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Autore: weretogether    25/03/2013    6 recensioni
''Erano ormai mesi che quello strano ragazzo dai capelli biondi color del sole popolava i miei sogni. Ci incontravamo tutte le notti al solito posto e parlavamo per ore e ore, finché quella stramaledettissima sveglia non suonava, allora tutto finiva.''
Jessie e Justin si incontrano per caso in un sogno. Le loro vite si incrociano per puro caso, ma tra i due nascerà qualcosa di particolarmente speciale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1. ''How are you, doll?''

Mi svegliai di soprassalto, del resto come tutte le altre mattine. L’avevo visto di nuovo.
Erano ormai mesi che quello strano ragazzo dai capelli biondi color del sole popolava i miei sogni. Ci incontravamo tutte le notti al solito posto e parlavamo per ore e ore, finché quella stramaledettissima sveglia non suonava, allora tutto finiva.
Quella notte ci eravamo lasciati in modo brusco, di giorno dovevo fare tante di quelle cose che avevo puntato la sveglia alle sei del mattino, così ci eravamo lasciati senza nemmeno salutarci.
Scesi dal letto, andai in bagno e lavai la faccia. Vidi la mia immagine riflessa sullo specchio, le occhiaie tornavano a farsi vedere, lo studio e quel biondino stavano facendo bene il loro lavoro.
Andai in cucina, mamma dormiva ancora, così preparai la colazione per entrambe, consapevole che si sarebbe svegliata poco dopo.
Misi i toast nei rispettivi piatti e mamma arrivò poco dopo.
Ci sedemmo a fare ‘colazione’, ma nessuna delle due parlò. Da quando papà se ne era andato i nostri pranzi erano così fastidiosamente silenziosi, era proprio per questo che la maggior parte delle volte preferivo pranzare a scuola e in genere stavo da Kel.
-come mai così presto?- chiese lasciandomi perplessa.
Aveva parlato? Erano mesi che non mi chiedeva qualcosa, le uniche occasioni in cui ci scambiavamo qualche parola era quando tornavo da scuola, perché voleva sapere come era andata, e quando la sera andavo a dormire, e doveva avvertirmi che la mattina seguente non l’avrei trovata.
-avevo voglia di andare a fare una passeggiata al parco.- risposi io esitando un po’.
-così presto?-
-si, così presto.- mi alzai e, dirigendomi verso la mia camera, posi fine a quello straziante discorso, indubbiamente forzato.
Mi vestii e uscii di casa, andai al solito parchetto e continuai a leggere il libro che avevo iniziato appena il giorno prima. La mia vita era così dannatamente monotona.
Stavo sempre o a casa o a scuola e la mia unica amica era Kelly. Odiavo tutto di me e della mia vita, gli unici momenti in cui riuscivo veramente ad apprezzare ciò che avevo era la notte, quello splendido ragazzo dagli occhi color nocciola era il mio unico punto di riferimento da quella notte in cui, per chissà quale ragione, iniziò a popolare i miei sogni.
Lui si ritrovò nei miei sogni e io nei suoi. Lui, Justin Bieber, diciannovenne canadese popolava i sogni di Jessie Carter, diciassettenne londinese, e viceversa.
Era una cosa abbastanza strana, e, ad essere sinceri, dapprima nessuno dei due apprezzava l’altro, ma col passare del tempo ci siamo abituati a questa strana ‘vita notturna’.
Amavo vedere il suo meraviglioso sorriso al chiarore della luna, e, non lo nego, mi attraeva molto.
-Jessie?- disse una voce.
Mi girai di scatto per capire chi fosse, anche se con la coda dell’occhio avevo già visto Tyler.
Quel ragazzo mi stava dietro da anni, ma questo non significa che sono una bella ragazza, e, inconsapevolmente, gli avevo sempre dato via libera con me.
Eravamo usciti insieme un paio di volte, ma niente di più, per me era solo amicizia, e anche per lui, questo è quello che credevo.
-Tyler.- finsi un sorriso, in realtà era arrivato nel momento meno opportuno.
-che ci fai qui?-
-avevo voglia di uscire un po’ e ho preferito uscire all’alba, tu?-
-la mattina vado sempre a correre prima di andare a scuola.-
Perfetto, significa che la prossima volta prima di decidere di uscire alle 6:30 di mattina da casa, ci penso due volte.
Non potevo starmene con quella meraviglia di ragazzo al posto di incontrare lui?
-ah, capisco.- sorrisi.
-posso sedermi?-  sorrise lui indicando la parte libera della panca sulla quale stavo seduta.
-certo.- ed ecco che ho bruciato una mattina.
 
-non ne potevo proprio più- sbuffai mentre camminavo con Kel verso casa sua.
Tyler era stato tutta la mattina con me, neanche a scuola mi aveva lasciato in pace, cosa che mi dava molto sui nervi.
-ma è un bravo ragazzo.- obbiettò lei.
Certo, ma non è Justin. 
Aspetta, aspetta, aspetta, ha detto che è un bravo ragazzo?
-cosa?- dissi facendo un sorrisino che le lasciava intuire ciò che stavo pensando.
-niente-
-Kel- dissi con un gridolino.
-non mi piace.- sbottò lei.
-Kel-
-dico sul serio.- disse per poi fingere di essere offesa.
-okay okay, se lo dici tu.- disse spingendola a malapena.
-usciamo oggi?- cambiò discorso lei.
 -non posso.- affermai io.
-perché?- mi chiese lei.
-ho cambiato gli orari delle lezioni.-
-preferisci un pianoforte a me?- chiese lei un po’ delusa.
-no, ma non posso mancare.-
-okay..-
-domani sera pizza, okay?- dissi come se dovessi farmi scusare.
-okay.- disse lei.
-allora ciao.- dissi facendole un cenno con la mano. Ricambiò e mi diressi verso la scuola.
Si, avevo tralasciato il fatto che il pianoforte era la mia vita.
I miei genitori erano sempre stati assenti, anche prima di separarsi, e la mia unica consolazione è stato quello strumento.
-Jes- affermò miss Hill. Quella donna mi aveva fatto da madre in quegli ultimi sette anni, era stata più presente della mia vera madre, e per quanto potessi odiarla durante le lezioni, fuori da quella scuola eravamo legatissime.
Era una donna di successo e mi sarebbe piaciuto essere come lei, talentuosa e amata da tutti.
Prima di aprire quella scuola, aveva suonato nelle migliori compagnie di ballo. Aveva suonato tante di quelle canzoni in quei balletti, che ormai li sapeva a memoria.
Le andai incontro abbracciandola, dopodiché inizio quell’inferno che durava tre ore.
 
Uscii dalla scuola alle sette di sera, passai al McDonald’s e cenai, poi tornai a casa. Mamma come al solito non c’era, non che la cosa mi dispiacesse.
Finii i compiti, feci la doccia, ed ecco che arrivava il momento più bello della giornata.
 
-come stai?- disse il biondo venendomi incontro.
Ogni volta dovevo aspettare qualche ora prima di vederlo, a causa del fuso orario.
-bene.- dissi sorridendo e abbracciandolo.
-come stai bambola?- ebbene si, dalla prima volta in cui l’avevo visto mi aveva chiamato ‘bambola’. La cosa era abbastanza fastidiosa, ma reggevo quel soprannome per quelle poche ore in cui potevo vederlo.
-bene. e tu Drew? come stai?- ‘Drew’ era il suo secondo nome.
-se ci fossi tu starei bene del tutto.-
Sorrisi alla sua affermazione, anche se sapevo che scherzava.
-scherza, scherza.- gli diedi un pugno sul braccio. Lui gridò fingendo di farsi male, quando in realtà sapevamo entrambi che non gli avevo fatto niente.
Ci sedemmo come al solito sull’erba. –ci sono novità.- sorrise lui.
-che novità?- chiesi curiosa.
-non posso dirtelo ora, ma appena saprò se è sicuro ti farò sapere.-
-allora perché me l’hai detto?- dissi con fare da bambina.
-per farti incuriosire.- mi fece la linguaccia lui.
-allora non lo voglio sapere più.- sbuffai io.
-sicura?- disse per poi iniziarmi a farmi il solletico.
Iniziai a correre in quel parco a me sconosciuto ma che era diventato familiare da mesi.
-tanto non mi prendi.- affermai.
-sic..- la voce di Drew fu interrotta.
-Justin?- urlai.- Justin.- ripetei.
-Jessie. – disse Justin. –Jessie.- ripeté questa volta lui.
Non riuscivo a vederlo più, poi mi sentii strattonare.
-Jessie, sono tornata.- affermò mamma.
Ed ecco che tutto tornava come prima.
Potevamo ancora andare avanti così? E se si, mi bastava?

**

Eccomi qui con una nuova ff. 
E' una storia abbastanza diversa dalle altre, e magari dapprima potrà essere un po' monotona, anche se spero che non sa così, ma la mia intenzione è quella di fare
qualcosa di originale. 
Justin e Jessie che si incontrano in sogno.
Una storia insolita, un'amicizia nata per caso,
ma sta a voi scoprire cosa ne sarà di questa amicizia.

Spero in una vostra recensione :).


 

  
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