Ci sono storie che andrebbero raccontate sottovoce, lontano da occhi indiscreti, solo per poche orecchie, solo per poche persone. Ci sono storie che vanno al di là dell’amore e della guerra, storie che al tragico non hanno davvero nulla da invidiare. Ci sono storie che conosce veramente solo chi le ha vissute.
Cammino adagio verso la mia donna, è seduta sul suo trono di pietra, il capo abbandonato stancamente sullo schienale e gli occhi fissi su di me. La osservo anch’io, paziente come lei, ne studio i tratti del viso, femminili ma decisi proprio come il suo modo di fare, poi scendo e cerco di scoprire le forme delle sue curve sotto la giacca pesante che indossa.
La vedo sorridere maliziosamente per poi cambiare posizione, adesso è in piede, davanti a me, retta e fiera come sempre.
“L’ho ucciso”. Mormori semplicemente. Non un nome, non un commento, nulla. Sai che io ti capisco.
Io ti capisco, ti capisco solo io al mondo amore mio, per questo hai ucciso Nephrite, perché lui non era come me, lui non ti capiva. Ti sorrido in modo complice, tu passi le dita sul mio collo taurino e continui a parlare.
“Ci aveva traditi, si era davvero innamorato di quella stupida mocciosa terrestre”
Fai un attimo di pausa, il silenzio regna come un despota assoluto tra quelle pareti.
“Pensa che ha sacrificato perfino la propria vita per salvare quella della ragazzina umana… lui… lui”
Ti bacio.
Le nostre labbra si toccano e da subito le nostre lingue iniziano a scontrarsi, a danzare tra loro.
Passione
Desiderio
Paura
Disperazione
Quando ti stacchi da me e mi guardi sono certo che tu abbia capito quel che penso.
Ti abbraccio e ti stringo forte contro il mio petto prima di tornarmene nelle mie camere.
Prima di varcare la soglia della camera mi volto e ti guardo.
“Un giorno anche noi due dovremmo scegliere tra la vita e l’amore. Io sceglierò te come l’ho fatto in passato”.