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Autore: Crissglasses    24/03/2013    5 recensioni
Prendete una studentessa annoiata che decide di iniziare un gioco.
Prendete uno studente, annoiato pure lui, che decide di stare al gioco.
Senza conoscersi, i due iniziano a scambiarsi dei biglietti: per scriversi, per scoprirsi, per sapersi.
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"Ciao straniero."
"Ciao io-odio-la-biologia."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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16 Febbraio 2013, Sabato

 

Se resto altri trenta secondi in classe rischio di uccidere qualcuno, o semplicemente mandare a quel paese la professoressa, e visto che entrambe le opzioni non sarebbero molto raccomandabili improvviso una gita turistica ai bagni.

Finisco per gironzolare nel corridoio del nostro piano solo per non sentire un'altra parola sulla Divina Commedia. Aprirei la tomba di Dante solo per poterlo accoltellare, anche se è già morto, almeno mi leverei lo sfizio. Dopotutto non si può pretendere molto da uno studente annoiato diciassettenne, in piena tempesta di ormoni che praticamente ha per la testa soltanto una cosa, ventiquattr'ore su ventiquattro. Non pensate subito male di me, vi prego, non giudicate così presto, perché nel mio caso specifico, nella testa di cose ne ho due, e quella che prevale è, ovviamente, la musica.

Non è colpa mia se sono stato cresciuto a pane e Beatles, piuttosto prendetevela con i miei, che mi vogliono quasi diseredare perché ho iniziato ad ascoltare anche la musica contemporanea. La cosa divertente è che non sto scherzando. Sono figlio unico, e minacciano di lasciare tutti i loro averi al gatto. Senza offesa per Palla, lui è un micio fantastico nonostante stia diventando sempre più simile ad una balena, però non so se sarebbe capace di gestire del denaro, voglio dire, non parla neanche.

Come siamo finiti a parlare del mio gatto? Devo avere proprio una mente interessante per passare da un argomento ad un altro con questa facilità.

In ogni caso, alla fine decido di andarci al bagno, perché stare per i corridoi completamente deserti mi deprime un po'. Ora, la cosa interessante da sapere è che i nostri bagni sono piccoli, ma veramente molto piccoli. C'è una specie di mini corridoio strettissimo e poi due porte – perché ovviamente i maschi hanno due cessi e le femmine tre, dov'è la parità dei diritti?

In questo spazio già ristretto ci hanno infilato tre lavandini, e visto che la scuola cade a pezzi – proprio letteralmente – ci sono problemi con le tubature, perciò un giorno sì e uno no il bagno è quasi completamente allagato.

Ovviamente, oggi l'acqua è proprio ovunque. Hanno pure messo un secchio sotto ad uno dei lavandini, ma serve a ben poco perché l'altro perde ugualmente. Questo può testare l'intelligenza del personale di un liceo scientifico di terza o quarta categoria.

Ma soprattutto, il fatto che io mi ritrovi per terra dopo più o meno quindici nanosecondi, testa la mia goffaggine. Perché la suola delle mie scarpe che già di per se è liscia come il marmo, a contatto con l'acqua che è in terra diventa una sottospecie di trappola mortale.

Appena ho poggiato un piede sul bagnato non sono riuscito a controllare la scarpa, ed avendolo spinto troppo avanti rispetto al resto del corpo tutti i miei tentativi di reggermi in piedi sono stati completamente sprecati. E come se la caduta non bastasse, ho sbattuto la testa nel muro dello strettissimo corridoio.

Quindi il risultato è il sedere e la schiena che fanno veramente male per il colpo sul pavimento, e la testa che gira e pulsa.

Non mi alzo subito, perché ho paura di fare qualche altro disastro che include il farmi male, e non sarebbe una cosa consigliabile. Piuttosto mi tasto un po' in giro per controllare che sia veramente tutto a posto, magari mi è uscito un osso e non me ne sono neanche accorto.

La parte di sotto c'è tutta, e sembra stare bene, forse potrò dare dei nipotini a mia mamma.

La parte di sopra è un po' più ammaccata, e penso che mi sia uscita una vertebra perché la schiena mi fa veramente malissimo, ma riuscirò a sopravvivere.

L'unica cosa rimasta da controllare è la testa, e spero vivamente che il neurone solitario che gironzola nella mia scatola cranica non sia rimasto irreparabilmente ferito dall'incidente, altrimenti sarebbe un problema serio.

Porto le mani nei capelli, e la prima cosa che noto, è un foglio di carta piegato che mi è finito sul capo.

Lo prendo in mano, studiandolo attentamente per capire da dove provenga, e nel frattempo mi alzo a sedere, poggiando la schiena al muro.

Il foglietto sicuramente non è la mappa della scuola, o un modulo di evacuazione o qualcosa del genere che si è staccato dalla parete, è un semplice foglio bianco, apparentemente quasi inutile.

Visto che tanto non ho niente di meglio da fare – non voglio tornare in classe e quindi ogni scusa è buona –, apro il pezzo di carta per vedere se trovo qualcosa di più interessante.

E in effetti qualcosa di interessante c'è.

O meglio, ancora non saprei se definirlo interessante o meno, però c'è scritto qualcosa. Non è fatto al computer, e si può distinguere che la calligrafia è da ragazza, e sinceramente è una bella calligrafia.

 

 

4 Febbraio 2013

Ciao straniero.

In questo preciso istante sono seduta in classe e c'è lezione di biologia. Odio la biologia, perciò mentre stavo qui a guardare il brufolo enorme della professoressa piuttosto che ad ascoltare la lezione, mi è venuta in mente un'idea. O meglio, mi sono ricordata un'idea.

Non voglio attribuirmi pensate geniali che non sono mie, ma non starò qui a dilungarmi su questo. Possiamo dire che ho letto un libro. In questo libro due ragazzi si conoscevano scambiandosi dei bigliettini, e io voglio fare lo stesso.

Voglio conoscere qualcuno ascoltando quello che ha da dire, o meglio da scrivere.

Ti piace la pizza? Parlami di pizza. Ti piace il teatro? Parlami di teatro. Ti piace la musica? Parlami di musica.

Fatti conoscere da una povera studentessa annoiata, che durante l'ora di biologia non ha niente di meglio da fare che mettersi a scrivere biglietti che molto probabilmente non verranno mai letti da nessuno.

E tieni in conto che una cosa di me la sai già: odio la biologia (e la scienza in generale).

 

P.S.: se ti stai chiedendo come poter comunicare ti do le indicazioni: secondo piano, dietro lo specchio nel bagno dei maschi (perché lo specchio è solo in quel bagno? Questa è una forma di razzismo!) c'è un posto dove si incastra benissimo qualsiasi tipo di bigliettino, ogni forma e grandezza. C'era incastrato anche questo, però non so come l'hai trovato, perciò meglio specificare. Io lo controllo più o meno ogni giorno. Aspetto solo di sentire di te, straniero.






 


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Lo so che questa long è una missione suicida, visto gli esiti che ha avuto la prima (che ora è stata cancellata, e nel caso qualcuno lo chiedesse, io non l'ho mai scritta).
In ogni caso, voglio riprovarci *folla che lancia pomodori*.
Però, questa volta le cose verranno fatte per bene. Più o meno bene. Ok, diciamo alla meno peggio.
Iniziamo con il fatto che i primi quattro capitoli sono già stati scritti (woooaaah!), e che quindi per le prime quattro settimane la storia verrà aggiornata regolarmente. Sì, avete capito bene, pubblico una volta a settimana e non a casaccio. Più precisamente ogni domenica, almeno posso impaginare e ricontrollare il testo per bene.
Che vi dicevo? Questa volta le cose si fanno per bene.
I capitoli non saranno molto lunghi, e la parte iniziale andrà mano a mano diminuendo per lasciare sempre più spazio alle "lettere" che si scambiano i due.
Bene, dopo aver un attimo messo in chiaro le cose principali, volevo avvertire che la storia è stata ispirata da un libro: "Ciao, tu" di Beatrice Masini e Roberto Piumini (sì, lo stesso libro che ha letto la nostra protagonista). Leggetevelo se avete tempo, perché è veramente molto breve, ma molto carino. Adesso vi prego di non gridare subito al plagio, prima aspettate a leggere tutta la storia, e poi iniziate a tirarmi qualsiasi cosa riusciate a tirare.
Se lasciate una RECENSIONE non verrete rapiti dagli alieni, se non lo fate forse sì.

Alla prossima domenica! (Che oltretutto è Pasqua, perciò ci sta che c'è subito il primo strappo alla regola e di capitoli ne vengono pubblicati due. Fuck the police proprio.)
  
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