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Autore: Wren    16/10/2007    6 recensioni
Vi interessa sapere qualcosa su Hiro Nakamura? Non avete che da chiedere ad una persona...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ando Masahashi, Hiro Nakamura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato ad Harriet, perché è bello averla contagiata! ^^




Vi sembrerà forse strano, ma a me non sono mai piaciuti un gran che i fumetti. Manga, comics... non fa grande differenza, mi sono sempre sembrati troppo fuori dal mondo. Ammetto di aver seguito qualche episodio di Star Track e di aver visto la vecchia trilogia di Star Wars quando ero un ragazzo, ma nessuno dei due mi ha mai entusiasmato più di tanto.
Potete immaginare quanto allucinante fu per me il mio incontro con Hiro. Il suo stretto cubicolo di lavoro alle Industrie Yamagato era reso ancora più impraticabile da piccole miniature di astronavi e perfette riproduzioni di personaggi di videogames. Credo fossero di videogames, non ne sono poi molto sicuro in effetti. Il sobrio blu pervinca sullo sfondo dello schermo del suo computer aziendale era stato sostituito da un suggestivo e coloratissimo wallpaper ispirato a non so quale fumetto di supereroi.
“Piacere di conoscerti, il mio nome è Hiro Nakamura e vengo in pace!” mi salutò con un bizzarro gesto della mano.
Strabuzzai gli occhi, ne sono certo, e non ricordo di aver risposto al saluto tanto era l’imbarazzo per un atteggiamento così estroverso, però devo essermi presentato perché da quel giorno lui aveva cominciato a chiamarmi per nome.
All’inizio il fatto che mi desse tutta quella confidenza mi mise a disagio, nemmeno i miei vecchi compagni di scuola avevano abbandonato il cognome quando si rivolgevano a me, però mi risultò naturale lasciarlo fare e cominciare a fare io stesso altrettanto. Dopotutto lui fu l’unico a sollevare lo sguardo dalla sua scrivania e ad accorgersi che ero entrato in quello sterminato ufficio, il mio primo giorno di lavoro.
Vedete, questo è una delle cose belle di Hiro. Non è tipo da starsene con la testa china sulla tastiera del computer lasciando che il mondo se ne vada avanti a fare quel che gli pare, tanto “non sono cose che mi riguardano, grazie e addio”.
Avevo cominciato a capire il modo di fare da fan tipico del suo carattere, quando mi salutava in Klingon sapevo cosa rispondergli ed avevo imparato ad identificare la provenienza di quasi tutte le citazioni che pescava dal suo fantasioso mondo. Mi ero quasi abituato a termini come teletrasporto molecolare e continuum spaziotemporale quando l’ho visto lanciarsi sulla mia scrivania in pieno orario di lavoro, affermando di poter piegare lo spazio e il tempo. Mi era sembrata una cosa così fuori dal mondo, che per un attimo la mia mente fu attraversata da una cattiveria. Forse tutte le sue pazzesche fissazioni gli avevano fritto il cervello alla fine.
Non è quello che si sente dire così spesso ultimamente? Che videogames, fumetti, fantascienza, fantasia e tutto quello che ci gira attorno sono spazzatura, non c’entrano nulla con la vita vera, non servono a niente se non a mettere in testa cose sbagliate alle persone.
Però per Hiro (ed ora anche per me, in fondo) si tratta di qualcosa di concreto e vero. Hiro ha davvero il potere di piegare lo spazio e il tempo.
So che vi sembrerà una cosa... fuori dal mondo, non c’è persona che potrebbe saperlo meglio di me, ma io mi ci sono ritrovato in mezzo e vi assicuro che non potrebbe essere più reale.
E la sapete la cosa che più di tutte mi ha sorpreso?
Hiro ha un potere enorme, mi vengono i brividi se solo penso alla pressoché infinita gamma di possibilità che una persona con un dono simile si trova davanti. Il Tempo e lo Spazio sono le basi su cui il nostro mondo poggia, sono il sostegno che gli permette di esistere. Chi ha tra le mani la possibilità di manipolarli potrebbe arrivare a stringere nel suo pugno tutta la terra.
Hiro, e la cosa mi ha sempre lasciato a bocca aperta, non ha mai pensato a cosa avrebbe potuto guadagnare sfruttando i suoi poteri. La prima cosa che gli è passata per la testa è stata “Ora sono anche io un eroe! Ora posso salvare il mondo!”.
L’abnegazione con cui questo ometto rotondo, con occhiali troppo spessi e pensieri troppo ingenui, si dedica a quella che chiama “la sua missione” tocca profondamente qualcosa nel mio spirito. Forse è banale usare la parola altruismo, ma non ce ne sono di migliori. In una società che predica di continuo il cinismo e l’egoismo come unici mezzi per vivere la vita al meglio, guardare Hiro mi dà sempre una sensazione di freschezza, come quando si fa arieggiare una vecchia soffitta piena di umidità e muffa. Hiro è dotato dello spirito più puro che io abbia mai visto, ingenuo e sempliciotto il più delle volte, ma per quanto sappia che un animo del genere non può che restare deluso dagli altri, non cercherei mai di cambiarlo.
Non conosco persona migliore di Hiro e più ci penso più mi convinco di una cosa. Forse suonerà un po’ troppo buonista a molti di voi, ma sono fermamente convinto che l’eroe che Hiro è oggi si sia formato grazie agli eroi dei suoi sogni. L’aver letto di questo o quel personaggio che davanti al pericolo decideva di fare la cosa giusta e di sacrificarsi per salvare qualcun altro non è rimasto un ricordo superficiale, non è stato messo da parte perché fuori dal mondo e non è andato perduto. Lui ci ha sempre creduto in frasi da fumetto come “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. E questo è... maledettamente bello!
Questo l’ho imparato da Hiro, che chi dice cose come “i fumetti sono diseducativi” o “i videogames friggono il cervello” non ha capito nulla. E’ bello imparare ad essere un eroe da una storia fantastica, perché nessuno di noi immagina quando ci sarà bisogno che noi lo diventiamo, sia che riguardi la salvezza del mondo sia che riguardi qualcosa di più piccolo e modesto.
Ultimamente i fumetti mi piacciono un po’ di più. Ho in programma di recuperare qualche vecchio episodio di Star Track e noleggiare i dvd della nuova trilogia di Star Wars. E forse mi appassionerò anche a qualcos’altro. Ora mi piacciono davvero molto i supereroi.
Però se mi domandaste ora: “Ando, qual è il tuo supereroe preferito?”, sapete cosa vi risponderei?
“Non c’è dubbio. Hiro Nakamura.”



Owari



[NOTA: Il titolo non è scritto sbagliato. E’ inglese traslitterato in giapponese. Volevo lasciare il gioco di parole tra “Hiro” e “hero”, in modo che il titolo volesse dire sia “Il mio Hiro”, sia “il mio eroe”.]
  
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