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Autore: fastingpylades    28/03/2013    2 recensioni
Morirono mano nella mano, morirono come due amanti che si erano appena ritrovati, morirono come degli eroi che avevano combattuto per i propri ideali e per un futuro migliore.
Grantaire, brutto scettico, era morto insieme a colui che amava, venerava e ammirava.
[ Enjolras/Grantaire ]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Enjolras, Grantaire
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Silenzio.
Gli studenti erano morti, uccisi dai colpi dei soldati che avevano superato la barricata formata da mobili e bandiere.
Silenzio.
Grantaire si svegliò.
Si guardò attorno e con orrore notò i corpi dei suoi compagni, quei compagni che discutevano  di rivoluzione e lo sopportavano nonostante lui con cinismo cercava di sminuire le loro teorie.
C’erano quasi tutti, ma mancava una persona.
Enjolras.
Il capo non c’era, quel dio greco non c’era, quel viso dai tratti femminili ma allo stesso tempo di un comandante determinato a vincere non c’era.
Un sospiro di sollievo fece il moro che si alzò da suo posto facendo rotolare un paio di bottiglie a terra che si ruppero appena toccarono il pavimento; però si chiedeva dove fosse il suo Apollo.
Dov’era la sua luce in quel  momento?
Dov’era quell’angelo rivoluzionario?
Dov’era l’uccello che volava alto e maestoso nel suo cielo?
Grantaire in quel momento si sentiva cieco, incapace di muoversi senza Enjolras.
Non poteva essere morto, non ancora.
Un rumore lontano lo distrò da quel funesto pensiero, al piano superiore c’era qualcuno e quel qualcuno poteva essere Enjolras.
Sospirò e si precipitò al primo piano; lo vide.
Il dio greco era immobile, con la bandiera rossa in mano e lo sguardo fiero davanti a quel gruppo di gendarmi che puntavano i fucili e le pistole a quel bel fiore, come qualcuno lo aveva definito.
Era serio, pronto ad incontrare la morte.
Eppure quegli occhi azzurri si mossero e finirono su quelli di Grantaire, quello sguardo gli diede il coraggio di urlare:

- VIVA LA REPPUBBLICA, VIVA LA FRANCIA. -

Un soldato si voltò appena sentì quella voce roca quasi incerta e lentamente lo fecero anche gli altri.
Gli sguardi erano puntati sul ragazzo che si avvicinava a quel dio che illuminato dalla luce del sole di giugno, risplendeva come non mai.
Lo scettico e il credente.
Il brutto e il bello.
Oreste e Pilade.
Il rosso e il nero.
Vicini fino alla morte, fino alla fine dei tempi.
Enjolras guardò Grantaire, stringendo la bandiera rossa squartata dai colpi ricevuti quando sventolava sulla cima della barricata
Sospirò e disse:

- Perché non sei rimasto lì? Potevi continuare la tua vita, potevi scappare da qui. -
- Perché preferisco morire con te, che vivere senza di te per il resto della mia vita. -
- Grantaire . . . -                 
- Io credo in te, Enjolras, lasciami morire con te. -

E dopo questa frase, Grantaire allungò la mano verso quella dell’altro.

- Perments tu? -

Enjolras accennò un sorriso e gli prese la mano, stringendola per poi lanciare uno sguardo di fuoco verso i soldati che puntavano i fucili verso di loro e alzando la bandiera rossa della rivoluzione di Giugno.

- FUOCO. -

Urlò il comandante; una tempesta di proiettili li colpì.
Morirono mano nella mano, morirono come due amanti che si erano appena ritrovati, morirono come degli eroi che avevano combattuto per i propri ideali e per un futuro migliore.
Grantaire, brutto scettico, era morto insieme a colui che amava, venerava e ammirava.
  
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