nota dell'autrice:
premetto che è triste...ma oggi l'ispirazione andava così (io però non sono affatto giù di morale)... commentate mi raccomando!!!!!!!!!!!!
PAURA??
-Devo
parlarti, Kei…-
-…cosa
succede, Takao? Come
mai tutta questa serietà?-
-…beh!
in realtà c’è poco da
ridere…-
-ehi!
così mi spaventi!-
-…sai
che ieri sono andato
dal medico?- spostò lo sguardo dal cortile della scuola, al
pavimento sotto di
lui
-…si…e
allora? Non era per
la visita medico-sportiva?- disse Kei cercando lo sguardo
dell’amico
-…si…e…-
-tutto
ok, spero? Nessuna
influenza in arrivo!- scherzò Kei
-…no…nessuna…però…-
Takao
alzò lo sguardo -…qualcosa
c’è…-
-…che
malattia sarà mai!?-
disse sarcastico il russo
-…quel
genere di malattia
che ti da sei mesi di vita, Kei…- Takao poggiò la
fronte sul petto dell’amico.
Kei rimase paralizzato da quella risposta così tremendamente
tagliente. Rimase
lì. Sentiva le lacrime di Takao bagnargli la maglia, ma non
ebbe nemmeno la
forza di abbracciarlo. Stava per piangere anche lui. Scostò
bruscamente l’amico
e corse verso il bagno.
MESI
DOPO
Fissava
il cielo azzurro…una
delle ultime volte che l’avrebbe visto. Non lo dava a far
vedere, ma stava
malissimo. Presente il dolore estremo?? Beh! ecco! Di più!
Di
recente continuava a
svenire per il dolore, ma nonostante tutto, aveva continuato a fare la
vita di
sempre, fuori di casa…la scuola, gli amici…tutto
come d’abitudine. La sua era
solo una brutta influenza, diceva sempre a tutti con il sorriso. Invece
non era
vero. Dentro di lui c’era una bestia nera che lo stava
divorando lentamente
senza nemmeno un motivo. E ora sentiva che era giunto al capolinea.
Nessuna
cura, nessuna
operazione. Tutto sarebbe stato inutile contro il suo cancro. Niente.
Si
appoggiò sulla spalla di
Kei con la testa. Era ridotto su una sedia a rotelle da quasi una
settimana.
Kei sentì le lacrime iniziare ad uscire prepotenti.
-…ho
paura…- disse con la
voce rotta dal pianto. Takao si fermò a guardarlo
intenerito, e si allungò
faticosamente per abbracciarlo
-…anche
io…- disse in un
sussurro nell’orecchio dell’amico.
Il
sole tramontò davanti a
quell’ eterno, tenero abbraccio.
Bussò
tre volte. Un coro di “avanti”
dall’altra parte, lo accolsero nella sua entrata. Delle
ragazze in ultima fila,
emisero un gridolino sottomesso, nel vederlo entrare.
Lo
sguardo basso che non
aveva la forza di alzare. Di sottecchi, vide i ragazzi curiosi che lo
osservavano, già con la merenda pronta, per scattare non
appena fosse suonata
la campanella.
Kei
guardò il professore in
cattedra e gli chiese gentilmente di uscire
-…sembra
importante,
ragazzo…-disse l’uomo con il suo tono disgustoso
-…ma fai presto...-
La
classe restò in silenzio
davanti a lui. Le loro facce chiedevano tante cose, ma lui avrebbe
fatto
presto…
-…mi
ha detto di essere
forte…vuole che sia io che ve lo dica…-
iniziò a dire Kei, cercando di spingere
dentro le lacrime e farsi coraggio
-…cosa
farnetichi,
Hiwatari!- urlò uno dall’ultima fila. Kei lo
fulminò con lo sguardo
-…sono
qui per conto di
Takao…- tutti restarono immobili, a quella frase
-…è
ancora influenzato?-
chiese il primo, davanti a lui
-…no…-
-…allora
sarà per i compiti,
vero?- azzardò una delle ragazze, diventando paonazza. Kei
strinse i pugni
-…non
credo gli serviranno i
compiti…- disse tutto d’un fiato
-…perché…non è nemmeno mai
stato influenzato…-
-…cosa??-
bisbigliò in coro
la classe di Takao
-…lui…lui…è
malato di ben
altra cosa…- Kei rialzò lo sguardo…le
lacrime gli rigavano il volto -…lui aveva
il cancro…lo ha scoperto sei mesi fa, ma non voleva che
nessuno lo sapesse…-
-…p…perché…perché
usi
“aveva”?- balbettò uno alla sua destra
-…perché
Takao…- le nocche
delle mani diventarono bianche e le unghie perforarono la carne, tanta
era la forza
con cui teneva pugno -…è morto tra le mie
braccia…proprio ieri sera…- scoppiò
in un pianto convulso e scappò fuori dall’aula.
La
campanella
dell’intervallo suonò.
Ma
nessuno ebbe ne il
coraggio ne la forza di muoversi, in quella classe.
-…Eppure
lui continuava a
sorridere…- disse una seconda ragazza in preda agli spasmi
del pianto -…non può
essere…-
E
invece era. L’essere non
può non essere, come dicevano i filosofi greci.
E
quella volta era il cancro
il vero nemico dell’essere.
-…Ma
Takao non avrebbe
desiderato altro che sorrisi…e noi allora dobbiamo avere
coraggio e sorridere
per lui…per renderlo ancora una volta felice…-
disse Kei al funerale con alle
spalle il tramonto, che al suo amico piaceva tanto -…Takao,
una volta, mi
disse, che se non vogliamo che ci siano, sentimenti come la tristezza,
il
dolore o la paura non ci sorprenderanno…perciò
ora salutiamolo con la gioia dei
ricordi che ci ha regalato, e non con la tristezza che non ce ne
regalerà più…grazie
Takao…- asciugò l’ultima lacrima e
increspò la bocca in un sorriso…uno vero,
dal cuore. Lanciò la rosa…ma fu la prima volta
che si sentì bene, sollevato da
un peso che ora non aveva più paura di sopportare
“…la
paura non esiste…capito
Kei?!?!”
Il
sorriso di Takao nella
sua memoria, non glielo avrebbero mai potuto levare.
The
End
Un
po’ triste, lo so…ma oggi
l’ispirazione va così…
Colgo
l’occasione (anke se
non c’entra un tubo!) per fare tanti auguri a Naruto che il
Ditemi
cosa ne pensate di
sta’ boiata! Grazie in anticipo
By
sofy chan