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Autore: Shaari    25/08/2004    1 recensioni
I pensieri di un assassino... che si rende conto di essere colpevole, ormai non importa quale sarà il giudizio, tanto la vita non ha più senso...
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Obscura

Obscura

 

Nel buio giaccio tra gelide mura.

Rinchiuso qua in questa prigione oscura

Sul pavimento quella roccia dura

D’acciaio le sbarre fredde come il ghiaccio

Osservato sono in ogni cosa che faccio

La fasciatura sporca sopra il braccio

La ferita sporca di sangue coagulato

Sento nel buio di un lupo l’ululato

Dalle fessure entra un vento gelato

E le risate e i commenti da fuori

Di canzonacce stonate dei cori

Studio di psicologi e professori

Della mia psiche hanno gran soggezione

E non comprendono la mia aspirazione

E li disgusta la mia concezione

Poi questo odore rancido e nauseabondo

Il tetro flashback di un secondo

Perché io non sono pazzo in fondo

Sono soltanto un vendicatore

Sono colpevole e peccatore

Degli omicidi più truci sono l’autore

Nessuno capisce perché l’ho fatto

Ormai neanch’io mi capisco affatto

Nessuno prova a usare un po’ di tatto

No non capiscono quanta rabbia ho in corpo

Anche se oramai io mi sento sporco

Per quelle vittime a cui il collo torco

Ma la mia vita ormai era gia finita

La certezza di sempre in un attimo svanita

La mia vendetta poi è stata compita

Tutto per colpa di un vile assassino

Quello che di diventar son vicino

Per quella donna morta davanti al suo bambino

Sono una bestia ormai e non un uomo

Per ciò che ho fatto non esiste perdono

La mia professione di morte abbandono

Ma è troppo tardi per tornare indietro

Nel mio silenzio il mio assenso tetro

Il bagno pieno di schegge di vetro

Dove con un pugno lo specchio ho rotto

Sono un bastardo ma me ne fotto

Sono ormai stufo di restare sotto

La verità non posso raccontare

Non c’è nessuno che saprebbe ascoltare

Senza che a morte mi debba mandare.

Ma se morte dev’essere che morte sia

C’è forse salvezza in quella tetra via?

Non ha più senso tanto la vita mia

Quindi tu uomo sta’ zitto e ascolta

Di pazienza ne dovrai avere molta

La mia depressione non può esser risolta

Uomo io non ho più nulla per vivere

Sarebbe impossibile tornare solo a sorridere

Tocca ora a te il mio destino decidere

Non preoccuparti io non me la  prendo

Sarà un sollievo per quello che sto provando

Alla mia tristezza io non sto reagendo

Forza decidi un po’ quel che ti pare

Tanto io sto solo qui ad aspettare

Non sono io che devo giudicare

Quello semmai sarà tutto a tuo carico

Ma lo sapevi quando hai scelto l’incarico

La mia depressione su di te non scarico

Forza ora sbrigati a dir cosa credi

In questa oscurità neanche mi vedi

Di giudicarmi ora provvedi

Più non importa quale sarà il giudizio

Qualunque cosa mi tolga da questo supplizio

Questo è il mio poema fittizio

Alla gente potrà anche non piacere

Ma ohime di scriverlo era mio dovere

Forse preferivi quasi non sapere,

ma tu che leggi ora dammi un parere:

tu come mi vorresti giudicare?

A morte o all’ergastolo mi vorresti mandare?

O mi vorresti ingiustamente liberare?

  
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