Un suono fastidioso mi fece sobbalzare, dannata sveglia pensai, mi alzai dal letto con un mal di testa assurdo, ok è colpa della sbornia pensai, entrai in bagno, mi spogliai e mi infilai nella doccia, presi il mio bagnoschiuma al fiore di ciliegio e ne usai una quantità generosa ripensando alla sera prima con il sorriso sulle labbra, finito andai in camera a scegliere cosa mettere per la scuola, optai per un paio di jeans stretti neri, scarpe nike alte e nere e la maglietta larga bucherellata dietro a forma di teschio, mi sdraiai sul letto, guardai l'orologio, erano solo le 7.30 avevo ancora 15 minuti prima di uscire e il mio unico pensiero era "mando o non mando un messaggio a Giulia" alla fine decisi presi l'iphone dal comodino mi connessi a facebook e le scrissi:

-Buongiorno, sai io vorrei comunque sdebitarmi, mi hai aiutato due volte che ne dici se oggi ti offro il pranzo?? dove vuoi tu. ah se non vuoi o non puoi non fà niente ! un bacio ;)-

esitai un po' prima di inviarglielo ma alla fine mi decisi, poi mi alzai dal letto presi lo zaino e la felpa scesi le scale e uscì di casa, mi incamminai verso scuola, arrivata mi diressi in classe salutai i miei compagni e presi posto all'ultimo banco a destra contro il termo, arrivò la mia compagna di banco mi salutò poi inizio la lezione, ok due ore di storia la materia che odio di più al mondo. Passò un'ora e mezzo quando vidi il mio iphone sul banco illuminarsi, lo presi e vidi una notifica facebook, ok il mio cuore perse un battito quando lessi che era un messaggio di Giulia, un gridolino di gioia uscì prepotente dalla mia bocca, la prof si girò e mi scrutò.

-Eleonora fuori di qui SUBITO-io misi il mio iphone nella tasca posteriore dei jeans e uscì senza degnare di uno sguardo la prof, mi richiusi la porta alle spalle e in un nano secondo tirai fuori l'iphone dalla tasca.

-Buongiorno a te bimba :) ascolta a me va bene però sono libera per le 14, ti passo a prendere a casa tua per quell'ora ok?? io direi ristorante cinese se per te va bene ;) un bacio anche a te e buona scuola-

ok io leggendo mi misi a saltare per i corridoi come una bambina con le persone che mi guardavano male, gli risposi.

-Si per me va bene, adoro il cinese ci vediamo dopo un bacio :-*-

rimisi l'iphone in tasca e mi diressi alle macchinette presi una bottiglietta d'acqua e mi misi appoggiata contro il termo ad aspettare che suonasse la campanella per rientrare in classe, rientrai e aspettai la fine delle lezioni, l'ultima campanella suonò alle 13.35 mi fiondai fuori dalla scuola raggiunsi casa in dieci minuti, ok ho quindici minuti per prepararmi pensai, mi fiondai in bagno mi truccai con il fondotinta la terra, la matita nera, l'eyeliner pure e il mascara, mi spruzzai il profumo mi passai un po' la piastra nei capelli per dargli una forma migliore, guardai l'orologio, 13.57 ok sono in orario, scesi e mi misi a sedere sulla sedia mentre l'aspettavo, improvvisamente sentì due colpi di clacson mi voltai e vidi Giulia a bordo della sua auto bella più che mai, mi salutò con la mano e fece cenno di salire.

-Ciao-disse appena salita in macchina.

-Ciao-risposi schioccandole un bacio sulla guancia.

-Andiamo al cinese allora?-mi chiese e io annui.

-Allora, che hai fatto di bello questa mattina?-le chiesi mentre lei aveva lo sguardo fisso sulla strada impegnata a guidare.

-Mi sono svegliata ho accompagnato mia sorella a scuola, sono andata a fare la spesa, sono tornata a casa mi sono preparata per andare a correre, sono tornata a casa ho fatto la doccia ho preparato il pranzo a mia sorella sono andata a prenderla a scuola, lo riportata a casa e sono venuta qui da te, tu?-

-Mi sono svegliata sono andata a scuola sono stata cacciata dall'aula dalla prof di storia e ho passato la mezz'ora fuori dall'aula attaccata al termo sono rientrata in classe e ho seguito le ultime tre ore di lezione, beh "seguito" si fà per dire-

-E perchè mai la prof ti ha cacciata fuori?-

-mmmmm è complicato-risposi io cercando di deviare il discorso.

-Beh prova a spiegarmelo-mi disse lei, alchè decisi di essere sincera.

-ok potrei essermi fatta sfuggire un gridolino vedendo che mi avevi risposto al messaggio-risposi io abbassando la testa imbarazzata.

-Wow, allora è colpa mia-mi disse, scendemmo dalla macchina e entrammo nel ristorante.

-Salve ragazze, un tavolo per due?-ci chiese il cameriere, Giulia annui,e il cameriere ci scortò al nostro tavolo-cosa posso portarvi da bere?-ci chiese.

-Per me una birra media-Rispose Giulia.

-Per me una coca media-risposi infine io.

-Subito- rispose il cameriere prima di congedarsi.

-Allora parlami di te?-le chiesi.

-Beh non c'è molto da dire, gioco a calcio.

-Lo sò-risposi io sorridendo.

-Ho una migliore amica di nome Isabella-

-Lo sò-dissi io ancora.

-mmm sono bisex-

-Lo sò- dissi ancora io.

-C'è qualcosa di me che non sai?-mi chiese ridendo.

-Boh, tu mi stai dicendo cose che già tutti sanno-risposi io ovvia.

-allora raccontami qualcosa di te-

-Allora mi chiamo Eleonora, vado a scuola e frequento il quinto anno, non sono molto brava a scuola semplicemente perchè non apro libro, ho un gatto di nome Orlando, una migliore amica, la mia cantante preferita è la Scarrone, sono una persona molto casinista, fumo, ho due sorelle e un nipote ah e sono molto stronza, chiamano "stronza del Canossa" (la mia scuola), ah e non piango mai, sono arrivata a credere che il mio corpo non sia più in grado di produrne da più di un anno-

-Sai mi ricordi tanto me al liceo-disse scoppiando a ridere mentre addentava i suoi involtini primavera-mmm stronza del Canossa interessante, io ero la stronza dell'iti, avevo l'abitudine di tirare le granite in testa agli sfigati della scuola-

-beh io invece rovescio la coca in testa a chiunque osa dirmi qualcosa, dunque-dissi io provocandole una risata-ah e insieme a me ci sono altre due mie amiche, siamo "la dannata trinità"-

-Dannata trinità,oh allora sei proprio perfida-disse lei.

-Solo con chi voglio- risposi io con uno sguardo malizioso.

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Ok questa ragazza mi piace, non avrei mai creduto di dirlo ma ho trovato una uguale a me quando andavo al liceo, poi è pure carina.

-E con me come sei?- le chiesi io con uno sguardo malizioso quanto il suo.

-Beh lo capirai da sola-mi disse sorridendo.

Finito di mangiare andammo alla cassa a pagare, lei fece per tirare fuori i soldi.

-Offro io tranquilla-le dissi io sorridendo.

-No dai devo sdebitarmi-

-Ma ti ho già detto ieri sera che lo fatto con piacere, dunque non si discute-

-Ma io voglio offrirti il pranzo e poi tocca a me ti ho invitata io-

-Ok mi arrendo-dissi sbuffando, e lei rise porgendo i soldi alla ragazza, ci incamminammo verso l'esterno.

-Devi andare a casa a studiare oppure possiamo andare a fare un giro?-chiesi io.

-Beh tenendo conto che io non apro mai ilbro direi che ho tutto il pomeriggio libero-disse lei sorridendo.

-Ok allora posso offrirti il gelato-

-Va bene, che ne dici di andare alla novanta?-

-Ok-risposi io salendo in macchina.

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Ok mi piace sempre più, poi è troppo figa, ha degli occhi bellissimi, un corpo da urlo, delle labbra stupende, che bacerei ogni secondo fino a consumarle, ok Eleonora torna in te.

-Siamo arrivate-dice lei scendendo dall'auto, io la seguo entriamo nella gelateria.

-Una coppetta da due euro con caffè e basta, per te?-dice Giulia.

-un cono con nocciola e caffè-rispondo, Giulia paga e la gelataia ci porge i gelati, andiamo a sederci fuori.

-Allora vedo che anche a te piace il caffè-mi dice indicando il gelato.

-Si ma da poco prima non mi piaceva ma capitava che molte sere andavo a letto alle 3 di notte e la mattina non riuscivo ad alzarmi allora me lo sono fatta piacere e ora ne sono dipendente-

-Capisco-mi risponde tornando a mangiare il suo gelato-sei proprio un danno-mi dice pulendomi la bocca con il pollice per poi leccarselo, ok a questo gesto il mio respiro si è fermato, dopo qualche secondo me ne accorgo ritorno a respirare.

-Allora ti porto a casa?-mi chiede.

-ok-è l'unica cosa che riesco a biasicare, saliamo in macchina e per tutto il tratto verso casa mia nessuna delle due spiaccica parola, arrivate accosta

-Ok allora ci vediamo-mi dice.

-Si ciao-sto per scendere ma poi mi fermo-Non è che mi lasceresti il mio numero?-mi meravoglio delle parole uscite dalla mia bocca non sò manco io dove ho trovato il coraggio.

-Certo dammi il tuo telefono-mi chiede e io glie lo do-tieni anche il mio, segnami il tuo numero-scritti i numeri ci restituamo i rispettivi telefoni-Ok allora ci si vede-mi dice facendomi l'occhiolino.

-Lo spero-le dico sorridendole-ciao-la saluto schioccandole un bacio sulla guancia.

-Ciao-mi risponde sorridendomi, esco dalla macchina ed entro in casa.

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NOTE DELLA DEFICENTE: Buona sera a tuttiiii ok ieri non ho pubblicato per mancanza di tempo per fortuna che domenica avevo messo due capitoli, spero che la storia vi appassioni e spero in qualche vostra recensione.. Ciao a tutti un bacio e a presto ;))