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Autore: AstridxAndros    28/03/2013    2 recensioni
-nii-chan voglio diventare forte e coraggioso come te, voglio proteggerti…- forse non era una vera risposta, ma quel gesto e quelle parole bastarono a far calmare le lacrime sul volto di Rin e la tempesta del suo cuore.
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eccomi tornataaa!! piccolo momento tra i due gemelli. questa "cosa" non so nemmeno come definirla, scritta in un un paio d'ore, non avevo proprio ispirazione, ditemi cosa ne pensateeee!!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rin Okumura, Yukio Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In quel momento un ricordo mi riaffiorò alla mente…

Delle urla alle 5 del pomeriggio iniziano a fare il giro dell’intera casa, arrivando fino alle fondamenta dell’abbazia per poi tornare indietro.
-Rin! Rin! Ti prego!!- la vocetta del più piccolo degli Okumura
era quella senza dubbio più insistente,
-nooo!!- replicava il più grande correndo per i lunghi corridoi,
-ridammelo!!- piagnucolava il primo inseguendolo,
-non se ne parla!- esclamava il secondo convinto.
Yukio al ritorno dalla scuola serale aveva sorpreso il fratello con il demonietto di pezza tra le mani, buffo regalo in effetti era arrivato passando per il caminetto e ancora nessuno si spiegava come ci fosse riuscito, fatto restava che Rin ci stesse giocando proprio quando il più piccolo ne aveva più bisogno! Era ormai abitudine che Yukio parlasse con quel peluche ogni fine giornata.
-che succede qui?- quella voce calma i due gemelli l’avrebbero riconosciuta ovunque.
-Otosan! Rin non vuole ridarmi Hideki!- frignò il piccolo Yukio, bastò un occhiata del vecchio che Rin lasciò cadere il pupazzo,
-scusa Yukio… Otosan…- voltò le spalle e si diresse verso l’uscio.


Era già passata qualche ora e di Rin nemmeno l’ombra, Shiro iniziava a preoccuparsi, a Rin piaceva vagabondare ma da quando aveva imparato a cucinare non aveva mai saltato un pasto, era lui che cucinava la maggior parte delle volte.
-Otosan, è colpa mia se il fratellone non è qui, vero?- l’uomo sorrise intenerito,
-no piccolo… ma, lo conosci, a volte perde la cognizione del tempo…- almeno sperava che avesse solo perso di vista il tempo…
Un quarto d’ora dopo Shiro correva per le strade della città in cerca di suo figlio adottivo. In giro c’erano solo uomini che stanchi tornavano dal lavoro, eppure l’esorcista poteva giurare di conoscerli tutti.
-salve, per caso avete visto mio figlio?- l’uomo si pentiva ogni volta per quella domanda, la risposta era sempre la stessa,
-mi spiace, il piccolo Yukio non l’ho visto oggi… ma se parla di quel demone… no, ringrazio il cielo di non averlo visto, buona serata!-.

-Padre!- il vecchio si voltò sorpreso di sentire quella voce, era un monaco che viveva con lui.
-Maruta, che ci fai qui?- chiese sperando che quello portasse buone notizie,
-Rin è tornato Padre, era solo andato a fare una passeggiata- sospirò.


Era la prima cena silenziosa che facevano da tempo, e tutto perché il più grande dei gemelli non aveva aperto bocca se non per mangiare.
Era strano non sentire la sua vocetta allegra, per tutti.
-Io ho finito. Vado a letto, sono stanco. Buona notte- con quelle poche parole il piccolo si congedò.

Era appena mezza notte quando un ombra si mosse dentro la stanza dei gemelli, le coperte del più grande vennero scostate facendolo sussultare,
-posso dormire con te?- la vocetta di Yukio riuscì ad arrivare a malapena alle orecchie del più grande,
-certo…- per quanto volesse nasconderlo la sua voce era rotta, non dal sonno ma dal pianto silenzioso.
-Otouto sono un demone vero?- il piccolo si irrigidì a quelle parole, eppure, forse inconsapevolmente era pronto. Si avvicinò ancor di più al fratello mettendo il piccolo peluche nero tra loro, lo baciò con tenerezza sulle labbra, in un gesto di profondo affetto e ammirazione.
-nii-chan voglio diventare forte e coraggioso come te, voglio proteggerti…- forse non era una vera risposta, ma quel gesto e quelle parole bastarono a far calmare le lacrime sul volto di Rin e la tempesta del suo cuore.


-Ehi!! ti sei incantato… fratello Mephisto è andato via, possiamo uscire di qui- sgranai gli occhi, mi ero perso nei miei pensieri e mi ero dimenticato di essere proprio sopra il mio Nii-san. Feci per scostarmi quando notai i suoi occhi lucidi. Avevamo appena scoperto il segreto di quel preside, era stato lui a spingere Amaimon contro Rin mettendo in pericolo tutti gli altri. Sapevo cosa stava pensando in quell’esatto momento il mio fratellone, si sentiva terribilmente in colpa, e potevo capirlo.
Come in trance mi avvicinai alle sue labbra, come avevo fatto tanti anni prima, in una notte come quella dopo un nostro litigio.
-Yukio ma che…?- feci unire le nostre labbra, forse in un gesto più passionale dell’ultima volta, ma con lo stesso intento, far star meglio mio fratello.
-grazie…- lo sentii mormorare rispondendo al bacio, la sua coda si muoveva veloce in quello spazio angusto ma forse non saremmo andati via tanto presto.

  
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