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Autore: Iamthedandelion    25/03/2013    0 recensioni
Alcuni momenti riguardanti i tributi della (mia) storia "Tornerò a casa Ellie, lo giuro" . Attimi della loro vita prima di essere sorteggiati per i giochi.
#1 Aida & Oscar - in the end it doesn't even matter
Genere: Azione, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata piuttosto ventilata nel Distretto 1. Per essere estate, non c'era troppo caldo, anzi se si stava in maniche corte un po' di freddo lo si sentiva.  Il cielo era limpidissimo e gli uccellini cantavano allegramente.
Poteva essere benissimo un giorno come tanti altri, ma per gli adolescenti non era così. Infatti quel giorno si sarebbe tenuta la mietitura per i primissimi Hunger Games.
 
Aida si alzò molto presto quella mattina e decise di spendere le ultime ore prima della mietitura allenandosi nell'accademia.  Già, i Distretti 1 e 2 vennero a conoscenza della faccenda riguardante i Giochi della Fame molto tempo prima rispetto agli altri Distretti. Essendo già privilegiati per la loro vicinanza alla Capitale e anche dalla loro ricchezza,  nessuno impedì alle autorità del' 1 e del 2 di costruire delle accademie dove allenare e preparare i ragazzi in vista di una loro possibile entrata nell'arena.
La ragazza, dopo aver indossato una tuta scura ed essersi raccolta i lunghissimi capelli biondi in una coda alta, scese di corsa le scale della sua villetta e raggiunse finalmente la palestra.
Entrò di soppiatto, sperando di non trovare nessuno. Dopo aver appurato ciò, si diresse alla postazione delle lance, la sua arma preferita. Era sicura di poter sorprendere chiunque con un'arma come quella tra le mani; d'altronde non era da ragazze magre e leggiadre come lei riuscire a centrare un bersaglio fino ad una distanza di 30 metri, eppure lei ce la faceva.
Per chi non la conosceva poteva sembrare semplicemente una ragazza come altre, capelli biondi, occhi verde chiaro tipici del Distretto uno e un fisico mozzafiato. Ma Aida non era così: sin dal primo giorno in cui prese in mano una lancia, capì che quella era come un prolungamento del suo braccio. Quando per la prima volta vide un uomo morire davanti ai suoi occhi (si, i programmi educativi dell'Accademia includevano anche scene di questo tipo) si accese la sua sete di sangue. E da allora nessun bersaglio le sfuggì più.
Mentre Aida era pronta per lanciare, la porta dell'Accademia sbatté forte e la lancia cadde con un tonfo dalle sue mani.
 « Bel lancio dolcezza! » questa frase venne subito seguita da una risata gutturale.
Nonostante il buio della palestra Aida riconobbe subito lo sfavillare di due occhi neri come la pece.
 « Ti ringrazio sentitamente! » replicò la ragazza sfoggiando un sorriso beffardo.
Dall'oscurità emerse a passi lenti la possente figura di Oscar, suo amico e vicino di casa. Un metro e novanta di altezza e occhi nerissimi, incorniciati da una zazzera di capelli castani.
 « Quindi pensi di offrirti?  » il ragazzo prese tra il pollice e l'indice una ciocca di capelli che era sfuggita dalla coda di Aida e gliela fece scivolare dietro l'orecchio.
 « Certamente! Ho diciotto anni, poi non avrò più possibilità di vedere la Capitale e .. di infilzare qualcuno, ovvio. Ma non preoccuparti, io tornerò!»  "per te" avrebbe voluto aggiungere. La ragazza sbattè le ciglia.
 « Mh beh, allora ci vediamo nell'arena. » bisbigliò Oscar.
Aida perse un battito e guardò di sbieco l'amico.
 « Io mi voglio offrire. » aggiunse lui  « Ho perso per colpa di quei bastardi della Capitale i miei genitori e mio fratello. Io e la mia sorellina non abbiamo nulla, cercare di vincere sarebbe l'unico modo per portare a casa dei soldi. Tanto lo sai, come tiro io con l'arco non tira nessuno. Ho molte possibilità. » Oscar si rabbuiò.
Una lacrima cadde dalla guancia di Aida, ma con un gesto furtivo lei la asciugò. Una favorita non piange mai.
 « E se tu morissi? Tua sorella rimarrebbe da sola! » sbraitò la ragazza, sciogliendosi di getto la coda. Le lunghe ciocche bionde le si sparpagliarono sul viso.
Nel frattempo, mentre cercava di sistemarle i capelli, Oscar aveva iniziato a piangere. Il ragazzo ne aveva veramente passate tante nella sua breve vita. Aida per un momento si trovò a pensare che Oscar si volesse offrire solo per mettere fine alla tortura della sua esistenza. Ma la ragazza scacciò subito il pensiero, scrollando le spalle. Non poteva permettersi di pensarla così. 
« Se io morissi, vinceresti tu. E ti prenderesti cura di Anna. Perché è questo che noi facciamo no? Ci proteggiamo a vicenda. » l'ombra di un leggero sorriso si fece strada sul volto del ragazzo.
 « Giusto. Ci proteggiamo a vicenda. »
In quel momento Aida fu sopraffatta dalle emozioni e, gettando le braccia al collo a Oscar, premette le sue labbra contro quelle del ragazzo. Quello che all'inizio era un bacio leggero, in pochi attimi diventò un ardente incontro di lingue, misto a lacrime salate e dispiacere; anche solo per un attimo i due non erano più i mostri sanguinari di cui parlava tutto il distretto, ma due semplici ragazzi terrorizzati ed innamorati. Dopo un momento che sembrava finito troppo presto, Aida si staccò di slancio e corse via dalla palestra per tornare a casa.
Quel pomeriggio entrambi si ritrovarono su un treno diretto a Capitol City. Almeno uno di loro aveva appena firmato la sua condanna a morte.
 
Un favorito non ha un cuore.
Un favorito non ha paura.
Un favorito non deve amare.
Un favorito non deve piangere.
Ma Aida e Oscar erano contro le regole.
 
 
Felici Hunger Games, Aida e Oscar. E possa la fortuna sempre essere a vostro favore!
  
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