Loro ne erano consapevoli.

“Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore.”

(Pablo Neruda)

Fu poteva vederlo chiaramente. Davvero, dovresti essere un idiota per non vedere.

Lui lo sapeva fin dal primo momento in cui essi si erano incontrati, proprio nel mezzo del frutteto sui campi di allenamento del palazzo. Si sorrisero a vicenda, e risero, e iniziarono una conversazione come se nulla fosse accaduto. Ricordava come era solito gridare contro di loro e punirli nei giorni in cui li beccava a marinare le sue lezioni in riva al lago, ridacchiando e scherzando per il modo in cui i suoi baffi si contraevano per la rabbia. Poi tutto era diventato sempre più nero. Vedeva come erano inseparabili, come Lan Fan sempre cercava di evitare di tenere il broncio quando il principe non poteva partecipare alla formazione, e come Ling si lamentava con lui quando Lan Fan non c'era.

Li guardò crescere, e la capacità di distinguere le classi sociali manifestarsi nella mente dei due giovani. Osservava come cercavano di trattenersi, per sradicare tale profondo affetto e fedeltà impiantati con amore dentro di loro, aiutato dalle pompose convenzioni familiari del principe, e dal crescente senso dell'onore e del dovere di Lan Fan. Guardava tranquillamente da bordo campo come essi si guardassero tristi a vicenda e si chiese come tali esseri immaturi potessero ospitare emozioni così vere. Li vide tentare di evitare l'un l'altro gli incontri che sfidavano il rapporto tra padrone e servo, principe e guardia del corpo, reale e contadino. Li vide cercare di diventare indipendenti, di mantenere una mentalità perfettamente equilibrata quando erano insieme. Li vide anche fallire miseramente.

Vide piccole cose, cose insignificanti davvero, ma che significavano così tanto per lui, che stava vedendo che i due ragazzi si stavano consumando anima e corpo mentre crescevano insieme con onore e rigido protocollo. Egli aveva osservato da lontano il giorno in cui avevano accompagnato il principe a trovare sua madre a palazzo, e lei aveva accennato di sfuggita sulle sue probabili e future 50 mogli che avrebbe dovuto avere una volta diventato imperatore, e Lan Fan aveva perso la presa sul davanzale ed aveva sussultato, e credeva che nessuno lo avesse notato dopo aver riacquistato il suo equilibrio.

Vide i singhiozzi di sua nipote nella camicia del principe il giorno del suo quindicesimo compleanno, il giorno in cui furono attaccati dai sicari del clan Wang, quando per la prima volta aveva affondato il suo kunai nel cuore di un uomo, e crollava con lui mentre cadeva sul terreno. Era completamente traumatizzata da ciò che aveva fatto, ed era rimasta catatonica fianco dell'uomo morto, agitata, fino a quando il principe non si era inginocchiato accanto a lei e le aveva preso le sue mani tra le sue, e la ringraziò perchè lo proteggeva, perché dimostrava tale amore e la fedeltà per il Dodicesimo Principe di Xing, perché non avrebbe fatto nulla senza di lei. E lei nascose la testa nel suo petto e pianse, e lui le accarezzò i capelli e la guardò così intensamente che Fu si sentì completamente fuori testo in quella scena.

A quel punto, Fu ne era certo.

Servitù non è una questione da poco in Xing. Vassalli sono rimborsati per la loro fedeltà e la fedeltà ai loro padroni, e nelle scuole si insegna che il più alto onore che possono raggiungere è quello di morire per qualcuno di più importante di loro, senza esitazione. Eppure non aveva mai incontrato un subordinato con tale fedeltà incredibile verso il suo padrone, tanta dedizione, una tale convinzione che un giorno il suo Principe sarebbe diventato imperatore come Lan Fan. Lui era lì quella notte dove si erano accampati ai piedi delle montagne, in un viaggio di ritorno da una città lontana, e i loro sussurri arrivavano dritti come spilli alle orecchie del vecchio Fu, voci che dicevano quanto Lan Fan fosse fortunata perché lei era in grado di fare quello che voleva, sposare chi voleva, e vivere di conseguenza per tutto ciò che desiderava. Ha sentito risposte che dicevano quanto il principe fosse ridicolo, che lei non avrebbe mai lasciato la sua squadra fino al giorno della sua morte, perché in nessun caso avrebbe mai avuto il coraggio di lasciare il futuro imperatore da solo con se stesso, lei giurò che avrebbe preferito lasciarsi cadere dal monte più alto.

Lui li guardava tristemente, perché in un mondo perfetto, dove il dovere non esisteva, dove le fanciulle erano libere di indossare bei vestiti e di essere viziate dai loro nonni, in cui potevano interessarsi ai giovani solo con un cuore contrario alle classi sociali e alle guerre, ecco, lì Ling e Lan Fan avrebbero avuto una possibilità di essere felici. Rimase vigile nel lasso di tempo in cui li lasciava soli per accompagnare la signorina Ross a Xing, in cui il principe presumibilmente rifiutava di lasciare indietro Lan Fan, mentre scappavano da Bradley, in cui il principe pensava a lei continuamente quando prendeva la decisione di condividere il suo corpo con un homunculus la cui causa era per lo più il senso di colpa che provava per il braccio perduto a causa sua.

Eppure, non riusciva a trovare nel suo cuore per castigarli per i sentimenti che provavano, e vide nei loro occhi che ciascuno era ben consapevole dell'impossibilità assoluta, della pura follia di tutto questo. Lo vedeva nel modo in cui il principe guardava il viso di sua nipote nelle rare occasioni in cui si lasciava sorprendere addormentata, e nel modo in cui Lan Fan rifiutava di stare in sua presenza senza la protezione della sua fedele maschera. Sembravano sapere, nel fondo della loro anima sembravano consapevoli, che era fuori portata, che era cosa proibita, eppure non riuscivano a smettere di amarsi.

Fu ha visto tutto. Solo, voleva che anch'essi potessero avere una vita felice, insieme, per sempre.