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Autore: 3teste    27/03/2013    0 recensioni
Rebekah fuggita dal suo paese per vivere una nuova vita, arriva a Manhattan, incontra nuove persone e lui Ian un ragazzo che prima di conoscerla ogni sera andava a letto con una diversa. diventano migliori amici ma lui prova qualcosa più forte dell'amicizia e lei?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’aereo era appena atterrato. Mi avviai a prendere i bagagli. Manhattan, una nuova città, un nuovo stile di vita completamente diverso da quello che facevo prima. Finalmente avrei potuto cambiare tutto, iniziare da zero. Il taxi mi portò in una pensione; sistemai i bagagli, mi feci una doccia e mi misi a letto. C’era silenzio, calma, pace, tranquillità, cose che dove abitavo prima non c’erano. Dopo 18 anni potevo addormentarmi serena, senza pensieri.
Il giorno dopo andai a comprarmi un telefono nuovo e una nuova scheda sim, così nessuno che conoscevo avrebbe potuto rintracciarmi. Mi fermai in un bar e ordinai un caffè; dopo camminando mi ritrovai davanti l’università, entrai e chiesi i corsi che si potevano frequentare; era gennaio, la scuola era iniziata ma mi sarei messa a pari passo con gli altri subito. Avrei iniziato l’indomani. Mancava solo un piccolo lavoretto. Avevo molti soldi, sudati con il vecchio schifo di lavoro che facevo prima, ma dovevo continuare, ma stavolta con un lavoro adatto ad una ragazza di 18 anni. Mentre passeggiavo vidi che in una ludoteca cercavano un’animatrice, feci il colloquio e mi assunsero. La giornata trascorreva alla perfezione. Tornai alla pensione e all’ingresso trovai Candice, la mia migliore amica.
-         che ci fai qui?-
-         ti ho seguita, ho preso l’aereo questa mattina alle 4 e ti ho raggiunta. Non potevo lasciarti sola e non potevo rimanere ancora in quel lurido posto.-
-         ma come sapevi che avrei alloggiato qui?-
-         il tuo diario, l’ho letto qualche giorno fa, sapevo che tramavi qualcosa, eri sorridente quando parlavamo.-
-         mi conosci proprio bene. Domani inizio l’università, andremo insieme, ti iscriverai stesso domani, ma ora andiamo a dormire, sarai stanca.-
accompagnai Candice in segreteria, scelse più o meno i miei stessi corsi, andammo insieme alla prima lezione, storia. Materia molto interessante, conoscere persone che hanno lottato per i propri diritti come l’emancipazione femminile, oppure la scoperta di questo meraviglioso ma allo stesso tempo orribile continente e tante altre cose ancora.
Ci sedemmo all’ultima fila di sopra e iniziammo a prendere appunti su ciò che il professore diceva.
-         voi due siete nuove? Non vi ho mai visto!- disse una ragazza
-         si- risposi – abbiamo iniziato oggi.-
-         non siete di qui vero? Comunque piacere io sono Nina-
-         piacere, io sono Rebekah per gli amici Reby e lei è Candice.-
continuammo a prendere appunti, alla fine della lezione Nina ci porse il suo quaderno con gli appunti precedenti per aiutarci.
Seguimmo anche letteratura inglese insieme; all’ora di pranzo andammo in mensa e ci sedemmo tutte e tre. Si avvicinarono 4 ragazzi.
-         Nina ciao- disse il ragazzo più alto.
-         Ehi Jo ciao. Venite che vi presento le mie nuove amiche. Ragazze loro sono Joseph, Michael e Ian. Ragazzi loro invece sono Candice e Rebekah.
-         Piacere- rispondemmo in coro tutti
-         Sono nuove, hanno iniziato oggi.-
-         Oh bene e da dove venite?-
Io e Candice ci guardammo – veniamo dalla Florida-
-         wow, e come mai Manhattan? La Florida deve essere bellissima-
-         non proprio, almeno dove abitavamo noi.-
-         in fuga quindi?-
-         si- e iniziammo tutti a ridere
la giornata proseguì bene, scambiammo i numeri con i ragazzi per tenerci in contatto anche fuori dall’università.
Mentre ci stavamo mettendo il pigiama mi squilla il telefono, era Nina.
-         pronto Nina dimmi.-
-         ragazze dovete assolutamente venire, tra un quarto d’ora inizia la corsa e Michael parteciperà, sto venendo a prendervi, due minuti e sono lì.-
chiusi la chiamata e ci iniziammo a preparare.
Entrammo in macchina e Nina ci portò a vedere questa corsa.
Si svolgeva in un vicolo, la polizia sicuramente non l’avrebbe trovato, era fuori dal mondo. Mi portò indietro al mio passato, quando passavo la maggior parte del mio tempo nei vicoli più bui del paese. I ragazzi stavano vicino a Michael, indossava la tuta per correre in moto; quando ci videro vennero vicino a salutarci. Ian era proprio bello, notai la sua bellezza già quando lo conobbi in mensa. Era mozzafiato. Alto, la maglia che indossava gli fasciava i muscoli perfettamente, i jeans stretti, il giubbino nero di pelle, i capelli scompigliati, e quei bellissimi occhi ghiaccio che ti incantano. Ero cotta! Michael si avvicinò e baciò Nina sulle labbra
-         buonasera, siete venute a vedermi correre! Spero mi portiate fortuna.-
-         ragazzi tutti qui, si comincia- urlò un tizio
-         in bocca al lupo- urlammo
-         non sapevo che eravate fidanzati- dissi  a Nina
-         già da due anni ormai.-
-         bene adesso vediamolo correre, speriamo vinca.- disse Joseph.
Assistemmo alla corsa, una cosa pazzesca, ti dava una scarica di adrenalina vedere correre in quel modo le persone. C’erano in ballo molti soldi, si scommetteva clandestinamente. Mi faceva paura questa cosa, il passato tornava sempre, ma dovevo guardare al futuro e anche se nel mio nuovo gruppo di amici si scommetteva io dovevo starne alla larga.
Michael vinse, e dopo andammo a festeggiare la sua vittoria in un pub, offrì lui.
-         bene, perché non ci parlate un po’ di voi?- disse Ian
-         oh non c’è niente di interessante da sapere- rispose Candice
-         sicuramente c’è qualcosa sotto, avanti. Siamo tutt’orecchi- disse Jo
-         beh, vivevamo in un piccolo paesino, abbiamo fatto un buon esame di stato, abbiamo passato l’estate a progettare il futuro e nient’altro- dissi
-         hobby?- chiese Ian
-         io amo nuotare, ho vinto la medaglia d’argento in una gara; adoro la musica rap e lo studio non è il mio forte, ho preso 76 all’esame, ma devo ringraziare Reby- disse Candice
-         e tu?- chiese Jo
-         lei ama cucinare, ama ballare, gioca a pallavolo, era il nostro capitano, ci ha fatto vincere un casino di partite, non sa stare senza fare niente ed è un piccolo genio.- disse Candice al mio posto
-         non esageriamo adesso, non sono un genio e me la cavo nelle altre cose!-
-         modesta eh.- disse Ian
 passammo la serata a chiacchierare, alle 2.00 di mattina ci ritirammo, chi sarebbe riuscito a svegliarsi tra 5 ore.  
  
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