare svegli fino a quest’ora tarda.
 
« Lo so » mi risponde semplicemente prima di voltarsi ed allontanarsi, osservo la sua chioma lattea sparire nascosta da quella di molti altri bambini e ne provo rammarico: ho sperato che mi insultasse, che mi dicesse che per lui il primo bacio era qualcosa di fondamentale ed io non avevo il diritto di rubarglielo così, oppure che mi chiarisse cosa provava per me… eppure lui si allontana come se nulla fosse successo.
 
Il suo sapore è ancora impresso sulle mie labbra, non faccio altro che pensare a lui quando mi metto in fila insieme agli altri ragazzi pronto a ballare, il bacio c’è stato e sicuramente nessuno di noi lo dimenticherà molto presto, forse lo avremo sempre impresso nella mente e paragoneremo i nostri futuri baci – che sicuramente avverranno con altri – a questo nostro primo contatto, sarà un modo per essere ricordato da lui e per ricordarmi cosa lui sia stato per me.
 
L’animatrice prende a ballare con rinnovata forza e io la seguo, in bocca ancora il sapore della mela; mi rendo conto di come questo non sia così male come lo reputavo prima, o forse è stato ciò che è avvenuto per un semplice gioco a farmela piacere?? Sulle labbra il profumo del mio primo amore.
 
La mela è considerata dal Cristianesimo il frutto del peccato: era una mela il pomo maledetto che sancì la cacciata dal Paradiso Terrestre… io non mi sono mai considerato un ragazzo credente, ma ora mi rendo conto del perché una mela è simbolo di peccato…
Ogni volta che vedrò una mela il mio pensiero correrà a te, mio perduto amore: perché tu sei simbolo di peccato e salvezza assieme, perché sei il mio rivale ed io non posso fare a meno di volerti avere per me… perché in fondo so di amarti, Near!
 
 
Angolo dell’autrice:3
 
Salve miei carissimi lettori<3 Bentornati a coloro che seguono anche le altre mie long ( MxN FOREVER AND EVER!!!!!!!!!!!!!!!!!! Perdonate l’entusiasmoXDXD ) Benvenuti a tutti coloro che hanno letto solo questa mia piccola short a rating –stranamente- verdeXD mi meraviglio di me stessaXD considerando che di solito sono così perversa da farmi paura!!! A coloro che pensano io mi sia decisa a tornare sulla retta via di Dante (XDXP)  devo dare una brutta notizia: questo è solo un prequel e il Squel ( so già cosa scrivere ) sarà a rating rosso!! Ditelo che avevate sperato mi fossi data una calmata!!!XDXD
Questa storia mi è venuta in mente giocando proprio al gioco della mela ( purtroppo non avevo un Mello da baciareT.T T.T ) durante lo stage di animazione svoltosi a Rimini, anche il gioco Rum, Coca e Jin mi è stato ispirato da questa esperienza. Come Mello anche io sono quasi morta mangiando una porzione troppo grossa di mela ( a differenza sua io avevo anche i professori che mi incitavano a soffocarmi!!! ) anche se devo dire di non detestare le mele come faceva Mello all’inizio del chap ( con tutti i giochi che abbiamo fatto con le mele ho corso seriamente il rischio!! ).
Non ho nient’altro da aggiungere, spero che questa short ( accidenti: solo 8 pagg?? strano!! vorrà dire che mi rifarò con il sequel!! ) sia stata di vostro gradimento<3 ho voluto sperimentare ( per la seconda volta ) com’è scrivere in prima persona con il punto di vista di un personaggio, adesso ho usato Mello, ma nel sequel la storia sarà vista dal punto di vista di Near ( chiamatemi pervertita… però ci tengo troppo a sperimentare!!! ) spero di aver reso bene l’ideaXD
Il giudicare il mio operato spetta solamente a voi, quindi: RECENSITE NUMEROSI E FATEMI SAPRE COSA NE PENSATE<3<3<3<3<3<3<3

Kisses* smak- smak*

 

Bloody Soul

  
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