POV Percy
Una debole luce filtrava dalla finestra, erano le prime ore dell’alba ma un terribile incubo mi fece svegliare.
Stavo quasi per addormentarmi quando qualcuno bussò alla porta, in un primo momento pensai di essermi sbagliato, ma poi un’inconfondibile foce femminile.
-Percy?- Annabeth mi chiamò con un sussurro.
-Ehi Annabeth, entra.
Lei entrò incerta nella mia casa, la numero tre, con un’aria preoccupata.
-Percy, Chirone mi ha svegliata dicendomi di chiamarti.
Mi misi a sedere e le feci segno di fare lo stesso. Ma lei non si sedette.
-Annabeth, che sta succedendo?
-Non lo so…- disse malinconicamente, sapevo quanto la infastidiva non sapere- Dev’essere qualcosa d’importante… Vestiti, ti aspetto fuori.
Mi vestii velocemente. Perché mai Chirone avrebbe dovuto chiamare me e Annabeth a quest’ora?
Uscendo presi Annabeth per mano e le diedi un leggero bacio sulla guancia.
-Andiamo- disse sorridendo appena.
 
Entrammo in una stanza circolare. Le pareti erano scarlatte con motivi greci, il soffitto era una cupola blu con dei nomi in oro come fossero delle stelle. Avvicinandomi a una parete lessi un nome: Charles Beckendorf. Erano i caduti nella battaglia di Manhattan. Era passato più di un anno dalla battaglia ma ancora mi veniva da pensare a tutti i mezzosangue morti per proteggere l’Olimpo.
-Percy, Annabeth! Finalmente- Era Chirone.
Al centro della sala c’era un lungo tavolo di legno con nove sedie. Seduti su di esse c’erano Talia, Nico, Rachel, Dioniso, Grover, un altro giovane satiro e una donna che ancora non conoscevo.
-Sedetevi- disse Talia indicandoci le due sedie libere accanto alla sedia a rotelle di Chirone.
- Ora che siamo tutti ci potresti spiegare che sta succedendo?- chiese Nico impaziente.
- Dovete partire al più presto possibile e per un periodo indeterminato.- Disse Dioniso in modo chiaro e incisivo.
In tutta la sala calò il silenzio. Era la prima volta che, dopo la battaglia, eravamo riusciti ad avere un po’ di pace al campo e nessuno di noi aveva la minima voglia di andarsene.
-Ma dove?- chiese Talia con aria allarmata: nemmeno lei voleva lasciare le Cacciatrici.
-In Scozia.
- Perché?
- Dobbiamo aiutare degli… ehm… amici- disse Chirone lanciando uno sguardo alla donna ignota.
- Mi scusi Lei chi è?- chiesi nel modo più cortese possibile.
La donna si alzò in tutta la sua altezza: aveva un aspetto piuttosto severo, portava un paio di occhiali squadrati della forma identica ai segni che il gatto aveva intorno agli occhi. Indossava un mantello color smeraldo. I capelli neri erano raccolti in uno chignon.
-Io sono Minerva McGranitt, vicepreside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, figlia di Atena.


SPAZIO AUTRICE
ciao! questa è la mia prima fanfiction e come prima storia mi andava di mixare queste due bellissime saghe :3 
Spero di avevrvi incuriosito un pochino con la nostra cara Minerva come figlia di Atena. Scusate se il capitolo è un po' corto ma i prossimi saranno più lunghi e ricchi di sorprese...
grazie di aver letto
              Alwaysnape