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Autore: mael_    27/03/2013    1 recensioni
OS Kurtbastian.
A casa del suo migliore amico Sebastian, Kurt cercava il libro di matematica di Smythe, avendo dimenticato il proprio a casa. Aprì un mobiletto, non trovò quel che cercava ma trovò una busta da lettera, riconobbe la perfetta grafia con cui era scritto il suo indirizzo e il suo nome. Non doveva, ma l'aprì.
Probabilmente è già tanto se mi vedi come amico. Vorrei stare con te e tu non lo sai. Vorrei che tu fossi mio e solo mio e tu non lo sai. Ma voglio che tu lo sappia. Per questo ti ho scritto, perché tu sappia che ti amo.
- Sebastian.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The letter.

 

‘Kurt,

non so cosa scrivere. Okay, allora, forse poco importa tutto ciò, ma tu non sai da quanto ti guardo di nascosto. Ti cerco tra la folla anche quando so per certo che tu non possa esserci. Se mai ti trovo, osservo i tuoi movimenti, le tue espressioni, i tuoi sorrisi, le tue smorfie, oppure i tuoi occhi. Giuro, sono oceani in cui annegare e credimi se ti dico che se mi distraggo a lezione è perché li guardo, non te ne sei mai accorto.

Poco importa, sono felice così, guardandoti, trovandoti ad aspettarmi, scorgendoti là dove credevo non ci saresti stato. Quando mi sorridi mi manca il respiro, il modo in cui mi guardi mi fa venire voglia di prenderti da parte e abbracciarti, sfiorarti la pelle, affondare le dita tra i tuoi capelli e baciarti fino a non aver fiato. Il mio cuore è impazzito, non smette di battere a mille quando ti penso ed è difficile che si calmi perché ti penso spesso. Tu non lo sai, poco importa.

Ero geloso quand’eri con Blaine, guardavi lui come vorrei guardassi me, sono geloso anche solo quando parli con qualcuno che non sia io. Non posso farci nulla, quando sei con me pensi ad amicizia e niente più. Pensi alla fiducia di un amico che ti ascolterà sempre. Non sono mai stato così felice di conoscere le tue crisi d’amore. Sapere che Blaine t’ha lasciato è stato una gioia, anche se tu eri triste, e io ci sono stato. Quando ti ho detto che meritavi di meglio, qualcuno che ti amasse davvero, quella notte mi riferivo a me. Ero lì con te, ti ho stretto per ore e ore nel tuo letto, ti ho accarezzato, ti sussurravo cose per risollevarti il morale come che sarebbe andato tutto per il meglio e che avresti trovato qualcuno che ti amava davvero. Avevo il cuore a pezzi, vederti in quello stato, scosso dai singhiozzi, gli occhi rossi e gonfi, le lacrime che ti rigavano le guance, mi ha ucciso. Due giorni dopo commentavamo il labbro spaccato di Blaine, ricordo mi chiedesti secondo me chi fosse stato o cosa gli fosse successo, ti risposi che non ne avevo idea e che probabilmente gli era successo qualcosa a boxe. La verità è che io lo sapevo, sono stato io e se non mi avessero bloccato probabilmente avrei fatto altro. Non sopportavo che fosse la causa delle tue notti a piangere, la tua tristezza e depressione. Non preoccuparti, gli ho già chiesto scusa e gli ho spiegato il motivo per cui l’avevo fatto. Mi ha perdonato e mi ha detto che s’era accorto di quel che provo per te, addirittura lui se n’è accorto.

Ma poco importa, no? No, importa invece, voglio stare con te, uscire insieme, dormire stretti, baciarti, fare l’amore. E’ la prima volta che non penso al sesso ma all’amore, alla dolcezza e alla passione che ci metterei nell’unire i nostri corpi. E’ anche la prima volta che mi innamoro, che perdo la testa e che soffro, perché non mi vedi come vorrei e lo capisco, sono stronzo, arrogante, egocentrico, sfacciato, egoista, in sostanza un coglione. Tu invece sei dolcissimo, pensi più alle persone a cui tieni che a te stesso, scherzi sempre in modo gentile e nessuno ti odia. Ti ammiro e mi stupisco ogni volta che non ti offendi alle mie stupide prese in giro, soprattutto sul tuo aspetto quando vorrei solo dirti che sei bellissimo e mi fai impazzire, ma sembrerebbe strano. Amo quando ridi, la tua risata è qualcosa che mi stringe il cuore e lo stomaco, il petto si gonfia e non so cosa mi succede, non la reputo davvero stridula e fastidiosa come ti dico spesso.

Probabilmente è già tanto se mi vedi come amico. Vorrei stare con te e tu non lo sai. Vorrei che tu fossi mio e solo mio e tu non lo sai. Ma voglio che tu lo sappia. Per questo ti ho scritto, perché tu sappia che ti amo.

-          Sebastian.’

 

Teneva in mano quella lettera e non si capacitava di cosa ci fosse scritto, il suo cuore batteva veloce, il petto si gonfiava e sussultò alle ultime parole. Aveva gli occhi leggermente lucidi, commosso. Sebastian lo amava e lui non lo sapeva e avrebbe voluto saperlo. Chissà da quant’era che lo guardava effettivamente con tanta intensità, che pensava quelle cose di lui. Se l’avesse saputo allora gli avrebbe rivelato anche lui che lo amava, magari a quel punto potevano stare già insieme e amarsi. Invece Sebastian non gliel’aveva detto, nemmeno Hummel aveva provato a dirglielo. Ora era lì e stringeva quella lettera rileggendola ed era felice, sorrideva come un ebete.

Sebastian uscì dalla doccia. Si avviò nella propria camera -sicuro di trovare il migliore amico Kurt intento a studiare come aveva detto- e appena arrivò rimase a contemplare la sua immagine mentre leggeva con quel sorriso. Andò tranquillo verso l’armadio quando si accorse di cosa Hummel stesse effettivamente leggendo, lo riconobbe dalla sua scrittura, lo riconobbe dall’angolo in alto a destra scarabocchiato, dalla busta aperta sulla scrivania. Si avvicinò a lui mettendogli una mano sulla spalla, stringendo un poco.

“Che-che ci fai con quella?” chiese subito a denti stretti, il cuore prese a martellare nel petto, così forte che giurò di poterlo sentire, lo stomaco fece un paio di capovolte e le ginocchia gli tremarono mentre confermava che quella era la lettera che, era sicuro, appena un mese prima aveva deciso di non spedirgli.

Kurt boccheggiò un po’ girandosi. Era così assurdo che Sebastian l’amasse, lo conosceva, tutte le volte che gli diceva che usciva con una nuova conquista, che andava alla ricerca di un bel ragazzo da portarsi a letto. Tutte cavolate? Stentava  a crederci ma Sebastian lo amava. Era così. Si alzò dalla sedia e lo guardò negli occhi.

“L’ho trovata nel mobiletto, cercavo il tuo libro di matematica e… qu-quando l’hai scritta?” chiese Kurt sbattendo le palpebre, aveva la voce tremolante e roca.

“N-non dovevi leggerla” disse invece Sebastian strappandogliela di mano. Lasciò lo sguardo cadere sulle righe riempite dalle parole, scritte accuratamente anche se troppo calcate, la piegò in tre parti e la ripose nella busta. “Dovevi lasciarla lì” farfugliò riponendola nel mobile, abbassando lo sguardo.

“Posso tenerla?”

Smythe sgranò gli occhi e lo guardò. “Perché mai? Per deridermi? Prendermi in giro, mostrarla in giro umiliandomi? Dovevo buttarla, me lo sentivo”.

Sebastian continuava a dire cose del genere, Kurt gli parlò sopra “Voglio tenere il motivo per cui ho scoperto che ricambi i miei sentimenti” riaprì a quel punto il mobile e se la riprese.

Smythe rimase lì, spiazzato completamente da quelle parole.

“T-tu mi… mi ami?” chiese cauto. Temeva la risposta, temeva un no, temeva un ti stavo prendendo in giro, temeva una delusione, temeva di soffrire ancora. Ma Kurt annuì e poteva giurarlo, Sebastian, che quelle erano le labbra più morbide e dolci al mondo, che quello era il miglior bacio al mondo, che effettivamente i suoi capelli erano morbidissimi e che amava Kurt come non mai. 

 

mael_

sai quando proprio non hai nulla da fare e ti viene da andare a scavare nelle vecchie cose? Ho riaperto il mio profilo fake e ci ho trovato questa lettera scritta in un post così a cavolo. Dunque in biblioteca, durante l'ora di religione a scuola, ho perfezionato il testo scrivendolo a penna e poi l'ho riportata qui. Duuunque ecco qua questa cosa feelingosa. Cavolo sto sfornando OS e flashfic in maniera assurda, ma ho così tante idee. Aaaawww. *w*

  
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