Fumetti/Cartoni americani > Homestuck
Segui la storia  |       
Autore: destinyWeb    27/03/2013    1 recensioni
[Homestuck][Homestuck]Prima delle tre storie sugli Antenati dei dodici troll, riguardante Kankri Vantas, un giovane Mutantblood intento a cambiare le sorti del suo futuro e di un mondo marcio...
Genere: Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ancestors
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Continuare a tentare di affermare pacificamente le sue idee sembrava diventare sempre più difficile, e non solo per via degli Highblood che, notte dopo notte, diventavano sempre più attenti.
Kankri riusciva a percepire il desiderio di cambiamento negli occhi dei troll più giovani, ma oltre alla speranza, oltre alla felicità nel scoprire che qualcuno voleva cambiare, riusciva a vedere l’odio.
L’odio per i Blue e Purpleblood che così a lungo li avevano torturati e oppressi, e che presto, almeno per loro, sarebbero stati buttati giù dal loro trono.
Kankri aveva un terribile presentimento per via di quegli sguardi, ma non se ne curò, all’inizio.
 
Ma poi, tutto cambiò.
 
Ormai aveva un buon gruppetto di Lowblood e Midblood che lo ascoltavano e lo acclamavano in città, e altrettanti Darkleer e Highblood vari sulle sue tracce.
Era, ormai, abbastanza conosciuto nella piccola cittadina, e anzi pensava già che quella sarebbe stata l’ultima notte che avrebbe passato da quelle parti. Lui e Porrim, nelle settimane precedenti, si erano accordati per quando e dove andare per continuare la propaganda di uguaglianza. La data era già stata scelta, ormai: la Jadeblood sarebbe partita quella notte stessa verso Est, e il Mutante l’avrebbe seguita quando sarebbero comparse le prime luci dell’alba, dopo un ultimo discorso.
Stava già cercando un buon luogo per fare l’ultimo sermone, quando notò un giovanissimo Rustblood che correva verso di lui.
“S-Signor Signless, signore!” fece questi, con il fiatone “P-Può seguirmi, per favore?”
Beh, non capita tutti i giorni una scena del genere. Kankri inarcò un sopracciglio, indugiando un secondo, per poi annuire, dando fiducia al piccoletto.
Lo seguì tra le strade affollate, come suo solito ben nascosto da un mantello, mentre il piccolo, lentamente, lo conduceva verso l’uscita della città.
“…Dove mi stai portando…?” chiese il Mutante dopo un po’, apparentemente nervoso. Alzando lo sguardo, vedeva il grande palazzo del Grand Highblood avvicinarsi sempre di più.
“E’ una sorpresa!”
Ma che sorpresa e sorpresa… Kankri sbuffò, quando, una volta usciti dalle vie cittadine, si trovò davanti un gran gruppo di troll di caste basse. Decine di uomini e donne in tuniche rosse, gialle e verdi, armati fino ai denti, si voltarono verso di lui, sorridendogli.
Il Mutante non parve altrettanto estasiato, nel vedere tutte quelle armi.
Non capì molto del discorso che seguì il suo arrivo, in quanto in molti, tutti insieme, avevano deciso di raccontargli, modificando o esaltando alcuni fatti o discorsi da lui fatti a loro piacimento, come li avesse ispirati a prepararsi ad assaltare il palazzo dove attualmente abitava il Subjuglator, come fossero decisi a fargli assaggiare la loro stessa medicina e come avessero deciso che sarebbe stato proprio lui a guidarli verso la vittoria.
 
Era allibito a dir poco.
 
“Possibile che non abbiate capito nulla…?” chiese a bassa voce, anche se sentiva il bisogno di urlare loro in faccia. Gli tremavano le mani, se fosse rimasto un secondo di più, probabilmente li avrebbe picchiati tutti. Si limitò a voltarsi, seguendo la via del ritorno a grandi passi “Tornatevene a casa, invece di andare a farvi massacrare!”
“…Ma allora, non lo sai…?”
Si bloccò di nuovo, voltandosi verso una giovane Greenblood. “Che vuoi dire?”
“Ieri, durante il giorno… Alcuni Darkleer hanno rapito degli Psiionic. Makara si sta riempiendo di Mustardblood con quel potere, non sappiamo cosa voglia fare con tutto il loro potere!” Si alzò un leggero mormorio dal gruppo. Solo ora il Mutante si accorgeva che c’erano poche tuniche gialle, tra di loro. “Potrebbe anche distruggere l’intera città… Ti prego, Signless, guidaci! Dobbiamo fermare quel mostro prima che sia tardi!”
Rimase in silenzio. Non sapeva più che pesci pigliare.
Era ancora arso dalla rabbia di poco prima, ma sapeva bene che non se ne sarebbero mai andati a mani vuote.
 
“…Vi guiderò, ma non per uccidere un tiranno. Lo farò per liberare i suoi prigionieri, per cui non voglio che nessuna arma venga estratta se non per difesa.” Proclamò infine, quasi vergognandosi delle sue stesse parole, nonostante l’accettare di unirsi a quel gruppo avesse risollevato gli animi di così tanti troll.
 
Dopo pochi minuti, erano già vicini all’entrata del palazzo.
Non c’erano guardie, al portone. Evidentemente, il Grand Highblood era abbastanza sicuro che nessuno sarebbe stato talmente coraggioso (o stupido?) da affrontarlo.
Kankri aveva i nervi a fior di pelle.
“Cosa sto facendo…?”
Continuava a ripeterselo, a voce talmente bassa da non farsi sentire da nessun’altro.
Già, cosa stava facendo? Se l’avesse visto Porrim, chissà cosa avrebbe pensato?
Anche continuare a ripetersi che, in fondo, stava facendo la cosa giusta, stava liberando dei poveri Psiionic, è vero…
Ma chi voleva prendere in giro? Sapeva che sarebbe stato versato del sangue. Sangue sicuramente non viola.
Si passò una mano sul volto, asciugandosi il sudore, per poi avvicinarsi all’entrata, con il cuore in gola. Si strinse nel suo mantello, spostando lo sguardo verso i suoi compagni, prima di entrare.
Inutile dire che, una volta dentro, tutto il suo coraggio scomparve. Sentì il cuore saltargli in gola e d’istinto portò le mani alle falci, appese alla cintura. Il nervosismo era alle stelle, continuava a guardarsi intorno, temendo che, da un momento all’altro, si sarebbe potuto trovare faccia a faccia con Makara. Giurò di aver sentito qualcuno, tra i suoi, singhiozzare.
Almeno sapere che non era l’unico a farsela sotto lo faceva sentire un po’ meno a disagio.
 
Cercare le segrete in quella sottospecie di labirinto fu una delle cose più ansiose che Kankri avesse mai fatto. Forse la sua paura, però, era alimentata dal fatto che, ormai, gli Highblood avrebbero dovuto sapere della loro presenza lì dentro, eppure nessuno era ancora venuto a rompere loro le uova nel paniere. Aveva come la sensazione che, da un momento all’altro, i Darkleer sarebbero usciti in massa da dietro l’angolo e li avrebbero trucidati tutti.
Era arrivato addirittura alla conclusione che il Subjuglator li avrebbe lasciati fare fino all’ultimo, li avrebbe pure permesso di liberare i prigionieri prima di smontare tutte le loro speranze.
Fu quando si trovarono a una serie di bivi che le cose cominciarono a complicarsi. Il gruppo era stato costretto a dividersi sempre di più, finchè il team capeggiato dal Mutante non arrivò a cinque troll, lui compreso. Raggiunsero in poco tempo delle scale che li avrebbero portati al piano superiore. Conoscendo i palazzi come quello, giunsero alla conclusione che avevano scelto la strada sbagliata – chi ha mai sentito parlare di prigioni al terzo piano, se non per delle principesse? Stavano già facendo dietro front, quando i timori di Kankri divennero realtà.
“I Darkleer!” urlò un Rustblood alla vista di un grande numero di guardie che si dirigevano verso di loro. Solo un branco di idioti avrebbe avuto la faccia tosta di fronteggiare così tanti nemici, e dato che la strada a ritroso era bloccata per via dei Blueblood, l’unica era salire le scale.
Ma sarebbero riusciti a fuggire…?
 
“Un attacco, eh…?” chiese annoiato Kurloz, quando il capitano delle guardie, macchiato di qualche goccia di sangue giallogno, lo lo informò dell’accaduto.
“Sì, sua Grandezza. Un gruppo di Lowblood… Ne abbiamo catturati alcuni, e attualmente si trovano nell’Arena. Uno dei nostri ha affermato di aver visto un troll con un mantello, non siamo riusciti a capire il colore del suo sangue, ma crediamo si tratti del capo-“
Si bloccò, dato che l’Highblood era letteralmente saltato in piedi dall’ultima affermazione, facendo prendere un colpo sia a lui che a Meulin. Che si trattasse dello stesso di cui gli aveva parlato Aranea…?
“Ma che bello~” canticchiò, afferrando le sue due mazze chiodate ai lati del trono. “Se lo trovate, catturatelo e basta, intesi? Se lo trovate, portatelo a me, intesi?” così dicendo, si diresse verso il portone della sala del trono, spalancandolo con un calcio e sogghignando “Caccia grossa, stanotte…”
Il Darkleer indugiò un secondo, guardando dall’alto in basso l’Oliveblood che, appena aveva visto uscire il suo padrone, gli aveva rivolto uno sguardo supplichevole.
“Horuss…” fece lei, con un filo di voce, mentre lo osservava allontanarsi. “Ti prego…!”
 
Potevano correre quanto volevano, ma i deboli Lowblood sapevano bene che, prima o poi, la loro corsa sarebbe giunta a termine. Le scale sembravano non finire mai, e già due di loro, scivolando, erano andati letteralmente in pasto ai suoi inseguitori.
Kankri non sapeva più che fare. Attaccare, fuggire, che importanza aveva? Chissà quanti di loro erano già morti, quanti avrebbero fornito nuovi colori per i macabri quadri del Subjuglator.
Sentì un altro, dietro di lui, urlare dal dolore, seguito a ruota da una voce femminile.
Imprecò ad alta voce, vergognandosi del fatto che, alla fine, non avrebbe cambiato niente. Aveva semplicemente portato alla morte altri troll innocenti, e presto li avrebbe raggiunti.
O meglio, così credeva, quando, in cima alle scale, si trovò di nuovo ad un bivio. Ansimante, stanco, ma comunque cercando di attaccarsi all’unico briciolo di speranza che gli rimaneva, prese la strada a sinistra.
 
Quando sentì che i passi degli inseguitori andavano verso destra, sentì che era successo un vero e proprio miracolo. Potè finalmente prendere una pausa, ma, respirando a pieni polmoni, si rese conto del fetido odore di sangue che aleggiava da quelle parti. Specialmente, verso la fine del corridoio.
Tremante, estrasse una delle due falci, avvicinandosi a un enorme portone semiaperto, a malapena visibile.
Dall’interno, si sentiva qualcuno singhiozzare.
Sapeva che la sua vita era sul filo del rasoio, ma voleva scoprire cosa stava succedendo in quel luogo.
 
La sua prima reazione, alla vista della sala del trono, fu di disgusto e di puro terrore. La vista e l’odore del sangue colorato alle pareti e al pavimento lo fece quasi vomitare.
Sì, avevano proprio scelto la strada sbagliata.
In ogni caso, il Grand Highblood non c’era. Probabilmente era andato a mietere altre vittime, all’interno del castello.
Fu un urletto sorpreso che lo portò, comunque, a guardare verso il trono, accanto al quale tremava una giovane Oliveblood.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Homestuck / Vai alla pagina dell'autore: destinyWeb