BEYBLADE
Prologo
…Camminava lungo la
riva ghiacciata del freddo mare
della Siberia. I suoi piedi nudi ormai in preda ai geloni per il freddo
pungente. Il dolore non sapeva nemmeno più dove fosse
sparito, tanto era il
gelo che provava anche se raggomitolato nel pesante cappotto.
L’unica cosa che
voleva veramente era scappare, ma ora se ne stava pentendo.
I piedi e le gambe lo
abbandonarono e lui scivolò a
terra graffiandosi con il ghiaccio tagliente e lì, perse
ogni senso.
Una luce lo abbagliò
non appena aprì svogliatamente
gli occhi. Come per magia si trovò sospeso in aria ad
ammirare il meraviglioso
gioco di colori sul profilo argentato dell’acqua. Ebbe come
la sensazione che
qualcuno lo stesse guardando. Poi quella voce, così bella,
così melodiosa gli
arrivò alle orecchie come un gentile soffio di vento,
scaldandolo nel profondo.
Due occhi glaciali quasi nascosti dai lunghi capelli argentati, mossi
dallo
stesso vento caldo lo fissavano con non poca indiscrezione, mettendolo
a disagio
e costringendolo ad abbassare lo sguardo. Poi il vuoto dentro di
sé, la voce
scomparve e lui cadde ancora nell’oblio…
Si
alzò dal letto urlando
mentre il sudore gli imperlava il viso. Qualche gocciolina salata gli
percorreva capricciosa il volto. Il suo petto si alzava e si abbassava
troppo
velocemente e il cuore gli faceva male. Cadde supino in cerca di un
po’ d’aria.
Voltò lo sguardo alla sveglia: le 5.30. si alzò e
si vestì. Non fece nemmeno colazione,
scappò fuori di corsa e assaporò il fresco della
prima mattina, cosa che
accadeva ormai da più di due mesi. Quel sogno che gli pareva
così vero…quasi
fosse un ricordo, anche se della sua fuga non ricordava un
granchè.
Si
distese sull’erba ancora
piena di rugiada e osservò l’alba meravigliosa di
quella mattina. Poi, non
appena si sentì pronto, fece ritorno a casa.