"Il suo respiro, così vicino e nello stesso tempo così distante. Il suo sguardo fugace continuava a fissarmi perennemente, ero imbarazzata ma allo stesso tempo compiaciuta. Mi fece una carezza, il suo tocco era così delicato, morbido e leggero."
Non era mai successo, non mi facevo accarezzare da chi mi teneva prigioniera, prigioniera in uno stupido ospedale psichiatrico. Si, ero considerata una pazza, una ragazza insana che aveva delle allucinazioni. Ma io non ero pazza e l'avrei dimostrato a tutti i costi. La mattina precedente mi risvegliai in uno stanzino buio e lurido, le coperte usurate dal tempo e dei medici che mi minacciavano con delle strane pastiglie di diversi colori e dimensioni, sostenendo fossero per "il mio bene". Tra questi dottori c'era anche lui, fermo a guardarmi impietosito e con espressione triste.
Uno di essi presenti nella stanza continuava a minacciarmi:
- Ragazzina, ora prendi queste pastiglie sono solamente per il tuo bene!-
Io mi dimenavo, facevo di tutto per non inghiottire quelle pillole che mi avrebbero solamente fatto del male, tiravo calci e pugni pur di ostacolarli. Mi bloccarono in tre, il dottore misterioso stava sempre li a guardare, silenzioso, continuando a fissarmi: - Lasciatemi!! Io non sono pazza! Lasciatemi andare!! Per favore! - imprecai.
Cominciai a singhiozzare, iniziavo ad essere stanca.
Uno dei dottori mi prese di forza dalla mandibola per costringermi ad aprire la bocca:
- Ora basta! Apri!! -
Le pastiglie finirono nella faringe in un secondo, sentii un bruciore lancinante alla gola. Mi fece ingoiare a forza cinque pastiglie contiuando a tenermi per la mandibola e dopo qualche minuto sentii le palpebre appesantirsi.
Il dottore misterioso sbraitò: - Ma come diavolo la trattate! Datele un po' d'acqua, così la fate soffocare! -
Si avvicinò e mi fece sorseggiare po' d'acqua. Mi accasciai indebolita nel letto, sentivo un nodo alla gola:
- Vi prego. Io non sono pazza. - Sussurrai, mentre una lacrima rigò il mio viso. Essi, eccetto lui, scoppiarono in una fragorosa e grassa risata:
- Ahahahah! Tutti dite così mia cara! Ahahahahah! -
E si avviarono all'uscita dalla stanza, ma non lui. Si avvicinò cautamente al mio letto scricchiolante.
Ora potevo scrutarlo meglio. Prima di cadere in un sonno profondo i miei occhi incrociarono i suoi e lo intravidi sfiorare con dolcezza la mia guancia.
Questo gesto mi rassicurò molto. In seguito uscì dallo stanzino per poi richiudere dietro di sé quella porta che mi isolava dal mondo esterno.

© S.



Eccomi qui con il primo capitolo :) Lo scrissi tempo fa su una pagina che ho su fb ed ha avuto molto successo, come sempre il primo capitolo è abbastanza corto ma qui c'è una buona dose di suspance e immedesimazione del personaggio. I capitoli man mano si dilungheranno e saranno molto più descrittivi. Nel prossimo capitolo conoscerete un importante personaggio della storia. Spero vi piaccia e che seguiate l'avvenire. Fatemi sapere se l'avete letta e se vi è piaciuta con un commento, ovviamente le critiche positive e negative ben accette :* Alla prossima!!