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Autore: misspongibobbi    26/03/2013    1 recensioni
“Stavi piangendo”. Non era una domanda quella che gli aveva appena rivolto, era una vera e propria constatazione.
“Stavo piangendo, si” confermò sentendo i suoi occhi bruciare.
“Non piangerai ancora, vero?” ma non riuscì a terminare la frase perché si ritrovò Chris tra le sue braccia con la testa poggiata sulla sua spalla, ancora in lacrime e scosso da alcuni spasmi.
One shot ispirata alla CrissColfer riot del 25/03/13
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don't cry for me, please
 
 

 “No Ryan, non ce la faccio più” esclamò improvvisamente Chris cercando di fermare la lacrime che scendevano senza tregua sul suo viso “potremmo interrompere le riprese per qualche minuto? Ho bisogno di un attimo per riassestarmi”. 

 “Va bene, tanto abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione. Ti bastano cinque o dieci minuti?” domandò Ryan piuttosto sorpreso. Mancava poco tempo alla fine delle riprese, come mai gli stava chiedendo una pausa proprio in quel momento? “Qualcosa non va?”.

Il ragazzo scosse la testa accennando un sorriso rassicurante “no no, sto bene. Sono solo un po’ stanco. Grazie mille comunque”.

Abbassò la testa mordendosi le labbra pur di non scoppiare a piangere proprio lì e si allontanò dal set in fretta e furia seguito dallo sguardo incuriosito di Darren che, ancora posizionato davanti alla pianola, stava ripetendo la seconda strofa di Teenage Dream.

Non appena si assicurò di essere ben lontano dagli altri, Chris si poggiò su un muretto e cominciò piangere scosso da violenti spasmi, cercando in tutti i modi di comprendere cosa gli stesse accadendo. Non era solito scoppiare a piangere nel set, salvo casi eccezionali, ma quella volta era diverso.

Perché aveva sentito il suo cuore frantumarsi non appena Darren aveva cominciato a cantare quella maledetta canzone? Forse si era calato troppo nei panni di Kurt, dimenticandosi per un attimo che la sua reazione era un tantino esagerata anche per il suo personaggio.

Non era la prima volta che lo sentiva cantare, ma non gli era mai capitato di scoppiagli a piangere in faccia durante un live. Certo, non poteva ammettere di non essersi emozionato ascoltandolo, ma non era la stessa cosa.

Prese un po’ di fiato tra un singhiozzio e l’altro, promettendosi con tutte le sue forze di calmarsi per finire in fretta le riprese. Ma come avrebbe fatto a calmasi sentendolo cantare quella canzone?

Se Chris avesse avuto la possibilità di descrivere Darren in poche parole, lo avrebbe definito una vera e propria forza della natura. Era l’unica persona capace di emozionarlo, sconvolgerlo e farlo sentire maledettamente bene anche cantando sciocche canzoni di cartoni animati o slogan pubblicitari sentiti poco prima. In momenti come quello non riusciva ad essere padrone delle proprie emozioni.

Si limitava sempre a sorridergli e a dargli qualche pacca amichevole, quando tutto quello che il suo istinto gli implorava di fare era di abbracciarlo e magari di dargli un bacio, uno di quei baci che ti tolgono il respiro e ti fanno girare vorticosamente la testa come se fossi su una giostra. Ma non poteva concedersi questo lusso, non sul set almeno.

Scosse la testa come per risvegliarsi da uno stato di trance e diede una rapida occhiata all’orologio. Aveva ancora qualche minuto di tempo, ma decise di tornare sul set per poter terminare le riprese il prima possibile. Tutto quello che doveva fare era far finta che stesse bene, anche se sarebbe stato più semplice scalare una montagna a mani nude.

Avrebbe dovuto semplicemente essere Kurt e guardare Blaine con gli occhi lucidi e il viso contratto per la preoccupazione. Non era tropo difficile, dopotutto. Avrebbe dovuto semplicemente graffiare il tavolo di nascosto non appena Darren avrebbe attaccato con la prima note di quella dannata canzone.

Si alzò da muretto con un sospiro e, dopo essersi asciugato violentemente le lacrime con la manica della camicia, si sistemò i capelli e i vestiti dirigendosi con calma verso il locale dove stavano girando la scena.

Non appena entrò nel locale, vide il suo collega alzarsi dalla sua postazione accanto al piano per raggiungerlo e, probabilmente, per fargli qualche domanda.

Chris sentì una morsa dolorosissima allo stomaco, ma decise di ignorarla con un piccolo sorriso. Non poteva assolutamente ricominciare a piangere, così si limitò a sollevare un sopracciglio con falso disinteresse non appena il ragazzo fu davanti a lui.

“Va tutto bene?” domandò Darren con una punta di preoccupazione nella voce “sei praticamente scappato”.
Il ragazzo annuì abbassando per qualche secondo lo sguardo, volgendolo poco dopo verso il viso dell’amico.

“Stavi piangendo”. Non era una domanda quella che gli aveva appena rivolto, era una vera e propria constatazione.

“Stavo piangendo, si” confermò sentendo i suoi occhi bruciare.

“Non piangerai ancora, vero?” ma non riuscì a terminare la frase perché si ritrovò Chris tra le sue braccia con la testa poggiata sulla sua spalla, ancora in lacrime e scosso da alcuni spasmi.

Sorpreso da quel gesto d’affetto improvviso, inizialmente rimase immobile ma poi ricambiò quel bizzarro abbraccio e cominciò ad accarezzargli la schiena.

“Dai su, cerca di calmarti” mormorò nel suo orecchio “Vedrai che alla fine capiranno di essere fatti l’uno per l’altro. Sono anime gemelle, torneranno-“.

“Darren, sai cosa me ne può fregare adesso di due personaggi che neanche esistono se tra poco ricomincerai a cantare una canzone che mi distrugge?” lo interruppe gridando esasperato ancora poggiato sulla sua spalla “Tu mi uccidi, porca misera. Ti odio, giuro, ti odio da morire e-“.

“Chris, basta!” esclamò Darren facendolo sobbalzare per la sorpresa “Smetti di piangere e guardami”.

Il ragazzo sollevò il capo e lasciò che l’amico glielo cingesse dolcemente con le mani.

“Non devi piangere, ok?” sussurrò con decisione nel tentativo di calmarlo.

“Ok” si limitò a rispondere paralizzato dalla veemenza del collega.

“Non devi farlo. Se tu piangi, io piango. Ok?” continuò senza mai staccargli gli occhi di dosso.

Chris aprì la bocca per rispondergli, ma con sorpresa Darren vi poggiò le sue sopra prima ancora che potesse formulare una frase di senso compiuto. Rimase immobile e con gli occhi spalancati, incapace di rispondere al bacio o di allontanarsi da lui finché il ragazzo non si staccò dalle sue labbra.

“Mi hai baciato” mormorò con il cuore che gli batteva a mille nel petto.

“Ti ho baciato, si” rispose Darren con una scrollata di spalle “lascia perdere”.

Quella volta fu Chris a baciarlo, inizialmente premendo dolcemente le sue labbra contro quelle del moro, aprendo poi la bocca incitandolo a fare altrettanto. Darren non se lo fece ripetere due volte e cominciò a d approfondire quel bacio accarezzandogli le labbra con la punta della lingua. Non era il loro primo bacio fuori dal set, ma di certo era uno dei più travolgenti e intensi che si fossero mai scambiati.

Lentamente e con riluttanza, si staccarono e si guardarono intorno con circospezione. Nessuno li aveva notati, perciò sospirarono sollevati.

“Sarebbe meglio tornare alle nostre postazioni, altrimenti Ryan ci ammazza” sussurrò Chris divertito.

“Direi proprio di si” confermò il ragazzo tornando sul palco “Ricordati di non piangere, perché-“.

“Se tu piangi, io piango, lo so” lo interruppe con un sorriso “Se mi darai un bacio come quello di prima potrei scoppiare a piangere casualmente un’altra ventina di volte”.

“Non giocare con il fuoco, Chris” lo ammonì scherzosamente Darren “Se non mantieni la promessa dovrai vedertela con me”.
“Sai che dispiacere!” esclamò sarcasticamente Chris “A dopo”.

Si incamminarono verso le loro postazioni lanciandosi un’occhiata complice. Forse non sarebbe stato così difficile smettere di piangere per qualche minuto.


spongibobbi's space
*inserire bestemmia qui* maledizione a voi e a queste riots improvvise che mi mandano il cervello in pappa. VI ODIO *lancia oggetti contro il pc*
No scherzi a parte, quella è la mia prima one shot CrissColfer e sono entusiasta. Ovviamente ce ne saranno delle altre, devo solo trovare il tempo e la forza di scriverle.
Per il resto, ci si vede.
Alla prossima riot, Mary.
   
 
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