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Autore: michi18    26/03/2013    0 recensioni
Sophie è una bella ragazza croata di 23 anni, che venne discriminata dal suo paese e più tardi dai suoi 3 amici per la sua scelta di vita. Lei rattristata e debole decide di smettere di inseguire il suo sogno di viaggiare, finché un giorno arriva, o meglio incontrerà colui che le cambierà la vita...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pola, è una bellissima città della Croazia, affacciata sul mare, dove viveva una splendida ragazza di nome Sophie. Sophie aveva dei lunghi capelli castano chiaro e una frangetta che le copriva le sopracciglia, aveva poi, dei grandi e profondi occhi, di un color verde scuro e un sorriso che faceva, persino, invidia alle stelle. Aveva un corpo esile e non era particolarmente alta, ma tale fatto non le dispiaceva. Lei era una ragazza timida, simpatica con le persone che conosceva, molto dolce, e a volte anche sensibile. Amava leggere e frequentava regolarmente la chiesa della sua città, una cosa ormai rara data la sua giovane età, di 23 anni. Sì, rara perché gli insegnamenti dei genitori ai propri figli, pian piano cambiarono e i bambini cominciarono a credere a tutto e a tutti per il resto della loro esistenza, tranne che avere un fisso punto di riferimento. Tra le cose che amava fare solitamente era ascoltare musica, perché in essa trovava ciò che la realtà di tutti i giorni non le trasmetteva. Il suo sogno era viaggiare, scoprire il mondo, arricchire il suo cuore di avventure, di paesaggi, di natura e di vita. Sophie aveva già visitato parecchie località, tra cui: Atene, Mosca, Vienna, Roma, Berlino, Parigi, Madrid, Varsavia e Cambridge. Sempre accompagnata dai suoi tre migliori amici: Deana (Diana), Marja (Maria) e il suo migliore amico Jacov (Iacof). Le due ragazze Deana e Marja sono nate a Zagabria e vivevano a Pola, mentre Jacov, che aveva 24 anni, viveva a Sarajevo in Bosnia-Erzegovina e veniva in villeggiatura in estate, dove appunto risiedevano le ragazze a Pola. Erano molto affiatati assieme; ridevano, scherzavano, si aiutavano e si capivano con uno sguardo, formavano un gruppo fantastico sin da quando erano bambini, tanche che nei mesi estivi approfittavano sempre di visitare posti nuovi. Si era appena conclusa l'estate e Jacov tornò a Sarajevo. Intanto le tre ragazze, rimasero, per così dire, da sole. Marja ricominciò gli studi e quindi non trovava molto tempo da dedicare alle sue amiche. Sophie e Deana si trovavano ogni pomeriggio e trovavano sempre degli argomenti su cui parlare e trascorrere velocemente il periodo autunnale. Un pomeriggio Sophie interruppe il silenzio, mentre camminavano in riva al mare, dicendo: “Sai Deana, in questi giorni mi sento diversa. Mi sento come se qualcuno da lassù mi stesse chiamando.” “Cosa vorresti dire, scusa? Stai morendo? Hai qualche malattia? Non mi puoi lasciare Sò!” aggiunse l’amica. “Ma no! Sto bene, la cosa è diversa, sento uno strano richiamo. Come se dovessi ritrovare un posto che ancora non ho visto, un posto che mi cambierebbe la vita.” “Scusa Sò, ma non ti seguo, non riesco a capire il senso delle tue parole.” Soggiunse Deana. “Già è difficile anche per me. Penso che Dio mi stia comunicando qualcosa.” L’amica fece una breve risatina e disse: “Dio non esiste Sophie, torna sulla Terra e sii cosciente di ciò che stai dicendo”. “Io sono cosciente di ciò che dico e anche di ciò che sento. Mi spiace per te, ma penso che partirò e non so se e quando tornerò. Ti pentirai di ciò che hai detto Dea. Sappi che ti voglio bene.” “Ma se non sai nemmeno dove devi andare Sò! Dai non dire stronzate. Adesso vado a casa perché è tardi e rifletti un po’ di più su ciò che dici eh! A domani!” “Domani? Domani non mi vedrai perché ho già prenotato il posto per il pullman che partirà domattina. ti voglio bene ricordalo e stammi bene. Addio.” "Ma dove vai?" Disse Deana. Sophie, senza dire una parola la guardò profondamente negli occhi che stavano per dilagarsi in lacrime quando però cominciò a rimbrunire e, le ragazze, tornarono a casa ognuna per la propria strada.
  
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