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Autore: Francina97    26/03/2013    0 recensioni
Emma a sedici anni è scappata dall'Italia con un segreto spezzando il cuore a se stessa e a Davide. Sei anni dopo torna per una breve vacanza e incontra colui che l'ha fatta fuggire. Ora entrambi hanno un figlio e un segreto da nascondere, ma qualcosa li unirà.
*ambientata in Inghilterra*
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non so perché tra tutti i posti in cui avrei potuto portare Lily ho scelto Maranello, dove c’è il museo Ferrari. Forse perché ho ricordi felici di quel posto.
Non tornavo in Italia da sei anni. Il sole splende alto nel cielo e io mi godo i raggi che mi sfiorano il viso, perché in Inghilterra di sole non c’è né molto.
Vedo un ragazzo che mi osserva, appoggiato ad una panchina. Tiene la testa leggermente inclinata e sembra pensieroso, anche se non riesco a vedere bene i suoi occhi, perché è troppo lontano.
Sembra… penso, ma poi mi contraddico subito, non può essere.
Il ragazzo fa un passo verso di me, poi un altro, infine si mette a correre. Lancio un’occhiata a Lily che fa le capriole tra l’erba umida.
Quando lo sconosciuto è a mezzo metro da me si ferma e mi sorride. Il mio cuore esplode in tanti piccoli pezzi.
-          Davide – sussurro nell’esatto istante in cui lui esclama il mio nome.
Non è possibile, non può essere. Non lui.
Invece è proprio lui, con i suoi occhi color ambra e i ricci spettinati in testa.
-          Emma – ripete come se non fosse convinto che sono proprio io.
Mi stringe in un abbraccio e il suo profumo mi fa salire le lacrime agli occhi. Stringo forse i pugni contro il suo petto ampio.
-          Dio – dice allontanandosi di un passo – non posso credere che tu sia qui davanti a me.
Sorrido cercando di non fargli notare che ho le lacrime agli occhi.
-          Dove sei stata per tutto questo tempo? Quando te ne sei andata ho chiesto a tutti dov’eri finita, ma nessuno ha voluto dirmelo.
Trattengo il respiro.
-          Hai chiesto di me? – la voce mi trema.
Lui si acciglia.
-          Certo – risponde con fervore – sei sparita e.. be… lo sai.
No, non lo so.
Lily agita le braccia e strilla, mi volto verso di lei. Ha le guance arrossate e sorride raggiante.
-          Mum! Mum look at me! Can I have an ice-cream? Can I?
Rido e lascio che faccia un’altra capriole prima di richiamarla. Arriva correndo e per poco non si scontra contro le gambe del mio primo amore.
Davide mi guarda sorpreso. Quando i suoi occhi incontrano quelli dello stesso colore di Lily il suo sguardo si incupisce.
-          Hi Lily, I’m Davide – le dice abbassandosi per guardarla negli occhi – how old are you?
Lily sgrana gli occhi e allunga una mano per toccare l’orecchino di legno che Davide porta sempre.
So perfettamente cosa sta pensando lui.
-          I’m six – risponde lei con la sua vocina acuta.
Vedo gli occhi di Davide fare pochi conti veloci, per poi incrociare i miei.
-          No – rispondo secca – non è neanche mia figlia. Quando sono andata in Inghilterra ho conosciuto una ragazza e sono andata ad abitare con lei. Era incinta di Lily. Poi lei è morta e io sono rimasta da sola con la bambina.
Spero che non si accorga del tremito della mia voce.
Soppesa le mie parole e alla fine ci crede.
-          Andiamo – mi dice posandomi una mano sulla schiena – vi offro un gelato.
Camminiamo per le vie poco affollate di Modena in silenzio mentre stringo la mano di Lily come una bambina che tiene il filo di un palloncino.
-          Ho un figlio – mi dice Davide di punto in bianco.
Mi blocco con la mano a mezz’aria, la bocca ancora schiusa in un sorriso.
-          Si – ammette lui – sono sposato ed ho un figlio. Lei è rimasta incinta e…
-          Quanti anni ha? – riesco a chiedere.
-          Cinque.
Mi da le spalle mi avvicino piano. Gli circondo la vita con le braccia.
-          Anche io sono stata sposata – confesso – lui è morto nello stesso incidente che ha ucciso la madre di Lily. Eravamo tutti insieme su una scassatissima 500, pioveva. Il mattino dopo c’ero solo io. E Lily.
Lui si volta a guardarmi serio.
-          Lo amavi? – chiede.
-          Si – rispondo prontamente.
Lui si allontana di qualche passo. Lily sta intrattenendo una conversazione con un piccione grigio. Lo seguo. Lui si gira di scatto e mi guarda con la mascella serrata.
-          Non hai mai pensato che non fosse quello giusto?
-          Non ho mai detto che lo fosse – rispondo guardandolo dritto negli occhi.
Abbasso lo sguardo sulla panchina che ho vicino. Passo un dito sull’incisione. Entrambi tratteniamo il respiro quando ci rendiamo conto di dove siamo finiti.
F = E + D
Felicità = Emma + Davide.
-          Non è possibile – dice lui.
So cosa sta pensando. Il nostro primo bacio, in gita, sei anni fa. Avevamo sedici anni. Il mio primo bacio.
Scuoto la testa.
-          Devo andare – sussurro allontanandomi.
-          No – risponde lui afferrandomi il polso.
-          Davide.
I suoi occhi ambrati mi trafiggono.
-          Lasciami almeno il tuo numero – concede alla fine.
-          Non abbiamo più sedici anni – gli faccio notare.
-          No, direi proprio di no – soffia lui avvicinandosi alle mie labbra.
Alla fine cedo e gli lascio anche il mio indirizzo.
Io e Lily prendiamo l’aereo la sera stessa e appena metto piede in casa il telefono inizia a squillare insistentemente.

Saaalve. 
Questo è il prologo della mia 
nuova storia.
Mi è venuta in mente questa mattina
alle 6 ed ero un po' in coma
perciò non so..
Fatemi sapere!
  
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