Kissing You

Erano da dieci minuti buoni che Levy McGarden saltellava su e giù, tentando di prendere un libro da uno scaffale particolarmente alto per lei.
Ed erano da nove minuti buoni che Gajil Redfox la guardava zampettare.
Quando era arrivato, aveva pensato subito di prenderla in giro su quanto fosse bassa e poi aiutarla, ma il suo lato sadico aveva avuto la meglio su di lui, e si era limitato ad appoggiarsi contro lo stipite della porta, godendosi lo spettacolo.
Bisognava anche dire che c’erano state quattro, cinque, sei volte in cui la gonna del suo vestito arancione – già corto di suo-, gli aveva giocato brutti tiri, andandosi ad alzare più del dovuto, scoprendo non solo le sue gambe, ma anche le sue mutandine a righe grigie e viola. Inutile dire che gli era venuto quasi un colpo la prima volta. Le altre, aveva tentato di ignorare la cosa e distogliere lo sguardo, con scarsi risultati.
<< Preso! >>
Il gridolino soddisfatto di Levy lo riscosse, e vedendola brandire con fare teatrale il libro, vittoriosa, non poté più contenersi, e partì all’attacco, con un ghigno diabolico dipinto sul volto. Le si avvicinò rapido, e prima che lei potesse vederlo, le sfilò il libro dalle mani. Il grido di sorpresa dell’azzurra non poté far altro che fargli piacere, e la cosa aumentò quando si girò verso di lui, con sguardo sorpreso.
La sua espressione mutò radicalmente: da sorpreso a confuso, per poi passare al furioso, quella che preferiva.
La vide gonfiare le guance, cosa che la faceva sembrare una bambina: il suo ghigno s’intensificò.
<< Gajil! >>
Sibilò lei con sguardo di fuoco, mentre alzava le braccia, nel vano tentativo di acciuffare il suo agognato libro.
Tentativo che andò a vuoto.
<< Che c’è gamberetto? Troppo in alto per te? >>
Chiese con fare strafottente il Dragon Slayer, agitando il libro nella mano, mentre la ragazza di fronte a lui sbatteva un piede, seccata.
<< Perché non mi hai aiutato a prendere il libro? >>
Domandò lei riducendo gli occhi a due fessure; il ragazzo ghignò di nuovo.
<< Di cosa parli? >>
Chiese lui alzando un sopracciglio, non riuscendo ad evitare di ridere sotto i baffi, in risposta, la ragazza lo fulminò.
<< Non fare il finto tonto! Scommetto che sei stato tutto il tempo qui senza far niente solo per farmi arrabbiare! >>
Sbottò la ragazza, allungando le mani verso il libro, che venne ulteriormente alzato al moro, con grande disappunto della Solid Scripter.
<< Non so di cosa stai-! >>
Si fermò di botto.
Diavolo...
Pensò deglutendo a vuoto.
Quel giorno d’estate era particolarmente afoso a Magnolia, e il caldo si faceva sentire anche tra le fresche mura della biblioteca, certo...
Ma chi cavolo gliel’ha detto che il reggiseno è facoltativo!?
Pensò sentendo il sangue ribollire nelle vene.
La ragazza aveva appurato che il libro fosse troppo in alto per lei, così –presa dalla rabbia- aveva pensato bene di rincominciare a saltare come un tenero coniglietto, peccato che si era dimenticata di un piccolo particolare che era subito saltato all’occhio del Dragon Slayer: non aveva il reggiseno.
Se fosse andata avanti così, non sapeva come sarebbe andata a finire; deglutì, di nuovo, la cosa buffa, era che il cosiddetto “gamberetto” sembrava no farci minimamente caso!
<< O-oi smettila di saltare così! >>
Sbottò lui con fare burbero, sentendo il viso accaldarsi; piatta o meno, il moro non poteva negare di essere attratto da quella piccoletta tanto irritante quanto... carina.
La ragazza sembrò non notare il rossore del moro –tanto era inquieta.
<< Non la smetterò finché non mi ridarai il mio libro! >>
Continuò lei imperterrita, spiccando un altro saltello. Gajil digrignò i denti, senza però demordere.
Sarebbe morto per dissanguamento piuttosto che dargliela vinta!
... e se la piccoletta fosse andata avanti così, probabilmente sarebbe davvero morto di epistassi...
<< Ti ho detto di smetterla di saltare così! >>
Grugnì lui dopo l’ennesimo saltello andato a male da parte della turchina, che non sembrava accennare a smettere, al contrario di lui, che ne stava uscendo fuori matto.
Gajil si chinò verso di lei.
<< E io ti detto che la smetterò solo se-! >>
Levy smise di saltare e di parlare di botto, con il braccio destro proteso ancora verso l’alto.
Sentì le labbra di Gajil premere con forza contro le sue, dando vita a milioni di emozioni dentro di sé. La prima cosa che provò, furono le farfalle allo stomaco, seguite da un complesso avvitamento di quest’ultimo.
Spalancò gli occhi, arrossendo vistosamente, mentre il sapore di ferro le solleticava le papille gustative: s’era sempre chiesta che sapore avesse, e come facesse Gajil a mangiarne così tanto, beh... ora capiva perché gli piacesse tanto! E prima che se ne rendesse conto, le mani di Levy si aggrapparono al suo colletto bianco, spingendo ulteriormente le sue labbra sulle sue, chiudendo lentamente gli occhi.
Gajil aprì leggermente un occhio, piacevolmente sorpreso dalla foga che la ragazza ci stesse mettendo, per poi richiuderlo, cingendo con il braccio libero la vita di lei, tenendo con l’altro il libro ancora sospeso sopra di loro.
Si staccarono dopo qualche istante, riprendendo fiato.
Le gote arrossate di Levy e la sua espressione impacciata fecero sorridere Gajil, che la strinse più forte.
<< Come... come mai... così all’improvviso? >>
Chiese leggermente affannata lei, portandosi una ciocca dietro l’orecchio; il sorriso del moro si trasformò in un ghigno.
<< Saltavi come un leprotto... –iniziò lui facendo una breve pausa, godendosi l’espressione confusa di Levy- ... e ti ricordo che non hai il reggiseno >>
Spiegò avvicinando il suo viso al suo, con il suo solito sorriso serafico.
L’espressione sul viso di Levy restò invariata per qualche secondo, ancora confusa, ma fu solo questione di attimi.
Il suo viso passò in rassegna tutte le possibili ed immaginabili sfumature di rosso conosciute sulla terra, e prima che il moro avvertisse il pericolo, la ragazza prese un profondo respiro.
<< BAKA GAJIL! >>
Gli urlò contro, mentre il suo viso scarlatto stonava con i capelli azzurrini. L’urlo fu tale che il ragazzo dovette scattare all'indietro, coprendosi le orecchie. Meno male che non c'era nessuno.
<< Oh andiamo, non puoi dire che non ti è piaciuto, Levy >>
Disse con uno sbuffo, mentre la ragazza strabuzzava gli occhi.
<< Come? >>
Chiese in un sussurro. Il ragazzo le lanciò uno sguardo confuso.
<< Come, cosa? >>
<< Mi hai chiamato Levy e non gamberetto! >>
Esclamò con un sorriso, guardandolo con tanto d’occhi luccicanti; Gajil la guardò un momento, borbottando qualcosa d’incomprensibile. Levy gli sorrise.
<< Credo che dovrei baciarti più spesso, se è questo l’effetto che ti fa! >>
Disse alla fine con un sorriso, sfiorando con le proprie, le labbra del moro, che distolse lo sguardo, arrossendo lievemente.
Quel gamberetto petulante lo faceva davvero impazzire, ed era anche per questo se l’adorava!

 

Angolo Autrice
Salve Minna!
Questa è la prima storia che pubblico su Fairy Tail, con una delle mie tre coppie preferite, la fantasmagorica GaLe *.*
Quindi... vorrei sapere se sono “degna” di scrivere su questo fandom... in pratica... recensite, per favore >.<
L’idea mi è venuto girovagando su internet, guardando l’immagine postata prima di questa nota! Ah, precisiamo, non l’ho fatta io, ma appena l’ho vista, il cervello è partito in quarta =)
Spero che non faccia schifo... e se così fosse... ditemelo...
Beh, non ho altro da dire se non... recensite... per favore =_) ok, me ne vado!
Ciao e
A preeesto
Whiteney
P.S. 
Se non vi si dovesse vedere l'immagine, ecco a voi:
http://pantsukawaiidesu.tumblr.com/post/46529625516/aww-3