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Autore: living_dead    26/03/2013    1 recensioni
FRERARD.
Cosa faresti se la migliore parte di te se ne fosse andata ?
E se non volesse vederti mai più ?
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You dont love me like you did yesterday [ Now i just want to blow my brains aganist the ceiling ]


 



Non ce la faceva nemmeno ad alzarsi. Non ne valeva la pena, ormai.
Frank se ne era andato e la loro camera non era mai stata così vuota.
Gerard continuava a rigirarsi fra le coperte in cerca di qualcosa che non c'era più.

Non capiva nemmeno il motivo. Lui lo amava e Frank se ne era andato.
Andato.
Frank se ne è andato.

Il pensiero continuava a tormentargli i cervello. Ogni volta che provava a rilassarsi gli venivano in mente i bei momenti passati con Frank finchè non gli tornava in mente che non c'era più.
Frank se ne è andato.
Magari se lo diceva sarebbe stato più reale...
Provò ad aprire le labbra secche ma non uscì nulla.
Non poteva essere reale. Lui amava Frank. Finchè quel giorno non era tornato a casa e aveva notato un bigliettino attaccato al frigorifero, che al primo momento era certo fosse qualcosa del genere “Comprare: Carta igenica doppio velo / Latte intero” Non un tre righe dove diceva che se ne andava e di non chiamarlo.

Gli era caduto il mondo addosso. Letteralmente. Aveva corso su per le scale a perdifiato quasi speranzoso che fosse tutto uno scherzo idota di Frank e che l'avrebbe trovato lì in camera ad aspettarlo con un sorriso soddisfatto.
Ma non c'era nessuno. Aprì l'armadio, il cassettone, il mobiletto del bagno. Nulla.
Era come se Frank non avesse mai abitato in quella casa.

Gerard si lasciò cadere sul letto, aggrappondosi all'odore delle lenzuola; un solo piccolo segno del passaggio di Frank che non era riuscito a portarsi via.
Non gli era neppure passato per la mente di chiamarlo, il biglietto diceva di non farlo.
Magari se lo avesse assecondato lui sarebbe tornato...
“No... - Disse a voce alta, quasi sorpreso del suono della sua voce – Frank se ne è andato.”

 

 

~


 

 

Era mattina a giudicare dalla luce che entrava dalla finestra.
E qualcuno stava bussando alla porta.
Frank ? No. Lo sapeva che non sarebbe tornato. Riabbassò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi.
Senti dei rumori e poi improvvisamente la luce della camera si accese e si spense velocemente, quasi accecandolo.
“Dovresti uscire di qui.”
Riconobbe suo fratello nonstante la vista azzerata dalla luce diretta dopo tutti i giorni passati all'oscurità della camera.
“Mikes lasciami in pace.” Disse quasi supplicando.
Ora lo vedeva bene, alto con il suo cipiglio severo. In quel momento non gli sembrò proprio il suo fratellino minore.

No. Alzati. Andiamo a fare colazione. Ma prima lavati. Puzzi.”
Era da... Quando non c'era più che non aveva fatto una doccia.
Ma che importanza poteva avere ? Non doveva andare da nessuna parte, nessun dovere imminente, e l'ultima cosa che voleva fare era mettersi di fronte alla realtà.
Voleva stare lì. Aggrappato all'unica cosa che gli rimaneva di Frank insieme ai ricordi, a consumarsi.
“Mikes.”
“Lasciami in pace.” Scandì bene le parole e cercò di suonare il più minaccioso possibile.

Ma non ci riuscì. Un singhiozzo prese il sopravvento facendo suonare tutto ancora più patetico.

Mikey non disse nulla e si sedette accanto al fratello. Lo prese fra le braccia dolcemente e incominciò ad accerezzargli i capelli.
Gerard pianse, pianse così tanto che la luce oltre la finestra divenne sempre più fioca e non venne la notte.

 

 

~

 

 

 

Non si sa come Mikey era riuscito a trascinarlo fuori di casa alla fine.
Il caffè ne era stata la causa scatenante supponeva. In fin dei conti suo fratello era abbastanza furbo.
“Dovete parlare.” La voce di Mikey ruppe i suoi tristi pensieri.
Gerard scosse la testa.
“No, c'era scritto di non chiamarlo...”

Da quando dai retta ad un biglietto ?”
Quando lo chiamerò e lui mi sbatterà in faccia la realtà, quando dovrò smettere di fingere che sia tutto un incubo, quando lui mi dirà in faccia la sua decisione e io...
“E' difficile...”
Mikey fece un sospiro e lo guardò dritto negli occhi.

Lo so.”

No, non lo sai. Non sai com'è perdere una persona che ami così tanto, è come se mi avessero amputato una parte di me... Non posso farne a meno. Non mi sembra nemmeno di vivere, e come se respirassi per inerzia.

Se potessi smettere di soffrire lo farei.
“Devi andare avanti. Lui non tornerà.”
Sentirselo dire faceva un effetto ancora peggiore.
“Lo so, Mikes ma non voglio andare avanti.”
Non voglio andare avanti. Voglio tornare indietro. Indietro a quando pensavo che ci saremmo amati per sempre, quando lo stringevo fra le mie braccia, quando il suo sorriso era la prima cosa che vedevo la mattina...
Indietro. Non avanti.

 

 

~


 

Nemmeno un ora dopo erano davanti a casa Iero, dove Mikey pensava fosse anche Frank, perchè si era deciso che suo fratello e Frank dovevano parlare.
Nulla era valso il pensiero di Gerard ed ora si ritrovava dinnanzi alla porta di casa di Linda e Anthony Iero.
Che decisione stupida !
Si voltò impaurito e vide Mikey al volante che lo guardava incoraggiante.

Alla fine cosa sarebbe potuto succedere di peggio ? E poi non era lui che avrebbe dovuto sentirsi a disagio... No ?
Poteva suonare.
Dopo pochi secondi che ebbe suonato vide la porta aprirsi e il volto gentile di Linda sorridergli e dirgli qualcosa che non afferrò.
La seguì in casa e si sedette sul divano del salotto intanto che Linda sarebbe andata a chiamare Frank.

Dopo alcuni minuti sentì la mano di Linda picchiettargli la spalla
“Gerard caro, alzati...”

Lui si alzò e lo vide.
Piccolo e bello; come sempre il suo Frank. Senza sorriso ora però.
Nessuno diceva nulla, Gerard fissava Frank e Frank fissava Gerard.

Io vado in cucina ragazzi, Gerard fa come se fossi a casa tua !”
Ora erano soli, non poteva più aspettare.
“Io.. Non - “ Incominciò Gerard.
“Ti va se facciamo una passeggiata fuori ?” Chiese Frank.

 

 

 

~

 

 

L'autunno stava arrivando, le foglie sugli alberi del vialetto stavano imbrunendo e l'aria stava diventando freddina.
E nessuno dei due diceva nulla.
Lo scricchiolare dei passi sulle foglie era odioso, sembrava rubare loro tutta l'attenzione.

Ma fu Frank a rompere il ghiacchio.
“Come mai sei venuto ?”
Gerard sospirò.
“E tu come mai te ne sei andato ?”
Frank abbassò gli occhi e scosse la testa.
“E' difficile...”
“Cazzate. Per ME è difficile. Come credi che mi sia sentito quando ho capito che non saresti tornato ?”
Gerard aveva un groppo in gola e gli occhi umidi, non poteva credere che la persona che aveva amato così tanto, che amava così tanto potesse mostrarsi così indifferente verso di lui.
Io ti amo Frank.
“Dovevo farlo ok ? Io... Noi – Noi dovevamo smetterla con questa storia.”

Gerard era senza parole, arrivati ad un parchetto si sedette su una panchina per cercare di chiarire le idee.
“Quindi tu... Non vuoi più stare con me ?
Frank gli si sedette accanto.
“No, è per quello che sono andato via. Voglio finirla qui. Voglio qualcosa di serio, qualcosa che mi porti a qualcos' altro. Ad una famiglia per esempio.”
Ora voleva scoppiare a piangere lì. Quanto potevano ancora essere più dolorose le sue parole ?
“Io... Io- pensavo che fossimo una famiglia. E che facessimo sul serio.” Disse Gerard flebile, e lo pensava davvero. Si era immaginato loro due, una casa più grande una bella bambina e un esercito di cani. Poi avrebbero fatto la foto di Natale tutti insieme e l'avrebbero spedita agli amici.
“No. Non è così che dovrebbe andare. Non ce la faccio più ad essere giudicato, è troppo pesante. Se questo è il prezzo da pagare per stare con te è troppo alto. Voglio una vita normale, dei figli.
Evidentemente non ti amo abbastanza.”
Mentre lo diceva si strinse nelle spalle quasi a scusarsi.

Gerard sentì un colpo al cuore, e dopo quello più nulla. Si era fermato, il suo cuore aveva smesso di battere a quelle parole. Non potevano essere vere. Il Frank che aveva davanti non poteva essere lo stesso di due settimane prima.
Gerard prese un lungo sospiro, posò lo sguardo su quello che era, indiscutibilemente Frank Iero, e disse, sorprendentemente calmo:
“No, non mi ami. Se mi amassi almeno un po' faresti di tutto per stare insieme. Non è che non mi ami abbastanza. Tu non mi ami Frank. “
Frank non mia ama più. O forse non l'ha mai fatto.

Gerard lascià cadere la testa fra le mani sconsolato e rimase così per qualche istante prima di alzarsi e guardare Frank dritto negli occhi.
“E' un peccato. Perchè io ti amo da morire.”
Non gli diede nemmeno il tempo di dire qualcosa, tutto quello che fece Frank fu restare seduto con la bocca spalancata a vederlo andare via.
Ma Gerard non si voltò neppure indietro.
Mentre camminava sentì la vibrazione del suo cellulare infastidirlo.
Lo sfilò dalla tasca e lesse il messaggio di Mikey che gli chiedeva come fosse andata.
Gli rispose un generico “bene” mentre pensava che doveva trovare quella pistola che teneva in cucina e di quando avrebbe fatto esplodere il suo cervello sulle pareti.
Avrebbe lasciato un biglietto per i suoi genitori e per Mikey.
Ma nessuno per Frank. L'avrebbe lasciato senza nessun biglietto.

Gerard era ormai sulla via di casa e sorrideva al pensiero che presto tutto sarebbe finito.
Sarebbe finalmente tornato indietro.




 

 

 

FINE

 

 

 

 

NOTE: L'ho scritta circa un anno fa (?) e non so ho pensato di postarla ora.



Siska.

  
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