Ormai
un anno era
passato dall’ultima battaglia. Lo scontro con Nettuno aveva
lasciato un segno
profondo nei valorosi cavalieri di Atena,soprattutto in uno di
questi;Crystal
era stato nuovamente costretto ad uccidere una persona a lui davvero
cara…
-
E’ destinata a
continuare in eterno questa battaglia fra bene e male oppure quella con
Nettuno
è stata davvero l’ultima??-
Il
ragazzo era tornato
in Siberia per porgere i suoi saluti alla madre. Ma oltre a lei avrebbe
ricordato in eterno il valore e la stima che aveva nei confronti dei
suoi due
maestri e soprattutto di Abadir,per lui quasi come un fratello maggiore.
Spesso
Crystal si
fermava a riflettere:per colpa di nemici aveva perso tutti,tutte le
persone che
gli erano state più vicine in quella sua vita dannatamente
dura e difficile. Ma
poi pensava ai suoi più cari
amici…Pegasus,Siryo,Andromeda e Phoenix. Per
fortuna c’erano loro e con loro avrebbe affrontato ancora
qualunque pericolo o
minaccia si fosse presentata nuovamente. Inoltre c’era
lei:Lady Isabel. Finché
lei sarebbe rimasta sulla terra non avrebbe mai regnato
l’ingiustizia.
Difendere lei significava più di un ideale…Molto
di più.
-Vedi
mamma,non sono
solo. Ci sono i miei amici e con loro riporterò la pace nel
mondo fino a quando
ce ne sarà bisogno. La dea Atena ci
proteggerà,non devi avere paura per me…Non
sarò mai solo,finché ci saranno loro al mondo.
–sorridendo suo malgrado,Crystal
pose un mazzo di rose bianche sulla superficie liscia e fredda del
ghiaccio.
Dopo
aver fissato per
un po’ il terreno solido,alzò lo sguardo:un cielo
nero come la pece ma
illuminato da una fitta rete di stelle fu lo scenario che si
presentò ai suoi
occhi. Tra quelle migliaia di costellazioni fu convinto di vedere
quattro volti
che gli sorridevano…Ricambiò il sorriso e da quel
momento seppe di poter
contare sull’aiuto celeste di quattro persone sempiterne nel
suo cuore.
“Ora
posso andare…I
miei amici mi staranno aspettando a Nuova Luxor…”
Crystal
si voltò e con
passo deciso abbandonò il luogo.
Andromeda
a Nuova Luxor
era tormentato dagli oscuri pensieri. Nel sonno viveva dei sogni
tutt’altro che
d’oro. Si agitava di continuo senza riuscire a trovare la
pace. Tutto ciò
perché il giovane temeva per la sorte del suo impavido
fratello Phoenix. Questo
infatti,non era tornato con Andromeda al palazzo di Lady Isabel e
nessuno
sapeva dove fosse finito;come al solito d’altronde.
-
Phoenix! -
Andromeda
si svegliò
di soprassalto mettendosi a sedere.
-Sono
qui fratello…-
Phoenix entrò nella stanza in quel mentre,posando la sua
borsa ai piedi del
letto.
-
Phoenix!Sei
tornato!-esclamò Andromeda prima di abbracciare il fratello.
-Non
potevo mancare ad
una cena così importante…Ci saranno degli ospiti
di Lady Isabel,sai?-
I
due si sorrisero.
-Temevo
per te,lo
sai?-disse piano Andromeda abbassando lo sguardo.
-Lo
so,ma ora sono
qui,tranquillo. E gli altri?-
-Stanno
per arrivare.
–
-Bene.
Dimmi un po’
cos’ hai fatto per tutto questo tempo intanto che aspettiamo
i nostri amici…-
I
due si sederono
raccontandosi tutto del periodo trascorso l’uno distante
dall’altro. Andromeda
non poteva essere più felice di trascorrere un po’
di tempo in tranquillità con
Phoenix.
I
Cinque Picchi. Siryo
il Dragone aveva trascorso in quei luoghi parecchi anni della sua
infanzia. E’
strano il destino;più il giovane andava avanti con gli anni
e meno riusciva a
rimanere in quel posto tanto a lungo.
E
questo non faceva
stare in pena solo Libra,il maestro del ragazzo,ma colei che soffriva
di più
per i continui andirivieni da e per i Cinque Picchi era Fiore di Luna.
Il suo
affetto nei confronti di Siryo era enorme e non sarebbe finito mai.
Se
questa ragazza
fosse stata più spigliata avrebbe detto qualcosa
all’uomo della sua vita che
prendeva nuovamente le sue cose per abbandonare il luogo. Ma stavolta
lei era
tranquilla;sapeva che Siryo sarebbe tornato presto perché
non era una missione
di guerra la sua. In effetti il ragazzo stava per raggiungere gli amici
a Nuova
Luxor e,nonostante si sia trovato benissimo in quell’anno con
Fiore di Luna,non
vedeva l’ora di rivedere Pegasus e gli altri suoi amici.
Ma,nonostante ciò,lei
si sentiva insicura come al solito;come ogni volta che Siryo doveva
partire per
una guerra.
-Mi
prometti che
tornerai fra qualche giorno?-Fiore di Luna prese finalmente la
parola,mentre
guardava l’indaffarato Siryo dalla porta.
-Certo.
Tranquilla,non
è come le altre volte,tornerò presto.
–rispose il ragazzo avvicinandosi a lei.
-Non
so perché,ma ho
un brutto presentimento. Temo che il tuo viaggio non sarà
solo una vacanza. –
-Spero
proprio che non
sia così,Fiore di Luna. Non sopporterei pensarti nuovamente
in pena per me…-
-Abbi
cura di
te,qualunque cosa accada. –
Siryo
prese le mani
della ragazza guardandola dritto negli occhi.
-Lo
farò. A
presto,Fiore di Luna…-
Detto
ciò Siryo si
mise in viaggio,dopo aver salutato anche il maestro,pensando che le
parole di
Fiore di Luna non erano così diverse dal suo pensiero:anche
lui sentiva che
stava per accadere qualcosa…
Ed
eccolo lì. Solo
nella sua stanza a tenere tra le mani una foto;l’unica che
avesse di sua sorella
Patricia.
“Riuscirò
mai a
ritrovarti?”
Questi
pensieri
attraversavano la mente di Pegasus. Pensieri che lasciavano trasparire
insicurezza,molto strano per l’indole sicura e decisa del
cavaliere.
Pegasus,però,non
poteva fare a meno di pensarci. Erano anni che combatteva in nome della
pace e
della libertà,ma soprattutto,ciò che lo spingeva
ad andare avanti in ogni
battaglia era l’amore che aveva verso la sorella e la voglia
di ritrovarla al
più presto.
Queste
preghiere però
non erano ancora mai state esaudite.
In
quel mentre il
ragazzo sentì bussare alla porta e la sua mente che vagava
liberamente lungo la
speranza che i suoi desideri si avverassero,fu riportata bruscamente
alla
realtà.
-Arrivo!-si
alzò così
dicendo ed aprì la soglia della stanza.
Fu
sorpreso di vedere
la persona che si ritrovò di fronte. Lady Isabel era venuta
di persona a
prendere il ragazzo.
-Ciao
Pegasus…Ecco
vedi,visto che manchi solo tu all’appello,ho deciso di venire
a vedere a che
punto ti trovavi. –disse Isabel sorridendo un po’
imbarazzata.
-Stavo
giusto per
venire…Entra comunque. Mi cambio un attimo e andiamo.
–rispose Pegasus
facendola accomodare.
-D’accordo…-Lady
Isabel si sedette su una sedia nella stanza del ragazzo aspettando che
quello
finisse.
Voltandosi
scorse
sulla scrivania la foto che poco fa era nelle mani di Pegasus. La prese
e la
osservò a lungo. Quando Pegasus rientrò in camera
la vide china sulla foto e da
sorridente e accogliente com’era prima,ritornò
subito serio.
-Pensi
ancora a
lei,vero?-iniziò Isabel in tono materno.
-Direi
proprio di sì.
–
-La
ritroveremo prima
o poi Pegasus,fosse l’ultima cosa che faccio ti
aiuterò…-
-Grazie,ma
a questo
punto sto perdendo la speranza…-
-Non
farlo. Non
perderla mai…E poi sai come si dice:”La speranza
è l’ultima a morire”.-
Pegasus
accennò un
sorriso suo malgrado.
-Andiamo
adesso,non
vedo l’ora di rivedere gli altri. –
La
dea annuì e i due
si incamminarono.