Era da quasi sei ore che Amy teneva la mano di Peter.
Dal finestrino della Berlina rossa scorgeva faticosamente qualche abitazione. Il resto era tutto verde. La campagna inglese è meravigliosa quando i fasci di erba sono illuminati dal sole spedente di Marzo. Non era stata una buona idea trasferirsi a metà anno scolastico, ma appena finito il trimestre Amy era stata mandata dalla nonna. Non era mai stato un problema per la ragazza: fin da piccola ha avuto modo di abituarsi ai continui spostamenti di lavoro dei genitori. A dieci anni aveva trovato un posto fisso dalla zia Beth, a Bristol, che presto era diventata la sua famiglia. Ma sballottata tra la vita frenetica dei genitori e il recente divorzio della zia, Amy aveva dovuto lasciare la sua vita a Bristol per trasferirsi in campagna dalla nonna.
Mentre gli alberi scorrevano via velocemente, Amy pensò a Hope. Hope era tutto ciò che aveva. Per lei era stata una amica e una sorella, e ora l’avrebbe dovuta lasciare. Tutti i ricordi a lei più cari cominciavano ad affollarsi nella testa. Stava odiando l’idea di abbandonare a sua grande città, la zia, gli amici… di trasferirsi.
…
Una buca improvvisamente scosse la ragazza, che si era addormentata con la testa appoggiata al finestrino
-Scusami tesoro.
Amy fece un sospiro e ritornò a guardare fuori dal finestrino. Non sopportava la voce smielata della madre, che tentava di lusingarla ogni volta che le faceva un torto.
Finalmente scorse un cartello: un vecchio fregio in legno lasciava leggere a fatica ‘Framlingham’
-Cominciamo bene- pensò Amy.