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Autore: Marty_Angel    27/03/2013    1 recensioni
- Non sono ancora del tutto sicuro che sia stata una buona idea... era la tua prima volta ed io temo che...- il ragazzo non finì la frase che delle dita sottili gli tapparono la bocca.
- Va tutto bene, non angustiarti- la sua voce melodiosa si sparse per tutta la stanza.
- Però non capisco perché io! Ci conosciamo appena...- la ragazza sorrise teneramente e gli accarezzò i capelli neri come la pece.
- Dovevo farlo capisci?- mormorò con una nota di tristezza.
- No, purtroppo no- sospirò Trent - E comunque non hai risposto alla domanda-
***
Piccolo sclero mentale dovuto al troppo studio ;) sono molto gradite le critiche :)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Trent crollò sul fianco del suo letto, distrutto, con la fronte sudata e il fiato corto. Accanto a se una figura esile dalla carnagione bianco latte tratteneva il respiro come se la stanza fosse stata invasa improvvisamente dall'acqua. Il moro sospirò e senza dire una parola l'abbracciò teneramente, attirandola verso il suo petto.

- Non sono ancora del tutto sicuro che sia stata una buona idea... era la tua prima volta ed io temo che...- il ragazzo non finì la frase che delle dita sottili gli tapparono la bocca.

- Va tutto bene, non angustiarti- la sua voce melodiosa si sparse per tutta la stanza.

- Però non capisco perché io! Ci conosciamo appena...- la ragazza sorrise teneramente e gli accarezzò i capelli neri come la pece.

- Dovevo farlo capisci?- mormorò con una nota di tristezza.

- No, purtroppo no- sospirò Trent - E comunque non hai risposto alla domanda-

Lei non rispose e si limitò a mettersi a sedere. Guardò il lenzuolo sotto di se: era macchiato di sangue, il suo sangue per la precisione. Aveva fatto la cosa giusta? No, semplicemente il suo gesto non aveva senso agli occhi di molti ma ormai era troppo tardi per tornare indietro.

- Non ti capisco... Dawn- il suo nome sembrò risvegliarla dallo stato di trance in cui era caduta da pochi secondi.

- Nessuno ci riesce- di nuovo il tono assunse quella nota melanconica che era risuonata precedentemente.

- Io lo vorrei. Sul serio...- Trent imitò la posizione di Raggio Di Luna e la guardò di profilo. Ora che ci pensava: come diavolo erano finiti per fare sesso in camera sua, alle undici e mezza di sera? Dopotutto si erano conosciuti soltanto il pomeriggio a una rimpatriata tra concorrenti di quello stupido Reality eppure...  eppure qualcosa in quella ragazza lo aveva terribilmente colpito: la sua carnagione che gli ricordava l'amata Gwen? Oppure quei suoi strani occhioni blu cobalto che sembravano colpirgli l'anima e mettere a nudo i suoi sentimenti più reconditi? O ancora la sua inesperienza nell'ambito erotico? Certo, doveva ammettere che il sesso con lei si era rivelato veramente piacevole, intenso e, a suo modo tenero ma una domanda continuava a ronzargli in testa: perché una persona così casta e pura si era concesso a uno sconosciuto?


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Inizio Flashback.


Trent pensava di essere diventato pazzo e masochista da quasi un anno o, per essere più precisi, da quando la terza stagione di A Tutto Reality era finita. Ricordava ancora il periodo peggiore della sua vita: i mesi successivi al bacio tra Duncan e Gwen. Quel mattino del giorno seguente lo scandalo, appena cercò di aprire uno spiraglio della porta principale di casa per uscire e recarsi a scuola, un milione di reporter e paparazzi lo stavano aspettando con le loro reflex e i loro obiettivi lunghi quanto un cannone per immortalarlo. Gli rivolgevano insulse domande come "Come ha reagito al bacio della Gotica con il marcio?", "Vorrebbe picchiare Duncan?", "Pensa che quei due stiano bene insieme?" e per finire "Quando riconquisterà Gwen?". Sua mamma aveva dovuto chiamare la polizia per poter uscire dalla piccola villetta e recarsi in ufficio ma ormai il danno era fatto: il giorno dopo era su tutte le riveste gossip del Canada, con la sua faccia da ebete stampata in A4 ovunque.

Eppure eccolo lì a spiare, con la coda dell'occhio e un cocktail in mano, la coppia più peccaminosa sulla faccia della terra. Era appoggiato alla ringhiera del balcone della super mega villa di Geoff arricchita da una splendida vista sul mare e i due fidanzatini si erano appartati proprio pochi metri più in là, in un angolino vicino ai bagni, noncuranti delle occhiate che tutti continuavano a lanciare loro. Non si erano minimamente accorti di essere spiati ma che importava? C'era già Courtney con la bava alla bocca che ad ogni loro bacio, strusciata o carezza, lanciava "piccole" imprecazioni.

Guardarla gli faceva venire le farfalle allo stomaco: quanto amore brucia ancora in lui? E come avrebbe dovuto essere? Era così perfetta! Con i suoi capelli tinti, gli occhi profondi e intelligenti e le gambe semplicemente divine! Del resto, tutto il suo corpo lo era e quando avevano fatto l'amore per la prima volta, avrebbe passato l'intera giornata ad adorare le sue dolci curve. Ripensare a quei momenti, lo portò a stringere così forte il suo bicchiere da rischiare di frantumarlo.

- Se fossi in te allenterei la presa. Rischi di farti male- una vocina limpida come un ruscello di alta montagna lo invitò a voltarsi. Accanto al chitarrista si era materializzata una ragazza con lunghissimi capelli biondi, quasi bianchi, intesi occhi color cobalto con indosso solo una camicetta azzurra e una gonna nera.

- Cosa?- borbottò confuso Trent non capendo di che stesse parlando.

- Il bicchiere- rispose tranquillamente lei mentre il vento le scompigliava leggermente i capelli.

- Ah già... grazie- mormorò seguendo il suo consiglio - Tu sei... Down, giusto?-

- Dawn- lo corresse - Si, la stramba che legge le aure e parla agli animali. Non posso fare a meno di notare che la tua è grigia, è ancora per Gwen, vero?- la sua domanda gli provocò intensi brividi freddi che gli scivolarono velocemente giù dalla schiena. Quella ragazza sembrava stesse passando sotto i raggi X la sua anima e frugando nella sua testa. Fece per aprire bocca e pregarla di non approfondire oltre quell'argomento tanto doloroso che una figura barcollante si diresse verso di loro a passo incerto.

- Beh Raggio Di Luna? Cerchi conquiste altrove, visto che nessuno di noi ti, hic, caga?- una ragazzo con il viso ricoperto di lentiggini, i capelli rosso fuoco e una bottiglia vuota di birra in mano si stagliò di fronte a loro.

- E questo?- borbottò Trent guardandolo di sbieco.

- Oh, tenti addirittura di abbordare il povero sfigato mollato in, hic, diretta dalla tipa! Ah ah ah! Il dolce e, hic, romantico chitarrista! Bleah, potrei vomitare!- rise reggendosi al muro con una mano e guardandoli di traverso - Tanto mio caro viso pallido sei talmente, hic, cessa che nessuno ti vuole! Ah ah ah! Sei piatta, bassa e hai, hic una cintura di castità permanente! Gli unici elementi maschili che, hic, potrebbero volerti sono i tuoi adorati animali!- rise sguaiatamente come una iena come se avesse fatto la battuta più simpatica di questo mondo.

- Ma si può sapere perché ce l'hai con lei?! Che ti ha fatto di male?- abbaiò il moretto andando su tutte le furie. Non sopportava le angherie, le ingiustizie e men che mai gli insulti! Aveva sentito quella bimba al suo fianco, trattenere il fiato e non emettere una sola parola di protesta. Sembrava così indifesa e lui non poteva permettere a quel bullo di prendersela con una creatura simile!

- Lascia stare è solo ubriaco...- mormorò con un filo di voce Raggio Di Luna - Ce l'ha con me per tutte le voci che sono girate su noi due. Ne avrai sentito parlare, neanche fosse colpa mia-

- Mi spiace ma avevo un bel da fare con le MIE di voci...- sbottò Trent incrociando le braccia.

- Il grande barone Scott con la, hic, bambina cessa che gioca con gli animali!Siamo, hic, impazziti? Neanche B ti ha voluto, preferendo quella balena di Staci a te! Ah ah ah! Hic, vai a buttarti sotto un treno va!- e detto queste si allontanò lasciando i due ragazzi soli.

Dawn credeva che niente e nessuno, meno che mai Scott, avrebbe potuto ferirla. Lei aveva Madre Natura dalla sua parte, le aveva donato grandi poteri come poter leggere le aure, parlare con gli animali e entrare in completa sintonia con la flora che la circondava. Deglutì, cercando di non pensare a tutto il veleno che le aveva sputato quell'animale rabbioso. Era più forte di questo, era più forte di lui ma... come mai sentiva del liquido caldo che colava giù dalle guance? Rimase paralizzata e non riuscì neanche ad asciugarsi con la manica della camicetta. Non ricordava l'ultima volta che aveva pianto, forse non era proprio mai successo. D'altronde nessuno, per qualche strana ragione, si aspettava che lei lo facesse. Il suo aspetto poteva essere simile a quello di una bambina ma aveva una forza di volontà pari a quella di una leonessa. Quindi Raggio Di Luna si doveva limitare a leggere le aure, i fondi del tè e spaventare il prossimo con strane predizioni.

Tutti si erano dimenticati che, prima di essere una specie di fata, era una donna...


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Trent si era accorto delle lacrime di Dawn ma sinceramente non aveva idea di come consolarla. In quel momento, era di certo la persona meno indicata a farlo! Le posò una mano sulla spalla e si sentì un vero stupido quando non riuscì a spiccare parola.

- Non ti preoccupare, sto bene- disse pacatamente Raggio Di Luna sorridendo debolemente e facendo finta che non fosse successo nulla. Il ragazzo scosse la testa, sconsolato.

- Mi spiace per quello che ha detto ma sappi che io non la penso come lui. Non sei per niente brutta o cessa...- borbottò senza minimamente pensare a soppesare le proprie parole. Si rese contò di ciò pochi attimi dopo quando sentì la ragazza irrigidirsi - Oh scusa non volevo... non intendevo... cioè non voglio sembrare un maniaco... no ok meglio che stia zitto o rischio di peggiorare la situazione!- balbettò guardandola con terrore e ritraendo subito la mano.

Alla ragazza brillarono gli occhi e sorrise dolcemente.

- La tua aura dimostra che sei sincero e non un pervertito, grazie. Forse è il primo complimento che ricevo in tutta la mia vita- disse con semplicità - Beh, direi che ti ho disturbato anche troppo, mi scuso per aver interrotto i tuoi pensieri ma ho visto la tua aura così triste che pensavo volessi parlarne con qualcuno-

- Con una sconosciuta?- chiese Trent stranito.

- A volte è più facile parlare dei propri problemi con gente che non si conosce piuttosto che con gli amici o parenti- sentenziò Dawn guardandolo dritto negli occhi.

Trent sospirò, parlare? E di cosa? Di come fosse ancora perdutamente innamorato di Gwen? Di quanto stesse male ogni volta che vedeva la foto di quei due sulle pagine di tutti i giornali? Oppure di come la ferita che gli aveva inferto, mollandolo in diretta televisiva, bruciasse ancora? Guardò la sua strana interlocutrice: gli infondeva uno strano senso di pace nell'anima e non sembrava per niente un impicciona come quegli stupidi giornalisti invadenti. Voleva veramente aiutarlo? Confuso, chiuse momentaneamente gli occhi e ci ragionò su per qualche secondo.

Senza rendersene conto cominciò a narrare tutti i suoi pensieri, le sue emozioni, di come faticasse ad andare avanti e della tristezza di cui era prigioniero. Un flusso di parole scorse fluentemente fuori dalla sua bocca e non riuscì a fermarlo finchè non si sentì svuotato e non ebbe più niente da dire. Aveva le labbra secche, il fiato corto e la testa completamente svuotata. Dawn non l'aveva mai interrotto e ora gli aveva appoggiato la mano sul braccio bisbigliando un - Stai meglio?- all'orecchio.

Trent ci pensò su e... si, decisamente! Il macigno che si portava dietro da due anni a questa parte era in parte sparito! Non si era mai aperto così con nessuno, neppure con la sua maggiore confidente, ovvero la sorella maggiore.Annuì lentamente e biascicò un grazie, ancora incredulo dell'effetto liberatorio.

Rimasero in silenzio per alcuni minuti finchè Trent non ruppe il silenzio.

- E tu? Vuoi parlare di quello che è successo prima con Scott?- domandò con un sorriso dolce. Dawn rimase spiazzata.

- Non è successo niente-

- Non è vero, piangevi- affermò il moretto con decisione. Raggio Di Luna rimase parecchio tempo in silenzio a rimuginare su cosa rispondergli finchè...

- Tu... mi baceresti?- il tempo per i due si fermò e sembrò che la terra smettesse di girare. Trent spalancò la bocca stupito e la guardò con occhi stralunati.

- Cosa?!- il ragazzo urlò praticamente e molti dei concorrenti del Reality si girarono nella sua direzione.

- Ehi amico, tutto bene?- domandò Geoff avvicinandosi ai due.

- Si, scusatemi!- esclamò imbarazzato il malcapitato. Si rigirò vero la bionda - Sei impazzita?-

- Non ho detto che devi ma semplicemente se lo faresti...- c'era uno strano timbro di voce in lei, una nota di speranza che cercava di essere celata da un tono neutro, con ben poco successo.

- Boh... cioè, si, forse si...- balbettò completamente spiazzato. Baciare quella bambina? E se fosse stato arrestato per pedofilia? Ma che andava a pensare! Era solo una sedicenne un pò minuta tutto qua! Perché, però, quella strana domanda? Perché lui? Il concorrente più depresso di tutta la festa! La guardò, non era sexy come Gwen ma era bella a modo suo. Si girò verso l'amata e Duncan, inchiodati nello stesso punto di prima che si stavano baciando con molta, troppa, passione. Perché continuare a rovinarsi la vita per una così? Si erano amati ed era finita, come un milione di altre persone a questo mondo! Era l'unico a non riuscire a voltare pagina? Ora aveva una ghiotta possibilità, non doveva assolutamente sprecarla!

- Andiamo a fare una passeggiata, ti va?- le domandò incerto. Dawn annuì e lo seguì tra la marea di corpi che si agitavano a ritmo di musica.

Una volta fuori, Trent inspirò una boccata d'aria pura e si girò verso la ragazza.

- Hai voglia di una fetta di torta alle fragole? L'ha fatta mia mamma e io ho una fame da lupi! Li dentro non ho toccato quasi niente e a casa non c'è nessuno!- le sorrise allungando il braccio e offrendogli la mano. Dawn rimase pochi secondi a contemplare il suo arto proteso verso di lei e alla fine annuì, intrecciando le sue dita esili con le sue.


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Dawn si stava chiedendo perché gli aveva chiesto una cosa simile! A lei non doveva importare dei maschi o altro! Perché aveva pianto quando Scott le aveva rivolto quelle accuse? Non era la prima volta che la insultava eppure... quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Non era riuscita mai a sfogarsi con nessuno e odiava ammetterlo ma aveva bisogno di affetto, di qualcuno che potesse donarglielo! C'era forse qualcosa di male in ciò? Aveva quasi diciassette anni, molte sue amiche ambientaliste con una stile di vita simile al suo, avevano già baciato un ragazzo, perché lei no?

Dawn è  solo una fatina che si diverte a leggere le foglie del tè.

Dawn non piange mai.

Dawn non merita attenzione.

Dawn è una persona che come entra nella tua vita, sparisce senza lasciarne traccia.

Dawn è una donna ma sembra che nessuno se ne accorga.


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Dei gemiti cominciarono a volare per la stanza e ad emetterli era proprio Raggio di Luna, con la gonna alzata e la camicetta sbottonata.

- Aspetta...- ansimò Trent - E' meglio che mi fermi qui. E' la tua prima volta, non mi conosci non...- fu interrotto dalla ragazza.

- Va tutto bene- riprese a baciarlo dolcemente per togliergli ogni dubbio e sembrò funzionare perché Trent riprese a massaggiarle dolcemente il fondo schiena.

Dawn pensava che non si era mai sentita così bene in vita sua, così decise di abbandonarsi alle dolcissime coccole del suo partner e godere di quelle sensazioni così appaganti.


Fine Flashback.


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Dawn si alzò, andò a lavarsi senza dire una parola e appena uscì dal bagno era completamente vestita. Si sentiva stranamente felice!

- Hai del tè? Ne bevo una tazza e vado a casa- disse mentre si voltava pudicamente dall'altra parte mentre Trent si rivestiva.

- Ti accompagno io, è tardi. Comunque si, due minuti ed è pronto!- esclamò sorridendole e andando a far bollire l'acqua.

Dopo una decina di minuti Dawn contemplava i fondi della bevanda nella sua tazza con Trent seduto accanto. Raggio Di Luna si irrigidì di botto e trattenne il respiro.

- Che succede? Non stai bene?- chiese preoccupato il chitarrista vedendola impallidire ancora di più.

Il cuore di Dawn fece una capovolta: che si aspettava? Si era illusa come al suo solito... stupida, sciocca che era stata!

- Niente. Solo che Gwen tornerà da te, presto molto presto-  disse cercando di sorridere e assumere un espressione serena ma la sua aura si era tinta di un grigio cenere, simile a quella di Trent poche ore prima. Il ragazzo la squadrò, chiuse gli occhi e quando le riaprì, prese il coraggio a due mani e parlò:

- Non credo di voler tornare con lei, significherebbe soffrire ancora- seguì un lungo sospiro - E io voglio voltare pagina-

Raggio Di Luna non commentò, si alzò e si incamminò verso l'uscita trascinando i piedi. Sulla soglia si voltò e sussurrò. - Lo farai Trent perché lo brami con tutto te stesso. Io sto bene, sapevo che lo avresti fatto ma ti ringrazio comunque per questa nottata. Pregherò con Madre Natura per non farti soffrire troppo- un ultimo sorriso prima di uscire e perdersi nel buio della notte.

Trent rimase a bocca aperta: era forse stato tutto un sogno? Quella ragazza era un sogno? Le sue parole, i suoi baci, se li era immaginati? Tornò in camera sua mentre il macigno che per poco tempo si era dissolto tornò, ancora più pesante di prima, a gravargli sull'anima. Osservò la sua camera con il letto disfatto, le lenzuola ancora leggermente macchiate e prese in mano la foto che teneva sul comodino, senza un granello di polvere e incorniciata con una cornice d'argento a forma di cuore. Ritraeva Gwen e lui teneramente abbracciati dopo la prima stagione di A Tutto Reality quando sembrava che niente avrebbe distrutto il loro amore. Se non l'amore stesso...

Trent decise, ancora meglio, si impose di sbatterle la porta in faccia in caso fosse tornata da lui anche strisciando. Quel dolore era abbastanza insopportabile già così, perché aggiungerne altro? Si distese sul letto, sentendo il profumo di Dawn invadergli le narici e il suo primo pensiero fu quello che assomigliava tantissimo a quello di Gwen. Aveva fatto l'amore e quando aveva raggiunto l'amplesso aveva pensato solo a una figura snella, con profondi occhi neri e capelli verdi e blu. Aveva per sbaglio pronunciato anche il suo nome? Non ne aveva idea ma sarebbe stato alquanto imbarazzante... prima di addormentarsi riuscì a pensare solo a una cosa:

Se Gwen fosse tornata, l'avrebbe baciata, accolta di nuovo nel suo cuore e amata con ogni singola cellula del proprio corpo perché sapeva che non poteva fare a meno di lei.


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Dawn sorrideva tra le lacrime mentre si rigirava tra le coperte del letto di casa sua. Si era illusa per un momento che Trent la scegliesse: entrambe stavano cercando di ricominciare, di voltare pagina, di avere qualcuno accanto che donasse loro tutto l'affetto e l'amore possibile. Ma le stava bene così perché per la prima volta si sentì finalmente una ragazza normale! Con le proprie avventure amorose e i grattacapi per la testa!

C'era una nota stonata in tutti questi flussi di pensieri felici, che Raggio Di Luna stava tentando a tutti costi di tenere a bada ma ci riuscì solo per poco:

Era proprio sicura che non l'avesse fatto solo per dimostrare a una certa persona che tutto ciò che aveva sempre pensato sul suo conto era palesemente sbagliato?






Angolo autrice:
*L'autrice è palesemente appesa a testa in giù con una folla di fans della Dott e della TrentxGwen con in mano forconi e bastoni della pentola della cuccagna* Raaaaaaagazzi! Ma siete tutti bellissimi :D per favore, mettete vie quegli adorabili attrezzi! Sono  malata di mente quindi dovete perdonare questo piccolo sclero di one shot!
Duncan: A me la storia piace! :D
Scott: Solo perchè limoni tutto il tempo con la darkettona! Forza chi vuole colpirla per primo?
Nooo pietà, pietà! Prima faremi spiegare il perchè di questa storia! L'ultimo desiderio di un condannato a morte si esaurisce sempre :D
Scott: Concesso!
Allora perchè Trent (che potrebbe essere tranquillamente OOC non avendo mai scritto su di lui) e perchè Dawn. Ammetto che non ne ho idea neanche io ma Trent da quando è stato lasciato mi sembra che un velo di tristezza si sia calato su di lui e sappiamo tutti che nonostante tutto è ancora innamorato della Gotica. L'ho voluto raffigurare come una persona che tenta di voltare pagina ma non ci riesce. Come Emily Bronte, penso che le passioni siano forze incotrollabili e violenti come quelle della natura e contrastarle non sortirebbe alcun effetto. Redimerle ancora meno.
Per la protagonista invece ho voluto trattare di un aspetto del suo carattere che forse non è mai venuto a galla. Tutti siamo abituati a trattarla come una bambina pudica, casta, perdutamente innamorata di Scott, il cui unico scopo della vita è leggere le foglie del tè. Ma chi ci assicura che è veramente così? Dopottutto è una ragazza di 16 anni che ha diritto come tutti di fare le proprie esperienze. Le poche amiche che ha, le hanno fatte e perchè lei non dovrebbe? Per non parlare del piccolo dubbio che spero avervi lasciato con la mia frase di chiusura ;) ovvero ma è veramente così?
Scott: Bene e ora... Se colpite la pancia escono le caramelle!
Waaaa!! Pietà!!!


                                                                                        Marty Angel

  
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